Una Reazione Inaspettata

Quando Alma, reduce dal duello con l'Organizzazione, scese a terra, andò incontro al suo amico furiosa come non mai.

<< Che diavolo ti è saltato in testa brutto idiota! Quell'elicottero era mio! >> disse spingendolo ripetutamente. Paolo la squadrò nervoso.

<< Quell'elicottero era tuo? Ma per te tutto questo è un gioco?! >>.

La ragazza rise istericamente ed infine gli diede un'altra spinta facendolo cadere.

<< Io me ne torno a casa. Tu fai come cazzo ti pare! >>

disse dandogli le spalle.

Il ragazzo osservò alcuni palazzi del centro commerciale ridotti ad un cumulo di macerie. Oltre agli agenti, ci furono vittime anche tra i civili. La sua pazienza aveva raggiunto il limite.

<< Sei proprio una stronza! >>.

Alma si fermò senza voltarsi.

<< Cos'hai detto? >>.

Lui si rialzò lentamente.

<< Hai capito bene. Guarda che cos'hai combinato! Hai fatto più danni te dell'Organizzazione! Non hai nemmeno la capacità di controllarti! La tua è violenza gratuita >>.

Quando si girò, gli occhi di lei erano bianchi.

<< Se ti azzardi a giudicarmi ancora, giuro che ti distruggo! >> urlò lanciando una sfera elettrica che sparò il ragazzo dentro le mura di un palazzo. Questa volta Paolo aveva esagerato. Rimase a guardare l'edificio che in pochi secondi crollò su se stesso innalzando una nube grigia, poi arrabbiata come non mai, si diresse verso l'auto. Fu in quel momento che lei vide il raggio laser, lo stesso che abbatté l'elicottero ed il mezzo corazzato, passarle a pochi centimetri da lei. Alma si scansò immediatamente, in tempo per vedere la scia di distruzione che percorreva la direzione tracciata dal laser. Il palazzo che aveva seppellito il ragazzo con le proprie macerie, esplose violentemente. Paolo ne uscì incolume: i suoi occhi erano di un rosso acceso dimostrando di non essere affatto rilassato.

<< Vuoi divertirti? >> chiese alla sua amica. La risposta non si fece attendere.

<< Piantala! Sai benissimo che non hai speranze di battermi! >>. Lui rise dicendo che le statistiche dei poteri poteva benissimo mettersele in quel posto.

<< Vuoi divertirti? Vieni, sono qui! >>. Detto questo, aprì la bocca sparando il raggio laser in direzione di Alma. Ne seguì un'ondata di devastazione che la colpì in pieno.

I pochi testimoni rimasti incolumi dallo scontro precedente, se la diedero a gambe avendo realizzato che ora più di prima rischiavano di rimanere uccisi.

Lo scudo deflettore difese Alma senza problemi. Mai avrebbe immaginato che una persona così docile come il suo amico potesse all'improvviso scatenarsi. La ragazza si guardò attorno e prese il volo. Fu così che Doi decise di andare fino in fondo. Le sue scapole si aprirono verso l'esterno facendo fuoriuscire un piccolo propulsore di metallo impiantato chirurgicamente dall'Organizzazione. Il suo rumore fu del tutto identico a quello di una turbina aerea pronta al decollo.

Il duello tra i due esperimenti ebbe inizio.

Alma oltrepassò lo strato di nubi puntando molto in alto.

<< Cosa speri di ottenere in questo modo Doi? >> chiese divertita la ragazza. Proprio in quel momento venne colpita e precipitò verso il Lago del Mugello, una riserva d'acqua artificiale presente nella vallata da ormai mezzo secolo. Il ragazzo continuò a sferrare colpi di energia. Quando cadde nelle acque gelide, il duello pareva già concluso. Ma lui sapeva bene che non era il momento di abbassare la guardia, tanto che rimase con la mani aperte, pronto a colpire con altre sfere d'energia.

La risposta di lei non si fece attendere: un vortice d'acqua si formò con una forza davvero impressionante. Dal centro del vortice sbucò Alma a gran velocità, pronta a colpire il suo amico/nemico.

<< Adesso mi sono proprio stancata! >> esclamò furibonda.

<< Allora finiamola qui! >> rispose lui più determinato che mai.

<< Certo che la finiamo qui, ma a modo mio! >> controbatté la ragazza lanciando un raggio elettrico che pareva un gigantesco fulmine. Doi venne colpito solo in parte, ma l'energia catturata dal suo corpo fu tale da scaraventarlo oltre lo strato di nuvole. La carica elettrica liberata dalla ragazza stava stimolando l'elettricità già presente nell'aria per via del maltempo: ben presto si sarebbe scatenato un temporale.

Nel frattempo, il ragazzo cercò di riprendersi dal fulmine che lo colpì di striscio e si nascose tra le nuvole nere. Non fu una grande idea far innervosire Alma tanto che se ne pentì ma non ebbe scelta. In qualche modo doveva far capire di non essere d'accordo e siccome a parole non ci era mai riuscito, dovette passare ai fatti. Non ebbe il tempo di pensare a ciò che si trovò davanti lei pronta a colpirlo. A stento riuscì a difendersi tramite lo scudo deflettore ma la sfera elettrica era troppo potente e lo fece precipitare verso i tetti di un paese: che errore mettersi contro di lei!

Fece in tempo ad utilizzare il suo potere per attutire la caduta ma non fu tanto fortunato. Alma lo colpì per l'ennesima volta facendolo catapultare contro la cima di un campanile.

La tranquilla piazza principale di Borgo San Lorenzo, si trasformò in pochi secondi in un campo di battaglia. Accadde tutto in un attimo. La punta del campanile si schiantò sulla fontana della piazza facendo rimbombare le campane. I vetri dei palazzi circostanti andarono in frantumi mentre la folla urlava spaventata. Doi si alzò disorientato e cercò di ritrovare l'equilibrio perso per via della caduta. Alma atterrò sulla strada che dava di fronte alla piazza e per poco non venne investita. L'autista non si accorse nemmeno di ciò che stava accadendo e preso dalla rabbia cominciò a suonare il clacson. Lei rispose alzando un braccio e l'auto come per magia prese il volo. Doi utilizzò il suo potere psichico facendo alzare la più grossa delle tre campane.

Il duello continuò.

I due oggetti si scontrarono. L'autista balzò fuori dal lunotto anteriore dell'auto: era un miracolo che fosse ancora vivo. Il ragazzo aprì la bocca sparando una serie di raggi laser che incenerirono tutto fuorché il bersaglio: era troppo veloce. Lei reagì alzando col proprio potere psichico due auto. Fu in quel momento che Doi decise di rispondere in un modo del tutto inusuale. Si mise a correre verso di lei. La prima auto venne lanciata e passò a pochi centimetri dal suo viso mentre per evitare la seconda, dovette compiere un balzo di quasi tre metri. Si lanciò su di lei atterrandola.

<< Maledizione torna in te! >> urlò. Alma lo capovolse sbattendolo a terra e si mise sopra di lui.

<< Io ti ammazzo! Giuro che ti ammazzo! >>. Fu il momento della risposta inusuale.

La ragazza rimase senza parole mentre i suoi occhi tornarono "normali". Ci era riuscito: lo schiaffo dato alla sua amica ebbe successo. Non se l'aspettava proprio. Con tutti i poteri possibili, con tutti i modi per colpirla, Paolo la sorprese con un semplice schiaffo.

<< Ora ascoltami Rosemary >> disse il ragazzo rimanendo a terra.

<< Non puoi continuare a essere così. Finirai con l'ucciderti. Non voglio che ciò accada! Non passare dalla parte del torto. Tu sei buona. Torna in te, ti prego! >>. Lei non mosse un muscolo, pensava ancora allo schiaffo subìto. Tutto ciò pareva incredibile.

<< Mi hai convinto: non è con la fuga che risolveremo il problema! Ma devi aiutarmi. Io voglio essere libero e per farlo ho bisogno di te >> spiegò il suo amico convinto di ciò che diceva.

<< Non sei l'unico ad avere bisogno di lei, "fratello" >> disse una voce.

Un ragazzo dai capelli bianchi giunse dai portici di un palazzo. I suoi occhi azzurri elettrico dicevano tutto: era un esperimento.

<< Altair! >> esclamò Paolo.

<< Ciao, finalmente ci si rivede! >> disse lui mentre i suoi occhi tornarono del suo colore naturale.

<< Abbiamo? >> chiese Alma dopo essersi un poco ripresa. Come risposta, quattro ragazzi atterrarono affianco al nuovo arrivato mentre altri tre fecero capolino da un angolo della piazza.

Paolo fu felice. La ragazza rimase a bocca aperta: vedere i suoi "fratelli" dopo tanto tempo la rese più tranquilla. Altri cinque esperimenti giunsero in piazza. Fu una sensazione incredibile per tutti quanti.

<< Dov'è l'altra metà dei nostri "fratelli"? >> chiese Paolo ancora incredulo. Il ragazzo dai capelli bianchi disse di non preoccuparsi che presto li avrebbero raggiunti.

<< Ora mettiamo apposto questo macello e andiamo via di qui!

Dobbiamo parlare e c'è poco tempo >>. Alma e Paolo si scambiarono uno sguardo. L'ora della decisione era arrivata.

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