7. Orizzonte - 2°parte
<< Aiuuuutoo >>
Urla gran parte del gruppo in coro.
La tempesta scatenata da Sun-Hee ci travolge così violentemente da scagliare i più deboli direttamente contro la parete semi trasparente.
Solo pochi minuti fa era tutto regolare.
Adesso, la classe è stata stravolta, assumendo le sembianze di uno scorcio di cielo, come se il pavimento sotto i nostri piedi non esistesse.
CAPITOLO 7: "ORIZZONTE - 2°PARTE"
Un ennesimo click riporta la stanza alla normalità.
Il tagliente vento si ferma, la ragazza riporta i suoi piedi a toccare per terra e i suoi occhi, che un attimo prima erano paragonabili a due lenti bianche, tornano finalmente argentei e lucenti .
Con il consenso della professoressa, torna in mezzo al gruppo come se nulla fosse.
La Sanna non perde tempo e, subito, torna a chiamare gli allievi prossimi al test.
Viene annunciata Fen, forse la più terrorizzata tra noi dal sostenere la prova. Nonostante la timidezza iniziale, scruta attentamente il paesaggio attorno a lei: un bosco talmente fitto da far paura. Deve averlo pensato anche lei, perché sfodera i suoi poteri diventando invisibile...molto adatto, direi.
La professoressa la localizza ugualmente, sorprendendo tutti noi.
La verde si mostra intimorita, ma l'insegnante la rassicura, commentando le sue abilità come ben controllate, ma perfezionabili.
È il turno di una certa Mei Kumiko.
Si sente un "Permesso" e, cercando di farsi strada tra un gruppo di ragazzi, si fa avanti una ragazzina dalla bassa statura, che scopro, dai commenti di alcuni, essere di un anno più giovane di noi altri.
Si avvicina al centro dell'aula sbuffando e passando una mano su uno dei codini castani, per poi aggiustarsi l'enorme fiocco che li agghinda. Il suo volto imbronciato esalta i suoi enormi occhi nocciola, che non mostrano nemmeno un filo di interesse quando l'insegnante le chiede di far crescere le piante intorno a lei.
Poi, il suo sguardo si attizza, così come le sue orecchie, che scorgono il commento sarcastico di un ragazzo dai capelli bianchi:
<< Visto che il suo alph è la crescita, potrebbe fare qualcosa per l'altezza! >>
Dice ridendo.
Le sue iridi si illuminano, dandole un'aria furba e, all'improvviso, vediamo una pianta crescere smisuratamente, mentre il ragazzo si ritrova appeso per i piedi ad uno dei rampicanti.
La risata della ragazzina mi fa capire che si sta divertendo e, quando la sua vittima urla "METTIMI GIÙ!" non esita neanche per un attimo a lasciarlo andare facendolo cadere.
<< Ricordatemi di non provocare più una ragazza. >>
Annuncia l'albino massaggiandosi il didietro.
Lei sembra soddisfatta e giurerei di aver visto un piccolo riso divertito uscire dalla bocca della professoressa. Quest'ultima si ricompone e, col suo solito tono, annuncia:
<< Kitamura Eri. >>
Comprendo al volo il suo cenno di avvicinarmi a lei che, prima di premere uno di quei dannati interruttori, si ferma a scrutarmi con attenzione.
<< Bene, signorina. Alunna trasferita quest'anno. "Poteri che generano e influenzano i fluidi" a quanto vedo. >>
Dice, leggendo dal suo monitor.
<< Mi stupisca. >>
La stanza diventa un ambiente marino e io, un po' annoiata, mi siedo sulla sabbia a gambe incrociate.
<< Tranquilli, potete respirare. >>
Sento il mio corpo farsi leggero e la gonna dell'uniforme svolazzare qua e là, mentre piano mi sollevo da terra, ritrovandomi sospesa a mezz'aria.
Rimango concentrata ad occhi chiusi e sento l'energia trapelare da tutte le parti del corpo.
Il potere accumulato si scatena all'improvviso, presentandosi come degli enormi cerchi concentrici che ruotano intorno a me, accompagnati da un boato.
Gli anelli cominciano a girare sempre più, creando un mulinello che mi circonda, ma che riesco a bloccare prima di rischiare che qualcuno venga travolto.
La stanza torna normale, mentre io torno in posizione eretta.
Poi, con un gioco di sguardi, capisco dall'insegnante che posso anche tornare al mio posto, tra le occhiate curiose dei miei compagni.
Sento un "dilettante" provenire da un Chuichi con lo sguardo sorpreso quanto irritante, mentre un ragazzo dai capelli blu lo contraddice:
<< Sei stata brava. Impressionante, oserei dire. >>
Ammette.
Mi sento di ringraziarlo, mentre lui allunga la sua mano sinistra verso di me.
<< Mi chiamo Didier. >>
Non posso far altro che scambiare il saluto, mentre l'insegnante ricomincia a leggere.
<< Maekawa Chuichi. >>
Ed il rosso si fa avanti con fierezza.
Al cambio dell'habitat, con tanto di bersagli, il ragazzo scaglia i suoi fulmini centrandoli in pieno.
Lo ammetto, ci sa fare.
Quasi come mi avesse sentita, una volta congedato si volta verso di me, soddisfatto.
Più avanti, viene il turno di una ragazza, Vania Smirnov, con l'alph del ghiaccio. La riconosco dopo aver messo a fuoco il suo volto. Viene anche lei da Hydros ed è una modella. Abbiamo frequentato le stesse scuole fino ai dieci anni. In qualche modo, spero non si ricordi di me.
Anche il ragazzo albino di prima si fa avanti: Meyer Klein, con il suo controllo dell'ombra, per il quale si offre come "cavia" Leya.
Subito dopo viene chiamata quella che dovrebbe essere la sorella del ragazzo. Si chiama Mallory, l'avevo già notata prima.
Impossibile non farlo con quegli occhi, di un rosa brillante, che incontrano subito lo sguardo dell'insegnante, la quale, inaspettatamente, salta il suo turno e va avanti con un ragazzo di nome Monti, Riccardo Monti.
È un mutaforma e non ci vuole molto a capirlo.
Terminata la sua prova, si procede con quella di Tamaki Seitaro, nonché l'apparente seguace dell'oca, con un alph che fa apparire delle maestose ali bianche dalla sua schiena, e di Uma Nara, con le sue abilità curative: la ragazza con la coda di cavallo che avevo già intravisto per le scale.
<< Paki Ahmed. >>
Chiama la professoressa.
E, all'improvviso, l'atmosfera si gela.
Nessuno fiata e colei che ha parlato quasi si rende conto di aver commesso un errore.
Scrive qualcosa sul suo registro e va avanti.
E finalmente tocca alla barbie!
La ragazza sa leggere il futuro.
Banale come le sue ciglia finte, ma utile in fondo.
Adesso tocca a Didier e il cognome Moreau mi suggerisce finalmente come lui e colei che l'ha preceduto siano fratelli. Non a caso, anche i suoi poteri riguardano la chiaroveggenza.
<< Caro rappresentante! Vuole per caso onorarmi di una delle sue famose strette di mano? >>
Il ragazzo sorride semi-imbarazzato e compie il gesto preannunciato.
Mormora delle parole alla professoressa come per evitare di dire qualcosa di scomodo. Lei di riflesso lo dilegua velocemente e lui, sorridente, torna al mio fianco .
<< Chiaroveggenza, eh? Rappresentante di classe e fratello della "più potente della scuola". >>
Lo scimmiotto un po' e lui si imbarazza.
<< E dai! Non sono mica un autorità e, si, Camille è mia sorella. >>
<< Mi dispiace per te. >>
Risponde una terza voce dietro di noi.
È il ragazzo di prima con gli occhi rossi, semi coperti da una lunga frangia.
<< Arlo Herrera. >>
Lo chiama l'insegnante.
Il ragazzo può controllare la mente e, questa volta, si offre come volontario Meyer.
La sua breve performance finisce e l'ultima dell'elenco è Nasha che, proprio come pensavo, si dimostra molto potente e capace col suo alph che influisce sulla terra.
Finalmente la lezione termina e la professoressa Sanna ci invita a lasciare la stanza.
Raggiungiamo un'altra aula, quella di combattimento. O così dice il pannello fuori dalla porta.
Qui, incontriamo un tizio strambo, dai capelli biondi laccati all'indietro e una vistosa cicatrice sull'occhio sinistro, che scopro essere il nostro insegnante: Dean Dupont.
Tra l'altro, non capisco come riesca a vedere con quelle due fessure che si ritrova al posto degli occhi.
Ci divide in gruppi in base alle nostre abilità e alle armi che utilizzeremo.
Sono quasi tutti gruppi di sole ragazze o soli ragazzi. Io, invece, mi ritrovo in coppia con Chuichi, l'unico oltre a me ad utilizzare una spada.
<< La ragazzina combatte con una spada! Però... >>
Dice cercando di stuzzicarmi.
<< Sei già così sicuro che io sia una dilettante? >>
Gli chiedo sfoderando la mia arma.
<< Accetto la sfida. >>
E, in un attimo, le nostre spade cominciano a danzare tra loro, provocando quel singolare e fastidioso rumore metallico.
Colpo su colpo.
Nessuno dei due cede.
Perdo la percezione del tempo e mi concentro solo sulla mia prossima mossa.
Noto le prime gocce di sudore imperlare la fronte di Chuichi, mentre le vene sul suo collo scoperto si fanno più accentuate.
Sorride beffardo.
<< Adesso si fa sul serio. >>
***
Ed ecco come siamo arrivati qui, mentre lui carica la sua spada.
<< Sei un idiota se pensi di battermi! >>
Dico aggressiva.
<< Ti dai parecchie arie per essere una principiante. >>
Risponde il rosso con la sua risata irritante.
<< Illuso! >>
Con un balzo all'indietro mi allontano.
Anche lui fa lo stesso e ci prepariamo alla carica.
Poi...un boato.
Una luce ci avvolge e le nostre potenti energie si mescolano.
Ci ritroviamo entrambi disarmati, col fiatone, ancora agguerriti.
A riportarci alla realtà è un applauso del professore, al quale si unisce quello dell'intera classe.
<< Complimenti, quanta energia! >> Si congratula.
<< Credo proprio che potreste far parte del mio esercito personale...con un po' d'allenamento, ovviamente. >> Continua sorridendo.
Di che esercito sta parlando?
A quanto pare, durante il nostro combattimento, anche gli altri hanno avuto modo di allenarsi e la lezione può definirsi conclusa.
Esco dalla classe salutando le ragazze, mentre qualcuno ancora si complimenta con me. Eppure, non capisco. Non mi sembra di aver fatto chissà che.
Mi avvio verso il corridoio, ma una presenza alle mie spalle mi costringe a voltarmi, rivelandomi un volto familiare che mi prende per mano e con nonchalance mi dice:
<< Vieni con me. >>
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