Violet - Sfarfallio di speranza - Capitolo 40

Terre Buie, Kashyyyk, Orlo Esterno

Violet non aveva mai pensato che, un giorno, si sarebbe trovata a correre a perdifiato lungo una gigantesca radice rialzata per soccorrere un suo amico colpito in pieno da un inquisitore.

Edoardo era riverso a terra, privo di sensi, il colpo doveva essere stato veramente forte.

-Dedo! Dedo! - lo chiamò la ragazza scuotendolo appena, ma il ragazzo non si muoveva, per un attimo temette che fosse morto, ma, osservando meglio si rese conto che la vita non aveva abbandonato il suo amico.

La preoccupazione di Violet aumentò almeno finché le ciglia di Edoardo non sfarfallarono, mostrando gli occhi color della terra.

-Dedo! Sei sveglio meno male, come stai? - sorrise la ragazza aiutando il giovane a sedersi.

-Frastornato, mi sembra che mi sia passato sopra un treno - fu la risposta di Edoardo, mentre si portava una mano alla testa.

-Dovresti essere morto, quel colpo avrebbe ucciso chiunque - affermò Cal raggiungendo i due, seguito da Sebastian.

-Penso che in questo ex senatore ci sia molto di più di quello che colpisce la vista. - intervenne Sebastian, una frase che nessuno si aspettava.

Sebastian aveva quel che di saggio che usciva solo quando serviva e mai prima o dopo, e quella frase su Edoardo era proprio quello che serviva in quel momento.

-Come state ragazzi? E la Nona Sorella? - le domande fuoriuscirono dalle labbra di Edoardo come un fiume in piena.

La voce era impastata, le mani tremavano appena e Violet non faticava a capire quanto fosse stanco il loro amico.

Edoardo doveva essere esausto, aveva bisogno di farsi una buona dormita, la corsa continua non lo aveva aiutato, ma Violet era certa che non fosse solo il fisico di Edoardo ad essere provato, ma vi era sicuramente altro.

Violet aveva questa sensazione, Edoardo non era stato del tutto sincero, sicuramente c'era altro rispetto alla missione di cui aveva accennato sui figli di Padmé Amidala, anche perché la ragazza non aveva dimenticato quel Dannazione, Anakin, cosa cavolo stai facendo? Sussurrato a mezza bocca da Edoardo poco prima della loro partenza, o meglio fuga, da Naboo.

La ragazza non aveva avuto tempo di parlarne con l'amico, ma il sospetto che Edoardo fosse dilaniato anche da una battaglia interiore che lo stava logorando tanto quanto la guerra contro il bruciasnague.

-L'abbiamo sconfitta - rispose Cal.

Edoardo accennò un sorriso.

-Mentre io e BD abbiamo trovato una nuova registrazione del maestro Cordova - intervenne Sebastian arrivando in quel momento con il piccolo droide, amico di Cal, sulla spalla.

-Perfetto, e qual è la prossima tappa? - fu la domanda di Cal.

-Non ti piacerà, ti avviso - cominciò Sebastian grattandosi la chioma bionda.

-Ho un gran brutto presentimento - affermò Violet attirando su di sé gli sguardi di tutti.

-Cosa vuoi dire? - la voce di Edoardo si era fatta preoccupata.

-Non so spiegarvi cosa, senta, ma so che succederà qualcosa - rispose la ragazza guardando i suoi amici.

-Comunque dov'è che andiamo? - volle sapere Edoardo, soffocando un colpo di tosse.

-Dathomir - rispose Sebastian a bruciapelo, mentre un silenzio tremendamente pesante scese sui quattro ragazzi.

-Per prima cosa torniamo verso la Mantis, ma teniamo gli occhi aperti, non sappiamo quanti Stormtroopers siano ancora in giro - dichiarò Edoardo mentre Sebastian lo aiutava ad alzarsi.

Violet si rese conto che anche Sebastian doveva essersi accorto della stanchezza che traspariva da Edoardo.

Si rimisero in marcia con le armi sempre pronte all'uso e la sensazione di essere continuamente osservati e non solo perché Iside e  lo Shyyo vegliavano su di loro dall'alto, no, Violet avvertiva anche un'altra paio di occhi, ma non avrebbe saputo dire chi li stesse osservando.

Anzi, forse era soltanto una sensazione, forse era solo lei che si immaginava le cose.

-Tutto a posto, Viví? - domandò Sebastian affiancando la fidanzata.

-Sí, tranquillo, ho solo un brutto presentimento, sento che in questa missione c'è una buona dose di non detto - rispose la ragazza osservando attentamente Edoardo, intento a scherzare con Cal, i quali li prevedevano di qualche passo.

Sufficienti per permettere ai ragazzi di non sentire quello che Violet diceva.

-Cosa intendi?

-Non ho una sensazione precisa. È come se Edo ci abbia detto solo una parte di quello che sa e non tutto, non credo che stia nascondendo questo segreto perché non si fida, ma più che altro per proteggerci da qualcosa, forse da Vader -

Sebastian la guardò leggermente a disagio e Violet sentí una morsa di fastidio bloccarle la bocca dello stomaco.

Che anche Sebastian avesse un segreto?

Perché ogni volta che veniva nominato il suo ex maestro il ragazzo sobbalzava?

Che cosa sapevano lui ed Edoardo che a lei era precluso?

Tutti quegli interrogativi iniziavano a darle fastidio, soprattutto perché non riceveva risposte di alcun tipo da nessuno dei due.

Era vero che lei non aveva mai posto domande dirette né a Sebastian né ad Edoardo, quindi non poteva pretendere che i due ragazzi le rispondessero.

-Viví se hai domande dovresti porle e non tenetele dentro, rischi di non ottenere mai la risposta così - la voce di Sebastian ruppe il circolo dei pensieri di Violet, costringendo la giovane a rallentare il passo, lasciando che l'ex Jedi la superasse.

Anche se era ben a conoscenza dei poteri mentali dei Cavalieri rimaneva sempre sorpresa quando Sebastian glielo ricordava dicendo ad alta voce quello che lei stava pensando.

Sebastian si voltò verso di lei, come ad incoraggiarla a parlare e Violet si rese conto di non poter sprecare quell'occasione.

-Cosa ti ha detto Vader quella volta su Naboo? - domandò la ragazza a bruciapelo.

-Chissà perché immaginavo che mi avresti fatto questa domanda - sospirò Sebastian passandosi una mano tra i capelli biondi.

-Allora?

Sebastian lanciò uno sguardo a Cal ed Edoardo, con il secondo che si appoggiava alla spalla del primo ridendo come non succedeva da tempo.

-Vader mi ha chiesto di proteggere Edoardo, ma non so perché - fu la risposta di Sebastian.

Ma questo non fece altro che far nascere ancora più domande nella testa di Violet, la quale voleva qualche informazione in più.

-Vader che chiede a te di proteggere Edoardo senza alcun motivo? Mi sembra strano...non mi sembra il tipo - Violet sfregò le mani rese sudate da tutto quello che era successo fino a quel momento.

La ragazza si mise ad osservare le proprie mani.

Le unghie erano spezzate, i palmi e le dita cosparsi di piccoli tagli e terra, Violet si trovò a pensare che era parecchio tempo che non si concedevano una pausa, ma al tempo stesso sapeva che non c'è ne sarebbe stata una nell'immediato.

-Se Vader ti ha chiesto questo senza ucciderti è perché gli servite sia tu che lui - la ragazza alzò lo sguardo vero il cielo limpido.

-Non lo so, ma se sotto quell'armatura c'è ancora qualcosa dell'uomo che conoscevo, se mi ha chiesto questo c'è un motivo - si limitò a rispondere Sebastian.

Proprio in quel momento i due ragazzi notarono che Cal stava sostenendo Edoardo.

Le condizioni di Naberrie stavano peggiorando e non serviva essere medico per capirlo.

-Ha bisogno di riposo - affermò Violet notando questo atteggiamento di Cal.

-Tutti noi ne abbiamo bisogno. Perché Dathomir è un luogo pieno di insidie dovremmo essere preparati - rispose Sebastian.

Violet annuì, Sebastian aveva ragione, dovevano essere pronti.

Ma prima dovevano tornare alla Mantis.

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