Parte 26
L'aria nella stanza era un alternarsi di battibecchi, risatine, occhiatacce e sbuffi.
Ognuno di loro sapeva che per riportare il ragazzo in vita Hoseok avrebbe preso qualcosa in cambio, e fino a pochi momenti prima erano fermamente convinti che l'avesse privato della propria immortalità. Il " destino" però solo dopo aversi divertito in uno scambio di frecciatine con il dio decise di negare quanto pensassero. Tutti i presenti si sentirono sollevati alle sue parole, ma dall'altra parte ne uscirono più confusi di prima. Si chiesero se fosse stato possibile per quel ragazzo fare qualcosa semplicemente per buon cuore, ma dopo avergli lanciato un veloce sguardo a aver visto quel sorrisetto trionfante sul suo viso capirono che no, non era così, e che quel gesto aveva il suo prezzo.
Ma quel prezzo, qual era precisamente?
Tutti erano curiosi, ognuno di loro aveva una domanda che balenava nella loro mente, ma dopo aver visto la sua discussione con il dio capirono che nessuno di loro avrebbe potuto ricavare informazioni da quel personaggio così particolare.
O forse non proprio nessuno...
Hyuk si avvicinò lentamente alla che sostava a pochi passi da lui, mantenendosi alle sue spalle.
<<Signora, credo che probabilmente lei sia l'unica che possa parlare con quella persona senza incappare in inutili discussioni>>
<<Cosa ti fa credere che non possa ottenere lo stesso risultato di mio marito?>> domandò, voltando leggermente la testa per osservarlo.
<<Credo il fatto che abbia risposto alle sue domande senza tergiversare, e anche che abbia esplicitamente detto che le sta simpatica>>
La donna lo guardò pensierosa, in fondo il ragazzo non aveva tutti i torti, eppure una parte di lei non ne era molto convinta. Nella sua immaginazione si proiettarono due prospettive:
1) Lei avrebbe domandato e Hoseok avrebbe risposto come una persona civilizzata faccia.
2) Lei avrebbe domandato, Hoseok se ne sarebbe uscito con i suoi discorsi a senso non univoco sviando le proprie domande, e lei sarebbe stata costretta a mantenere il controllo per evitare di prenderlo a calci e ficcargli la testa nel suo fuso da filatura facendo si che la ruota girasse a velocità supersonica sulla sua faccia fino al momento in cui avrebbe non avesse confessato anche quanti peli avesse sul corpo.
Hoseok poteva anche essere la persona più potente al mondo, ma la donna riteneva che una mamma incazzata nera perché all'oscuro delle condizioni del figlio fosse la persona più forte nell'intero universo, e in quelli vicini.
<<Hyuk ha ragione signora, se anche provassimo noi a parlare non otterremo altro che discorsi senza senso, e probabilmente qualche insulto. Ma non credo che possa comportarsi in questo modo con voi>> si unì Hongbin supportando la tesi del suo ragazzo.
La donna convinta dai ragazzi decise di farsi avanti. Se veramente era l'unica in grado di poter ottenere delle risposte non poteva tirarsi indietro, e se il ragazzo non avesse collaborato aveva comunque un piano B a cui affidarsi.
<<Hoseok, caro, ti prego di mettermi a conoscenza dello stato dei miei due figli. Non voglio litigare o ordinarti, la mia è una richiesta da madre>> disse gentilmente avvicinandosi al ragazzo, sperando che questo parlasse senza intoppi.
Hoseok dal canto suo la guardò seriamente, non mettendo però da parte il sorriso che gli adornava le labbra.
<<Hanno mandato te perché sanno che per loro non ci sarebbero speranze? Che uomini, nascondersi dietro ad una donna. Dove andremo a finire>> disse spostando il suo sguardo alle spalle della donna, compiacendosi degli sguardi arresi e esasperati dei presenti.
<<Sta parlando con la moglie del dio, dovrebbe prestarle il giusto rispetto>> il maestro lo ammonì per aver dato del tu alla donna.
<<Non è il modo di parlare che fa capire se io rispetti o meno qualcuno, quelle sono solo convenzioni. E tu dovresti stare al tuo posto nonno>> lo fulminò con lo sguardò nonostante i suoi occhi fossero tirati in un muto sorriso.
In realtà non aveva nulla contro nessuno di loro, ma era divertente scherzarci. Specialmente con il maestro. Li aveva spesso osservati dalla sua dimora, aveva visto come quella fosse una vera famiglia, seppur fra molti di loro non ci fossero reali legami sanguigni, e consapevole della corruzione presente nel mondo apprezzava la lealtà che li univa. Aveva anche visto però come il titolo di "maestro" aveva portato quel vecchietto a pavoneggiarsi alle volte, non era cattiva persona, ma troppo spesso a suo parere era il suo ruolo a parlare, perciò era divertente vederlo avere a che fare con una carica superiore, che non fosse il dio, ed essere da questa messo sull'attenti.
<<Hoseok>> lo richiamò ancora la donna, prendendo le sue mani fra le sue <<Placa ogni mio dubbio e preoccupazione te ne prego>>
Hoseok la guardò ancora e sospirò.
<<Ogni cosa al mondo ha un suo equilibrio e un suo corso. Nulla può essere preso o distrutto senza che ciò abbia delle conseguenze. Con la morte del ragazzo il mondo era in equilibrio poiché questo era scritto per lui. Riportare in vita qualcuno che non dovrebbe essere al mondo potrebbe compromettere non solo la vostra vista, ma quella di ogni essere vivente. Una vita per una vita. Uno va l'altro viene>> disse, muovendo le mani come a contorno del suo discorso.
<<Vuol dire che... per colpa mia>> provò a parlare Leo, mentre i suoi occhi diventavano lucidi. Non poteva accettare l'idea di aver preso la vita di qualcun altro.
<<Frena le lacrime ragazzo. Non hai ucciso nessuno. Ho semplicemente aspettato che qualcuno fosse in fin di vita per scambiare la sua vita con la tua. Quella persona sarebbe morta comunque, ma aveva ancora un giorno di vita. Ho utilizzato quel giorno rimasto per riportarti in vita>>
<<Ciò vuol dire che a Leo resta solo un giorno di vita?>> domandò Ravi in preda al panico.
<<Ma volete farmi finire di parlare? Non costringetemi a ficcarvi dei bavagli in bocca>> sospirò <<Risponderò alla tua domanda perché sono una persona gentile, e soprattutto perché voglio evitare che qualcun altro interrompa il mio discorso facendomi così decidere di lasciarvi senza nessuna risposta, allora posso ricominciare?>> chiese retorico, ma tutti i presenti annuirono facendogli sbuffare una risata.
<<Dicevo. A Leo sarebbe rimasto solo un giorno di vita sì. Ma ora la sua vita è legata a quella di Ravi. Sì, Ravi è immortale? Leo è immortale! È per questo che non ho preso la sua immortalità>> spiegò.
<<Quindi in loro non è cambiato assolutamente a parte l'acquisita immortalità di Leo?>> domandò la donna sollevata.
<<Sono come mamma, cioè tu, li hai fatti. Ah no, Leo non lo hai fatto tu, beh cambia poco>> rise scrollando le spalle.
La donna era sul punto di esultare in modo poco consono alla sua figura, ma proprio in quel momento si ricordò di un piccolo dettaglio, a cui il marito prestò attenzione intromettendosi.
<<È il prezzo?>> domandò serio.
<<Aspetta chiedo al contabile. Mi hai preso per un venditore?>> gli chiese di rimando.
<<Hai capito cosa intendo>> rispose il dio Hwuanung.
<< Scusa, non parlo in Hwuananese>> lo prese in giro.
<<Hai appena utilizzato il mio nome per chiamare una lingua che non esiste?>> chiese incredulo il dio.
<<Tu esisti, tu parli, è la tua lingua, la lingua esiste>> rispose tranquillamente.
<<Io non->> provò a parlare il dio, ma la moglie lo interruppe prima che potessero ripetere la scenetta precedente andando avanti a botte e risposte per svariati minuti.
<<Tu niente, fai silenzio per favore, ti avevo già detto di smetterla>> lo riprese.
<<Ma è lui>> protestò il dio, ma lo sguardo serio della moglie lo fece demordere. Quella donna aveva troppo potere su di lui.
<<Hoseok, so che un gesto di tale importanza vuole qualcosa in cambio. Come possiamo ripagarti?>> domandò la donna, sperando che il ragazzo rivolgesse a loro le proprie richieste senza che qualcosa potesse pesare sul figlio.
<<Non potete farlo. Tocca a Ravi ripagarmi>>
<<Cosa devo fare?>> chiese subito il ragazzo nel tentativo di mettere fine a quel discorso e di risolvere la questione il prima possibile.
<<Al momento non c'è nulla che io voglia. Perciò, il tuo prezzo sarà una promessa>> disse serio puntando i suoi occhi in quelli del ragazzo <<Nel momento in cui io ti chiederò qualcosa tu ubbidirai, qualsiasi cosa io dica tu la farai, qualsiasi cosa io voglia me la darai. E se non rispetterai la tua parola, ricorda che Leo non è più sotto il potere di tuo padre, ma sotto il mio, e indipendentemente dalla tua immortalità la sua vita dipende da me>> concluse.
<<Lo farò>> rispose Ravi, in fondo aveva detto che avrebbe fatto qualsiasi cosa, e avrebbe mantenuto la sua parola.
<<Bene>> disse Hoseok ancora serio <<Bene allora festeggiamo? Vorrei del vino>> disse poi cambiando totalmente comportamento divenendo allegro.
<<Ti farò avere tutto il vino che vorrai, possiamo dirigerci nella sala da pranzo>> lo invitò la donna, venendo subita seguita da Hoseok, dal marito e dal maestro, lasciando i ragazzi nella stanza del corvino.
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