Capitolo 10 🧡💜🚂

I ragazzi camminano lungo il bordo della bagnata strada asfaltata, seguendo la linea bianca.

Il cielo azzurro è coperto da nuvole bianche e gonfie che giocano a far scomparire e apparire il sole.
I pini del bosco sono di un rigoglioso verde smeraldo. L'aria è frizzante e profuma di miele.

Luana ha indosso la felpa pesante di Nicholas. Se l'era infilata prima di uscire. Dentro di essa si sente al caldo e assapora il profumo floreale lasciato dal corpo di lui. «Hai freddo?» Nonostante si percepisca molto l'umidità del sottobosco, Luana è sorpresa dal fatto che non gliel'ha ancora chiesta indietro.

«No, tranquilla. Adoro il clima fresco della montagna. A te piace?» Le rivolge un lieve sorriso.

«Insomma», storce le labbra. «Preferisco luoghi più sereni e caldi.» Infreddolita e stretta a sé si osserva attorno. Il sottobosco non le sembra più spaventoso come lo era stato la sera precedente. Anzi lo trova pacato. Le suscita mistero. Le fronde degli abeti mosse dal leggero vento sussurrano una soave musica unita al picchiettio delle gocce di pioggia che cadono sul bruno terreno, fra le cenerine rocce e fra i cespugli di morbido muschio. Anche la natura sa cantare.

A passo più svelto si affianca a Nicholas e lo prende per mano. Sta iniziando quasi a piacerle la montagna, ma nutre ancora molto timore verso il mondo esterno. È persa e spaesata. Sta trascorrendo la sua prima mattina, il suo primo giorno lontano dalla famiglia, ma soprattutto lontana dal banco di scuola arrugginito. Non l'avrebbe mai immaginato. Nella sua mente si creano molte domande. I genitori saranno preoccupati della sua scomparsa? Cosa staranno facendo? La staranno cercando o spettando che ritorni presto a casa per punirla una volta per tutte e toglierle ogni sua aspirazione di fare musica? A questo dubbio si blocca e sgrana gli occhi, lascia andare Nicholas.

«Tutto bene?»

«Sì», pronuncia a fil di voce. Non deve pensarci.

«Vieni, da questa parte.»

Luana, troppo soprappensiero, si è dimenticata dell'ambiente circostante; nemmeno si è resa conto di essere giunta alla fine della strada asfaltata che lascia spazio a un sentiero in ripida salita di sassi e rocce malmesse coperte di foglie secche e fango, immerso nella vegetazione.

«Te la senti di fare la salita?»

Luana guarda il sentiero lungo e serpentino. In realtà le manca la forza e soprattutto il coraggio. L'ultimo pensiero che ha realizzato la sta tormentando troppo. Scuote la testa. Riaffiora di nuovo quella strana sensazione mista d'ansia e angoscia. Perché non riesce a capire se sta facendo la cosa giusta? «No», indietreggia piano. «Non me la sento.» Si volta di spalle pronta a scappare. «Torniamo indietro. Torniamo a casa.»

Nicholas l'afferra per un braccio.

Luana si gira, con il fiato corto e il cuore in gola, che pulsa all'impazzata.

«Vuoi tornare a casa dai tuoi genitori? Vuoi sentire ancora le loro grida? Vuoi sentire che ti dicano ancora quello che vuoi fare da grande? Vuoi sentirti dire che devi rinunciare ai tuoi sogni per realizzare i loro? È questo che vuoi Luana?»

«No, non voglio questo.» La sua voce si spezza. Abbassa lo sguardo. «È tutto così strano e confuso. Non sappiamo cosa stiamo facendo.» Le si offuscano gli occhi. «Tu non hai bisogno di scappare dalla tua famiglia.» Inizia a piangere. Ha paura di quello che sta facendo. Non ha mai fatto nulla di avventato in vita sua. Ha molto timore delle conseguenze. Scossa ancora per aver visto allo specchio quanto fa schifo. Non è mai abbastanza né per se stessa, né per gli altri. Pensa che questa scappatella non risanerà il rapporto con i genitori. Pensa che non avrebbe mai imparato a godersi la vita. Non riesce a capire perché Nicholas l'abbia spinta a scappare sul serio. E perché lui, a confronto di lei, si sente sempre sicuro e felice di sé stesso.

«Invece tu sì. Quindi andiamo.» La prende per la mano e la conduce verso il sentiero.

«Ti prego», spinge dalla parte opposta per scappare via.

Non reggendo le sue lacrime l'attira più che può a sé e l'abbraccia forte. Le accarezza con una mano la schiena, mentre l'altra l'affonda tra i capelli.

Luana in quell'abbraccio è di nuovo protetta e al sicuro dal resto del mondo.
Nicholas non vuole farle del male, vuole farle capire che ha bisogno dell'appoggio di qualcuno per stare di nuovo meglio. Le bacia la fronte e la conforta finché smette di singhiozzare.

Luana si calma. Si scosta dal suo petto. Caccia via le lacrime dal viso bagnato e arrossato. «Scusa», lamenta con voce spezzata.

«Non preoccuparti. Io sono qui per te.» Le prende il volto fra le mani e la bacia in fronte. «Lasciati andare. Vedrai sarà tutto quanto meraviglioso.» Con gli occhi fissi intensamente su di lei, sussurra «Vivi l'attimo.»

Quelle parole arrivano dritte al cuore di Luana, riscaldandolo. Si rasserena.

«Ti aiuto io a salire, non è difficile.» Le afferra la mano stringendogliela forte. «Io accetterò qualsiasi rischio pur di stare con te e poterti vedere almeno per una volta felice.»

Luana lo guarda incantata con gli occhi che ora luccicano di speranza.

💜🚂💜

«Cosa ti piacerebbe fare nella tua vita futura?» Nicholas raccoglie una pietra appuntita screziata di rosa che gli ha suscitato particolare curiosità.

Luana non sa rispondere. Si sente vuota dentro, come se non avesse più un'anima, come se qualcuno fosse riuscito a strappargliela via. «Non lo so.»

«Non hai un sogno?»

«No», sospira fiacca.

«Impossibile. Tutti abbiamo dei sogni.»

«Io non più, li ho persi e dimenticati, ormai.» La sua voce è velata di cupa malinconia.

«Non ci credo. Devi solo ritrovarli. Devi cominciare a cercarli dentro te stessa.»

Luana riflette un attimo e comincia a pensare. «Io amo la mia chitarra. Io amo cantare. Io amo la musica. Mi piacerebbe suonare, cantare, incidere dei dischi, andare in giro per il mondo, fare dei concerti in stadi giganteschi, in luoghi dove vive molta gente, per far divertire le persone, per renderle felici. Sarebbe meraviglioso.»

Luana si ferma, davvero sorpresa di aver confessato un possibile sogno senza in realtà rifletterci troppo.

Nicholas si volta a guardarla con un sorriso soddisfatto. «Ecco questo è il tuo sogno, scaturito dal tuo cuore. Pensi sia quello che vuoi veramente o no?»

«Forse, può essere...»

Nicholas osserva il sasso che tiene in mano. Se lo avvicina agli occhi.

«Ma come faccio?»

«A fare cosa?»

«A... A inseguire il mio sogno? I miei genitori sono in totale disaccordo, vogliono solo che segua le loro orme.» Si immobilizza, mentre realizza una brutta verità. Il suo volto impallidisce e assume un'espressione triste, i suoi occhi lucidi si sfumano di grigio.

Il ragazzo lancia via la pietra, lontano, in mezzo al bosco.

Luana lo guarda dritto negli occhi. «Nicholas?»

«Sì?» Pronuncia alzando un sopracciglio.

«Ti immagini una vita senza musica?»

«Non esiste una vita senza musica. È la forma d'arte più pura fra tutte. È un'arte delicata, sublime e sa essere spettacolare come chi la crea. Ti fa sentire vivo, perché sa trasmettere molteplici emozioni contrastanti capaci ti scaldarti il cuore, di risollevarti l'umore e di penetrarti fin dentro le viscere dell'anima per guarire ogni dolore.»

Luana sorpresa lo fissa con sguardo perso e sognante. Ha ragione.
Sorride impacciato e riprende a camminare.

Luana lo segue di pari passo. «E tu cosa vorresti fare da grande?»

«Il pittore. Dipingere immense tele bianche e sporcarmi i vestiti di colore.» Si mette le mani in tasca. «Bello vero?»

«Tu sei libero.»

«In che senso?»

«Di scegliere cosa fare nella vita.»

«I miei mi permettono di fare quello che io più desidero, anche se forse si aspettano altro da me, ma basta che io sia felice e alla fine lo sono anche loro.»

In questo momento Luana prova una sincera invidia verso di lui e la sua famiglia così apparentemente perfetta e serena.

«Vorrei tanto essere come te.»

«Inizia a trasformarti.»

«E come faccio?»

«Credendo nei tuoi sogni. Credendo in te stessa e nella tua capacità di realizzarli.» Si sofferma per un istante per guardala in volto. «Ricorda che ogni cosa che farai, io ci sarò sempre per te.»

Nicholas infonde in lei il giusto coraggio e la giusta speranza. In fondo, forse ci avrebbe provato.

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