CAPITOLO 61
TRIS
APRO GLI OCCHI E LO vedo,lì davanti a me che mi fissa con gli occhi spalancati,le labbra socchiuse e un'evidente senso di sorpresa sul volto.È da troppo tempo che non lo vedo,e la voglia di alzarmi e gettarmi tra le sue braccia è tanta,ma non posso muovermi,per via dei tubi collegati ai macchinari,che mi impediscono i movimenti,quindi non facciamo altro che guardarci in silenzio,con gli occhi pieni di desiderio l'uno per l'altra.Sto per aprire bocca,quando si butta su di me cingendomi in un abbraccio carico di amore ed emozioni.Comicio a piangere,non solo dalla gioia,ma anche dal dolore alla spalla,il punto in cui David mi aveva sparato,ma in questo momento non mi importa,voglio solo sentire il suo corpo con il calore sul mio. "Tobias,..." dico tra un singhiozzo e l'altro.Posa la sua mano calda sulla testa,per stringermi ancora di più. "Non dire niente Tris,l'importare è che tu sei qui con me,ora,e io non ho l'intenzione di lasciarti andare,non di nuovo."
Dopo quella che sembra un'eternità,sento dei passi strascicati provenire dal corridoio.Ci stacchiamo,anche se di malavoglia,però continuiamo a guardarci negli occhi,i miei più vicini al colore del cielo,ancorati ai suoi blu intenso come il mare profondo.Guardandolo bene in faccia,vedo che è scavata,come se non mangiasse da chissà quanto tempo.Gli occhi sono umidi e le sue labbra incurvate in un sorriso.Riesco a percepire la voglia che ha di baciarmi e anch'io lo voglio immensamente,dal momento in cui mi sono svegliata in quella radura,ma i tubi che mi stanno aiutando a respirare sono troppo ingombranti.Sento la porta aprirsi,entrambi ci giriamo in quella direzione,dalla quale entra Christina.Ha uno sguardo triste e i suoi occhi,solitamente luminosi,pieni di vita e che vedono sempre il lato positivo delle cose,sono spenti e malinconici.
"Sono io Tobias.Se vuoi prenderti una pau..." Non riesce a terminare la frase,perché quando posa il suo sguardo su di me si blocca.Faccio un sorriso all'espressione di stupore che le comparso sul viso,trattenendo una risata.
"Ciao Christina,come stai?" Non mi ero accorta di avere la voce roca e la gola secca fino a quando non ho aperto la bocca adesso,per la prima volta da quando mi sono svegliata.
All'inizio lei rimane immobile,probabilmente per analizzare a piano a piano quello che sta accadendo.
A un certo punto le lacrime cominciano a sgorgarle dagli occhi come un fiume,corre verso di me e,come Tobias,mi stringe in un abbraccio.Non c'è il bisogno di parole,dal modo in cui mi stringe riesco a capire tutto quello che mi vorrebbe dire.
Quando si stacca da me,si copre la bocca con le mani,ancora incredula di quello che sta vedendo,per cercare di attutire una risata di sollievo che le sta fuoriuscendo dalle labbra.
"Non è che potrei uscire di qui?Vorrei vedere anche Cara." Dico con un filo di voce,non riferendomi a nessuno in particolare. "Vado a vedere cosa ne dice il dottore,tu però non azzardarti ad andartene ancora da me mentre sono via.Oddio,non posso ancora crederci che ti sia svegliata!" Dice quasi urlando Christina,prima di abbracciarmi un'altra volta e sparire dietro la porta.La mia attenzione ritorna all'unica persona per cui ho combattuto veramente,per il quale mi sono svegliata.Abbozzo un sorriso. "Allora Tobias,ti sono mancata?" Quando pronuncio il suo nome,il mio cuore fa un salto mortale all'indietro.Dopo tutto il tempo che ho passato lontano da lui,il suo nome mi fa uno strano effetto.Punta i suoi meravigliosi occhi su di me e risponde: "Mentre tu eri in coma e io aspettavo che ti svegliassi,il dolore mi divorava dentro come le ombre a volte fanno con la luce,l'insonnia mi consumava giorno dopo giorno e il mio stomaco rifiutava il cibo.Secondo te mi mancavi?" Mi sorride e io rido,sentendomi finalmente libera e felice,come non mi ero più sentita da quando avevo lasciato la mia famiglia,ignara di quello che sarebbe accaduto il Giorno Della Scelta.
"Sono riuscita a liberare il siero della memoria?" Dico una volta finito di ridere.Come me,anche lui diventa serio,le sue labbra una linea retta. "Sì,ce l'hai fatta,anche se non posso ancora credere che sei andata tu,al posto di...di...di Caleb." Dice quest'ultime parole con un tono accusatorio,pronunciando il nome di mio fratello con disprezzo e odio. "Lo so,ma ero sicura che non ce l'avrebbe mai fatta a superare il siero della morte,neanche con tutte quelle protezione che gli ha dato Matthew...e poi,qualunque cosa lui faccia,rimane sempre mio fratello,che mi piaccia o no."
Mi guarda come stupito dalle mie parole,di sicuro non si sarebbe mai aspettato questo da me,e neanche io lo avevo immaginato.Ormai quel che è successo è successo,se era scritto nella carta del destino di ognuno di noi,vuol dire che doveva accadere,e Tobias dovrà farsene una ragione.
"Ti rendi conto che avrei potuto perderti?TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE HO PROVATO IN QUESTO PERIODO?!" Dice quest'ultima frase quasi urlando e sputandola fuori come se fossero aghi pungenti,come se gli facesse male solo a pensarla.Lo guardo furibonda,non posso crederci.Ho affrontato due prove durissime e la distanza tra noi due mi stringeva il cuore in una morsa,man mano che durava.
"Credi che io non sia stata male?!Ho provato qualcosa di orribile mentre ero in coma,e l'unico pensiero che mi faceva andare avanti,era quello di svegliarmi per stare di nuovo con te!" Il suo sguardo stupito mi parla più di quanto potrebbe esprimere lui a parole.Abbassa lo sguardo e parla a voce talmente bassa,che all'inizio credo di avere solo immaginato cos'abbia detto: "Scusa Tris,non volevo litigare con te,è solo che non riuscivo a vivere sapendo che sei morta al posto...al posto...beh,hai capito di chi intendo."
Allungo una mano verso la sua,lui alza di nuovo lo sguardo con gli occhi umidi. "Tranquillo,lo so che non volevi,il motivo per cui lo fatto è anche che ho capito una cosa,cioè che Caleb cercava di riparae quello che aveva causato con me,stava cercando di ricucire lo strappo che aveva lasciato nel mio cuore quando ho scoperto che mi aveva imbrogliato,manipolato,per portarmi da Jeanine,accecato dal potere che li aveva promesso." Mi fermo per fare un respiro profondo,sento le lacrime premermi per uscire,ma non ho voglia di far uscire le mie emozioni,ora. "Solo il fatto che lui sarebbe morto per fare in modo che io vivessi,era prova che voleva essere perdonato,perché nessuno riesce a vivere bene,se non ha qualcuno a cui tiene veramente." Sorride,lasciandomi poi un bacio affettuoso sulla fronte.In quel preciso istante entra Christina che sta spingendo una carrozzina,e dietro di lei un uomo di mezz'età,alto circa 1.78 con indosso un camice e in mano una cartella,probabilmente il medico.Noto che Christina respira affannosamente,tutta sudata e con lo sguardo preoccupato.Il mio sorriso di poco fa si sta tramutando in un'espressione di assillante ansia. "Che cosa succede?Non posso muovermi da qui?"
"No,tranquilla,non si tratta di te." Sentivo nella voce di Christina talmente tanta agitazione,che se fosse concreta,la starei tenendo in mano.
"Allora cosa sta succedendo?Perché c'è anche il dottor Rollings con te?" Intervenne Tobias,allarmato quanto me.
"Sono qui per fare un controllo alla signorina Prior,se vuole lasciare il letto d'ospedale."
"In quanto a cosa sta succedendo..." interviene Christina con le lacrime calde che cominciano a rigare il suo volto. "...ho visto sui monitor che danno vista sulla città che sopra il quartier generale degli Eruditi c'è..." Le si strozza la voce per colpa delle lacrime che sta trattenendo,questo è molto evidente.Prende un respiro profondo e ricaccia indietro le lacrime,per poi proseguire: "Sul tetto del quartier generale degli Eruditi c'è Caleb e ai piedi dell'edificio una folla,che gli grida di non buttarsi."
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