16. Niall e Zayn
Se c'era una cosa che Harry amava, era avere sotto controllo le situazioni, avere le idee chiare sulle cose, senza incertezze.
Perciò, subito dopo aver fatto l'amore con Louis, mentre la sua coscienza dal limbo dell'orgasmo rotolava giù verso la realtà presente, Harry ebbe un momento di panico completo.
Furono le braccia di Louis a ricomporlo, a farlo tornare in sé, circondandolo e delineando i confini del suo star bene.
Ricambiò l'abbraccio rassicurante, sentendosi di nuovo in pace con il mondo.
Louis, dal canto suo, era sopraffatto. Non si aspettava nulla del genere. O meglio, che niente di tutto ciò accadesse così presto.
Harry l'aveva colto alla sprovvista, realizzando gran parte dei suoi sogni proibiti su di lui.
Percepì la debolezza del compagno, e lo cinse dolcemente con un braccio, anche se gli tremavano ancora le gambe. Sentì il corpo di Harry rilassarsi tra le sue braccia, provando a sua volta un senso di benessere, ma anche un sottile disagio.
-Vuoi andare in bagno?- Gli propose, anche se era lui stesso il primo ad aver bisogno di lavarsi.
Harry annuì, e Louis gli indicò il piccolo bagno che dava sulla camera oscura.
Una volta ricomposti entrambi, i due si ritrovarono seduti senza parlare, fianco a fianco, davanti al pianoforte.
Louis si lasciò sfuggire un sospiro che sembrò un singhiozzo, ed Harry si girò finalmente a guardarlo, distogliendosi dai suoi pensieri.
Louis aveva gli occhi lucidi e l'espressione di chi sta per piangere.
-Cosa succede, piccolo?- Si preoccupò lui, cercando di incrociare gli occhi sfuggenti del fotografo, che si nascose il viso tra le mani.
-Potevamo morire- constatò Louis, che finalmente percepiva appieno la gravità di quello che era capitato loro, sentendosi crollare il mondo addosso.
Harry lo strinse a sé mentre il ragazzo iniziava a piangere, facendo finalmente sfogare tutto lo stress e la tensione accumulatisi nei terribili giorni che avevano trascorso.
Finora la presenza di Harry e quello che c'era tra loro aveva occupato la mente di Louis, relegando in secondo piano l'evento traumatico che era emerso soltanto durante gli incubi notturni, ma adesso, dopo aver fatto l'amore con lui, sentì il bisogno fisico di sfogare la paura e lo stress in un pianto liberatorio.
Harry lo consolò con la sua presenza, senza parlare, capendo che avesse solo bisogno di sfogarsi.
Anche lui sentiva ancora l'adrenalina in circolo, ma anche per lui fare l'amore era stato utile anche per rilassarsi.
Perché quello era fare l'amore, non era soltanto sesso. Harry ne era fermamente convinto, adesso, mentre teneva tra le braccia il suo ragazzo, accarezzandogli i capelli e baciandolo sulla testa.
Dopo un po' i singhiozzi di Louis parvero esaurirsi, fino a cessare del tutto. Si sentiva stanco come non mai in vita sua.
-Scusami- riuscì a dire.
-Non ti preoccupare, Lou, ti capisco pienamente. Son contento di esserti stato di aiuto- lo rassicurò Harry.
-Ascolta, non me la sento di rimanere in negozio. Per favore, resti con me? Possiamo uscire?- Gli chiese Louis, facendo intenerire il cuore di Harry.
-Certo, piccolo. Vieni.-
Louis si allacciò la cintura, rimettendosi completamente nelle mani di Harry. Non gli importava dove l'avrebbe portato, l'importante era poter rimanere vicino a lui e riprendersi.
Harry parve capirlo, perché senza dire nulla imboccò l'autostrada, dopo aver inviato un messaggio col cellulare. Poco dopo, Louis si assopì.
Harry lo svegliò un'ora dopo, chiamandolo con dolcezza e spostandogli i capelli dalla fronte. Si godette l'espressione imbambolata del ragazzo, mentre si svegliava dal sonno profondo.
-Apri gli occhietti, Lou. Siamo arrivati. Ce la fai?-
Louis annuì, stropicciandosi gli occhi ancora un po'pesti per il pianto di prima.
-Dove siamo?-
-In un paesino fuori Londra. Ti voglio far conoscere delle persone-
Louis, a quelle parole, si rizzò finalmente a sedere.
-Chi sono?-
-Amici miei e di Liam. Su, andiamo-
Louis scese dall'auto. Erano in aperta campagna. Ancora rintronato, seguì il ragazzo lungo un viottolo che scendeva sull'argine del fiume che scorreva placido, ombreggiato da alcuni alberi.
lì c'erano due ragazzi seduti su di una coperta, con le canne da pesca in mano, in quello che aveva tutta l'aria di essere un pic-nic.
Harry si voltò sorridendogli, mentre gli spiegava:
-Tu mi hai fatto vedere un luogo caro al tuo cuore, la stanza del pianoforte. Voglio ricambiare facendoti conoscere le persone che con Liam, rappresentano per me quello che è per te la tua stanza-
Louis ricordò che gli avesse accennato a due amici di Londra durante una chiacchierata nel bosco, ma non fece in tempo a riflettere sulle parole del riccio, perché si erano già alzati andando loro incontro.
Harry! Siete arrivati!- Lo accolse un biondino dal sorriso smagliante, andando ad abbracciarlo.
L'altro ragazzo, che sembrava un principe dai tratti mediorientali, rimase in disparte sorridendo.
-Ciao ragazzi. Vi presento Louis- disse Harry, spostandosi per includere il fotografo.
Il biondino gli strinse la mano e gli diede alcune pacche sulla spalla, dicendo:
-Ciao! Io sono Niall-
L'altro gli porse la mano con un laconico -Zayn-
Non sapendo di preciso cosa Harry avesse detto loro, rimasse zitto, un po' in imbarazzo, mentre si sedevano in cerchio sulle coperte ed Harry si lamentava "per i poveri pesci" che stavano subendo la pesca no-kill, suscitando le proteste dei ragazzi.
Louis ridacchiò, Harry era proprio un animalista convinto.
Subito iniziarono a parlare della loro disavventura: i ragazzi, sebbene ragguagliati a più riprese da Liam, volevano sentire la loro versione dei fatti.
Louis si ritrovò così ad ascoltare la voce bassa e lenta di Harry ripercorrere i punti salienti della loro disavventura.
Ad un certo punto si estraniò un pochino, seguendo il filo dei propri pensieri, mentre osservava gli amici di Harry.
-Vero, Louis?-
Si riscosse, gli sguardi degli altri tre su di sé. Arrossì lievemente.
-Scusami, Harry, non ti stavo ascoltando-
-Ti ho chiesto se anche a te sia sembrato un tempo lunghissimo, e non solo qualche giorno-
-Oh..s ì. Mi sembra di aver vissuto settimane in montagna, soprattutto in quel maledettissimo bosco-
Vide passare un'ombra negli occhi di Harry mentre diceva:
-Sì, il bosco è stato il posto peggiore. Lì ho rischiato realmente il lume della ragione, soprattutto quando Louis è stato talmente male da farmi dubitare per la prima volta che non ce l'avremmo fatta.-
-Cosa ti è successo?- Chiese Niall.
-Durante l'ultima notte, l'acqua del ruscello mi ha fatto male, ed ho avuto una brutta gastroenterite durante la notte. Mi sono svegliato in ospedale; della giornata seguente ho solo alcuni ricordi nebulosi.-
-Dio mio, amico, siete veramente stati miracolati- commentò Zayn.
Harry annuì, guardando Louis. Poi cambiò argomento, spiegando del pilota dell'elicottero e del fumo involontario che li aveva finalmente fatti localizzare.
Poi, con sorpresa di Louis, parlò loro dell'orso. Non ne avevano fatto parola con nessuno, nemmeno con Liam, per evitare che si sentisse ulteriormente in colpa. I ragazzi impallidirono.
Il fatto che Harry avesse parlato con loro di quell'argomento fece capire a Louis la portata della loro amicizia; sicuramente il loro legame aveva radici profonde.
La conversazione si spostò su argomenti più leggeri, e Louis ben presto si rilassò, iniziando ad interagire maggiormente. Erano belle persone.
Chiacchierarono e bevvero birra fresca, lasciando le canne da pesca a terra per rispetto ad Harry.
Zayn commentò: -E' inutile tentare di pescare quando c'è lui. Mi mette l'ansia per i pesci, e mi fa sentire in colpa- al che Louis rise.
Harry lo guardava ridere, trovandolo semplicemente perfetto. Perfetto per lui. Aveva la risata più bella dell'universo.
Fu con la felicità nello sguardo che, ad un certo punto, sganciò la bomba, con la stessa serafica tranqullità che avrebbe avuto nel parlare del tempo:
-Ehi, ragazzi,devo dirvi una cosa. Io e Lou stiamo insieme-
Louis divenne color porpora e si portò una mano alla fronte.
Niall aggrottò la fronte, non capendo.
Zayn guardava or l'uno or l'altro, indeciso se mostrarsi più sconvolto o più incredulo.
Harry sorrideva, pacifico, aspettando che commentassero.
-Beh.. no c'è che dire.. ci hai colti di sorpresa- riuscì alla fine a dire Zayn, maledicendo mentalmente Liam per non averli avvertiti. Gliel'avrebbe fatta pagare cara.
-Ma come, insieme? Harry tu hai visto, vero, che Louis..beh ecco.. non è una ragazza?- Fece Niall, con gli occhi sgranati.
-Certo che non lo è, non sono mica scemo del tutto, eh, Niall- protestò Harry.
-Beh, e quindi..?- Tentò di raccapezzarsi il biondo, guardando Zayn in cerca di spiegazioni.
-Harry, sei gay?- Tagliò la testa al toro quest'ultimo.
-Sinceramente, non lo so. Cioè, non ho mai considerato l'idea che potesse piacermi un ragazzo... ero abbastanza certo di me stesso, prima di conoscere Louis-
Quest'ultimo avrebbe voluto che la terra si spalancasse per inghiottirlo.
-Louis, ma tu sei gay?- Gli chiese Zayn.
Lui annuì, arrischiando di sbirciare in viso il moro e stupendosi di non trovarvi il disprezzo che si aspettava. Sorprendentemente, Zayn sembrava propenso ad accettare la rivelazione di Harry senza stupirsi troppo.
Niall, invece, era sconvolto; non aveva mai percepito una diversità nei gusti dell'amico.
-Ma da quando ti piacciono i ragazzi?- Insistette, beccandosi una gomitata neanche tanto nascosta di Zayn.
-Da quando ho conosciuto Louis..-rispose Harry, aggrottando la fronte.
-Ok.. ora cambiamo argomento, per favore?- Li supplicò il fotografo.
Niall lo ignorò:- Ma io sono sbalordito.. non pensavo che a te, Harry, piacesse.. beh ecco ero certo dei tuoi gusti-
Per fortuna Zayn cambiò argomento, alleggerendo la tensione.
Era sorpreso, ma non del tutto, per il semplice fatto che ora che osservava l'amico, lo vedeva per la prima volta davvero innamorato. I due interagivano in un modo che capiva solo ora, alla luce di questa rivelazione: erano connessi in un qualche modo tutto loro, come se fossero perfettamente incastrati l'uno nell'altro e perfettamente sereni.
Niall, cercando di riprendersi dallo sbalordimento iniziale, sembrò sforzarsi di accettare la cosa come un dato di fatto; ed anche se Louis sentì più di una volta il suo sguardo perplesso su di sé, capì che avrebbero accettato la cosa per amore di Harry.
Harry era una persona che si faceva amare da tutti, era impossibile non volergli bene.
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