Parte 9
Nell'antica biblioteca erano presenti numerosi manoscritti contenenti qualsiasi informazione su ogni epoca, Leo era consapevole dell'ardua impresa che aveva da compiere. Avrebbe tranquillamente passato al suo interno i prossimi tre giorni, non gli importava, aveva intenzione di trovare una soluzione per l'esercito, qualsiasi cosa sarebbe andata bene. Si mosse tra i vari scaffali, prendendo ogni libro che pensava potesse essere utile, dopo un'ora di ricerche si sedette ad una delle scrivanie circondato da un numero indefinito di libri. Fece un profondo respiro e prese il primo alla sua destra, cominciò a sfogliarlo con attenzione, soffermandosi su ogni parola che potesse riportare alla sua necessità.
Passarono quattro ore dall'inizio della sua ricerca, aveva letto ormai buona parte dei libri raccolti, ma non aveva trovato ancora nulla. Si gettò sullo schienale della sedia, stiracchiandosi dopo esser stato per molto tempo nella stessa posizione. Osservò minaccioso tutti i manoscritti e pergamene presenti intorno a lui, in tutte quelle pagine qualcosa doveva pur esserci, anche un misero indizio, allora perché non riusciva a trovare nulla? Si alzò di scatto, cominciando ad andare avanti e indietro per tutti il perimetro della biblioteca, svoltando di tanto in tanto fra gli scaffali, sbuffando. Risvegliato dai suoi pensieri, si rese conto di trovarsi in piccolo e scuro corridoio mai percorso prima. Raccolse una candela e si addentro, guardandosi ogni tanto le spalle e gettando un occhiata agli scaffali al suo fianco. Arrivato si ritrovò di fronte ad una porta, probabilmente non avrebbe dovuto entrarci, si voltò per tornare indietro quando ricordò le parole che il Dio gli disse tempo prima.
"All'interno dell'antica biblioteca vi è una sala nascosta, dietro ad essa sono conservati i manoscritti con i segreti più importanti e pericolosi del nostro mondo. L'ingresso è protetto da un incantesimo, solo chi è guidato da leali intenzioni potrà attraversarlo. Ti stai chiedendo perché sono così protetti anche se viviamo in pace e non ci sono minacce fra noi? Su quelle pagine ci sono scritti anche alcuni fra gli incantesimi più potenti al mondo. Essi potrebbero anche essere usati per il bene, ma se qualcuno con idee tutt'altro che onorevoli vi entrasse in possesso potrebbe anche scoppiare un guerra"
Incoraggiato da quelle parole e dal pensiero che al suo interno vi possa essere nascosta la soluzione ai suoi problemi, decise di fare un tentativo. Allungò la mano tremante sul pomello, inspirò ed espirò, spinse leggermente ma la porta rimase sigillata. Spinse ancora e ancora, senza ottenere nulla, nemmeno un minimo scricchiolio. La sensazione di sconfitta, di non poter essere d'aiuto per il suo ragazzo, di non riuscire in un semplice compito, si fece spazio dentro di lui. Si accascio contro di essa, posando la testa sul legno scuro, cominciando a batterci contro i pugni.
<<Ti prego, ti prego, ti prego, apriti. Non posso tornare a mani vuote, non voglio. Devo aiutarlo, voglio condividere con lui tutto questo, voglio essere d'aiuto>>
La sua voce, tremante e spezzata dai singhiozzi riecheggiò nel silenzio della biblioteca. Nonostante si fosse alzato prima del tempo. Nonostante avesse raggiunto la biblioteca ancora in sembianze animali, nonostante tutta la motivazione che lo spingesse, non era riuscito a trovare nulla. Come avrebbe fatto a tornare indietro, guardarlo in quegli occhi speranzosi e comunicargli il suo fallimento?
Dopo essersi calmato, seppur leggermente, e aver capito che la porta non si sarebbe aperta per miracolo si alzò, riafferrò la candela precedentemente abbandonata sul pavimento e si voltò per tornare alla suo scrivania. Ma nell'esatto momento in cui compì il primo passo, sentì la porta socchiudersi alle sue spalle. Pensando averlo immaginato si voltò lentamente, fino ad appurare la reale apertura dell'oggetto. Velocemente entrò il quella stanza, temendo che la porta si richiudesse. Si capiva facilmente che la stanza non fosse molto frequentata. Intorno a lui i manoscritti e le pergamene erano ricoperte di polvere. Si mosse lentamente, facendo luce sugli scaffali, fino a fermarsi su una targhetta. "Incantesimi di guerra" le parole incise donarono al corvino un piccolo spiraglio di speranza. Cominciò a leggere quelle pagine, non perdendosi nemmeno una parola, ma il risultato rimase ancora invariato, fino a che, nel tentativo di riporre un libro al suo posto, una pergamena scivolò ai suoi piedi. Rendendosi conto di non averla ancora letta la aprì, studiandone il contenuto.
" MUJEONGHAN
Fin dall'antichità, diverse guerre sono scoppiate nel mondo degli umani, portando morte e distruzione. Per noi dei, il cui compito è quello di vegliare su di loro, divenne sempre più difficile preservare le loro vite e le loro gioie. A questo scopo, i grandi maestri, s'impegnarono per studiare una soluzione che potesse metter fine a queste lotte inutili, senza intaccare in alcun modo le loro vite.
Nacque così il Mujeonghan, un esercito formato da umani morti sottomessi dalla violenza, la cui voce urlava in richiesta di vendetta. Essi dovevano possedere un istinto violento e deciso. Essi impugneranno le stesse armi che hanno messo fine alla loro vita, alimentando così il loro valore in battaglia. Essi vivranno nel mondo umano, ma non dovranno mai rivelare la loro identità agli esseri umani, né dovranno mai entrare in contatto con la loro famiglia.
Chiunque prenderà il comando dell'esercito, concederà alle anime la scelta di farne parte o rinunciare alla vendetta e raggiungere il loro posto nell'al di là.
Nel momento in cui l'uomo accetti il patto, il dio prenderà possesso della sua anima.
Il patto avrà durata di 1000 anni, al suo termine l'anima sarà libera."
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