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24 Dicembre
Quando sua sorella parlò insieme a lui, Hugo fu tentato di ascoltare ciò che avesse da dire e non parlare più.
Tanto non era egoismo, no?

Poi però l'idea di prolungare ancora l'attesa, l'ansia di nascondere tutto lo fece quasi star male, quindi parlò.
In realtà non lo fece. Ovvero.

Balbettò qualcosa, poi piazzò l'ultima analisi davanti a sua madre, perchè era troppo codardo perfino per spiegarlo a parole suo.

Temò di crollare quando sua madre singhiozzò, ed evitò volontariamente lo sguardo di Rose.

"È uno scherzo, Hugo." Disse suo padre, guardandolo. I suoi occhi azzurri, identici ai suoi. Vacilavvano entrambi, e il più scosse solo la testa.

"Mi spiace."

"Perchè non ce lo hai detto prima?"
La sua testa gridava così forte codardo che stava per tapparsi le orecchie.
Cercò una risposta più plausibile. Il lavoro di sua madre? Si sarebbe distratta? Era complicato?

"Vi avrei... vi avrei fatto soffrire."

"Perchè, ora cosa sta succedendo?"

Hugo sentì le lacrime sulle sue guance e socchiuse gli occhi. Quanto aveva pianto solo negli ultimi giorni?
Quante volte si era lasciato andare alla tristezza?

Sentì le braccia di suo padre intorno a lui e socchiuse gli occhi.
Quando li riaprì aveva i capelli di sua madre che coprivano metà della sua visuale e Rose, gli occhi confusi seduta ancora a tavolo, e cercava in lui qualcunque risposta. Forse per smentire tutto.
Il rosso socchiuse gli occhi.

Proprio le occhiate che aveva programmato.

🎄

I messaggi di Lily erano kilometrici. Giusto un paio.
L'ultimo era diretto e preciso.

Ci siamo lasciati.

Sospirò amareggiato, guardando il soffitto. Poi di nuovo lo schermo.
Avrebbe voluto scriverle e rassicurarla.
Dire che Lucas era un deficiente e che di sicuro gli avrebbe rovinato la scopa nuova di cui ne andava molto fiero, eppure si bloccò.

Lily era sicuramente arrabbiato con lui.
Se poco poco avesse parlato o si fosse presentato da lei gli avrebbe urlato contro. Probabilmente un ceffone sarebbe stato anche lecito.

Eppure voleva sul serio andare da lei e stringerla, circondare la vita con le braccia e incastrare il viso contro la sua spalla.
Le mancava ed era stato uno stupido.
Man mano peggiorava la situazione, eppure non si mosse dal letto.
Doveva ancora digerire il fatto che sua madre era distrutta.

Entrò nella stanza proprio in quel momento, quasi intimidita.
La stanza del ragazzo gli era sempre sembrata strana. Troppo punita, tutto ordinata. Nulla da rimproverare.

"Ehi."

Si mise a sedere. "Ehi Ma'."

"Non vieni stasera?" Lui scosse la testa.

"Non-"

"Lo capisco." Sospirò, si sedette al bordo del letto. Aveva già la camicia elegante. Hugo sistemò un lembo di questa dentro la gonna di pelle.
Lei lo guardò. Con quello sguardo che Hugo odiava.

Come se lui non ci fosse più, come se l'avesse già perso. Come se fosse già lontano e lei non potesse afferrarlo.
Gli scostò una ciocca dal viso.
Era reale.
Sono reale!, voleva urlarle. Sono qui, ancora qui. Non guardarmi così, mi fa male.

"Perchè l'hai nascosto?"

"Dovevo prima accettarlo."

"Ci sei riuscito?" Il più piccolo scosse la testa. Ma le sorrise lo stesso. "Ci riuscirò."

La donna lo strinse a sè, affondò il viso tra i capelli. Le sue dita si attorcigliarono al suo maglione, sentiva le mani calde attraverso la lana sulla schiena.

"Mi spiace così tanto-"

"Il 28 c'è una visita. Venite... no?"
Lei annuì, accarezzandogli il viso.
La lasciò fare ancora una volta.

Dopo minuti, lei si alzò, sospirando. "Noi andiamo."

"Vi chiamo dopo."

"Dico che hai un raffreddore?"

"Una leggera febbriciola."

E magari fosse solo una piccola febbre, a divorargli costantemente il petto.

🎄

Rose sgattaiolò la sera nel suo letto quando lui era in dormiveglia e l'aveva sentiti entrare.
Fece finta di dormire, lasciò che restasse al bordo del letto ad accarezzargli i capelli.

Stava per aprire gli occhi, quando lei sospirò e gli baciò la fronte.
Altri ricordi si intrufolarono nella mente del rosso, e lui li trattenne perchè non erano affatto tristi e dipinti di nero.
Era scattata la mezzanotte ed era già Natale quando lui scivolò nel sonno.

Fece sogni felici, quella notte.

È corto, ma non riuscivo ad inserire nient'altro.
A domani con l'ultimo. :3
(Gli auguri li faccio domani)
-Santa Claus

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