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Pov's Stefano
"Ragazzi vincerò per tutti"Salvatore sclerava come un matto "stai zitto va" Giuseppe cercava di fargli diminuire l'autostima.
"Usciamo"Sascha invece era difianco a me.
"No stefano,devo andare"prese la giacca e se andó,improvvisamwnte usava un tono freddo come se non volesse giustificarsi,per giustezza non lo seguo e vado a sedermi accanto a Salvatore.
"Ste il tuo cellulare suona"si vede che la suoneria li dava fastidio,Giuseppe prese il cellulare e me lo lanció.
Guardai lo schermo del telefono,Lorenzo.
Lorenzo è mio cugino,mi cerca solo quando ha bisogno di qualcosa,schiacciai il pulsante verde per dare inizio alla chiamata
"Buonaser-"non feci in tempo a parlare che mi aggredí
"Tuo padre Stefano,sta morendo,veloce vieni e in ospedale"non sapevo descrivere l'emozione che sentivo in quel istante,qualcosa mi mangiava dentro,di sicuro non era felicitá.
Mio padre,la persona che mi sostiene sempre,non c'é mai stato tanto per me ma è esattamente per questo che ci tengo,quando una persona ti sta distante e cerchi di avvicinarla aumenti l'affetto.Io c'ero riuscito,proprio ora che ce l'avevo fatta avevo poco tempo per rincorrerlo e salutarlo.Mi cadde il cellulare dalle mani,gli occhiali si bagnavano "ste cose successo?" I ragazzi si avvicinavano lentamente,Salvatore mi conosceva ma non in queste circostante,infatti anche lui come Giuseppe in quel momento avevano paura di una mia qualsiasi reazione "Sascha"disse Salvatore,come se lui fosse la soluzione,come se lui potesse aiutarmi ma ora che io ne avevo bisogno lui dov'era?
Ogni secondo perdevo le possibilitá di guardarlo per un ultimo istante.
Non riuscivo a muovermi,come se i miei arti fossero bloccati in quella posizione ma in realtá era la mia mente ad impedirmi di muovermi,di scatto corsi alla porta e presi vicino ad essa un paio di chiavi,le chiavi della macchina che afferrai velocemente,aprii la porta e scesi in garage,facilmente cadevo dalle scale.
Accesi l'auto e accellerai lasciando il garage aperto,la gente mi guardava,sembravo impazzito,probabilmente lo ero.
La maggior parte dei semafor erano rossi,se questa non era sfiga allora io la sfiga non la conoscevo.Attraversai senza preoccuparmene l'ennesimo semaforo rosso,potevo permettermi di pagarle...tutte.
Parcheggiai casualmente,per quanto mi riguarda la macchina poteva anche esplodere,l'ingresso era pieno,sorpassai tutte le persone giungendo all'inizio della fila "mi dica dové il signor Lepri"Il mio respiro era affannato,non avevo controllo e sapevo che non ne avrei avuta "scusi ce la fila!"esclamó.
Presi il portafoglio e misi sul tavolo 3450€ tutto quello che avevo.La mentalitá umana di questo tempo fa schifo,la gente pensa soltanto ai soldi e io su questo,ho fatto centro "stanza 44"appena sentí il numero della stanza cominciai a correre come non mai.
La gente vive d'illusioni,io purtroppo vivo di realtá.
Ragazzi d'ora in poi capitoli piú corti pubblicati piú frequentemente.
Piú tardi fly in love😉
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