attrazioni infernali pt.3


Aiden è li davanti a me, ancora sulla soglia della porta, con un portamento particolarmente elegante e i capelli leggermente più lunghi che incorniciano un viso su cui si posa ormai un accenno di barba, mi guarda confuso, e da quei suoi pozzi d'acqua blu non traspare altro che l'inconsapevolezza di chi io sia.

"Perché non si ricorda di me?" chiedo a mia sorella che intanto è rimasta calma e seduta sul divano, ma alla mia domanda mi rivolge uno sguardo interrogativo.

"Fammi capire, invece di chiederti per quale misteriosa e oscura ragione lui sia ancora vivo"- fa una leggera pausa guardandomi in modo indecifrabile- "nonostante tu lo abbia visto morire...mi chiedi perché non si ricorda di te?" a quel punto alza un sopracciglio e si alza con estrema sinuosità ed eleganza dal divanetto raggiungendo Aiden che si trova ora davanti alla porta che ha chiuso e tiene le mani unite dietro la schiena, come fosse un soldato a riposo.

"Ho smesso da un bel po di chiedermi per quale ragione qui le persone non muoiono e diventano così eleganti, silenziosi e ubbidienti" la ammonisco riferendomi alla strana aura emanata dal ragazzo e al suo comportamento, e lei coglie benissimo la frecciatina.

"Insomma, solitamente viene lasciata in pace la memoria dei nuovi galoppini di Lucifero" concludo la frase con stizza facendo trasparire tutto il mio dissenso per il comportamento del re dei demoni. Un essere veramente troppo sexy per essere così scuro d'animo e spregevole.

A questo mio tono pero lei tira fuori le zanne e mi guarda come fosse pronta a sbranarmi.

Dove è finita la sorella che si è preoccupata per me per tutto questo tempo?

"Osa di nuovo pensare quelle cose di Lucifero al mio cospetto e ti assicuro sorellina-" sibila questa parola con incredibile rabbia che sembra reprimere mentre i suoi occhi diventano rosso sangue e fiamme- " e giuro che ti pentirai di non essere stata uno degli esperimenti torturati e ridotti a cadaveri da quello psicopatico del tuo ex"

Dice tutto con sguardo affamato e voce gutturale, quasi come se avesse fame e volesse...

"Devi uscire da questa stanza" termina massaggiandosi le tempie come se la testa le stesse per scoppiare mentre si risiede sul divanetto.

Non me lo faccio ripetere due volte così mi incammino verso la porta ma quando sto per chiuderla dietro di me sento mia sorella dire con voce risoluta

"E domani parleremo di questa storia dei nomi, non possiamo essere identiche di aspetto e avere anche lo stesso nome, mi snerva sopportare di dover essere rinchiusa ancora dentro di te in qualche modo"

Esco dalla stanza un po scossa, perché ha avuto quella reazione? Che voglia il mio sangue è abbastanza strano, eppure c'è qualcosa che non mi convince in tutta questa storia, sento come se tutti mi stiano nascondendo qualcosa.

Presa dai miei pensieri inizio a vagare per gli inferi raggiungendo quella che era la mia vecchia stanza di quando ero qui...di quando eravamo qui...

Tutto è rimasto esattamente come era prima, un grande letto a baldacchino, innumerevoli divanetti sparsi, inutile dire che avrò fatto cambiare l'arredamento di questa stanza almeno una decina di volte perché lanciavo coltelli o infiammavo mobili, odiavo quando mi rinchiudevano qui subito dopo le sessioni, io volevo continuare ad allenarmi, a combattere, a sapere sempre di più -per la tua sicurezza- dicevano, ma l'ho sempre vista come una prigionia, non come una salvezza. Nonostante tutto, tutti i miei innumerevoli libri sono ancora qui, senza un minimo di polvere, inutile dire che qui agli inferi vige una continua pulizia maniacale, Lucifero odia il disordine e lo sporco.

Intanto decido di cambiarmi così vado in bagno a darmi una rinfrescata e ciò che vedo allo specchio per poco non mi fa urlare. I miei capelli che prima erano spenti e smorti ora sono lucenti e di un nero intenso con le punte fiammeggianti e i miei occhi hanno ripreso le loro tonalità, le lentiggini stanno ricomparendo una ad una ma con lentezza, non mi è mai piaciuto il mio aspetto ma sicuramente quello che avevo all'ospedale era molto peggio di questo...anche se mi conferiva un aspetto umano, con capelli ragionevolmente disordinati e occhi normali, e un aura quasi assente.

Forse essere umana non mi dispiacerebbe poi tanto...

esco dal bagno dopo essermi fatta una doccia e cerco nell'armadio qualcosa da mettermi, sfortunatamente qui agli inferi i vestiti da demone sono o spaventosamente eleganti o spaventosamente sexy perciò maledico lucifero.

Più tardi forse andrò a chiedergli di farmi avere dei vestiti decenti o perlomeno che non posseggano pizzo cavolo, ma per ora devo optare per uno di questi perciò credo di aver scelto il male minore...se così si può dire. Questo vestito è tutto tranne che nel mio stile, troppo corto, troppo attillato, troppo pizzo e troppo tettoso. mi sa che per ora mi toccherà accontentarmi però.





Improvvisamente bussano alla porta e ciò che mi trovo davanti mi fa saltare almeno tre battiti cardiaci, un incazzatissimo Peter mi guarda sovrastandomi con la sua altezza e senza nemmeno chiedermi il permesso entra nella stanza chiudendo la porta. Mi blocco nel guardarlo, i suoi muscoli sono più definiti, la pelle leggermente più scura, e una leggera barba gli è spuntata sul viso...su quel bellissimo viso, deve essere per forza un parente di lucifero sennò non si spiegano quei suoi oceani brillanti di ghiaccio e quei capelli così neri e dall'aspetto così soffice.

Non smette di fissarmi con rabbia

"Perché non sei a terra dolorante?" chiede con sguardo duro come se quello fosse davvero un suo desiderio

"Sulla porta di questa camera c'è un sigillo infernale, uno dei più antichi e potenti, ogni maledizione che entra qui dentro viene momentaneamente o definitivamente spezzata, a seconda di quanto è potente e di chi l'ha lanciata" pronuncio il mio discorso in modo atono, sono ancora confusa dal suo comportamento e non voglio sbilanciarmi.

Lui sospira e contrae la mascella passandosi una mano tra i capelli, questo gesto è estremamente sexy soprattutto dopo tutto questo tempo.

"Smettila" dice frustrato mentre va a sedersi sul letto superandomi.

"Smetterla di fare cosa?!" non ho fatto assolutamente niente

"Quel tuo atteggiamento da verginella extra sexy che apre leggermente le labbra e rimane immobile a fissarmi" risponde tutto d'un fiato trapassandomi con quei diamanti.

Aspetta...verginella extra sexy?!

Inizio ad innervosirmi parecchio

"Non ti per-" ma mi interrompe immediatamente "Ah-ah, adesso non voglio sentire uno dei tuoi scleri, adesso voglio sentire la spiegazione alle parole di...Page, cioè l'altra Page" scuote la testa leggermente confuso, cavolo questa storia dei nomi effettivamente è frustrante.

"A quali parole ti-" mi interrompe di nuovo, odio quando mi interrompono

"Sai benissimo a quali parole, non fare finta che io sia stupido"

continuo a guardarlo in attesa e abbastanza confusa e lui sbuffa sonoramente vedendo che non rispondo.

"Quello psicopatico del tuo ex" dice scocciato alzandosi dal letto e dirigendosi verso la teca in cui tenevo i miei coltelli da lanciare o le scimitarre dandomi quindi le spalle.

Trattengo il respiro a quelle parole, ho veramente provato dei sentimenti per Kevin quando ero li con lui, mi piaceva il suono della sua voce, il suo tocco, le sue parole, il sapore delle sue morbide labbra e quegli occhi così verdi da far impallidire l'aurora boreale. Ma ora? Ora cosa provo? Perché...bhe ora sono qui e ho scoperto tutto quello che mi ha fatto e che voleva fare, e poi c'è Peter e io non riesco a non sentire solo confusione nella mia maledetta testa.

Persa nei miei pensieri non mi ero accorta che lui si era avvicinato e ora è davanti a me, ma i suoi occhi ora sono diversi, tristi quasi.

"Tu lo ami?" mi chiede guardandomi negli occhi con voce profonda ma senza sentimento

"No" la mia risposta non tarda ad arrivare ma esce dalla mia bocca quasi come un sussurro, alle mie parole un piccolo ghigno si forma sul suo viso.

"Sai – inizia a parlare con un sorrisino stampato in faccia e allontanandosi di poco per guardarmi – non immaginavo che avresti messo una cosa del genere" ridacchia con un tono di malignità

"Peter!" urlo arrossendo e guardandolo in malo modo, ma non mi da nemmeno il tempo di dire altro che si riavvicina di scatto prendendo il mio mento tra indice e pollice avvicinandosi al mio viso

"la cosa non mi dispiace per niente devo dire" termina la frase scendendo con le sue punte di ghiaccio sulle mie labbra, ma improvvisamente una forte consapevolezza mi si palesa davanti agli occhi. Spingo via Peter che ha una faccia scioccata quando atterra agilmente qualche metro più in la.

"Tu..." lo indico con fare accusatorio "Hai baciato mia sorella!" urlo dalla rabbia e ringhio, uso i miei poteri per trasformare il debole fuocherello delle candele in una enorme palla di fuoco che scaglio contro di lui, che in questo momento ha una faccia sconcertata e spaventata. Schiva tutti i miei colpi e poi corre alla velocità del vento fuori dalla stanza ma lo inseguo prontamente, ora siamo nella sala del trono e lo vedo saltellare qua e la tentando di non farsi prendere.

"Idiota" che noia, le persone credono davvero che io sia un coccodrillo e che mi possono confondere se corrono a zig-zag?

Creo un vuoto d'aria intorno a lui per fermarlo e poi lo porto davanti a me, lui sta soffocando ma la cosa a me interessa ben poco.

Sto per tirare fuori gli artigli e sfregiarlo in pieno viso quando sento delle voci provenire dal corridoio. Metto subito giù Peter e gli tappo la bocca nascondendo me e lui dietro ad un angolino.

Dopo un bel po di tempo vediamo entrare nella sala uno stressato Lucifero seguito a ruota da una irritatissima Page...cioè mia sorella...ho gia detto che odio questa questione dei nomi?

Lei è vestita in modo esageratamente sexy mentre sbraita verso il re dei demoni che tenta disperatamente di ignorarla continuando a leggere delle antiche pergamene.

"Ma mi vuoi dire che tipo di problemi mentali avete qui eh?! Insomma guardami, sembro una cazzo di prostituta" dice con tono scocciato ed effettivamente ha ragione, porta un vestito molto succinto che lascia poco all'immaginazione





"Potevi sceglierne un altro di tuo gradimento" risponde distratto ed annoiato il demone

"Un altro?! Un altro?! Ho scelto il male minore dentro quell'armadio, gli altri erano così corti che me li sarei potuti mettere come magliette, perciò cornuto ti consiglio di chiedere ad una delle tue anime umane di portare degli abiti decenti in questo fottuto regno, e credo che la cosa valga anche per mia sorella" afferma decisa, e non saprei come ringraziarla adesso, si vede che infondo siamo simili.

"Io potrei avere qualcosa da obbiettare" sussurra Peter al mio orecchio in modo molto malizioso guadagnandosi un pugno in pieno timpano così che cade a terra svenuto.

Torno a guardare i due cercando di non farmi notare, sono sicura che non ci metteranno molto ad accorgersi di me.

"Okay, però sai bene che Lucifero non fa niente per niente" dice lui sicuro posando le carte sul tavolino e girandosi verso di lei con un espressione sicura che farebbe scendere agli inferi anche la più pura tra gli angeli. Ma lei rimane tranquilla, anzi annoiata chiede spiegazioni con un vago -su dimmi- e un leggero movimento della mano, come per togliersi il pensiero.

"Una cena" afferma lui avvicinandosi con il viso incredibilmente rilassato mentre la guarda, anzi la divora con gli occhi. Lei rimane paralizzata e senza parole per qualche attimo mentre sento il suo battito arrivare fino a qui.

Vedendo che lei non risponde il re alza lievemente un sopracciglio in attesa e questo la fa boccheggiare ancora di più.

La magia si blocca tutta insieme quando lei riprende straordinariamente il controllo ristabilendo quella famelica e distaccata espressione da predatrice che la contraddistingue, per un attimo mi pareva di aver visto persino Lucifero indietreggiare.

"E cena sia" risponde per poi voltandosi e andandosene mentre lui la segue con lo sguardo e continua a guardare il punto in cui è scomparsa dietro l'angolo.

"Queste due creature saranno la mia rovina" sbuffa riprendendo le carte e andando via dalla sala del trono.

Come ha fatto a non percepirci? Io non so annullare la mia aura, figuriamoci anche quella di Peter...

Che ora si è rialzato e mi guarda in modo accusatorio

"Mi hai rotto il timpano! Tu sei completamente fuori di testa!" lagna come un bambino.

"Hai baciato mia sorella" rispondo con voce atona e sguardo privo di emozioni

"Ecco riguardo a quello" si mette la mano dietro alla testa con fare nervoso...

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top