Solita routine cap 9
Sono stata veramente contenta di vedere Silvia. Lei voleva portarmi fuori, ma io non ci sono riuscita. Ancora non sono andata in giro. Non vado neanche ai sopralluoghi, voglio evitare figuracce. Finora sono riuscita ad evitarlo. Il Week end é passato in fretta e Silvia è volata di nuovo a Milano. Con lunedi continua la mia solita routine, giorni tutti uguali, ma per ora mi sta bene. Se non fosse per la mia passione verso la medicina legale e per i miei amici avrei lasciato. La tentazione di andarmene dalla nonna a farmi coccolare a tempo indeterminato è stata forte. Stesso lei mi ha invitata a tornare in istituto e ad affrontare la realtà. Lei mi diceva anche di parlare col dottorino, perché da lì deriva tutto. Anche Lara lo dice, ma io non voglio, non mi sento pronta, forse non lo sarò mai. Non ho mai risposto alle sue chiamate, né letto i suoi messaggi e né ascoltato i suoi vocali. Non li ho cancellati però, sono ancora lì. Due volte a settimana vado dallo psicologo, gli ho detto che non miglioro, gli attacchi di panico ci sono ancora e non riesco a gestirli con i suoi suggerimenti, tanto che Paolone mi deve prendere sempre in braccio sulle scale. Così come gli incubi di notte con Claudio sempre presente, con l'immagine o anche solo con la sua voce. Mi sono abituata a questa routine, non mi mancano i sopralluoghi e le investigazioni con Calligaris, è come se appartenessero ad un'altra persona. Un giorno Calligaris ha cercato di me, ma mi sono nascosta, non so perché. Non volevo farmi vedere.... forse avrebbe visto l'ombra di me stessa? Non ho mai lavorato tanto! Impegnata tutto il giorno e la Wally è finalmente contenta di me! Una novità nella solita routine è l'avvicinamento di Lara a Paolone, finalmente oserei dire, visto che Paolone è innamorato di lei da sempre! Sono contenta di vederli così vicini e complici! I giorni passano così in questa routine, quanto è tranquilla l'abitudine, le cose sempre uguali, ferme nel tempo, ricerche infinite, telefonate infinite con Silvia e la nonna e le visite dallo psicologo. I miei li sento ogni tanto, non gli ho raccontato niente, ma loro comunque non sapevano di Claudio. Ho questo vuoto infinito nella mente, che non voglio riempire. Lo psicologo ha detto che siamo in una fase di stallo, devo parlare con Claudio, per chiudere il cerchio, sbloccare gli attacchi ed andare veramente avanti, ma io non ce la faccio. Nelle sue lezioni mi siedo sempre dietro, per non guardarlo ed evitare che mi chiami. Lo so che lui ogni tanto chiede di me a Lara, lei me lo racconta, ma io non voglio sapere niente. Mi ha detto che lui non sta con la suprema, specialmente da quando sono caduta, ma non ha più importanza!
Un giorno, però alla fine della lezione ho sentito la sua voce "Allevi, puoi restare un attimo, devo parlarti."
Ho sentito la terra franarmi sotto i piedi, ero già quasi vicino la porta, ho fatto passare tutti e sono rimasta in attesa. Lui mi è passato vicino e ha chiuso la porta. "Alice vogliamo parlare?"
"Io non voglio parlare con te."
"E allora stammi a sentire!"
"È così importante? "
"Certo che è importante! Non buttare all'aria quello che c'è tra noi"
"Tra noi non c'è più niente, pensavo l'avessi capito!"
"Pensavo ti volesse solo un po' di tempo, non mi hai mai risposto !"
"Non ti è passato mai per la testa che non ti volessi sentire più, mai più? "
"Ma la nostra storia era importante, possiamo superare questa tragedia, dimenticare tutto. Io non sono mai stato con Andrea" dice tutto di un fiato, avendo paura che lo fermassi o me ne andassi, visto che ho la mano sulla maniglia della porta.
"Infatti era importante, non lo è più, tu hai distrutto tutto. Io non posso dimenticare e non voglio! "
"Dammi un'altra possibilità,"
"No! È per piacere non chiamarmi più!", apro la porta e me ne vado mentre lui mi chiama dietro.
Questa discussione da fuori, non sembra toccarmi,sono fredda, di ghiaccio, non rispondo a Lara che vuole sapere cosa mi ha detto, alzandogli una mano avanti. Dentro, però sto morendo. Vorrei nascondermi in un angolo a piangere, ma non è più tempo di lacrime. Dopo vado dallo psicologo e tiro fuori tutto. Gli dico che vorrei andarmene, non vederlo più, ritornare a vivere da un'altra parte. La discussione di oggi mi ha fatto capire che c'è lui dietro a tutto, a questo limbo infinito. Anche se non lo vedo l'istituto mi parla di lui, è dietro ogni angolo....
Lo psicologo mi conferma che l'unica soluzione è provare ad andarmene, a finire la specializzazione in un'altra città, un posto che non mi parli di lui, dove non ci sono i nostri ricordi, conoscere altre persone, che non lo conoscono, che non mi richiamino lui.
Si! Mi dico tornando a casa, voglio andare via! Sono decisa! Mi spiace per i miei amici e la nonna ma ho bisogno di andarmene e vedere di porre fine a quest'incubo! Certe notti non riesco a dormire per la paura dei soliti incubi!
Menomale che non avevo ancora parlato con la Wally del cambio di tutor, così le chiederò direttamente se può mandarmi in un altro istituto in un altra regione. Devo cambiare completamente, altrimenti non servirà a niente. L'ha detto anche lo psicologo. A casa ne parlo con tutti e tre: Lara, Cordelia e Paolone che ormai è sempre a casa. Sono dispiaciuti di questa mia decisione, ma capiscono che è per il mio bene. È inutile che ne parli a nonna, ne devo parlare prima con la Wally, per vedere se effettivamente è possibile e dove. A Silvia, invece lo dico, "Alice perché non vieni da me? Io devo restare qui ancora per un bel po'!"
"No, Silvia non prenderla a male, ma anche lo psicologo ha detto che per funzionare devo stare da sola, nel senso con persone che non sanno niente del mio passato. "
"Hai ragione! Però continueremo a sentirci per telefono vero?"
"Si, però basta di parlare di Claudio e di quello che è successo ".
Il giorno dopo, per la paura di cambiare idea vado direttamente dalla Wally e le faccio questa richiesta.
"Allevi, lei ora sta andando bene, è migliorata tantissimo e mi spiace vederla andare via, ma capisco e la voglio accontentare. Già so che può andare a Domodossola perché c'è un mio caro amico."
Penso nel freddo nord? Mannaggia! Oso....
"Ma non è possibile più a sud? al caldo, che ne so in Puglia, Sicilia? mi immagino già tra gli arancini ed i cannoli!
"Allevi, non m'immaginavo mai di dirle una cosa del genere, ma ci proverò, farò un giro di telefonate e le farò sapere il prima possibile! Lo so perché se ne vuole andare, io so sempre tutto! Anch'io non sopporto quell'arpia. È arrivata come la fata madrina di Cenerentola e invece si è dimostrata come la strega cattiva di Biancaneve! E Conforti si è fatto fregare."
Non mi aspettavo questo paragone da lei, ma calza a pennello!
La ringrazio e vado via chiedendole di non dire niente a nessuno. Lei acconsente con un sorriso. Surreale questa scena se penso ai tempi passati!
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