Violet - Cuori in affanno - Capitolo 42

Raffineria imperiale, Kashyyyk, Orlo Esterno

Vedere Edoardo, di solito energico e forte, quasi inerme sulle spalle di Cal, dette ai ragazzi la carica per non fermarsi davanti a niente.

La paura che il ragazzo potesse morire in quel momento era una possibilità talmente concreta che Violet non osava nemmeno pensarci.

Non sarebbe riuscita a sopportare che Edoardo morisse lí senza che loro avessero fatto il massimo per permettergli di sopravvivere.

-Non possiamo fermarci - fu l'unica cosa che riuscì ad urlare Violet, cercando di sovrastare con la propria voce il frastuono dei blaster che sparavano.

Sebastian annuì, non avevano tempo per parlare, potevano solo correre e difendersi, sperando di riuscire ad arrivare alla nave in tempo.

Mai come in quel momento, Violet sentiva di non poter controllare il tempo, il quale scivolava tra le loro dita come granelli di sabbia impossibili da riafferrare una volta sfuggiti dalle dita.

Riuscirono ad abbattere gli Stormtroopers che si erano parati di fronte a loro e a riprendere la loro corsa verso la salvezza.

Ogni tanto, persino Sebastian, che aveva preso il comando del gruppo di girava verso Cal per vedere come stesse Edoardo.

Ma Naberrie continuava a rimanere inerme sulle spalle dell'ex allievo di Jaro Tapal.

-Cere! Dí a Greeze di prepararsi a decollare! Edoardo sta male! - dichiarò Cal al comlink con la voce affaticata dalla corsa.

-Certo, lo avviso subito. Cercate di stare calmi - affermò Cere, forse confidando di infondere un po' di speranza nei ragazzi, già provati dalla situazione di estremo pericolo in cui si trovavano.

Una porta stagna si aprí su un corridoio apparentemente vuoto.

I due Jedi si guardarono un secondo per poi lanciare uno sguardo a Violet che aveva alzato il blaster.

-C'è qualcuno? - fu la domanda della giovane.

-No, sembra di no, ma teniamo alta la guardia. - fu la risposta di Sebastian.

I ragazzi oltrepassarono la porta, ritrovandosi in un altro corridoio standard, dalle pareti scure, senza finestre e con la sensazione di essere braccati.

Avevano fatto qualche passo, quando la ragazza, inaspettatamente tornò indietro, verso la porta e cominciò ad armeggiare con i comandi.

-Lily? Cosa stai facendo? - domandò Sebastian voltandosi verso la fidanzata.

-Non possiamo sapere se ci sono altri soldati, se blocco la porta da qui non potranno arrivare. Almeno non avremmo il problema degli Stormtroopers alle spalle - rispose Violet.

Cal fece cenno di sì con la testa mentre BD cinguettava qualcosa forse per dare ragione all'amico, mentre l'ex Jedi faceva in modo di sistemare meglio Edoardo sulle spalle.

-Vuoi una mano, Cal? - domandò Sebastian.

-No, tranquillo, Dedo non pesa - sorrise il rosso.

Sebastian sorrise a sua volta, alleggerendo un pochino l'atmosfera.

Mentre camminavano lungo il corridoio Violet si rendeva conto, in quel momento più che mai, quanto opprimenti e claustrofobici fossero gli edifici militari o controllati da militari dell'impero.

Tutto era volto a far paura, a far sentire chiunque impotente e braccato.

-Come sta? - chiese ad un certo punto Sebastian indicando Edoardo ancora inerme.

Violet poggiò una mano sulla fronte del giovane Naberrie sentendone la temperatura.

-Ha ancora la febbre, ma forse si è abbassata un po' rispetto a prima, BD puoi confermare? - la ragazza fece un sorriso in direzione del piccolo droide che cinguettò qualcosa, mentre la luce dello scanner sfiorava la testa di Edoardo.

Quando ebbe finito BD cinguettò guardando Cal.

-Avevi ragione tu, Lily, la febbre si è abbassata, ma rimane comunque alta, forse è per questo che non si sveglia - tradusse Cal.

-Almeno si è stabilizzato.

L'unico rumore che si sentiva era quello dei loro passi e i loro respiri affannati.

La loro marcia si fermò di fronte alla porta in fondo al corridoio, sorvegliata da ben due soldati epuratori armati di staffa.

-Dove pensate di andare? - ridacchiò uno dei due sotto l'elmo integrale nero che ne copriva il volto.

-Non sono cose che vi riguardano - fu la risposta di Violet parandosi davanti ai suoi compagni.

Uno dei due soldati si esibì in una fragorosa risata.

-È meglio se non ti immischi, ragazzina - affermò il primo caricando un attacco con la staffa.

Violet sarebbe stata colpita sicuramente se Sebastian non fosse stato sufficientemente veloce da allontanarla e a bloccare l'attacco con la spada laser.

Con un calcio allontanò il soldato epuratore che si trovò sbilanciato e quasi cadde addosso al suo collega che brontolò qualcosa di incomprensibile.

-Violet, occupati di Edoardo, a quei due ci pensiamo io e Seb - dichiarò Cal poggiando Edoardo per terra e facendogli appoggiare la testa alla parete, in modo che non si sbilanciasse troppo.

-Fate attenzione.

Violet si mise di fianco al giovane Naberrie, sperando di non dover assistere all'ennesimo massacro.

La giovane pensava di aver già visto tutto quello che c'era da vedere per quanto riguardava la guerra, non poteva dire di essere felice quando doveva uccidere un soldato imperiale, anche perché lei aveva studiato per diventare una di loro.

Aveva provato sulla sua pelle cosa significava essere un soldato sotto l'impero, un qualcosa che non aveva alcuna importanza, poiché tutti erano sacrificabili.

Caricò il blaster, pronta ad aiutare i ragazzi in caso di bisogno.

Sebastian e Cal sguainarono le spade laser, pronti ad affrontare i loro nemici.

Violet osservava Edoardo, sembrava svenuto e lei sperava che non li avesse lasciati.

-Non avete scampo - dichiarò il primo dei due soldati.

-Sei sicuro che siamo noi a non avere scampo anziché voi? - fu la domanda provocatoria di Sebastian.

A quella provocazione però i soldati risposero con gli attacchi.

Uno si gettò su Cal, l'altro su Sebastian, ma i due giovani si fecero trovare pronti.

Scintille blu e verde si sprigionarono quando le spade si scontrarono contro le staffe.

Il cuore di Violet perdeva un battito tutte le volte che le spade di Cal e Sebastian si scontravano con le staffe dei soldati.

Si sentiva una vigliacca a stare in un angolo a guardare mentre i suoi compagni combattevano, era vero che non era addestrata ad usare la spada mentre Sebastian e Cal sì, ma, nonostante questo non riusciva proprio a perdonarsi di non avere ruolo in quello scontro.

Inoltre era preoccupata perché i soldati erano riposati, mentre i ragazzi no.

Non ebbe però il tempo di dire fare niente perché un colpo di blaster le sfiorò la testa tagliando una ciocca di capelli.

-Dannazione - sbuffò Violet, notando come i soldati fossero riusciti ad eludere il blocco che aveva messo alla porta.

Con la cosa dell'occhio vide i ragazzi messi in, difficoltà dai soldati epuratori, non poteva permettere che la situazione si facesse ancora più grave.

-Scusa, Dedo - sussurrò la giovane slacciando il cinturone a cui era attaccata la fondina, la quale conteneva il blaster che era stato di Padmé Amidala.

-Te lo restituirò, tranquillo - sorrise la giovane allacciandosi il cinturone ai fianchi.

Caricò il proprio blaster e corse in faccia agli Stormtroopers, incurante del fatto che fosse una missione suicida.

I soldati erano tanti, forse una quindicina, ma forse non abbastanza per abbatterla o forse sì.

Solo la Forza poteva darle una risposta, ma lei ora non aveva tempo per pensarci, doveva solo sopravvivere.

I primi colpi di blaster le arrivarono addosso come frecce, ma lei riuscì a schivarli sparando alla cieca, forse sperando di riuscire a colpire qualche soldato, cosa che in effetti accadde.

Gli Stormtroopers erano disorientati, non si aspettavano un attacco frontale e Violet ne approfittò per mettere in pratica quello che aveva imparato in Accademia.

Trovò una nicchia e lì si nascose, preparando un nuovo attacco.

Non poteva permettere che arrivassero ai ragazzi.

Edoardo era ancora privo di sensi, Cal e Sebastian stavano combattendo contro i soldati epuratori e non potevano affrontare anche gli Stormtroopers.

I colpi furono precisi e molti di loro caddero.

Ma per ogni soldato che cadeva ce ne erano due pronti a prenderne il posto.

Violet strinse i denti mentre usciva dal suo nascondiglio per riprendere a sparare sia con il suo blaster che con quello di Padmé Amidala.

Aveva fatto una promessa e avrebbe fatto di tutto pur di proteggere i suoi compagni, loro avevano fatto di tutto pur di proteggerla e tenerla lontano dai guai e ora toccava a lei fare lo stesso.

Riuscì a evitare di essere colpita un paio di volte e a restituire il favore, ma un terzo colpo la ferì al fianco.

La ragazza si appiattí contro un muro stringendo i denti per il dolore.

Non aveva tempo ora per pensare al suo fianco sanguinante, ora doveva proteggere tutti.

-Nessun soldato passerà di qui! - dichiarò la ragazza puntando ancora avanti i blaster.

Sarebbe stata una lunga battaglia.

Angolo Autrice : Nuovo capitolo, spero vi piaccia :) cosa ne pensate della scelta di Violet? 😉

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