Capitolo 12 La fuga
(Questo lo dice Elisha nel capitolo precedente)
<<Allora, ragioniamo... Non possiamo andare nelle dimensioni che sono state bloccate, però sappiamo che a rapire Elijah è stata una Shania.
Il capello si trovava nella macchina del tempo, quindi Shania l'ha manomessa, ma hey!
Sbaglio o qui ci sono molte menti brillanti?
Volete veramente farvi fregare da Shania?
Non importa quanto ci vorrà, ma quella macchina del tempo partirà, costi quel che costi, ok?>>
Narratore : Alvin'film
Guardai Elisha con ammirazione, commosso che fossero tutti così determinati a ritrovare Elijah, il mio migliore amico del resto.
Sarei debole, se ammettessi, che mi manca più della mia stessa libertà?
Non che io non voglia tornare a casa, ma vorrei che lo facessimo tutti assieme, insieme ad Elijah, la mia spalla, il mio confidente ed il mio amico d'avventure.
È veramente sciocco desiderare ciò?...
È veramente assurdo che io mi sia affezionato così tanto?
Del resto...
Chi mi è rimasto accanto in tutti questi anni?
Chi mi ha consolato quando soffrivo per Simon?
Chi è stato, eh?
È stato Alvin'80, è stato Elijah, un bambino che è diventato preadolescente...
Ero immerso nei miei pensieri, combattendo affinché essi non mi portino all'esaurimento, finché non sentii una voce familiare...
<<Hey! Volete per caso un passaggio?>>
Non posso sbagliarmi, è -
Mi voltai e ciò che vidi mi fece ritornare i ricordi più tormentati della nostra esistenza, quando la vittima, ahimè, ero io...
Quella è la macchina del tempo che ci ha accompagnato in molteplici rischi, ma al tempo stesso è la macchina che ci ha riportati a casa.
Quella ragazza invece è Lucy, l'adolescente ribelle e coraggiosa, che soltanto attraverso un bacio con il fratello, ci ha aiutato a sconfiggere il nemico.
Sospirai e chiusi gli occhi un attimo, ero troppo immerso nei miei pensieri, per accorgermi della realtà che mi circondava.
Il passato fa male...
Però è stato Elijah a superare tutto insieme a me...
È stato lui...
È stato lui...
Narratore: Elijah
Oggi era una giornata talmente fredda, che le mie vesti non riuscivano più a scaldarmi, così mi diedero la grazia di un cambio d'abiti.
Dalle mie solite vesti rosse con la A gialla, sono passato ad indossare un completo completamente nero, anch'esso a collo alto.
Devo ammettere che è molto caldo e che se me l'avesse dato Dave l'avrei trovato come un gesto d'amore, ma non è questo il caso.
Infatti, l'unico motivo per cui mi hanno dato questo maglione, è per non farmi piagnucolare.
Eppure sono qui da ...
Da quanto?
Ho perso anche il conto ed ancora non si sono degnati di farmi lavare!
Come se darmi questo maglione fosse stato un grandissimo sforzo per Shania.
Guardai verso Daphne e la vidi "addormentata" sul pavimento, sta facendo esattamente come le ho insegnato, ovvero chiudere gli occhi e riposarsi.
Sospirai, continuando a costruire robot, finché non sentii la porta aprirsi.
Colei che vidi è la donna che vedo ogni singolo giorno, una donna bassa, malvagia e sempre pronta a farmi iniezioni.
<<È l'ora di farti le iniezioni in testa>>
Affermò, ridendo sadicamente , tenendo varie siringhe in mano, come per spaventarmi.
Tuttavia ormai ero abituato e guardai verso il basso, non opponendo alcuna resistenza.
Ormai sono spacciato...
Ne ero convinto, fin quando non la sentii urlare, così guardai verso di lei e la vidi dall'altra parte della stanza.
<<Tu... Tu... MOSTRO! DEMONE!! SEI UN DEMONE!!>>
Vidi Shania puntarmi il dito contro e Daphne ridere di gusto...
Tutto ciò avvenne talmente veloce, che non riuscii neanche a capire cosa stesse succedendo, finché non vidi una strana massa di capelli ricci e marroni, fluttuare davanti a me.
Shania si avvicinò spaventosamente con un oggetto pericoloso tra le mani, ma i capelli le afferrarono i polsi e la vidi strillare e imprecare di continuo.
Io ero ancora paralizzato, ero confuso e sconvolto da ciò che stava succedendo, dato che io... Io non sto facendo proprio nulla...
Mi portai una mano in testa e sbiancai, quando sentii sul mio cuoio capelluto, una grande massa di capelli ricci e robusti.
Ma che...
I capelli si difendevano da soli, come se stessero proteggendo la mia testa, come se fossero una corazza.
Erano forti, resistenti, un po' lunghi, ah no ora sono lunghi, ora lunghissimi...
Crescono!
Crescono!
Perché crescono sempre di più?
Forse perché Shania li sta costringendo, forse per difesa, ma com'è possibile tutto questo?
<<Ha Ha! Forza Elijah!! Forza capelli!!>>
Quella era palesemente la voce di Daphne, che come al solito, non si capiva se stava dalla mia parte o dalla parte di sua madre.
<<Forza mamma!!!>>
Ok...
È strana...
<<Giuro che ti taglio i capelli, te li taglio!!! Anzi...>>
Shania si fermò, prendendo un coltellaccio e poggiando la punta affilata al mio viso.
<<Lasciami andare o squarcio il viso!!>>
Spalancai gli occhi, iniziando a tremare forte e vidi che i capelli iniziarono ad allentare la presa.
Shania fece un sorriso maligno e buttò il coltellaccio via, prendendo un ago ed avvicinandolo nuovamente alla mia testa.
<<Bravo tesoro, stai iniziando a capire come funziona... Devi essere sempre obbediente con Shania, è chiaro?>>
Io ero sempre immobile, tremavo forte dalla paura, ignaro che i miei capelli avessero una mente ed un'intelligenza propria...
Vidi che i capelli afferrarono Shania e la lanciarono verso il muro, facendola svenire, come se avessero una forza aliena o sovrumana.
Stavo tremando, ero paralizzato, ma mi diedi la forza di alzarmi ed iniziare a correre veloce, cercando di trovare un'uscita.
Non sentivo più nulla, non vedevo più nulla, vedevo solo le porte che mi ostacolavano, devo fuggire...
Le voci delle guardie, le urla di Daphne, le macchine, era tutto confuso.
<<A-Aiuto... AIUTO!! AIUTOO!!!>>
Narratore: Padre di Simon'60 (Henry)
Stavo leggendo tranquillamente nei miei alloggi, finché non udii una voce che strillava dalla paura, sembrava un bambino terrorizzato.
Di consueto mi sarei fatto i fatti miei, se non fosse che questo castello è di mia proprietà e che mia sorella deve avvisarmi prima di rapire bambini!!
Aggrottai le sopracciglia, chiusi il libro che tenevo fra le mani ed iniziai a cercare il bambino.
<<Bambino?! Bambino dove sei?! Non ti faccio nulla!!>>
Iniziai a cercarlo, finché non lo vidi sbattere contro di me e cadere sul pavimento con il sedere, in modo abbastanza goffo.
Rimasi un secondo immobilizzato, mi inginocchiai davanti a lui e gli spostai i capelli dal viso.
<<Alvin degli anni 80, dico bene? Mi ricordo di te... Sei il bambino che mi ha graffiato, affermando che Davide sconfigge Golia... Sei stato un bambino veramente cattivo, ma...>>
Afferrai una ciocca dei suoi capelli, li aveva ricci, castani, fin troppo lunghi per la sua età...
D'un tratto capii e guardai il bambino in viso, asciugando le sue lacrime con il dorso della mano.
<<Non piangere Alvin, non ti farò nulla di male, ti porterò via di qui...
Sono tuo nonno piccoletto>>
Narratore : Elijah
Ero paralizzato, non mossi un dito, ero stato talmente maltrattato che mi sarei fidato di chiunque mi avesse dato un tetto, persino di lui.
Vidi il nemico prendermi in braccio in modo protettivo, appoggiandomi alla sua spalla e mettermi un cappellino di lana bianca in testa per il freddo.
Non dissi una parola e guardai silenziosamente il vuoto, mentre il "nemico" mi portava fuori dall'edificio, in salvo.
Narratrice : Lucy
Ho condotto tutti alla macchina del tempo, con fare fiero ed autoritario, finché mio padre Simon non mi sovrastò, parlando al posto mio e rubandomi la scena.
<<Mi raccomando niente cose stupide, state tutti al vostro posto, mettete la cintura e non aprite i finestrini per nessun motivo!
Potrebbe essere un viaggio lungo e dobbiamo ridurre al massimo i rischi, quindi non dovete neanche guardare fuori dai finestrini, d'accordo?>>
Tutti annuirono con serietà, anche se intravidi anche una punta di noia, dal momento che Simon non si stava fidando di loro.
Ognuno si sedette nei sedili della macchina del tempo, ma vidi Alvin film sedersi nei sedili anteriori, con sguardo perso.
Per qualche motivo si era voluto estraniare sia dal gruppo che dal suo fidanzato, ma nessuno di noi ha potuto farci nulla, dato che ci è stato vietato espressamente di muoverci dal nostro posto.
Narratore: Alvin'film
Ero negli ultimi sedili, mentre la mia mente vagava nei ricordi passati, con le mani intente a stringere uno zainetto.
Non l'avevo detto a nessuno perché mi avrebbero sicuramente dato del folle, ma ho comprato un computer ad Elijah, volevo darglielo per Natale.
Accarezzai lo zaino con la mano, come se il computer fosse un oggetto prezioso, sentendo il mio cuore stringersi per il dolore.
Ho paura, ho persino finto di mangiare, dato che fortunatamente ognuno ha mangiato per i fatti suoi...
Il panino l'ho accuratamente nascosto, ho lo stomaco chiuso e non capisco neanche perché sto reagendo così.
Chiusi gli occhi, alcune lacrime iniziarono ad irrigare il mio viso, ma non me ne curai, dal momento in cui ero nascosto.
1° Flashback
<<Alvin su, non piangere, nasconditi queste lacrime>>
Il bambino mi diede il suo berretto senza pensarci due volte e me lo posizionò sulla testa, assicurandosi che nessuno mi stesse guardando.
<<I tuoi occhi pieni di lacrime sono molto belli, ma sono ancora meglio se non piangi, li hai arrossati>>
Risi leggermente alle sue parole, capendo che era un modo più carino per dirmi: "sei brutto quando piangi".
<<Lo so, lo so... È solo che... Siamo appena usciti da un trauma, abbiamo rischiato di morire, la mia gamba è ancora fasciata...
Ogni volta che chiudo gli occhi, rivedo le scene di tutto ciò che è accaduto...>>
Sentii un'altra lacrima scendere sul viso, seguito da un abbraccio stretto da parte di Alvin'80.
<<Su, su... Tu ripensa solo alle scene belle di quel momento... Pensa a Simon, pensa ai tuoi amici, pensa pure a me se vuoi, l'importante è che pensi alle cose positive di quei giorni bui>>
Ricambiai l'abbraccio, stringendo Alvin e cercando di immaginare cose belle, mentre le lacrime irrigavano il mio viso.
In effetti c'erano state anche cose positive...
Mi sono fidanzato con Simon, ho avuto nuovi amici ed ora ho un migliore amico, che ironia della sorte è un Alvin.
<<Grazie Alvin jr...>>
Scherzai, ridacchiando e scombinando con la mano, quella specie di massa di pelo che si ritrova in testa.
Fine flashback
2° Flashback
<<Alvin? Alvin?>>
La voce che mi chiamava era quella di Alvin'80, un bambino sempre allegro e giocherellone, che non si staccava un attimo da me.
<<Che c'è?>>
Mi voltai verso di lui, con il sorriso stampato in volto, incontrando i suoi dolcissimi occhioni azzurri.
<<Giochiamo insieme? Per favoooreee>>
Sospirai alla richiesta ed annuii, prendendo un pallone dal mio zaino, indietreggiando e lanciandogli il pallone.
Tuttavia non ci siamo messi a giocare solo in questo modo, ma in molti altri modi, facendo unire anche Alvin'cartone.
Abbiamo giocato per ore tutti insieme finché Alvin non si è stancato e ha lasciato me e Alvin'80 da soli.
Stavo ridendo a squarciagola con lui, rincorrendoci, dandoci spintoni scherzosi e cercando di afferrarci a vicenda.
<<Preso!!>>
Esclamò Alvin'80, abbracciandomi da dietro, eravamo entrambi stanchi e con il fiatone per la corsa, ridendo ancora.
<<Hehe, mi hai preso>>
Affermai, voltandomi con un sorriso gentile ed affettuoso.
Rimasi fermo per poco, ma quell'istante bastò per spezzare la distanza fra noi, fu solo un istante, veloce come una brezza di vento.
Alvin'80 mi ha dato un bacio a stampo sulle labbra...
Appena si staccò lo guardai incredulo, immobilizzato, notando che lui nel frattempo si stava agitando, tremava ed aveva le guance in fiamme.
<<S-s...scusa!>>
Esclamò mortificato, coprendosi il viso con il berretto ed io cercai di ritrovare compostezza, dato che sono pur sempre il più grande.
<<Alvin...>>
Fiatai, prendendomi tempo per elaborare l'accaduto e sospirare.
<<Sei stato spontaneo, non...non fa niente, ok? Lo so che l'hai fatto per affetto nei miei confronti e sono onorato, davvero... Non voglio che questa cosa ti pesi o ti confondi le idee, perché hai solo 10 anni...
Quindi stai tranquillo, ok?
Io non lo dirò a Simon, sarà il nostro segreto, però non lo devi fare più, ok?>>
Glielo dissi con una dolcezza che neanche sapevo di possedere, vedendo che il bambino era mortificato e più timido.
<<Io...non so che dire, davvero... Tu sei un Alvin, io pure sono un Alvin ed entrambi stiamo con un Simon...
Però sarebbe inutile scervellarmi, facciamo finta solo che non sia successo>>
Appena Alvin'80 annuì lo abbracciai con dolcezza, cercando di non pensarci.
Anche se ciò che era successo era piuttosto strano.
Fine Flashback
Sospirai, ricordando il mio passato con Alvin'80 e quel bacio...
Adesso che so che Elijah non è un Alvin è molto più difficile non pensarci, eppure mi chiedo come sia possibile, come può un ex Alvin provare qualcosa per un Alvin?
Sospirai, ripensando al fatto che Elijah neanche sa di non essere un Alvin ed al fatto che rimarrà traumatizzato da ciò.
Riguardai verso lo zaino, tenendo stretto tra le braccia il computer e facendo un piccolo sorriso.
Giuro, con tutto me stesso, che darò tutto il supporto necessario per far sorridere Elijah.
Continua...
Capisco che questo capitolo possa essere traumatico per voi, ma...
ECCOVI LA BOMBA! 😁😂😂
Fatemi sapere se vi è piaciuto e come sempre, vi ricordo (ma no, scherzo, vi invito) di lasciare un voto e un commento.🙃
Baciii😘;
La vostra Cat 🐈🐾
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