Promesse... cap 51
Alice
Oggi è la promessa di Silvia e Gabriel in mattinata con pranzo al locale!
(Immaginate il pancione...)
Che emozioneeeeee, non pensavo che Silvia s'innamorasse... specialmente di Gabriel così timido e riservato... diverso da lei!
Eccoliiii sono bellissimiiii.... stupendi e innamoratissimiii... una firma... una promessa d'amore! Così iniziano a scattare foto, baci ed abbracci... conosco i genitori di Gabriel e la sorella, una stangona bionda...
Poi con nonna a braccetto salutiamo i genitori di Silvia, venuti qui per qualche giorno.... tanto sono pensionati! Intanto Claudio parla di lavoro con un paio di colleghi, come al solito. Mentre chiacchiero con la mamma di Silvia noto che la sorella di Gabriel ha puntato il mio CC. Non riesco ad andargli incontro col mio panzone e allora esclamo "tesoro", mentre casualmente è girato verso di me... alza un sopracciglio meravigliato.... di questa mia esternazione...insolita! Mia nonna gli fa un cenno che lui comprende meglio e allora sogghigna... ha capito tutto! Allora si rivolge alla stangona "nonmiricordocomesichiama" : "mi scusi, ma ci avviamo al ristorante, la mia compagna è stanca... sa aspettiamo un bambino". Lei dell'espressione ci rimane molto ma molto male, però si ricompone e gli fa gli auguri. Allora Claudio si avvicina e mi prende a braccetto e con nonna ci avviamo al ristorante qui vicino. Non c'è bisogno neanche di prendere l'auto.
"Ti pareva che non davi la colpa a me!" Esclamo.
"Ma è colpa tua... ti fai prendere sempre da gelosie assurde..."
"Non era assurda... ti aveva puntato... riconosco quello sguardo... e poi mica era gelosia?"
"Era solo per marcare il territorio allora quel... tesoro... Vieni qua?"
"Non ho detto vieni qua!"
"Era incluso... allora ci posso parlare al ristorante? È molto colta..."
"Certo.. molto.. molto ... colta.."
"Quanto mi diverto a giocare con te..."
"E tu quanto sei cretino?"
"Dai! Siediti e non ti agitare... che ti si rompono le acque.... poi Silvia ti strozza!"
Silvia avrebbe voluto fare un buffet libero in piedi, come avremmo fatto a Roma... ma qui sono più come dire....tradizionale... si va al ristorante... seduti a mangiare... in tutto siamo una ventina... i più stretti! Noi tre ci siediamo vicino ai genitori di Silvia che non conoscono nessuno... Claudio parla col padre che era un avvocato, mentre io e nonna con la madre che non vedo da tempo immemore... abbiamo un sacco di cose da dirci. Qui si mangia benissimo, e che lo dico a fa'.
Tra chiacchiere e cibo se ne va tutto il pomeriggio, anche se le portate non sono tante.... e ci ritroviamo in serata con il momento del dolce... immagino il matrimonio come sarà...
Penso ad una torta... invece c'è il buffet di dolci... l'unica torta è la cassata... poi le monoporzioni e dolcetti di vario tipo, tra cui le paste di mandorle. Non possono mancare i cannoli mignon e c'e anche la martorana a forma di frutta.
Io voglio assaggiare un po' di tutto naturalmente...mi sto per alzare con nonna, ma Claudio mi precede... "Sacrofano non ti muovere, vado io... tu prenderesti tutto il buffet.... ti devi limitare...non ti preoccupare ti prenderò quelli che ti piacciono..."
"Lo spero... sennò mi alzo..."
Fortunatamente Claudio mi ha preso tutto ciò che mi piace... di più di quello che immaginavo.
Mentre mangio un cannolo penso se questa promessa fosse stata la mia... sarebbe stata diversa? Un pochino... Claudio mi avrebbe accontentato sulle mie manie? Ci sarebbero state più persone... o una cosa minimal come piace a lui? Io avrei voluto tutti i miei amici che sono a Roma e altrove, i miei genitori, Marco e yukino... da quando non li vedo... da parecchio... mi mancano... anche se ogni tanto ci sentiamo al telefono, ma non è la stessa cosa... menomale che ora la nonna è qui con me!
É arrivato il momento di andare via... salutiamo tutti specialmente Silvia e Gabriel dopo i genitori di Silvia che domani se ne vanno in giro a visitare queste belle zone... torneranno a Roma tra qualche giorno. Silvia e Gabriel non possono accompagnarli in quanto lavorano.
A casa...
"Finalmente a casa...' esclama Claudio, memtre la nonna sorride, ormai lo conosce bene anche lei. Ci ritiriamo subito nelle nostre camere.
Commento con Claudio i momenti salienti della giornata...soprattutto i discorsi coi genitori di Silvia. "Ti mancano i tuoi, vero?" Esvlama all'improvviso Claudio. Come mi capisce...
"Si... ma in realtà da quando ho iniziato l'università non avevamo la nostra quotidianità, visto che vivevo a Roma e tornavo a Sacrofano nel weekend, ma neanche sempre. Spesso restavo, perché uscivo con Silvia ed altre amiche. "
"Però hai uno sguardo triste... ti mancano ora..."
"In questi momenti si... vorrei che ci fosse mamma ore che devo partorire... con la nonna... invece ha detto che deve lavorare... non si può prenderetroppi giorni di ferie.."
"E non verranno per il parto?"
"Mamma ha detto di telefonarla quando mi si rompono le acque, cosi prendono qualche giorno... per quando vengono dovrei essere ancora in ospedale o al massimo verranno qua!"
"C'è anche il problema dell' aereo.. dove prenderanno a Forlì? "
"No, non c'è infatti il diretto per Palermo, devono andare a Bologna. Ma devono venire per forza con l'aereo... lo sai quando ci vuole col treno o con l' auto? E poi é uno stress... da roma già eravamo più vicini..."
"Già... quanto potrà essere?.... 14... 15 ore penso.. poi si fermano ogni tanto... poi andarsene dopo qualche giorno... gli viene qualcosa... meglio l'aereo! Anche se costerà un po' e faranno più tardi... non è che lo troveranno subito! Ma l'importante è che vengono no?"
"Certo li capisco... ho fatto il viaggioda Roma in auto e stressante è dir poco... e dopo la mia auto ha alzato bandiera bianca... ed io ero distrutta... figuriamoci da Ravenna e più anziani! Però..."
"Tesoro... con tutti i problemi e le complicazioni esistenti, hai tutto il diritto di dire che ti mancano e soprattutto tua mamma al momento del parto."
"Claudio voglio che ci sia tu con me, non lei o la nonna... mica mi lascerai sola?"
"Certo che no... ci sarò!"
"È che no volevi venire al corso preparto..."
"Perché mi scocciava la situazione, ma non perché non volessi entrare in sala parto..."
"Sei sicuro? "
"Ti ho mai mentito?"
"No... ma ho paura che poi non entri... non voglia vedere..."
"Sacrofano! Ho sezionato non so quanti cadaveri fino ad ora e dovrei avere timore a vederti partorire? Hai paura che svenga?"
"Credo di no..."
"E mettitelo bene in testa... non avere paure inutili..."
Claudio
La sto sgridando per le sue inutili paranoie! Non ha fiducia in me? Dopo tanti anni di lavoro eviscerando cadaveri... anche in situazioni orrende..... però capisco...che si trova in una situazione delicata... senza i genitori... menomale.. c'è Amalia. In un primo momento pensavo volesse lei in sala parto, tanta è la confidenza che hanno....io ci sarei rimasto male, in verità... invece lei vuole me! Io voglio essere lì con lei... è mio figlio...il nostro chiccolino... finalmente lo vedremo... comprendo ora le sue paure... essere sola senza la sua famiglia... ha paura che venga meno anch'io...che in quel momento mi faccia prendere dal panico e non entri... facendo entrare Amalia.... glielo lego negli occhi! "Tesoro non succederà... entrerò con te... te lo prometto..."
"Claudio ho paura... e se fa troppo male... mi farai dare qualcosa? Non sopporto il dolore..."
"Vedremo l'epidurale... ma la dottoressa ha detto meglio il parto naturale..."
"Io volevo fare quello in acqua..."
"Ma se non lo fanno... che ci possiamo fare? Ci dobbiamo adeguare...."
"E se qualcosa va storto?"
"Sacrofano smettila! Andrà tutto bene! Perché non dovrebbe? "
"Non lo so... ora che sta arrivando il momento.. mi stanno salendo l'ansia..."
"Non devi... perciò hai voluto fare il corso... ricordi? Ci sono io... ti ricorderò cosa fare... anche di respirare... già lo so che andrai nel panico..." la bacio in fronte... è così tenera... emotiva... ma mi rendo conto che è normale...
Il momento del parto è delicato... basta niente che qualcosa vada storto... ma non succederà... sono bravissimi... e poi ci sono io a controllare... modestamente..."
La calmo accarezzandole il viso e baciandole il collo... di più non posso fare... con questo pancione tra noi... glielo accarezzo sistemando meglio la coperta. Allora coccolino si fa sentire con due calcetti leggeri... per mostrare la sua presenza... premo leggermente dove lui calcia e giochiamo per un po' cosi... mentre Alice osserva quel momento solo nostro e mi scompiglia i capelli con tenerezza. Continuo finché coccolino non si stanca, evidentemente perché smette... forse è l'ultima volta... Alice potrebbe partorire anche domani...
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