74. Cuore di mamma
Difficilmente ho chiuso occhio questa notte. Sono stati più i minuti in cui sono stata sveglia ad osservare il soffitto che quelli in cui ho realmente dormito. Harry, dal canto suo ha preso sonno subito e non si è per nulla svegliato mentre aggrovigliava le sue gambe alle mie e mi stringeva a sé come un peluche.
Ho visto sorgere il sole dalla finestra accanto a me e pensiero dopo pensiero i miei sentimenti sono man mano cambiati. Da frustrazione a tristezza, da tristezza a stanchezza, da stanchezza a rabbia. Ed è qui che mi sono soffermata fino ad ora.
Rabbia.
Stanca di stare a letto mi divincolo dalla presa del ragazzo addormentato su di me e cercando di non svegliarlo cammino in punta di piedi verso la cucina dove ho intenzione di affogare i pensieri in una tazza di latte.
Aprendo il frigorifero mi stupisco che ci sia del latte. E' quasi completamente vuoto a parte qualche salume e bottiglia d'acqua.
Afferro una tazza dal mobile e senza neanche scaldare il latte per paura di fare troppo rumore, lo bevo. Lo sorseggio appoggiata alla finestra del salotto asettico. Fuori c'è un'intensa luce arancione che contrasta con il verde del giardino. Tutto è silenzioso. Un silenzio alquanto rumoroso.
Strane immagini di papà e una donna ignota che camminano mano nella mano e giocano e scherzano come normali coppie mi provocano un conato di gelosia e rabbia. Cose che da piccola gli vedevo fare con mamma ora gliele vedo fare con un'altra donna e la cosa mi da fastidio.
Ha dimenticato mamma?
Serro la mascella guardando niente in particolare mentre spero che la mia tazza fredda ancora mezza piena non si disintegri sotto la mia mano.
"Hey."
Mi volto non appena la voce roca e assonnata di Harry mi richiama da dietro. Strizza gli occhi, i capelli completamente malmessi e i piedi nudi.
"Ti ho svegliato?"- chiedo il più dolcemente possibile nonostante il mio vero stato d'animo. Lui è l'ultima persona che dovrebbe subire la mia attuale ira.
"Non ti ho più trovata, pensavo fosse successo qualcosa."- si avvicina forse con un sospiro di sollievo. — "Cos'hai?"
"Non lo so."
Annuisce silenziosamente venendo sempre più vicino e abbracciandomi da dietro mi da un bacio sulla guancia prima di toccare con un'altra mano la tazza. — "E' fredda. Dammi, te lo riscaldo."- senza aspettare una mia risposta la tazza mi viene strappata di mano e per qualche minuto svuoto la testa dai problemi e guardo come un meraviglioso ragazzo, senza che glielo abbia neanche chiesto, si prende cura di me.
Per qualche strano motivo vederlo alle prese con pentolini e fornelli mi piace. Mi piace tanto.
Qualcosa dentro di me mi spinge e prima che me ne renda conto lo sto già raggiungendo a passo affrettato. I suoi occhi prima concentrati sul latte a scaldare ora sono perplessi mentre mi guarda.
Per una volta, prendo l'iniziativa e chiudo la distanza tra di noi. Inizialmente è dubbioso ma poi non si fa problemi a ricambiare il bacio e mi stringe più vicino. La parte bassa della mia schiena presto collide contro il banco della cucina e mi ritrovo intrappolata dal bacino di Harry.
Collegarmi a lui in questo modo mi estranea da tutto quello che ho attorno e ora come ora vorrei fermare questo momento. Niente scuola, niente corsi, niente papà né altre donne. Solo noi, come alla Spa. Ma un tale desiderio non può essere realizzato, devo affrontare tutto e il latte sembra volermelo ricordare.
Comincia a traboccare dal pentolino schizzando ovunque prima che Harry prenda le redini della situazione e sistemi il tutto.
"Mi distrai."- ridacchia sotto i baffi. —"Ancora un po' e diventava panna."
"Scusa."- rispondo con il suo stesso tono divertito.
"Mi costa dirtelo.."- inizia serio preoccupandomi leggermente. — "Ma se vai a cambiarti togliendoti i miei vestiti che ti rendono alquanto sexy, andiamo a fare colazione fuori prima di andare a scuola."- rido guardandolo e sperando che non si accorga del leggero rossore delle mie guance mi guardo ed effettivamente sto ancora indossando gli abiti che mi ha prestato per dormire.
"Si, signore."
Annuisco cercando di smettere di ridere. Raggiungo la sua camera da letto e faccio come mi ha detto pregustando una calda cioccolata al posto del latte bruciato.
***
"Quindi siete tornati insieme."
"Si, diciamo di si."
Mi sembrano passati giorni dall'ultima volta che ho visto i ragazzi. Mi è mancato parlare con loro in mezzo alla fastidiosa folla di ragazzi nel cortile della scuola. Ho cercato a tutti i costi di non pensare al tema papà. Fortunatamente quando questa mattina sono uscita di casa nessuno era ancora nei paraggi e non ho dovuto affrontarlo. Sto rimandando perché non so come dovrei comportarmi nei suoi confronti. Per ora mi godo la compagnia di Veronica e Liam.
"Per fortuna."- sbuffa Liam che ciondola i piedi seduto sul muretto del cortile. — "Quello stronzo è una pezza nel culo quando è depresso."
"A me sembrava che ti piacesse uscire con lui la sera."- incrocia le braccia al petto Veronica.
"Solo perché non avevo altro da fare."
In fondo sapevo che lui e Harry sarebbero tornati amici un giorno. Si vogliono bene anche se non lo ammetteranno mai.
Controllo l'orario sull'orologio al mio polso e quando vedo che sono quasi le tre del pomeriggio quasi salto sul mio posto. Mi guardo intorno per cercare Zayn, voleva che lo aiutassi con lo spagnolo prima dell'inizio dei corsi.
Quando lo vedo scendere le scale dell'edificio mi scuso con i miei amici per andargli incontro.
"Sei qui, ti ho cercata in classe ma non c'eri."- mi saluta venendo verso di me.
"Ero qui. Andiamo?"
"Si."
HARRY'S POV
"Dovevi vedere mia madre, è davvero felice di dover vivere in un posto senza pagarne l'affitto e in più può sparlare con Ines di tutti i cavolo di gossip di celebrità.. a proposto, sai che cazzo è un Brangelina? Hey Chack Norris mi ascolti?"
"Come mi hai chiamato?"- sono troppo occupato ad osservare Tal parlare con Liam e Mortisia.
"Sembri Walker Texas ranger con quegli stivali marroni e quel cazzo di cappello dove lo hai preso?"- ride piegato in due.
"Ti faccio ridere? Perché non pensi alle tue mutande di Winnie the pooh. Si, le ho viste nel cesto della biancheria, che schifo."
"Me le ha comprate mia madre quando ero più piccolo, non posso farci niente se mi stanno ancora."- ma ancora una volta non lo ascolto guardando ora come lei corre verso le scale all'entrata fermandosi vicino a Giuda. — "Eccolo tornato nel mondo dei sogni.. ci rinuncio, ci vediamo a casa."- mentre Louis va via senza un minimo della mia attenzione, abbozzando un saluto corro verso i due che iniziano ad incamminarsi. Devo marcare il territorio.
Lui mi ha visto arrivare e lei automaticamente si volta verso di me.
"Bel cappello."- si complimenta lui.
"Si grazie, dove andate?"- la mia domanda è rivolta solo a lei che guarda in alto verso di me all'ombra del mio cappello Borsalino. Non manca una nota di gelosia nel mio tono.
"Lo aiuto con lo spagnolo prima dei corsi."- la cosa mi irrita alquanto. Cazzo quanto mi irrita.
Reprimo la mia gelosia ricordando che abbiamo parlato di fiducia, ma io mi fido di lei. E' di lui che non mi fido più. Lascio correre facendo un sospiro profondo e nonostante la cosa mi dia fastidio so che lei ci tiene ad aiutarlo e non posso costringerla a non farlo.
"Non prendere impegni per questa sera. Ti vengo a prendere io dopo il lavoro."- mi chino per baciarla ma il cappello le colpisce la fronte facendola ridere. Lo tolgo divertito anche io e finalmente posso morderle le labbra.
Ruoto gli occhi al cielo quando Zayn, con un finto gargarismo, richiama la nostra attenzione. Per un attimo lo avevo rimosso.
Cerco di farmi intendere con un sguardo da lui. Se la tocca è decisamente morto. Poi vado via perché Sandra mi starà sicuramente aspettando in mezzo a polline e petali. Il mio turno è iniziato dieci minuti fa.
***
"Quindi? Le rose hanno funzionato."
"Eccome."- inevitabile l'ebete sorriso sulle mie labbra. Sandra è una cazzo di fottuta ficcanaso ma forse è l'unica fottuta ficcanaso a cui consento di ficcare il naso nella mia fottuta vita.
"E' da tanto che non vedo Talìta, perché non la porti qui qualche volta?"- il muso imbronciato. Sandra ha da subito voluto bene a Tal come se fosse sua figlia, me lo dice sempre. Mi ha raccontato che non può avere figli, lei e suo marito ci hanno provato disperatamente ma senza risultato. Non ho voluto scendere nei dettagli ma deve essere terribile.
"E' impegnata a studiare adesso, non toglie né il naso dai libri né alza quel bel culo che si ritrova dalla sedia ogni volta che ne ha la possibilità. E poi non è un buon periodo per lei adesso."- sussurro l'ultima frase continuando a tagliare i gambi troppo lunghi a diversi mazzi di fiori.
"Cosa le succede?"- aggrotta le sopracciglia lei sedendosi dietro il bancone.
"Suo padre esce con l'assistente di mio padre ma lei non sa che è lei."
"I suoi genitori sono divorziati?"
"Da quel che ne so sua madre è morta anni fa. Non so altro, non ne parla mai."- non so niente su sua madre, a volte vorrei conoscere di più il suo passato. Le cose belle del suo passato, non solo quelle brutte.
"E non vuole che suo padre si rifaccia una vita?"
"Non penso sia quello. Non so nulla adesso, si comporta normalmente ma questa mattina l'ho vista davanti alla finestra, lì pensierosa e anche se non se ne è accorta ero sveglio e so che non ha dormito questa notte."- continuava a sospirare, diverse volte ho sbirciato da un occhio se stesse dormendo ma nulla.
"Posso parlarle io se vuoi."- lo sguardo amorevole di Sandra scalda il cuore, lo sguardo di una mamma che non è potuta diventare realmente mamma. Lo stesso sguardo che anche mia madre aveva anni fa quando ero più piccolo, quando ancora non era accecata dal lavoro e dagli affari di papà.
"Tra venti minuti devo andarla a prendere, vieni?"
TALITA'S POV
Ai piedi dell'enorme palazzo mi rendo conto che Harry non è ancora arrivato. Zayn mi saluta scuotendo una mano sparendo dietro un angolo dopo avergli assicurato che Harry sarebbe stato qui a momenti.
Mentre osservo i passanti non posso fare a meno di notare famiglie felici che passeggiano. Mariti con in braccio i figli e mogli orgogliose. Questo porta altre scene di papà insieme alla donna ignota. E se questa cosa dura e avranno un figlio?
Io che fine faccio?
Un pensiero egoistico ma è perché adesso tutto cambierà. Non voglio che tutto cambi adesso che finalmente sto bene. Non voglio che un'altra donna mi porti via l'unica cosa al mondo che mi sia rimasta. Papà è la sola famiglia che ho.
Un clacson suona richiamando la mia attenzione e nel medesimo istante mi accorgo della mia vista sfocata e delle guance bagnate.
Le asciugo velocemente e mi precipito in auto dove Harry mi aspetta.
"Hai pianto?"- mi chiede all'istante e non posso mai nascondergli nulla. Non rispondo.
"Ciao Talìta."- salto sul sedile spaventata quando una voce, seppur familiare, alle mie spalle, sul sedile posteriore, mi chiama. — "Scusa tesoro."- sorride Sandra notando che ho la mano sul cuore per la paura.
"Sandra, non ti avevo vista. E' bello rivederti, come stai?"- regolo il mio battito cardiaco mentre vedo un leggero sorriso sulle labbra di Harry sul sedile del guidatore.
"Bene, meglio di te a quanto vedo."
Il mio sguardo cade di nuovo su Harry e dalla sua espressione so che le ha raccontato tutto. Non so se la cosa mi dia fastidio o meno.
"Ho pensato che parlare con lei potesse farti stare meglio. Io non sono la persona giusta per dare consigli."- annuisco sapendo che ha ragione. Rimuginarci su non mi porterà a nulla.
Presto scorgo per la strada i cancelli della tenuta Styles. Il tragitto fino a qui è stato silenzioso, ho passato tutto il tempo a pensare a cosa dire a Sandra per farmi aiutare. Alla fine decido di prendere tutto come verrà, in balia del caso.
Harry ci lascia da sole dentro il suo appartamento e sedute su un vecchio divano ci ritroviamo in silenzio.
"Cosa ti preoccupa di più di tutta questa situazione?"- domanda la donna avvicinandosi. Scrollo le spalle. — "Ne hai parlato con tuo padre almeno?"- scuoto la testa. — "Io non lo conosco ma penso che aspetti che tu faccia il primo passo."
"Doveva farlo lui il primo passo."
"Forse aveva paura."
"Anche io ho paura."- confesso.
"Di cosa?"- Sandra mi accarezza la schiena amorevolmente. Vedendo che non rispondo continua a parlare. — "Harry mi ha detto di tua madre, che non c'è più."- annuisco. —"Avevi mai pensato all'ipotesi che tuo padre potesse rifarsi una vita?"
"Si, ci avevo pensato."- sussurro fissando le mie mani. —"Ma non pensavo che sarebbe davvero successo. Sono impreparata a tutto questo, non pensavo di prenderla così male."
"In che senso male?"
"Ho troppe domande in testa. E se questa donna offuscasse completamente l'immagine di mia madre? Se mio padre desse tutte le sue attenzioni a lei e non pensasse più a me come fa ora?"- ho altre mille domande in testa ma la mia voce si rompe in lacrime solo dopo la seconda e istantaneamente mi sento avvolgere da un abbraccio. Sandra mi culla senza dire nulla per qualche minuto.
"Tuo padre ti ama, forse più di quanto amerà mai un'altra donna. Sei sua figlia e sono sicura che tu vieni prima di tutto. Tu non sai chi è lei vero, perché?"
"Perché saperlo renderebbe tutto più reale."- sospiro più calma sul petto della donna più dolce del mondo. — "E se fosse una mangiatrice di uomini?"
"Perché non la conosci prima di arrivare a certe ipotesi?"- ridacchia Sandra facendo vibrare il suo petto.
"Forse hai ragione."
"Tua madre non potrà mai scomparire dalla vita di tuo padre perché ci sei tu che gliela ricorderai sempre. Sei il frutto del loro amore, tesoro mio."- le mie labbra si aprono in un sorriso sincero e mentre lei asciuga via le mie lacrime divento sempre più decisa ad affrontare il tutto.
Un bussare alla porta richiama le nostre attenzioni e quando vedo Harry tornare con un vassoio stracolmo di dolcetti alla panna il mio cuore si riempie di gioia. Ho delle persone stupende che mi circondano.
"Li ho rubati al biondino al piano di sotto."- cammina furtivo chiudendosi la porta alle spalle. — "Mangiamoli subito, quello è un fottuto cane da caccia, se ne accorgerà."
Rido al pensiero di Niall appena tornato dalla pasticceria che non trova i suoi dolcetti sul tavolo. Contratto proponendo di lasciargliene qualcuno ma Harry controbatte dicendo che tanto quel fottuto pasticcere vive in mezzo ai dolci ogni giorno.
Domani parlerò con papà.
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Ce l'ho fatta! Finalmente eh. Vi ringrazio per la pazienza ma purtroppo non posso farci niente se ho una connessione schifosa. Ora è tutto apposto. Vi ringrazio anche per le 3Milioni di visualizzazioni! e i +90Mila voti. Siete fantastiche! Al prossimo aggiornamento!
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