Capitolo 9 ~Oskar~

OSKAR

Trovai Lucius impegnato a medicare uno dei giovani ciclopi che vivevano nel nostro villaggio.
A causa della lontananza dei ciclopi adulti, i genitori avevano affidato a noi i loro cuccioli.
Impulsivi e maldestri, si cacciavano sempre in qualche guaio.

Aspettai paziente che il generale ebbe finito il suo lavoro.

- Oskar! Come mai sei tornato indietro? Non ti abbiamo più visto, è successo qualcosa? -

Gli feci cenno di allontanarci un momento dagli altri.
Lucius comprese al volo la situazione e non appena fummo abbastanza distanti da orecchie indiscrete, cominciò a parlare.

- Fammi indovinare... hai incontrato Deramis oppure hai trovato l'umana di Dagaz -

- Come fai a sapere? -

- Due giorni fa un gruppo di orchetti di sottobosco sono stati assaliti dal drago selvatico, alcuni sono morti. Gli elfi di Re Elnath setacciando il bosco senza sosta. È evidente che la ragazza è scappata e immagino abbia trovato Dagaz -

Annuii in sua risposta per poi cominciare a spiegare.

- Avevo appena abbattuto un cinghiale, Tyres dava la caccia al secondo quando è tornata in fretta da me dicendo che Dagaz le aveva chiesto aiuto. Sulla rocca abbiamo trovato la ragazza tra le zampe del drago rosso -

- Portami da lei Oskar -

In silenzio obbeddii, conducendo il capo del popolo nella mia capanna.
Isa dormiva profondamente.
Quando Lucius si inginocchiò accanto a lei, l'apprensione di aver sbagliato qualcosa mi invase la mente.

Hai fatto tutto ciò che potevi fare, non preoccuparti cucciolo

Lo spero, grazie Tyres

La mia dragonessa stava accovacciata fuori dalla porta, sonnecchiando tranquilla.

Andai a sedermi accanto a Lucius, che pensieroso scrutava la ragazza addormentata.

- Ha già passato la prima -

- Sì, appena prima che tornaste dalla caccia -

Osservai lentamente Lucius che scioglieva le bende a Isa. Sotto di essere la pelle era ancora bianchissima ma un po' più dura di quando avevo trovato la ragazza.

- Siamo proprio all'inizio -
Percepii il tono velato di apprensione del mio superiore.

Gli spiegai inseguito il motivo delle squame anche sul piede.
Proprio in quel momento Isa si mosse, cominciando lentamente a svegliarsi.

- Ehy piccola, tranquilla, non ti faccio male -

Guardai Lucius toglierle anche la stoffa dagli occhi e osservare con attenzione le pupille bianche.
Isa cercò di spostarsi ma la debolezza le impediva ogni movimento.

- È un buon segno che sia riuscita a passare la prima prova, hai fatto un ottimo lavoro Oskar -

- Grazie signore -

Cambiai le bende alla ragazza mentre Lucius la toccava in ogni parte del corpo, scoprendo un sacco di lividi e una brutta ferita a un polpaccio.
Ogni tanto Isa gemeva a causa del male provocato dalla pressione delle dita di Lucius, senza smettere mai di tremare.

Il generale rimase in casa per le successive due ore, parlammo molto ed infine decidemmo che la presenza di Isa nel nostro villaggio doveva restare un segreto del nostro popolo, non avremmo avvertito gli elfi né nessun altro ma quelle stessa sera Lucius avrebbe tenuto una riunione per mettere tutti gli Altair al corrente dei nuovi eventi.
In totale il nostro villaggio comprendeva solo una trentina di soggetti e relativi draghi, tutti molto uniti tra di noi.

Quando rimasi solo nella capanna, decisi di mangiare qualcosa.
Non avevo voglia di andare nelle cucine comuni quindi presi a masticare un po' di carne essiccata.
Immerso in mille pensieri, non mi accorsi subito di Isa che mormorava il mio nome.
Sorpreso mi avvicinai piano a lei.

- Hai sete, vero? -

Annuì debolmente.
La aiutai a bere, sperando che recuperasse un po' di forze prima che un'altra fitta arrivasse.

- Come ti senti, ragazza? -

- Non capisco nulla... prima gli elfi, poi... -

La interruppi bruscamente, per evitare che si agitasse troppo.

- Non pensare agli elfi, Isa. Ti hanno preso con la forza, sono anni che vogliono un Altair nel loro palazzo anche se è la cosa più innaturale e sbagliata che si possa fare.
I nostri due popoli vanno d'accordo ma le amicizie sono molto rare. Gli elfi sono troppo attratti dal potere, farebbero di tutto per compiacere il loro Re, anche tradire un amico -

- Ma cos'è un Altair? Cosa sono io? -

Il tono di disperazione con cui me lo chiese mi fece tenerezza anche se ne rimasi molto sorpreso.

- Intendi dire che gli elfi non ti hanno spiegato nulla? Quel verme di Deramis non ti ha detto cos'è un Altair ma ha cominciato ad addestrarti?! -

L'odio che provavo per Deramis divenne più vivo che mai.
Cercai di calmare la rabbia per non spaventare ulteriormente Isa.

- Gli Altair sono un popolo. In senso letterale significa Coloro che volano forse a causa della presenza dei draghi.
Ogni Altair ha un drago, siamo circa in trenta attualmente. È molto raro che il gruppo si ingrandisca.
La gerarchia rispecchia quella di un esercito, tutti lavorano, tutti combattono ma siamo sempre uniti a differenza degli elfi -

Le diedi un altro sorso d'acqua.

- Può diventare Altair un elfo oppure un umano. È il drago che sceglie, inconsciamente, al momento del quattordicesimo compleanno del prescelto si crea un legame indissolubile, anche se l'animale ignora l'esistenza del suo futuro Altair e viceversa. Non si può spiegare a parole, è troppo difficile e complesso.
Come hai visto però prima o poi avviene l'incontro e dopo di esso il periodo di Mutazione, che è ciò che stai passando tu Isa. I tuoi avambracci si ricoprono di squame dure come una corazza e la tua vista cambia radicalmente, oltre al colore dei tuoi occhi; l'iride destra resta del tuo colore naturale mentre la sinistra prende il colore degli occhi del tuo drago.
Per la maggior parte a diventare Altair sono gli elfi, che sopportano molto meglio la mutazione essendo per natura più forti degli uomini.
Ma se un essere umano supera la mutazione e diventa Altair, possiede più forza e resistenza di un Altair elfico, ma sono casi rari perché la sofferenza che deve passare è amplificata al doppio -

Isa rimase attenta e in silenzio e prima di parlare lasciò passare qualche secondo.

‐ Non ho molte possibilità allora -

- Sono stato sincero con te, quindi mi devi credere se ti dico che ce la puoi fare. Ti aiuterò io ragazza. Adesso dormi però -

Mi alzai in piedi, con l'idea di uscire un secondo all'aperto quando Isa mi chiamò di nuovo.

- Eri un elfo prima? Oppure un umano? -

Una stretta allo stomaco mi impedì di parlare per qualche secondo.

- Dormi Isa -

Uscì dalla porta di casa, pensare al mio passato faceva sempre male.
Nel cielo stellato due ombre scure si rincorrevano, lanciando gridi e ruggiti.
Dagaz e Tyres.
La mia dragonessa cercava in tutti i modi di placare la rabbia del drago rosso che essendo un selvatico disponeva di una maggior forza rispetto ai draghi che vivevano con i popoli.

Rimasi a osservarli finché la stanchezza divenne insopportabile.
Tornai da Isa che dormiva tranquilla. Le legai i polsi e le misi in bocca la cinghia di cuoio.
Continuò a dormire senza accorgersi di nulla.
Sapevo che quella notte sarebbe tornata una nuova ondata di sofferenza.

#spazioautrice

Altair continua...

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