51. Strani comportamenti



Ovviamente ci ho pensato, ci ho pensato tutta la notte e solo quando il sole ha cominciato ad illuminare un angolo della mia stanza ho capito che non ho dormito pensando alle parole di Nash. E' inutile negarlo, provo qualcosa di grande per Harry, qualcosa che sfugge anche alla mia comprensione per ora. Come sono arrivata a provare tutto questo groviglio di sentimenti per un solo uomo? Per un solo uomo che non è papà.

Sento gli occhi stanchi e anche il mio corpo lo è. Ho passato la notte in questo stato di dormiveglia, ho tentato di dormire ma i troppi pensieri me lo hanno impedito e ora mi ritrovo due orribili occhiaie a contornarmi gli occhi. Fisso il mio riflesso allo specchio disgustata da quello che vedo e allo stesso tempo non riesco a non pensare a lui. Lui che non è tornato a casa questa notte.

Dove sei andato Harry?

Ora più che mai la voglia di vederlo s'impossessa di me, mi chiedo se sta bene. Non mi ha inviato nessun messaggio della buona notte come fa di solito e forse aspettavo quello per dormire. In preda ad un attacco di preoccupazione strappo il cellulare dal suo caricatore e controllo se è arrivato qualcosa da parte sua ma nulla. Allora provo io a contattarlo.

Batto il piede in terra nervosamente dentro il mio pigiama pesante fissando un punto impreciso fuori dalla finestra attendendo che risponda alla chiamata. Forse è tornato ma non me ne sono accorta. E se sta dormendo? E se fosse con una ragazza? Stringo le labbra all'ultima supposizione sentendomi improvvisamente stupida.

Durante tutta la notte ho pensato a qualsiasi cosa anche la più stupida ma non ho valutato l'altra faccia della medaglia. E se lui non provasse quello che provo io? E se lo prova cosa succederebbe? Cosa dovrei fare?

Il primo quesito però è quello che mi rimesta di più. So che mi vuole bene, lo so. Ma non è la stessa cosa. C'è molta differenza tra il volere bene ad una persona importante come mio padre e amare una persona importante come Harry. Ma una tale affermazione forse è troppo per una che non sa effettivamente cosa sia l'amore e non lo ha mai provato in questo livello.

"Pronto?"- quasi sobbalzo quando finalmente risponde. La voce evidentemente impastata dal sonno. - "Tal?"

"Si, sono io."- improvvisamente non so cosa dire. Perché l'ho chiamato? Cosa voglio sapere di preciso? Se sta bene o se è in compagnia di qualche ragazza?

"E' successo qualcosa?"- sussurra mentre dall'altro lato della cornetta sento il chiudersi di una porta.

"No, nulla, volevo solo-"- mi sento davvero stupida in questo momento, sono impacciata, assonnata, preoccupata ed inaspettatamente gelosa. - "-volevo solo sapere dove sei. Non ti ho visto tornare ieri notte e mi sono preoccupata."- riesco a dire la verità dopo qualche ridicolo balbettio. Senza accorgermene mi sono anche avvicinata alla scrivania giocherellando con il bordo ormai rovinato del mio diario mentre con l'altra mano tengo fermo il telefono all'orecchio.

"Sto bene, sono da Louis."- risponde con molta tranquillità. Sento un certo divertimento nella sua voce ora e sono anche più serena adesso sapendo dov'è. Che cosa ridicola. Nash ha ragione sono una mammina ansiosa. -"Tal tutto bene?"

"Si."- ora non so proprio cosa dire. Comincio a guardarmi in torno in cerca di un'idea ma nulla.

"Sei sicura? Sembri strana."- chiede ancora. E' troppo perspicace per non capire che qualcosa non va e io sono nel panico più totale. Sto ancora cercando di capire me stessa ma in questo momento tutto quello che vorrei fare è stare con lui e dirgli cosa sto provando ma non credo di poterlo fare proprio ora.

"Si, no, va tutto bene. Volevo solo sapere se stavi bene."- sono una pessima attrice.

"Okay."- risponde in un sussurro poco convinto, conoscendolo avrà aggrottato le sopracciglia guardando i suoi piedi e starà pensando a quanto stramba sembro in questo momento. Devo mettere fine a questa chiamata prima di peggiorare le cose.

"Vado, papà ha preparato la colazione."- dico questa frase troppo in fretta e altrettanto in fretta riattacco la chiamata lanciando il cellulare sul materasso quasi fossi spaventata da esso. Non mi ero accorta di essere così nervosa prima di notare il mio veloce battito cardiaco. Di solito non sono così impacciata quando parlo con lui, davvero non riesco a capire più nulla.

Stringo le radici dei miei capelli in un pugno mentre valuto la situazione ma non cambia nulla, anzi, la confusione nella mia testa viene triplicata dai mille dubbi al riguardo. Decido di distrarmi preparandomi per la scuola. Ma dubito che la scuola sia ancora il mio punto di svago, non riesce più a distrarmi come faceva prima da quando l'unico in grado di distrarmi è proprio colui a cui non voglio pensare.

HARRY'S POV

"Chi era a quest'ora?"- mi chiede Louis sbadigliando quando torno in camera tentando di non svegliare le gemelle nei lettini più in là.

"Tal."- il suo sghignazzo in risposta mi fa gonfiare le palle dall'irritazione. - "Che problemi hai?"

"Come mai era sveglia alle cinque del mattino per chiamarti?"- domanda alzandosi a sedere sul suo letto mentre io ritorno saltellando col mio gesso sul divano dove ho passato parte della notte insonne e non solo perché lo stronzo di Louis russava.

"E come mai tu sei sveglio alle cinque del mattino martellandomi di domande?"- rispondo a tono stanco.

"Perché il tuo cellulare mi ha svegliato. Allora che ti ha detto?"

Forse non è stata una buona idea dire a Louis quello che sento per Tal, anzi è stata un'idea del cazzo perché mi sono subito ritrovato in un cuore a cuore tra fottuti amici e lui ha cercato ironicamente di spingermi a dirle tutto per tutta la notte. Ma non ne ho la minima fottuta intensione.

"Niente, voleva sapere dove fossi."- in risposta ride ancora sotto quella sottospecie di baffi che si ritrova. - "Mi dici cosa cazzo hai da ridere?"- sbotto arrabbiato. Quando le bimbe mugolano e si rigirano nel letto capisco che ho parlato troppo forte. Faccio segno al loro fratello di seguirmi fuori e lui nonostante sia privo di voglia di lasciare il suo letto fa come gli dico mentre lo seguo con le mie stampelle ai bracci.

"Ti ho già detto ieri sera cosa penso."- commenta acidamente incrociando le braccia al petto fasciato.

"Ti ho già detto ieri sera che non lo farò!"

"Perché?!"

"Perché lei non prova quello che provo io porca puttana."- ringhio sottovoce. Credevo di essermi spiegato bene l'altra sera quando ne abbiamo parlato.

"Come fai a saperlo? Cristo come fai a non vederlo ..."

"Vedere cosa?"- se è uno delle sue frasi senza senso dette alla cazzo di cane non è proprio il fottuto momento e sono stanco.

"Niente, devi pur capirlo prima o poi."- conclude rientrando nel suo appartamento facendo attenzione a non svegliare la sua famiglia.

Questo posto è una merda, c'è puzza di calce per tutto il piano per via dei lavori di ristrutturazione e il mio naso agonizza per il prurito. Ma come cazzo ci vivono qui tutte queste persone?

Mi lascio alle spalle questo pensiero e torno dentro anche io per vestirmi. Non ho più sonno da quando ho sentito Tal. Dio, era così strana. So perfettamente che si alza sempre fottutamente presto ma alle cinque del mattino è troppo perfino per lei. Mi chiedo se mi abbia detto la verità quando le ho chiesto se fosse successo qualcosa. Infilo il calzino e lo stivaletto nel piede buono insieme alla mia felpa pesante. So già che gelerò là fuori a quest'ora con i miei pantaloncini orribilmente gialli. Faccio un cenno a Louis dicendogli che sto per andarmene ma lui è già ricaduto in letargo sul suo letto per accorgersi di me. Sbuffo e ruoto gli occhi sul tetto schifosamente umido e malconcio.

Non voglio ancora tornare a casa. Non saprei cosa fare lì e vedere la mia Tal mi farebbe solo sentire peggio di quanto già non sia. Quando metto piede fuori dal palazzo, la visuale quasi mette i brividi. Si gela davvero, i gradini sono ghiacciati e rischio di scivolare con le stampelle su di essi a causa delle macchie di vomito di qualche ubriacone notturno. Mi chiedo se il barbone con una birra in mano ai piedi della scalinata sia morto per ipotermia oppure è davvero fottutamente riuscito ad addormentarsi in quelle pietose condizioni in mezzo ad una strada covo dei narcotrafficanti della peggior specie.

Durante il tragitto dalla casa di Louis alla taverna aperta più vicina sono arrivato ad una conclusione per tutta questa cazzo di situazione. Soffri di meno se non ti aspetti niente. Aspettare qualcosa che non arriverà è come aspettare una cazzo di nave in mezzo al deserto, è inutile e stupido. E credere che Tal un giorno mi dirà che mi ama è davvero inutile perché non succederà. Perché mai dovrei mettermi in ridicolo confessandole tutto? Mi tengo tutto per me e mi godo semplicemente ciò che Tal è disposta a darmi ovvero la sua amicizia e nel frattempo affogo qualcuno di questi pensieri nell'alcol dando fondo alle mie tasche.

TALITA'S POV

"Mamma sono in mezzo ad un terribile casino. Mi sono innamorata di Harry. E' strano solo che lo abbia capito quando Nash mi ha messo davanti a questa verità. Come ha fatto ad accorgersene prima di me? La cosa probabilmente era così evidente eppure io non- non lo so. E' inutile cercare una spiegazione valida. Anche nei romanzi d'amore innamorarsi non ha mai una spiegazione razionale, capita e basta. Forse sono io troppo inesperta in queste cose per rendermene conto. In questo caso incontrare Nash deve essere stato un segno del destino, non pensi?"

"Ancora attaccata a quel diario?"

Quasi salto per lo spavento quando la voce acuta di Ashton, troppo vicina al mio orecchio, urla. Mi affretto a chiudere il mio ricettacolo di pensieri sperando che non sia qui da troppo tempo e che non abbia letto qualcosa. Ammettere che sono cotta di Harry è già imbarazzante per me stessa. Se qualcuno dovesse saperlo sprofonderei dalla vergogna e poi c'è Liam. Lui poco più in là insieme a Rachel ridono della mia reazione dopo lo scherzo fattomi da Ashton. Liam disprezza Harry così tanto.

"Ti sei imbambolata?"- ride ancora Ashton mentre Liam e Rachel si avvicinano anche loro al mio tavolo della mensa scolastica.

"No, mi hai spaventata."- rispondo sorridendogli e spingendolo scherzosamente. Ripongo il diario nella borsa furtivamente mentre tutti loro con il loro pranzo si siedono attorno a me.

"Allora? Cosa voleva Smith ieri?"- chiede Liam addentando il suo sandwich mentre Rachel apre il contenitore della sua insalata portata da casa.

"Non credo che tu voglia saperlo."- rispondo semplicemente.

"Perché? Si tratta di Harry?"- sorride amaramente abbassando lo sguardo sul suo pranzo. Io annuisco decidendo di toccare il mio budino al cioccolato tanto per fare qualcosa.

"Perché tu e Harry non risolvete questa situazione, andiamo è ridicolo."- commenta Ashton. Mi aspetto da un momento all'altro una rabbiosa reazione di Liam che però non arriva sorprendendomi. - "Insomma, si è scopato la tua ex non è la fine del mondo."- cosa? Un tuffo al cuore a quelle parole. I miei occhi incollati sul muro bianco di fronte, il silenzio. E' come se la chiassosa mensa scolastica sia ora vuota eppure non lo è realmente. Sono solo io che non riesco più a sentir nulla a parte le parole di Ashton che risuonano in un eco nella mia testa. Allora è come pensavo. Harry non mi aveva detto la verità sul contrasto con Liam.

"Stanne fuori."- sono le uniche parole di Liam prima di ritornare a mangiare con indifferenza ma a me non importa ora. L'unica cosa a cui riesco a pensare ora è Harry a letto con una ragazza, che non sono io. E' così imbarazzante questo pensiero, non ho mai pensato a queste cose sebbene il sesso sia all'ordine del giorno ora. Sapevo già che Harry avesse avuto rapporti prima, perché allora solo ora pensandoci provo questa stupida gelosia e rabbia?

"Talìta. Hey ci sei?"- mi chiede Rachel destandomi dal mio stato di trans. -" Sembravi in un altro mondo."- sussurra con la sua vocina delicata sistemandosi un ciuffo di capelli fuori posto.

"Ero solo sovrappensiero, scusate, di cosa stavate parlando?"- scuoto la testa per tornare realmente presente prima di guardare Liam e Ashton.

"Sei strana oggi."- Sorride Liam come se ciò che ha detto Ash non lo avesse toccato minimamente - "C'è qualcosa che ti preoccupa?"

"No, dov'è Veronica?"- cerco di cambiare bruscamente discorso, probabilmente Liam se ne è accorto ma è troppo buono per farmelo notare. Lui è molto sveglio, nota tutto. E' chi gli sta accanto che molte volte non riesce a capirlo. Vorrei che una volta per tutte si sfogasse e dicesse tutto quello che ha da dire, tutto quello che pensa. Mi sembra che il più delle volte dica solo ciò che la gente voglia sentirsi dire.

"Non è venuta oggi, sta male penso."- risponde Rachel alla mia domanda colpendo le foglie di verdura con le punte della forchetta. Annuisco tornando al mio budino, non ho neanche più fame ma mi sforzo di mandarlo giù mentre un unico pensiero mi passa per la testa.

Non vedo Harry da più di dodici ore.

"Mi spieghi perché hai la testa fra le nuvole oggi?"

Liam mi affianca correndo sul marciapiede mentre torniamo ognuno alle proprie case dopo l'uscita da scuola. Ha su il solito sorriso e la sua solita felpa agganciata alla vita. Mi chiedo se non senta freddo con le maniche corte.

"Non ho la testa fra le nuvole. E' una tua impressione."- provo ad essere il più convincente possibile ma sostanzialmente non mi impegno neanche un po' ad esserlo. Sono distratta è vero.

Con gli occhi persi sugli alberi della villetta dall'altra parte della strada non mi rendo neanche conto di star attraversando la strada. Un clacson assordante mi fa spaventare ancora una volta e io in mezzo alla strada mi blocco in panico vedendo un'auto venirmi addosso. Non riesco a muovere un passo mentre l'auto tenta di frenare, solo quando qualcuno mi tira per la manica della giacca riprendo coscienza ritrovandomi sana e salva sul marciapiede.

Il fiatone, sudo freddo e tremo sentendo caldo allo stesso tempo quando mi accorgo che Liam mi sta tenendo in piedi perché io evidentemente in stato di shock non riesco a farlo decentemente.

"Stavi per essere investita!"- urla Liam scuotendomi per farmi ritornare presente. - "Ora mi dici a cosa cazzo pensi."- sembra più un obbligo che una semplice richiesta e io mi accorgo che la storia di Harry sta avendo il sopravvento sulla mia salute mentale e anche fisica. In preda probabilmente di un momento di debolezza mi libero da questo fardello che porto solo da un giorno.

"Credo di essermi innamorata di Harry."- sussurro e la reazione di Liam è ancora un volta inaspettata. Sospira e mi abbraccia. Mi viene da piangere ed essere coccolata in questo momento da Liam è la cosa migliore che potesse capitarmi. Mi nascondo tra le sue braccia mentre lui mi carezza la schiena senza dire nulla, gli sono grata per questo.

***

Liam si è offerto di accompagnarmi a casa dopo il mio quasi investimento, anche perché sia io che lui sapevamo che probabilmente avrei rischiato di essere investita una seconda volta se non fossi stata attenta.

"Stai meglio ora?"- mi chiede quasi giunti alla proprietà degli Styles.

"Molto."

"Sai ..."- comincia impacciato.- "Non- non ti devi vergognare di questa cosa."- sta davvero tentando di consigliarmi in questo frangente? -"E' una cosa bella essere, innamorati."- lo conosco troppo bene e so che in realtà sta pensando a come abbia fatto ad innamorarmi di uno stronzo come Harry. Effettivamente vorrei saperlo anche io.

"Dici?"

"Si, insomma ... vedi ..."

"Grazie Liam."- ridacchio sotto i baffi aggiustando la tracolla sulla spalla.

"Per cosa?"

"Ci stai provando ma non ci stai riuscendo."

"Lo so, è solo che ... perché Harry?"- chiede storcendo il naso in disgusto mentre camminiamo tra zone di ombra e sole sul marciapiede.

"Non lo so."- rispondo sinceramente.

Seguono attimi di silenzio in cui cerco di razionalizzare tutto, cerco di razionalizzare tutto da ieri ma non ci sono ancora riuscita. E' stata una doccia fredda, gelata. E questa doccia fredda mi stava costando la vita poco fa. Devo riprendere in mano le redini della mia psiche.

"Che cazzo è?"- guardo Liam per capire di cosa parla e seguendo il suo sguardo porto il mio sul cancello d'entrata di casa. Spalanco gli occhi guardando tra la siepe un ragazzo con dei pantaloncini gialli fin troppo familiari. Harry tenta di alzarsi senza riuscirci. Le sue stampelle sono sparse una sul marciapiede e l'altra in mezzo ai rametti fogliati. Prova a gattonare in terra raggiungendo una lastra di metallo del cancello e tanta di far leva con esso. Quasi in piedi ricade in terra mugolando dal dolore. Rassegnato si siede sul marciapiede a gambe divaricate e solo ora mi accorgo della bottiglia trasparente di vodka nella sua mano. - "Davvero non capisco come tu possa essere innamorata di lui."- sussurra Liam mentre entrambi ci avviciniamo ad un Harry in procinto di scolarsi l'ennesimo sorso di alcol.

"E' ubriaco."

"Come cazzo può essere ubriaco alle tre del pomeriggio?"- Harry ha già chiuso gli occhi e Liam tenta di sollevarlo, quando ci riesce lo lascia cadere sulla sua spalla come un sacco di concime. I capelli di Harry ricadono in avanti nascondendo il suo viso mentre le sue braccia ciondolano parallele alla schiena di Liam. Mi prodigo a prendere la bottiglia dalla sua presa e la getto in un cesto dell'immondizia lì vicino, poi provvedo a recuperare le sue stampelle. - "Questa è la seconda volta che raccatto il suo culo alcolizzato dalla strada porca puttana."- si lamenta Liam.

"Mi dispiace Liam."- non so neanche per cosa mi sto scusando.

"Smettila di scusarti per lui. Lui dovrebbe avere le palle di farlo da solo. Non aspetto altro."- commenta acidamente prima di comminare lungo in vialetto della proprietà. Non posso fare a meno di ricollegare questa sua reazione a ciò che ha detto Ashton. Harry è andato a letto con la ragazza di Liam in passato e quest'ultimo vuole che Harry si scusi. Sono decisa a scoprire cosa è davvero successo.

"Cosa è successo?"- Nash apre la porta di casa aggrottando le sopracciglia guardando Harry sulla spalla di Liam. - "Cos'è? Lo hanno pestato di botte un'altra volta?"- ironizza Nash con il suo bicchiere di succo in mano.

"Ha solo bevuto troppo."- rispondo.

"Dove metto la testa di cazzo?"- chiede impaziente Liam.

"Sul divano."

"Sono Nash."

"Liam."- i due si salutano e io mi ritrovo in una stanza con tre ragazzi di cui uno incosciente, uno incazzato e uno socievole. Io sono quella confusa.

"Liam, vuoi qualcosa da bere o altro?"- cerco di essere accogliente, in fondo è la prima volta che lo vedo entrare in territorio nemico e lui sembra nervoso e più propenso ad andarsene che a restare, lo capisco.

"No, devo tornare a casa, tu riposa piuttosto."- annuisco ripensando al mio quasi investimento nel mentre lui se ne va frettolosamente salutando con il suo solito sorriso mai più falso di così. Mi lascio andare sul divano, stanca di queste sorpresine. Oggi ne ho passate davvero di tutti i colori. Guardo Harry con la bocca semichiusa dormire e apparentemente mugolare sul mio divano. Guardando il suo abbigliamento leggero mi preoccupo di prendergli una coperta e di poggiare la sua gamba ingessata su un morbido cuscino il tutto sotto lo sguardo indagatore di Nash e il suo succo.

"Vuoi che ti lasci sola con il bello addormentato?"

"Ti dispiace?"- gli chiedo sentendomi in colpa. In fondo è un mio ospite non è carino mandarlo fuori.

"Certo che no piccola Tali."- mi sorride dolcemente prima di lasciare l'appartamento.

Mi piego sedendomi in un angolo libero del divano in modo tale da poterlo osservare da più vicino. Questo ragazzo ubriaco. Ubriaco eppure non riesco ad essere arrabbiata con lui più del necessario.

Nash ha ragione, se non è amore questo cos'è?

Gli sorrido anche se lui non può vedermi, gli tolgo il ciuffo degli occhi spingendolo indietro e mi beo della morbidezza dei suoi capelli mentre comincio a fare strani pensieri sulle sue labbra fin troppo allettanti per me. Papà sta lavorando e io voglio approfittare di questo tempo per stargli vicino il più possibile. Mi metto comoda sdraiandomi con lui sul divano, gli alzo un braccio avvolgendomi con esso il collo e poi poggio la mia testa sul suo petto che col suo respiro mi culla e finalmente dopo una notte insonne riesco a prendere sonno grazie alla vicinanza e il calore dell'uomo che amo.

HARRY'S POV

La testa mi fa un male cane, cazzo. Mi chiedo quante altre volte dovrò risvegliarmi con questo stesso pensiero in testa. Ho dormito, non so per quanto tempo e non so neanche quando mi sono addormentato né dove l'ho fatto. Non ricordo nulla, solo di essere uscito da casa di Louis poi il buio più totale. Non è certo la prima volta. La mia cazzo di vita è un cumulo di fottuti buchi neri.

Apro gli occhi adocchiando un soffitto, quindi non sono in mezzo alla strada, è un fottuto passo avanti anche per me. Metto a fuoco un po' tutto ciò che c'è intorno e non ci metto più di un paio di secondi per riconoscere l'appartamento di Tal. Come ci sono arrivato qui adesso?

Ho appena il tempo di pormi questa stupida fottuta domanda mentale prima di accorgermi di qualcosa che mi comprime il petto. Tento di toccarmelo ma per quanto provi non sento il mio tocco allora abbasso lo sguardo. Non è il mio petto che stavo toccando, bensì la schiena di Tal addormentata su di me. Un improvviso nervosismo misto a fottuta felicità mi provoca un alticcio sorriso.

Le stringo la vita come se facendolo la potessi avvicinare ancora di più a me ma è fottutamente e fisicamente impossibile. Il suo viso nell'incavo del mio collo si nasconde alla mia visuale ma sono estasiato dal caldo respiro che fuoriesce dalle sue labbra. La stringo ancora, le carezzo la guancia esposta mentre l'altra è poggiata sul mio torace morbidamente.

"Sei sempre tu a salvarmi eh."- si, in un modo o nell'altro è sempre lei a tirarmi fuori dai guai e a prendersi cura di me quando perdo la strada giusta per quella dell'alcol. Mi chiedo se le restituirò mai tutto quello che anche inconsapevolmente fa per me. - "Ti amo Tal."- sussurro riuscendo a stampare un bacio sulle sue labbra.

"Ti amo Harry."- e in quel momento di incoscienza tutto quello che ho sempre voluto sentire dalle sue labbra l'ho sentito. Peccato che stia fottutamente dormendo.

"Non puoi dirlo e dormire, no, no svegliati, svegliati."- non so cosa mi sia preso, ma ora continuo a baciarla sussurrandole di svegliarsi. Non mi importa più di un cazzo, deve svegliarsi porca puttana, deve dirmelo in faccia. Mi metto in modo da essere faccia a faccia con lei e ancora non riesco a smettere di baciarla. E' idilliaco, fottutamente magico. Chiudo gli occhi ad ogni bacio e lei sembra cominciare a riprendere conoscenza. Pian piano divento meno disperato ma non voglio ancora staccarmi da lei. Le accarezzo le guance muovendo i pollici sui suoi zigomi morbosamente morbidi mentre le mie labbra afferrano le sue. Perdo quasi un battito quando le sue di labbra iniziano a muoversi in sincronia con le mie.

Sonoramente i nostri baci risuonano nell'aria e non mi sento quasi più io. Sono fuori di me dalla gioia nel momento in cui le sue mani afferrano il mio collo per avvicinarmi di più a lei. Tutto questo non può essere reale ma sono fottutamente sveglio, cristo se lo sono. Poi un attimo, una frazione di secondo, lei apre gli occhi ed è la cosa più bella che potessi vedere. Abbiamo avuto un contatto visivo oltre che fisico nello stesso momento e ora sono sicuro che sia sveglia, cosciente della nostra connessione.

Ma tutte le cose belle sono destinate a finire. Uno schiaffo tempestivo, una spinta e lei è via dalla mia presa e lontana dalle mie labbra. Quando volto il viso colpito verso di lei ora è in piedi in mezzo al salotto e mi fissa con occhi sbarrati e bocca aperta.

"Tal ..." - il mio è un sussurro, un sussurro reduce della consapevolezza della cazzata che ho fatto. Lei scappa via, sbattendo la porta della sua stanza e io non ho neanche la forza di seguirla.

Ho rovinato tutto, ma io non ho sognato quel Ti amo Harry, era reale, lo so, lo sento.

________________

E' ancora domenica quandi praticamente non sono in ritardo xD scusate ma è stata un po' una giornata no, comunque spero che il capitolo valga, e io penso valga eh. Fatemi sapere ovviamente, commentate e ditemi cosa vi aspettate.

Vi amo di amore! Amo i vostri commenti e vi ringrazio per i complimenti che mi fate, davvero sono le più grandi soddisfazioni :) Un bacio. A domenica prossima<3

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top