Sguardi
"sì, ti credo"
Sono passati diversi giorni da quando pronunciai tali parole, sembra così lontano il ricordo della prima volta che mi svegliai in questo ospedale dalle bianche pareti...forse sono passati mesi interi e non me ne sono nemmeno accorta. Qui non ci lasciano tenere calendari o strumenti per la comunicazione. Passeggio ogni giorno per i corridoi, mi piace osservare i medici e i pazienti; ho fatto amicizia con la maggior parte di loro ormai. Conosco ogni angolo di questo posto, ogni medico e le persone mi lasciando vagare tranquilla.
"Ciao Page" mi saluta la signora Clane del terzo piano, mi hanno detto che è stata ricoverata qui diversi mesi fa per infermità mentale acuta...in poche parole crede di essere la incarnazione dell'arcangelo Seraphiel. È una signora minuta e bassina, avrà all'incirca cinquant'anni ma ne dimostra molti di più, porta sempre una vestaglia rosa brillante sopra alla camicia dell'ospedale e lega sempre i capelli color oro in un'acconciatura sofisticata, è una signora dagli occhi vispi ed attenti di color verde.
"Buon giorno signorina Clane, come va oggi?" le sorrido cordialmente, è così dolce e allo stesso tempo inquietante che non ti sogneresti mai di trattarla male.
"Bene, ma continuo a sentire questo posto come una prigione per me" mi risponde spegnendo il sorriso che solitamente la accompagna.
"E perché mai? Qui siamo trattati bene, liberi di curarci" tento di rassicurarla avvicinandomi e mettendole una mano sulla sua piccola spalla.
"Ma io non ho bisogno di aiuto bambina mia, e neanche tu. Ti hanno mai detto perché ti danno le pillole? Per quale genere di malore?" domanda mettendosi seduta su una sedia posta lungo il corridoio e portandomi con se, parlando a voce bassa come se avesse paura che qualcuno possa sentirci.
La sua affermazione insidia dei dubbi in me, ma come potrei dar ragione ad una signora che crede di essere un angelo?
"Shelley" la chiamo con il suo nome, al quale lei risponde aggrottando le sopracciglia "noi siamo al sicuro qui, non c'è nessuno che vuole farci del male" continuo cercando di tranquillizzarla.
Lei sorride tristemente e mi posa una piccola mano sulla guancia accarezzandomi con il pollice, la guardo negli occhi e per la prima volta in quel pozzo verde mi sembra di vedere una macchiolina bianca ma una volta sbattute le palpebre essa scompare come mai esistita e frutto solamente della mia fantasia.
"Bambina mia..." inizia a dire la signora con tono premuroso "ma cosa ti hanno fatto? Tu non sei più come prima, sei cambiata...i tuoi occhi brillanti e diversi che ti contraddistinguevano ora sono spenti ed entrambi iniziano a diventare di uno scuro marroncino, ogni giorno che passa. Come puoi lasciare che i tuoi occhi spettacolari e diversi diventino di un marrone senza spessore? E le tue punte di color rosso? Ora io vedo solo una cascata di capelli neri privi della tua unicità"
Pronuncia tali parole con un apprensione nella voce che nessuno mi aveva mai rivolto, da quando ne ho memoria. Ma non posso lascarmi incantare dal suo dolce e disarmante discorso, non posso crogiolarmi in un mondo di sogni come fa lei, per scappare da una realtà che a me nemmeno dispiace troppo. Uscirò da qui tra un mesetto e sarò libera di stare sempre con
"Ehi" sento una voce accanto a me, così sia io che la signora Clane ci voltiamo e davanti a noi si presenta un, come al solito, bellissimo Kevin che ci sorride amorevolmente.
La signora Clane si alza di scatto e si incammina verso la sua stanza rivolgendo un turpe sguardo verso il ragazzo che la segue con gli occhi senza espressione, arrivata davanti alla sua stanza la signora si volta e lo guarda, mimando con le labbra una parola che non comprendo ma che Key sembra capire, perché aggrotta le sopracciglia e ricambia la donna con uno sguardo ancor più severo.
Dopodiché Kevin torna a guardarmi e notando il mio sguardo confuso sorride e mi tende una mano per aiutarmi ad alzarmi, io la stringo e lui mi tira su con troppo vigore perché mi scontro con il suo petto e inciampo sulla sua gamba, sto per sbattere la faccia a terra ma lui mi prende per la vita e mi tira su, mettendomi davanti a lui non togliendo le mani dal mio corpo quasi avesse paura di lasciarmi andare.
"Ehi, ho interrotto una bella caduta" afferma con un sorriso mozzafiato e iniziando ad accarezzare la mia schiena con i pollici. Mi perdo totalmente, tra le sue carezze, il suo sorriso, e i suoi bellissimi occhi verdi il mio cervello non può resistere a tutto questo.
"Già, ti ringrazio per avermi impedito di baciare il pavimento" me ne esco con questa frase totalmente assurda accompagnata da una risatina imbarazzata ancor più surreale. Accorgendomi di ciò che ho detto non posso far a meno di farmi un facepalm mentale e prendere nota per ricordami di schiaffeggiarmi appena sarò da sola.
A questa mia frase lui però risponde con una risatina dolce e sincera, la risata si placa non appena i suoi occhi cadono sulle mie labbra e poi scendono verso il mio corpo esplorandolo, mi sento leggermente tanto in imbarazzo direi, data la vicinanza e il suo insistente guardarmi.
"Sei dimagrita" dice alla fine guardandomi negli occhi, con uno sguardo poco felice.
Mi sento profondamente in imbarazzo, non mangio molto in questo periodo e non so il perché, sento come se nella mia vita mancassero dei pezzi...come se alla mia anima e al mio corpo fossero stati strappati dei componenti importanti. Non mi soffermo mai a pensarci ma a volte mi sento infinitamente sola e incompleta. E il modo in cui ora lui mi sta guardando mi fa sentire ancora più brutta di quanto io già mi senta, odio me stessa ed il mio corpo perché lo vedo sempre troppo largo e basso e il mio viso mi infastidisce profondamente. Sinceramente di mangiare mi passa la voglia.
L'unica cosa che posso fare è abbassare lo sguardo e fissare i miei piedi, chiaramente ritenendo la cosa abbastanza patetica.
Lui prende il mio mento e mi costringe e guardarlo in quei bellissimi occhi verdi brillanti, ricoperti di pagliuzze dorate.
"Non hai bisogno di nasconderti, perché non mangi? Mi fai preoccupare così, non voglio che stai male, dimmi qual è il problema per una volta ti prego"
La sua mano si sposta da sotto il mio mento alla mia guancia e la accarezza con delicatezza, quasi avesse paura di rompermi come un vaso di cristallo.
"Sai bene cosa penso e cosa provo, se mi conosci come dici sai bene delle mie insicurezze e delle mie paure" gli rispondo chiudendo gli occhi e godendomi le sue carezze. Lui poi mi prende per mano e senza parlare mi porta nella mia stanza, si mette seduto sulla poltrona e mi lascia sedere sul letto.
"Sei sempre stata un po' chiusa riguardo a te stessa, non mi hai mai dato l'occasione di...come dire...leggerti dentro"
Sembrava sinceramente preoccupato, così lo guardo negli occhi e lui non accenna a cedere come invece fanno tutti quelli che dopo un mio sguardo deciso smettono di chiedermi come va. Così sbuffo e decido che forse potrei aprirmi un po'.
"Non mi piaccio, mi odio ansi, mi trovo orribile e sento che mi manca qualcosa, qualcosa di importante. Sento che dei pezzi del mio cuore mi sono stati portati via e anche come se parte del mio corpo avesse deciso di andarsene, come se avessi solo metà della mia anima."
A queste parole lui sembra sorpreso, come se la risposta alla domanda che mi aveva posto non doveva essere questa. Mi pare di percepire della tristezza nei suoi occhi ma tutto diventa più confuso quando si alza e sorride dolcemente venendomi in contro, posa nuovamente una mano sulla mia guancia e mi guarda negli occhi.
"Non puoi definirti brutta, perché non esiste cosa più bella secondo me, è una bugia enorme a mio parere quella che dici a te stessa."
Rimango incantata dalle sue parole e ipnotizzata dai suoi occhi, sono immobile e non voglio muovermi perché significherebbe staccarsi dalla sua morbida mano e dall'abbraccio del suo intenso e dolce profumo.
I suoi occhi cadono nuovamente sulle mie labbra e i miei cadono sulle sue, piene e apparentemente morbide. Perdo il controllo delle mie azioni e solo una manciata di secondi dopo mi rendo conto di avere le labbra attaccate alle sue, così mi stacco improvvisamente e lo spingo via, mettendomi poi una mano sulla bocca per riprendere il controllo su qualcosa.
Lui sembra sorpreso e a sua volta si tocca le labbra per poi guardare la sua mano e riprendere a guardare me.
"Mi hai baciato" sussurra sorpreso come non l'avevo mai visto, con gli occhi spalancati, si porta una mano nei capelli ramati e inizia a scompigliarseli come preso da uno strano morbo.
L'ho baciato...l'ho baciato e adesso lui si comporta come se gli avesse fatto schifo...l'ho baciato e a lui ha fatto schifo.
Non posso fare a meno di sentirmi peggio di prima ed abbassare il viso, poi sento dei passi e non faccio nemmeno in tempo ad alzare lo sguardo che lui mi prende il viso per le guance e mi bacia con vigore e dolcezza, rimango ad occhi spalancati ma lo vedo ad occhi chiusi...non accenna a fermarsi e sinceramente la cosa non mi dispiace, chiudo gli occhi e poso le mie mani sul suo collo, aprendo le gambe e cingendo la sua vita con esse facendolo avvicinare ancora di più a me.
I baci non cessano e tra un respiro ed un altro gli sento dire
"Sei bellissima"
Il mio cuore si riassesta un pochino e a quella frase rispondo intensificando il bacio, facendolo sorridere sulle mie labbra.
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