Parte 7

Ho ascoltato questa canzone in loop mentre scrivevo il capitolo. Mi ha dato più che l'ispirazione. Vi chiederei così di ascoltarla durante la lettura, magari...riuscirete a sentire ciò che ho sentito io. 

"Guerra"

<<Si guerra. Gli dei potrebbero anche combattere, ma con ben sapete, gli scontri fra dei non finiscono mai bene. Ogni scontro potrebbe riversarsi con delle conseguenze sul mondo degli umani. E il nostro compito è quello di proteggerli, non distruggerli>> spiegò il dio.

<<Quindi come affronteremo tutto questo?>> chiese il corvino con tono tranquillo.

<<Ravi, sto per affidarti un compito. Per quanto la situazione sia difficile, e l'idea di mandare mio figlio sul campo di battagli non mi allieti, devo farlo. Per il nostro bene, ma soprattutto per gli uomini che hanno fede in noi. Dovrai creare un esercito, che tu guiderai. Il come e con chi sarà una tua scelta>>

Gli occhi di Ravi si spalancarono al suono di quelle parole. Immaginò il loro mondo, così pacifico e armonioso, le fragili creature con cui condividevano le loro giornate, i luoghi e le persone che amavano. Tutto rischiava di essere distrutto, e per cosa? Brama di potere? Non poteva accettarlo. Strinse i pugni e alzo lo sguardo deciso e lo puntò sul padre.

<<Lo farò!> sentenziò seri prima di voltarsi e sparire sotto lo sguardo degli altri, che rimasero in silenzio.

***

Correva, il vento gli accarezzava il viso.

Correva, i piedi nudi a contatto con l'erba bagnata della notte.

Correva, sempre più veloce, correva.

Non voleva scappare, voleva solo svuotare la mente, anche se per poco tempo. Sentire le sue gambe dolere e i polmoni richiedere ardentemente ossigeno. Si fermò una volta raggiunto il lago. Lentamente vi ci si addentrò, andò più avanti, fino a fermarsi all'interno del riflesso della luna, con l'acqua alle ginocchia. Chiuse gli occhi e affinò i suoi sensi. Il fruscio degli alberi, i canti delle ninfe, gli animali che giocavano fra di loro, gli zoccoli dei cavalli che correvano sui sentieri. Si lasciò cullare da quelle armonie, lasciandole entrare dentro di sé, incatenandole nel suo cuore a nella sua anima. Non importava come, non importava se avesse sofferto, avrebbe protetto tutto quello. Avrebbe protetto il suo mondo da qualsiasi minaccia. In quel preciso momento capì. Il disegno della sua vita fu chiaro ai suoi occhi. Cosa riteneva veramente importante, quell'immagine nitida di fronte a se. Non aveva bisogno di aprire gli occhi per vedere tutto ciò.

<<Che ironia, non trovi? Solo ieri sono ufficialmente entrato nel mondo divino e oggi, mi viene chiesto di creare un esercito per proteggerlo insieme a quello umano >> disse rimanendo con gli occhi chiusi. Ma non ricevendo nessuna risposta continuò.

<<Sai, in quel momento, ho immaginato tutto questo>> disse allargando le braccia senza mutare la sua posizione <<L'ho visto cambiare. Da bianco a rosso. Non era rimasto più nulla, solo il vuoto. Ho accettato per questo, non posso permettere che succeda. Non se posso fare qualcosa, qualsiasi cosa. Anche sacrificare me stesso>> l'unica risposta che ricevette fu quello dello spostamento dell'acqua.

<<Devo tutto a questo posto. Ogni cosa qui mi ha regalato qualcosa, l'aria il suo ossigeno, i fiori il loro profumo, l'erba la sua freschezza, l'acqua la dolcezza, la luna...te. Questa è casa mia...nostra>> disse voltandosi per ritrovare il corvino davanti ai suoi occhi. In silenzio lo guardava, illuminato dalla luce della luna. Sollevò lentamente la mano per portarla sul suo viso, accarezzandolo dolcemente. Il corvino chiuse gli occhi e si spinse verso di essa, baciandone il palmo, come un felino che risponde con le fusa alle dolci carezze del padrone.

<<Non so ancora come faremo, ma sarà dura, se non impossibile. Gli allenamenti sono conclusi, la realtà ci chiama. Non so cosa succederà. Potremo perdere molto in questa lotta, anche noi stessi. So che dovrei chiederti di non partecipare a questa follia e essere libero, e so anche che mi ignoreresti se lo facessi>> con la mano spostò i capelli che ricadevano morbidi sulla fronte del maggiore, spostandola fino a sfiorarne con il retro la sua guancia. Leo afferrò la sua mano e la strinse con la sua quando il semidio riprese il suo discorso. <<Ma, per questa volta, sarò egoista. Ho immaginato la fine di tutto, farò quanto è in mio potere per far si che non accada, ma se ogni mio sforzo non dovesse bastare, non voglio aver rimpianti. Questa situazione mi ha fatto capire cosa ho più paura di perdere al mondo. Ti voglio con me Leo. Nella battaglia, ma soprattutto, nella mia vita. Ma non come semplice amico, ti voglio qui>> disse portando le loro mani intrecciate sul suo cuore. Una folata di vento accolse i due ragazzi, che avvolti nel silenzio si guardavano negli occhi, portando con se i petali bianchi dei fiori caduti dagli alberi. Il corvino si inginocchiò sulla superfice limpida dell'acqua e baciò la mano del suo padrone. Perché sì, era proprio quello che era. Padrone del suo corpo, del suo destino, della sua anima e del suo cuore.

<<Sempre>> affermò guardandolo dal basso sorridendo.

A quella parola Ravi ricambiò il suo sorriso e lo tirò su, fino a stringerlo fra le sue braccia possessivamente, unendo le loro labbra in un casto e leggero bacio, mentre la luna osservava quel puro e sincero amore, sbocciato segretamente anni prima, venir rivelato sotto la sua luce, suggellato da una promessa, essere sempre l'uno accanto all'altro, fino alla fine. 

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top