Cal - Ed ella aveva stelle tra i capelli - Capitolo 49

Centro medico dell'Executor, sistema di Kashyyyk, Orlo Esterno

L'operazione per estrarre il colpo dal petto di Edoardo sarebbe stata lunga e i ragazzi non sapevano cosa ne sarebbe stato di loro dopo che il loro amico si sarebbe ripreso.

I pensieri erano molti e Cal e Violet sospettavano che Vader li avrebbe uccisi tutti, anche nel caso in cui Edoardo sarebbe sopravvissuto.

Cal aveva sentito il nome di Vader solo poche volte e mai una volta per qualcosa di positivo.

Faticava a capire come fosse possibile che Anakin Skywalker e Darth Vader potessero essere la stessa persona.

La sua mente si rifiutava di credere alla realtà che gli si era parata davanti, tuttavia ora le preoccupazioni erano altre.

Ovvero la salute del loro amico.

Vader camminava avanti e indietro con aria minacciosa, tenendo le mani dietro alla schiena, forse per nascondere il nervosismo che sicuramente stava provando.

Erano tutti impotenti, potevano solo aspettare e pregare che Edoardo si riprendesse.

Di tutti Violet era quella che più si sentiva in colpa.

Il blaster di Padmé Amidala riposava ancora al suo fianco, ma, e Cal questo lo capiva dai pensieri della giovane, provava repulsione per quell'oggetto che Edoardo aveva tenuto con tanta devozione e che lei aveva usato per fargli del male.

-Gli ho sparato, come ho potuto? - Violet si prese la testa tra le mani.

-È inutile piangere adesso, ormai lo hai fatto...e sei fortunata che Edoardo mi ha supplicato di non farti niente. - la voce di Vader fece sobbalzare tutti, e Cal avvertì una leggera tensione adombrare l'aria, come se la sola presenza del signore oscuro dei Sith fosse una minaccia.

Le parole di Vader sicuramente non avevano aiutato a tirar su il morale di Violet, semmai lo aveva affossato ancora di più.

-Come sta? - domandò Sebastian.

Il respiratore di Vader fece un rumore più profondo, come se stesse sospirando.

-Masi non si sbilancia, è tutto nelle mani di Edoardo...

Vader si appoggiò alla parete e sembrò che lui stesso fosse scavato nella pietra di cui era fatta la nave.

Sembrava veramente preoccupato, o forse era solo una illusione?

Cal non lo sapeva, sulla sua spalla BD cinguettò qualcosa.

-Il tuo droide ha ragione, Edo c'è la farà...

L'ex Jedi dai capelli rossi alzò lo sguardo sul Sith sorpreso che lui avesse capito quello che il suo amico gli stava dicendo.

-Tu...

-Parlo binario sì, una volta anche io avevo un droide...era più grande del tuo, un astromeccanico tremendamente insolente - ridacchiò Vader forse ricordando i bei tempi andati.

-Mi ricordo di R2, era veramente insolente - intervenne Sebastian poggiando la testa sulle ginocchia.

-Spero che non sia stato rottamato, spero veramente di no. -

-Tieni molto a lui - dichiarò Cal.

-Sí era un buon amico - tagliò corto Vader e fu proprio in quel momento che il dottor Masi uscì dalla sala operatoria, con aria visibilmente provata.

Sebastian e Cal si alzarono in piedi e osservarono l'uomo mentre si toglieva i guanti sporchi di sangue.

-Dottore, come sta Edoardo? - domandò Vader.

-L'operazione è andata bene, per nostra fortuna il colpo non ha lesionato nessun organo vitale, sta dormendo ora. La anestesia dovrebbe terminare il suo effetto tra poche ore. Allora potrete parlargli -

Il sospiro di sollievo che uscì dalle labbra di Cal fu istintivo.

Era veramente preoccupato per la salute di Edoardo, per quanto poco si conoscessero, Cal aveva capito che Naberrie non si sarebbe arreso.

-Mio signore, devo parlarvi, in privato - il dottore fissò Vader e il signore dei Sith annuì e si allontanò seguito da Masi.

BD cinguettò spostando il peso da una gamba all'altra, rischiando quasi di cadere dalla spalla di Cal.

-Concordo amico mio, non possiamo fidarci di lui - affermò il giovane osservando l'imponente sagoma di Vader che si stagliava a pochi metri da loro in tutta la sua altezza, come un muro impenetrabile.

-Ci risparmierà la vita, se non faremo del male ad Edoardo - dichiarò in tono lugubre Sebastian.

-Non era lui il mio bersaglio - la voce di Violet era disperata, non si era alzata quando il medico era uscito dalla sala operatoria e non aveva nemmeno alzato lo sguardo.

Era rimasta ferma con la testa appoggiata alle gambe, con le spalle scosse dai singhiozzi.

Cal si sorprese di non essersi accorto che Violet stava piangendo.

Sebastian si inginocchiò cingendo le spalle della giovane, ma lei si scansò, non voleva essere consolata.

-Se lui è in questo stato è colpa mia, se non avessi perso la testa e non avessi cercato di sparare a Vader forse lui non sarebbe in quel letto - dichiarò Violet con la voce rotta dal pianto.

-Edoardo è fatto così, si sarebbe comunque messo tra il colpo e Anakin, lo conosco molto bene - la voce melodiosa che intervenne era sconosciuta ai ragazzi.

Davanti a loro comparve il fantasma di una donna, dai lunghi capelli scuri, il viso era coperto da un velo viola, ma nonostante questo era possibile notare gli occhi color della terra e l'ovale perfetto del viso.

Gli abiti erano viola e neri, segno di lutto.

Tra i capelli però sembrava avere delle stelle.

Sembravano cristalli.

-Voi chi siete? - domandò Cal portando la mano all'elsa della spada laser.

-Padmé Amidala - rispose la dama spostando leggermente il velo in modo che i ragazzi potessero scorgere il suo bel viso e fu solo allora che la riconobbero.

-Felice di rivedervi, senatrice - sorrise Sebastian, facendo voltare i compagni verso di lui.

-Felice di rivedere te, mio coraggioso Jedi - sorrise lei.

Dal canto suo Cal era rimasto imbambolato.

Conosceva Padmè Amidala, anche perché era stata una grande politica, oltre che una donna bellissima, e sarebbe stato un'ipocrita a non ammettere ciò.

Dalla sua spalla BD cinguettò una piccola presa in giro, e questo fece scuotere Cal.

-Smettila BD - dichiarò lo Jedi strappando un sorriso anche agli altri.

Persino Violet accennò un sorriso, ma anche Padmè sembrò rendersi conto quanto la ragazza dovesse sentirsi in colpa.

-Edoardo se la caverà, vero?- fu la domanda della ragazza.

Questo portò di nuovo la mente di Cal alla realtà.

Edoardo che stava lottando per la vita, come se già non stesse lottando con una malattia che l'avrebbe comunque portato via prima del tempo.

-È un ragazzo forte, non dovete preoccuparvi per lui, se la caverà, la Forza ha ben altri piani per lui. - Padmè stava cercando di rassicurarli, ma Cal sentiva che non sarebbe stato così semplice, nessuno metteva in dubbio la forza del loro amico.

Cal strinse l'elsa della spada laser e pregò di poter vedere Edoardo il prima possibile.

-State vicino a Dedo lui ha bisogno di tutti voi- lo sguardo di Padmè si puntò su Violet.

La ragazza non guardò la senatrice.

-Ragazzi, si è svegliato - dichiarò il dottor Masi.

-Andate da lui - li incoraggiò Padmè.

I ragazzi annuirono.

Angolo autrice: chiedo scusa per l'assenza prolungata spero che questo capitolo vi piaccia :) che la Forza sia con voi :)

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