Panico cap 7
É arrivato il momento di ritornare in istituto. Vado con Lara e menomale, perché davanti alle scale dell'istituto mi fermo..... Mi manca l'aria......
Non riesco a respirare........
Ho un vuoto allo stomaco.......
Mi si appanna la vista......
Mi sento scivolare.......
Se non fosse stato per Lara non so che sarebbe successo. Mi ha praticamente tirato per le braccia, accompagnandomi dentro. Mi ha fatto sedere alla mia postazione e preso una camomilla. Mi girava la testa e mi manteneva al tavolo. Gli altri presenti mi guardavano preoccupati, ma non profferirono parola, visto anche che era il primo giorno che tornavo dopo l'incidente. Si diamine l'incidente! La caduta delle scale....la perdita del bambino! Alzo gli occhi verso Lara che mi ordina di bere la camomilla. Le leggo nel pensiero..... è stato un attacco di panico! Come ho visto le scale......ricordo di quello che è stato....e non c'è più! Devo sopportarlo e devo abituarmi!
Ci sono dei fogli davanti a me, Lara mi dice che è un lavoro lasciatomi dalla Wally e me lo spiega. Non è complicato, la Wally è stata clemente. Accendo il pc ed inizio a cercare e lavorare, entro così nel mio mondo e non penso più ad altro. Nella pausa-pranzo per non farmi fare di nuovo le scale per andare al bar, Paolone va lui a prendere qualcosa. Lara aspetta con me, mentre gli altri mi chiedono come sto. Sono tanto gentili, non insistono per sapere e vanno a mangiare. Come sto? Sto! Ma ho un vuoto dentro. Fortunatamente ho amici come Lara, Cordelia e Paolone, Silvia che mi chiama spesso e la cara nonna che mi chiama ogni sera. Arriva Paolone con i tramezzini e un dolce che ha preparato lui. Lo adoro, porta sempre tanta allegria! Poi la giornata va avanti come al solito, lavorando e non alzandomi dal mio posto. Alla fine della giornata davanti alle scale da scendere, si replica la situazione di stamane..... È un attacco di panico bello e buono! Mi accascio e stavolta Paolone mi prende in braccio e mi porta direttamente in auto. Guida Lara mentre io sono in lacrime. Arrivata a casa, mi butto direttamente sul letto, ho bisogno di dormire! Ho lasciato la porta aperta e sento Cordelia chiedere a Lara cosa è successo, com' è andato questo mio primo giorno di lavoro. Avranno abbassato la voce perché non le sento più. Lara le starà raccontando tutto senza farmi sentire. Purtroppo non riesco ad addormentarmi, sono troppo tesa. Entra Cordelia che l'inviata ad assaggiare un piatto tailandese, che ha preparato. Si è data alla cucina straniera, più speziata. Mi avvisa che però non è piccante. Vado per accontentarla anche se non ho per niente fame. Lo assaggio e devo ammettere che non è male! Dopo cena mi chiamano prima la nonna e poi Silvia. Io non vorrei raccontare niente, perché non voglio risentire quella sensazione di vuoto, ma Lara e Cordelia, si siedono accanto a me è mi costringono a parlarne. Dicono che dobbiamo trovare la soluzione. Spero che sia soltanto perché era il primo giorno dopo due settimane che tornavo in istituto. Durante la notte mi sveglio tutto sudata gridando o è la mia impressione. Non ricordo cosa stavo sognando, forse un incubo, sento un senso di angoscia invadermi. Ci metto tempo per addormentarmi di nuovo.
Il giorno dopo con Lara mi ritrovo nella stessa situazione del giorno prima, anzi un attacco di panico ancora più grande, quasi svengo. Ho dei flash sul giorno della caduta e le stesse sensazioni, di dolore quasi fisico, di abbandono, di tradimento (di Claudio), di frustrazione, di angoscia, come nella notte. Mi riprendo nelle braccia di Lara che mi accompagna in bagno a sciacquarmi la faccia. Con l'acqua fredda pian piano torno in me, rassicuro Lara e ci andiamo a sedere. Riprendo e finisco il lavoro di ieri. Siccome non riesco a stare senza fare niente, mi avvio in laboratorio da Anceschi per vedere se posso fare qualcosa. Passo davanti alla porta dello studio di Claudio, è aperta e vedo scatoloni a terra. Entro e le sue cose non ci sono più. Se ne è andato? Mi sembra strano! Lara me l'avrebbe detto, soprattutto dopo gli attacchi di panico.
Vado da Anceschi e non riesco a resistere. Gli dico quello che ho visto. Lui risponde che non se n'è andato, ma solo spostato nel suo nuovo studio di vicedirettore sopra, affianco alla stanza della suprema. Il suo vecchio studio sarà trasformata in una sala studio con laboratorio, una cosa sperimentale che ha voluto lui coadiuvato dalla Manes ovviamente. Ovviamente certo! Era quello che voleva! Carta bianca su tutto! Ma non sa che lui alla fine è il principe reggente! La regina è sempre lei, la suprema! Come la regina Elisabetta ed il principe Filippo, sempre tre passi dietro di lei!
Spero che ora che è più impegnato e si trova ai piani alti io non debba incontrarlo mai!
Non mi posso sottrarre, però a quel paio di lezioni che ci tiene 2 volte a settimana. Ce ne sarà una domani e mi terrò lontana da lui il più possibile. Lavorando il laboratorio, il tempo passa velocemente e Lara mi viene a chiamare per andare via. Davanti alle scale mi aggrappo al suo braccio, sentendomi invadere dall' ansia, infatti subito inizia un altro attacco sempre più violento. Vorrei gridare, ma la voce non esce. Di nuovo mi sento trasportare in braccio da qualcuno fino in auto. Dopo Lara mi rivela che è sempre Paolone. Perché in quei momenti non capisco niente, non vedo niente, eccetto quella caduta dalle scale.....
A casa mi coccolano come non mai. Con Cordelia con i suoi piatti speciali e Lara con un massaggio ai piedi. Mi chiamano come al solito Silvia e nonna, ma io non voglio e delego a Lara che parla con loro spiegando tutto. Spilucco qualcosa e vado a dormire pensando alla lezione di Claudio domani. Anche durante questa notte mi sveglio all'improvviso, sento un'angoscia terribile, ricordo qualcuno che prima mi abbracciava e poi mi ha lanciato in un dirupo......e io cadevo senza un appiglio a cui tenermi! Una sensazione orribile! Era Claudio! Con fatica mi riaddormento. La mattina dopo, invece del latte e del caffè prendo la camomilla e due biscotti per tenermi in piedi. Spero che mi calmi e non abbia di nuovo l'attacco di panico davanti alle scale. Invece è puntuale come un orologio svizzero, violento come non mai, Lara cerca di prendermi le mani, ma io le muovo freneticamente. Poi sento qualcuno prendermi di peso sulle spalle, ma non ne sono sicura, non riesco a distinguere la realtà dall'incubo. Mi portano direttamente in bagno per sciacquarmi. Ripresomi capisco ch è stato Dario uno specializzando a portarmi e lo ringrazio. Mi siedo cercando di stare tranquilla tra poco c'è la lezione di Claudio. Mi avvio prima con Lara in modo da mettermi agli ultimi banchi dietro agli altri, non voglio vederlo, né tantomeno parlargli. Generalmente mi sono seduta sempre avanti per sentire meglio e vedere meglio, poi arrivando sempre in ritardo mi ritrovavo solo i posti avanti liberi. Arriva Claudio ed io abbasso gli occhi e cerco di non incrociare mai il suo sguardo. Scrivo gli appunti senza alzare la testa e quando termina la lezione scappo con un gruppo nascondendomi dietro Paolone. Lara ride sotto i baffi e dice che non potrò fare questo per sempre. Io, invece lo eviterò sempre, anzi chiederò al più presto di cambiare tutor, Anceschi al posto di Claudio. Intanto spero che scompaiono questi attacchi di panico!
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