Parte 3
~Diversi anni dopo~
Dei e dee accompagnati dai loro famigli, creature magiche e spiriti buoni affollavano il tempio, portando con loro diversi doni per la ricorrenza. Il tempio era addobbato a festa, con fiori, banchetti e veli color blu notte.
<<Dov'è il protagonista?>> chiese Hwuanung alla moglie.
<<Sarà al solito posto. Vedrai che fra poco arriverà. Questi giorni sono stati così stressati, dagli solo un momento>> lo rassicurò sorridendogli dolcemente.
Non molto lontano da li, Ravi, passeggiava lungo la riva del lago in silenzio, pensando al passato, al presente e al futuro. La sua vita era già stata scritta sin dalla sua nascita, sapeva che questo giorno sarebbe arrivato con il compimento dei suoi diciotto anni. Era stato istruito a questo scopo, ma un pensiero riempiva la sua mente. Era veramente pronto per tutto quello? Sospirò non riuscendosi a dare una risposta soddisfacente. Si fermò sotto un vecchio salice, e posò delicatamente la mano sulla corteccia chiudendo gli occhi.
"Cosa ci fai qui piccolo principe? In molti attendono il tuo arrivo" la voce dell'albero riecheggiò nella sua mente, con tono gentile.
"Avevo bisogno di restare un po' da solo grande salice"
"Sembra ieri quando giocavate sotto i miei rami in modo innocente, ed oggi, siete già così grandi"
"Il tempo passa così in fretta , senza che io riesca quasi a rendermene conto. Sono il figlio di un dio, il mio destino era già scritto. Ma non il suo, come posso trascinarlo con me ?"
"Caro ragazzo, il tuo pensiero mi rende felice. Sono contento che tu sia così sentito nei suoi confronti, ma anche lui ha compiuto la sua scelta, ed è quella di starti accanto"
" Gli ho dato diverse volte l'opportunità di vivere libero, ma è così testardo" ridacchiò ripensando a quei momenti.
"Affronterai momenti difficili per via del ruolo che andrai a ricoprire. Essere da solo renderebbe il tutto solo più difficile. Ma avrai qualcuno che ti supporterà portando la sua forza al tuo servizio, e non solo quella"
"Cosa vuoi dire?" chiese confuso il semidio.
"Oh, infondo sei ancora così ingenuo piccolo principe" rise l'albero.
"Non vantarti solo perché sei più vecchio di me" si imbronciò.
"Come osi chiamarmi vecchio ragazzino, sono solo maturo" il salice mosse le sue braccia fino a colpire giocosamente il ragazzo, che iniziò a ridere massaggiandosi la parte colpita.
"Ma come siamo permalosi"
Una mano entrò nella visuale di Ravi, accogliendo la propria.
"Perdona la mia intrusione grande saggio, ma devo portarlo via, prima che suo padre mandi tutti i famigli del regno a prelevarlo"
Una familiare e armoniosa risata riecheggiò nella voce dei ragazzi.
"Sono felice che almeno qualcuno di educato qui esista. Andate pure cari, in questo giorno così importante per voi io vi ascolterò da qui"
Dopo quelle parole i ragazzi si inchinarono educatamente al cospetto del grande salice e si diressero verso il tempio.
<<Dovresti smetterla di seguirmi di nascosto. Lo sai che posso sentirti>> disse il semidio sorridendo verso l'amico.
<<Non mi stavo nascondendo. Ho compreso il tuo bisogno, quindi sono semplicemente rimasto in disparte>> rispose Leo in tono tranquillo.
Dal giorno della prima trasformazione del ragazzo i due erano fortemente legati, non solo dal loro sentimento di amicizia e lealtà, ma da qualcosa di più profondo e immateriale. Il legame spirituale fra i due permetteva di percepire l'altro ovunque esso si trovasse. Fu proprio questo legame ad aiutarli durante il loro periodo di addestramento. Il dio Hwuanung decise di occuparsi personalmente dell'addestramento dei due ragazzi, volle renderli entrambi forti per proteggere se stessi, e farlo a vicenda. Ma la preparazione per questo giorno fu diversa per ognuno di loro. Ravi dovette prepararsi principalmente spiritualmente oltre che purificare il corpo, così passò tre mesi nel sacro tempio. Mentre Leo dovette , sì prepararsi spiritualmente, dopo tutto era sempre un famiglio, doveva mantenere potete il suo spirito, ma più importante era temprare il suo corpo, così fu mandato, anch'esso per tre mesi fra le montagne insieme ai grandi maestri. Durante questo lasso di tempo non gli fu permesso di incontrarsi, il loro unico modo per comunicare fu proprio il loro legame spirituale ma, dovendo comunque preservare il loro potere spirituale per l'allenamento, le conversazioni erano riservate ai pochi minuti prima di andare a letto, giusto il tempo per raccontarsi la loro giornata e supportarsi nelle loro difficoltà.
<<Credi che io sia pronto per tutto questo?>> chiese Ravi fermandosi ad osservare la luna alta nel cielo.
<<Hai lavorato tanto per adempiere al tuo destino. Ma non credo si possa mai essere pronti per un evento tanto importante. Nonostante questo, so che farai del tuo meglio, e poi...>> lo afferrò per le spalle e lo face voltare verso di lui, portando i loro sguardo ad incrociarsi << Ci sono io al tuo fianco, andrà tutto bene>> concluse sorridendo dolcemente.
Leo, nonostante la sua giovane età, era un ragazzo molto serio. A volte anche troppo secondo il parere di Ravi. Era spesso silenzioso, raramente iniziava o si introduceva in un discorso, e altrettanto raramente sorrideva. Ma quelle volte in cui lo faceva, il semidio non riusciva a non rimanere incantato dal lui. Vivendo fra gli dei ne aveva viste di bellezze, dalla più semplice alla più splendente. Ma per lui, il ragazzo, sarebbe sempre stato quell'armonia misteriosa e impossibile da domare.
<<Ti ringrazio, per tutto. Per il passato, per il presente, e per il futuro che affronteremo insieme>> disse rispondendo al suo sorriso.
<<Ora muoviti, ti stanno aspettando tutti. E non ho voglia di sentire il vecchio maestro lamentarsi per il tempo perso>> sbuffò spingendo l'amico per le spalle.
<<Quell'uomo passa il 90% delle sue giornate a lamentarsi per colpa dei comportamenti "poco divini" degli dei più giovani, sai benissimo che si lamenterebbe anche per il volare di una mosca, e sai che si lamenterà comunque>> rise.
<<Si va bene, ma prima arriviamo, prima conclude la cerimonia, meno avremo a che farci. E poi quel vecchio e il suo bastone mi spaventano quindi muoviti>> affermò deciso.
"Vi ho sentiti ragazzini, alla fine della cerimonia faremo i conti, io voi e il mio bastone. Ora muovetevi prima che decida di trasformarvi in alberi su cui gli orsi possano grattarsi"
La squillante e rauca voce del vecchio maestro si fece spazio nelle loro menti, riecheggiando fortemente nei loro timpani. Così che i due, dopo essersi spaventati per la comparsa improvvisa, dovettero tapparsi le orecchie.
"Vedi? Che ti dicevo? Sempre a lamentarsi e a minacciare di trasformarci in qualcosa. Cos'era la volta scorsa? Una lampada?" sbuffò ironicamente il semidio.
"Un ventaglio con cui si sarebbe rinfrescato nelle giornate calde" lo corresse Leo.
"Basta bighellonare!! Muovetevi!! Aish sono troppo vecchio per avere a che fare con questi ragazzini"
"Si maestro" ridacchiarono i due affrettandosi verso il tempio.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top