53. È l'amore

HARRY'S POV

La volta è incredibilmente stellata questa sera nonostante il fottuto inquinamento causato dai gas di scarico della città. Il fresco vento è fastidioso sulla pelle che pizzica desiderosa di calore. Le foglie delle siepi e degli alberi frusciano muovendosi e c'è un silenzio quasi rumoroso. Ma è proprio questo silenzio che è spezzato di tanto in tanto dal delizioso scoppiettio dei nostri baci. Il modo in cui lei chiude in innocui pugni le sue mani afferrando due lembi del mio maglione. Il modo in cui io non riesco a starle lontano per più di due secondi tra un bacio e l'altro. Non riesco neanche a togliere le mani dalle sue guance arrossate dal freddo nel tentativo di scaldarla. Tento anche di asciugare quelle lacrime scese dai suoi occhi pochi minuti prima per qualche motivo.

Tento anche di realizzare che ha davvero detto di essere innamorata di me. La mia Tal è innamorata di me.

Mi costa distaccarmi da quel bacio bagnato e allo stesso tempo carnoso e fottutamente magico. Ma quando succede lei riapre gli occhi e il mio cuore smette di battere per la bellezza di quei due luminosi occhi blu. Non posso credere che questa bellezza sia innamorata di me. Istintivamente sorrido accarezzandole una guancia con il dorso delle mie dita.

"È tutto troppo strano."- sussurra poi in imbarazzo. Le sue pupille vagano dappertutto tranne che nelle mie e la cosa se da un lato mi da fastidio dall'altra mi fa ridere perché è davvero imbarazzata e le sue gote sono quasi di un adorabile rosso acceso eppure percepisco che questo non la spinge ad allontanarsi, anzi, la presa delle sue mani aumenta sul mio maglione. E a me va fottutamente bene.

"Guardami."- richiamo la sua attenzione cercando di ricreare un contatto tra i nostri sguardi e sono costretto a bloccarle il viso per riuscire nel mio intento.
"Gemma, dov'è Gemma?"- chiede come se fosse in preda al panico. Vuole sfuggirmi? Non può sfuggirmi. Non ora che mi ha detto quello che da mesi volevo sentire.

"È lì dove l'hai lasciata, Tal guardami."- rispondo dopo aver dato un'occhiata alla bimba che disegna sul tavolo sotto il portico con quello strano ghigno divertito sul viso.

"Forse devo tornare da lei, forse ha bisogno di qualcos-"- la bacio di nuovo solo per farla zittire. È troppo nervosa e non ricordo di aver mai sentito la sua voce tremare. Esprime il panico più totale e io comincio a dubitare.

"Hai detto di esserti innamorata di me. È vero?"- mi sento di chiedere conferma e sebbene il momento sia delicato non riesco ad allontanarmi da lei. Respiro sulla sua pelle e parlo sulle sue labbra sentendomi quasi stupido, ma la amo. Cosa cazzo posso farci? -"Tal, rispondi."- sospira chiudendo gli occhi privandomi nello stesso momento dell'immagine dei suoi astri. Pochi secondi dopo annuisce ma non mi guarda bensì guarda i nostri piedi.

Ne approfitto per sorridere come un menomato mentale mordendomi le labbra per non lasciar trapelare una simile contentezza.

"E tu?"- chiede poi ma mi sembra scontata la risposta. Cristo mi vien voglia di mangiarla di baci.

"Anche io fiorellino."- la stringo forte a me facendo aderire la sua pancia alla mia. Non protesta poggiando la testa sul mio petto e io la mia sulla sua fronte. Ci dondoliamo in questa coccola senza dire una parola ma ci sono così tante fottutissime cose da dire ancora. - "Dovremmo parlare di questa cosa."

"Credo di si."

***

Il mio piede buono continua a calpestare ossessivamente il tappeto mentre le mie cazzo di mani sono congiunte, usando le ginocchia come appoggio, quasi in preghiera nell'attesa che lei arrivi. Comincio ad odiare questo fottutissimo divano, aspettare qui è straziante per uno che come me non sa aspettare.

L'unica cosa che spero è che si faccia viva, ho paura che sia fottutamente confusa e che scappi come settimane fa dopo avermi dato uno schiaffo. Non potrei sopportarlo di nuovo, ho un cazzo di fottuto limite alla sopportazione anche io.

Ora come ora sono in uno stato tale che se lei mi chiedesse qualunque cosa, io acconsentirei senza battere ciglio e mi sento così debole per questo. Eppure forse è la prova che farei qualsiasi cosa pur di stare con lei.

Ha detto di amarmi.

Se solo ci ripenso per un attimo non riesco a crederci. Come cazzo è successo. Le mie mani ora infossate nei capelli in confusione esprimono quanto ora non capisco più nulla. Che io mi sia innamorato di lei è ovvio, porca puttana è meravigliosa sotto ogni punto di vista, ma io?

Come ha fatto lei ad innamorarsi di uno come me? Sono un completo casino.

"Harry?"- la mia agitazione e i miei pensieri svaniscono improvvisamene via come uno sbuffo di fumo pensando che è arrivata. La sua voce supera la porta d'ingresso bussando delicatamente e io corro goffamente per aprirle. -"Scusa, Gemma non voleva dormire."

"Non fa niente, entra."- i nostri comportamenti sono fottutamente cambiati. Come se fossimo degli estranei. - "Vuoi sederti o restare a fare la muffa all'ingresso?"- tento di scherzare per metterla al suo agio, ma non so se ha funzionato. Comunque ha nervosamente corso verso il divano vicino a me, forse un po' troppo distante. - "Come stai?"- mi decido a chiede per spezzare il silenzio.

"Bene."- ora è lei a battere il piede sul tappeto ed io mi lascio andare ad una smorfia di delusione, non va affatto bene così.

"Tal torna a casa."
"Cosa?"- chiede finalmente guardandomi con un cipiglio in mezzo alla fronte. -"Perché? Dovevamo parlare no?"

"Non sembra che tu voglia parlare, più che altro non vedi l'ora di scappare. Non mi piace questa situazione."- sospiro calmandomi, comportarmi così non aiuterà di certo. - "Ti ho detto che ti amo e se è vero tu lo hai detto a me."

"Ti ho già confermato che è vero."- il tono duro.
"Allora perché sembri così dubbiosa?"- mi lascio andare pesantemente con la schiena sul divano. - "Il giorno che mi hai schiaffeggiato ti stavo baciando perché nel sonno avevi detto di amarmi."- confesso stupendo anche me stesso.

"Ma perché non me lo hai detto?"
"Perché sei fottutamente scappata via come se avessi avuto un petardo nel culo! Non mi hai dato il tempo di spiegarti, e da quel giorno non ci siamo più parlati."

Continuo a stupirmi della durezza delle mie parole in questo momento. Saranno le settimane di rabbia e tristezza repressa ma comincio a pentirmi di starle parlando così. Il suo sguardo è indecifrabile e forse è più stupefatta di me ma non dice nulla.

Mi meraviglio solo quando la sua prima reazione è quella di ridere sotto i baffi coprendosi la bocca con una mano. Non so cosa cazzo l'abbia fatta ridere però è divertente vederla scompisciarsi così.

"Scusami, pensavo al petardo nel didietro e non sono riuscita a trattenermi."- la seguo nella sua risata prima piano poi sempre più forte pensando al fatto che non riesce a dire culo.

Le risa pian piano si placano ma sono stato comunque felice di aver potuto rivedere un sorriso sulle sue splendide labbra, luogo in cui risiede il mio nettare preferito. Adoro il modo in cui arriccia il naso ridendo e il modo in cui la sua bocca si apre mostrando i suoi denti d'Avorio. Strizza gli occhi riducendoli a fessure ma nonostante questo non sono meno luminosi del solito. Quanti particolari posso amare di lei ancora?

"Ho decisamente rotto il ghiaccio col petardo nel culo. Ora sei più tranquilla?"- le chiedo sorridendo a quel viso sicuramente più rilassato.

"Molto. Mi mancava ridere con te."- questa è la Tal che riconosco.
"A me mancavi tu."- sussurro poi fissando l'ultimo anello rimasto nella mia mano. - "E ora ho una voglia matta di baciarti."- sento che in questo momento potrei spifferare qualsiasi cosa anche quante volte mi sono masturbato pensando a lei in questo mese.

"Nessuno ti vieta di farlo."- arrossisce poi facendomi quasi dilatare gli occhi.

"Sta attenta a quello che dici fiorellino."- striscio lentamente sulla porzione di divano che ci divide diminuendo notevolmente la distanza tra di noi. Sembra quasi una minaccia la mia ma lei non è spaventata, piuttosto sorride di nuovo in imbarazzo.

Mi ha praticamente confermato che le piace essere baciata da me.

"Io sono pronto a portare avanti questa storia Tal."- le prometto sfiorandole la guancia a me esposta con le mie labbra. Rabbrividisce leggermente al mio tocco e amo vedere cosa le provoco solo sfiorandola. È la cosa più bella per i miei sensi, mi rende più forte e allo stesso tempo più debole. Ogni sua reazione dovuta a me è la mia kryptonite. Mi sciolgo guardandola rabbrividire a causa del mio respiro sulla sua pelle. - "Ti amo."

Il leggero sorriso sulle sue labbra alle mie parole, i suoi occhi adesso finalmente incastonati ai miei mentre le mie mani giocano con le ciocche lunghe dei suoi capelli scuri che le ricadono fastidiosamente sul viso ogni volta che io mi appresto a scostargliele dietro un orecchio.

"Ti amo anche io."- ho voluto aspettare che rispondesse prima di fiondarmi sulle sue labbra disperatamente, come se da questo appiglio dipendesse la mia vita. Lei è inesperta e solo di tanto in tanto muove le labbra in sincronia con le mie ma ci prova comunque facendomi sorridere.

Le insegnerò a baciare e lei imparerà sicuramente per via di tutti i baci che le darò.

Racchiudo le sue mani nelle mie quando esse raggiungono le mie guance. Più vicini. Sempre più vicini e il bacio è sempre più profondo e passionale. Lei è ancora impacciata ma sembra meno tesa del principio. I nostri respiri sono sempre più affannati, sempre di più ogni volta che i nasi si scontrano scambiandosi di posto a destra e a sinistra.

Sento un mugolio di piacere provenire dalla sua bocca di tanto in tanto e mentre lei lascia le mie guance circondando il mio collo con le sue braccia io provvedo a circondare la sua vita con le mie. Ora siamo fottutamente uniti e i nostri petti si scontrano ad ogni respiro.

"Mi togli il fiato Harry."- ansima sulla mie labbra. Sogghigno felice di quel commento.
"Tu mi farai venire un'erezione a momenti fiorellino."- arrossisce più di quanto già non sia, se è possibile, alle mie parole e nella mia mente ho un nuovo obbiettivo, quello di farla sempre arrossire così perché amo quando lo fa. Eppure con questa frase ho capito di non essere il ragazzo più romantico del mondo.

TALITA'S POV

Com'è possibile tutto questo? Non riesco quasi più a capire il succedersi degli eventi fino ad ora. Mi sono trasferita qui mesi fa e poi? Ho incontrato Harry e la mia vita è cambiata. Mi ha fatta innamorare. Io non sapevo neanche cosa fosse l'amore ma se ora dovessi dare una definizione il suo semplice nome direbbe tutto.

Deve essere un istinto naturale, qualcosa che quando lo trovi lo senti dentro e capisci che si tratta di quello.

Forse devo pure realizzare che dopo la mia confessione lui mi abbia risposto che mi ama. Eppure tutto mi aspettavo, che mi ridesse in faccia, che scappasse o che mi urlasse contro, semplicemente non mi importava, volevo solo togliermi quel peso dallo stomaco e subire le conseguenze. Ma lui mi ha risposto come solo nei miei sogni avevo immaginato.

"Cosa succede ora?"- gli chiedo mentre abbracciati stiamo insieme distesi sul divano dell'appartamento di Conrad.
"Tutto quello che tu vuoi succeda."- risponde voltandosi verso di me. Il suo braccio attorno al mio collo mi fa da cuscino e da qualche minuto ho preso ad immergermi nella calma dal suo respiro. Una mia guancia appoggiata al suo petto che vibra al battito del cuore.

"Ho paura."- confesso poi mettendomi a sedere potendolo guardare dall'alto.
"Di cosa?"- aggrotta le sopracciglia fissandomi mentre il braccio che prima avvolgeva il mio collo ora avvolge la mia vita solleticandomi un fianco con le dita.

"Di papà, non posso dirglielo."
"Già lui mi odia."- sospira. - "Non dobbiamo per forza dirglielo se non vuoi."

"Una relazione segreta?"- ridacchio della sua proposta ma sembra comunque l'unica soluzione in questo momento. Vedo papà molto più tranquillo in questi giorni, non mi sento di dirgli una cosa del genere ora. Non ne avrei comunque il coraggio.

"Mi piace quando dici relazione, abbiamo una relazione. Io ho una relazione con te."- mi fa ridere il modo in cui fantastica su questa cosa e sento il mio stomaco fare le giravolte se ci penso io.

Ho una relazione con Harry. Io e Harry ci amiamo. Stiamo insieme. Ho un ragazzo.

Mi sento come una ragazza normale in questo momento. Credevo che dopo quella terribile esperienza non avrei mai avuto il coraggio di amare un uomo. In quel momento i sogni di una ragazzina sono andati in fumo. Il principe azzurro si è trasformato in un mostro e il sogno di innamorarmi come mamma si è innamorata di papà un incubo.

A quanto pare Harry è riuscito a cambiare tutto. Forse neanche se ne rende conto.

"A cosa pensi?"- chiede raggiungendo la mia altezza.
"Che ora sono felice."- sorrido a questo pensiero, perché è vero. Harry dolcemente si avvicina bagnando l'angolo della mia bocca con le labbra e io penso che potrei abituarmi a tutto questo.

Il mio cuore perde un battito quando la porta d'ingresso si apre mostrando uno stanco Contad.

"Sono tornato! Hai preparato da mangiare?"- urla Conrad appendendo il suo cappotto sul manichino senza accorgersi di noi. Mi alzo all'istante spaventata e questo fa ridere ... Il mio ragazzo.

Dio è tutto così surreale.

"Talíta, cosa ci fai qui?"- chiede l'uomo finalmente avendoci visti. Diciamo che un po' tutti avranno notato che io e Harry siamo stati distanti, vedermi qui sola con lui deve essere strano, penso.

"Fatti un po' i cazzi tuoi impiccione."- Harry risponde prima di me. Effettivamente forse non avrei saputo cosa dire. Conrad ruota gli occhi al cielo, ovviamente non si stupisce più delle taglienti risposte di Harry.

"Pensavo stessi dormendo, non devi andare a lavoro domani?"- lavoro? Guardo Harry che fa cadere pesantemente la testa sulla spalliera del divano ringhiando in frustrazione.

"Che ore sono?"- chiede.
"Quasi mezzanotte."- Conrad raggiunge il frigorifero in cucina rispondendo.
"Merda."

"Tu lavori?"- mi ritrovo a chiedere approfittando del fatto di essere rimasti temporaneamente soli.
"Si, dovrei alzarmi tra quattro ore."- si è alzato dal divano grattandosi la nuca come se stesse pensando a cosa fare.

"È per questo che non ti ho più visto spesso in giro allora? Che lavoro fai se ti alzi alle tre del mattino?"- sono sollevata che sia questo il motivo della sua assenza in queste settimane. Ad essere onesta mi è anche passata per la testa l'idea che avesse ripreso a drogarsi e frequentare brutti giri.

"È un fottuto panificio qui vicino, però pagano bene."- annuisco assimilando le informazioni.
"Allora corri a dormire, ci vediamo domani."- credo di sentirmi in colpa, se lo avessi saputo sarei andata via prima per farlo dormire.

"Aspetta, ti accompagno."- Harry mi segue fino alla porta del mio appartamento dove papà sarà già nel mondo dei sogni da un pezzo. Il corridoio è buio e silenzioso a quest'ora. Sto per inserire le chiavi nella serratura quando vengo strattonata per un braccio e spinta con la schiena contro la porta. - "Non mi dai un bacio della buona notte?"- il suo corpo appiattisce il mio e nonostante il buio riesco a vedere quanto i suoi occhi siano vivi e brillanti. Non so se riuscirò a dormire questa notte.

Un ultimo bacio prima di vederlo scomparire dietro la mia porta. Il cuore mi batte forte in questo momento e forse inizio a capire il comportamento di quelle ragazzine innamorate che consideravo stupide. Quindi anche io sembro stupida ora.

Un messaggio sul cellulare illumina il salotto al buio della casa silenziosa.

Da Harry: Buonanotte fiorellino.

HARRY'S POV

Ieri è stato un giorno fottutamente lungo ma allo stesso tempo fottutamente meraviglioso. Quando l'altra sera ho finito il mio turno qui di certo non mi aspettavo che il giorno dopo ci sarei tornato con un altro spirito e soprattutto impegnato con una ragazza. Ho un sorriso ebete sul viso, ne sono cosciente cazzo.

"Siamo felici oggi."
"Cosa te lo fa pensare?"- rispondo a Sandra mentre parlo con Tal via messaggio.

"Sorridi, hai indossato il cappello senza imprecare, sei pimpante e messaggi da quando è iniziato il tuo turno. Sono avanti con l'età ma non stupida."- ridacchia arricciando dei nastri intorno alle buste trasparenti dei biscotti. Credo che sia la prima volta che vengo felice a lavoro, ho pure finito le infornate del pane serale in anticipo. La voglia di rivederla è tanta.

"Ci sono novità con la ragazza? Come si chiamava?"- sorrido sia a causa di Sandra che a causa di Tal che, ancora a scuola per dei corsi extra, spende il suo tempo inviandomi fottute immagini divertenti di fottuti gatti. -" Ma guardatelo, ha un sorriso che va da un orecchio all'altro. Ti ha fatto perdere la testa Harry."

"Tu che sei una donna, se volessi portare una ragazza a fare un giro, dove potrei portarla?"- chiedo retoricamente a Sandra.

"Lo sapevo che c'entrava lei."- il suo modo di ridacchiare comincia ad irritarmi. - "Dipende da lei, se fosse per me mi piacerebbe andare a fare compere con carta di credito illimitata."- risponde concentrata sul suo lavoro.

"No lei non è quel tipo di ragazza, è più romantica di così."

Vorrei davvero portarla in un posto carino una sera di queste. Lavoro tutto il giorno e riesco a vederla solo a scuola per qualche minuto e la sera. Non è decisamente il modo migliore per iniziare una relazione. Penso fottutamente a lei tutto il giorno.

"Styles! Non ti pago per non fare niente, rimboccati le maniche ragazzo."- per l'ennesima volta ruoto gli occhi al cielo. Quel tizio mi sta sulle palle. Decido comunque di riporre il cellulare per qualche minuto aiutando Sandra nel tuo lavoro d'impacchettamento scomodandomi dalla mia posizione appoggiata al bancone della cucina. Solo perché oggi sono di buon umore.

"Penso che la porterò in un posto speciale."

TALITA'S POV

"Signorina Naràn. L'aspettavo."
"Ci sono novità?"
"Effettivamente si."

L'uomo dietro la sua scrivania comincia a trafficare tra le pile di carpette e documenti sparpagliati confusionariamente su di essa. Ho aspettato un sacco di tempo per potergli parlare.

"Mi è arrivata una comunicazione dall'istituto di mediazione linguistica di Los Angeles."- un improvviso nervosismo è causa di un nodo in gola. - "Hanno ancora alcuni posti per dei corsi pomeridiani. Valgono come crediti extra per il voto di diploma. Mi serve solo un suo consenso e uno di quei posti è suo." - il direttore mi consegna un foglio con tutto ciò che devo sapere.

È fantastico ho sempre desiderato farlo. Senza il minimo dubbio afferro una penna pregustando il momento in cui firmerò la mia iscrizione ai corsi ma i miei occhi cadono su una serie di cifre.

"Non sapevo che i corsi fossero a pagamento."- guardo l'uomo aggrottando le sopracciglia mantenendo la penna a mezz'aria.
"Credevo di essere stato chiaro, cento dollari al mese per sei mesi."- spiega il dirigente scolastico.

"Dove li prendo seicento dollari?"- sospiro delusa. La penna riposta sulla scrivania. Non posso chiedere a papà tutti quei soldi ...

"Mi faccia sapere il prima possibile."
"Certo."

Lascio la scuola quasi arrabbiata. Mancava poco e avrei potuto partecipare a quei corsi di formazione pre universitaria. Ovviamente nulla è gratuito, dovevo aspettarmelo.

"Devo trovare quei soldi."

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Prima di tutto! Voglio creare un gruppo su WhatsApp con voi lettici. Ho già alcuni numeri ma non abbastanza per crearlo quindi se siete interessate potete inviarmi i vostri numeri per messaggio privato.

Per seconda cosa grazie mille, sono rimasta stupita dal successo dello scorso capitolo! 200+ commenti e quasi 700 voti! Non è mai successo davvero grazie!

Spero che questo non sia da meno, ovviamente scusatemi se non vi piace ma sto scrivendo dal cellulare e non è il massimo della comodità. Il mio computer è morto intossicato da più di 150 virus. Come cazzo ho fatto? Non ne ho idea xD spero che riescano ad aggiustarmelo al più presto.

Se volete contattarmi potete farlo privatamente, vedo di rispondere a tutte. Commentate, leggete e votate il capitolo!

A domenica<3

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