Parte 24
<<Ti aiuterò, ma voglio qualcosa in cambio>>
Ravi quasi esultò a quelle parole, felice che l'altro avesse acconsentito ad aiutarlo.
<<Ti darò quello che vuoi, ora andi->> parlò, ma ancora una volta venne interrotto.
<<Frena, frena ragazzo. Non ho ancora finito il mio vino>> sorrise, alzando il calice fra le sue mani.
Tutta la felicità nel ragazzo venne subito sostituita da frustrazione. Gli avrebbe tranquillamente messo le mani addosso se non avesse avuto così bisogno del suo aiuto, e non avesse avuto la consapevolezza che con molte probabilità non sarebbe nemmeno riuscito ad avvicinarsi a lui per via dei suoi sconosciuti poteri.
<<Potrai trovare vino a quantità nella mia casa>> provò a convincerlo.
<<Lo so>> rispose semplicemente Hoseok.
Si era offerto per aiutarlo è vero, ma non lo aveva fatto per bontà d'animo. Non che fosse una persona cattiva, ma il suo ruolo nel mondo non era così semplice o bello come si potesse pensare. Indipendentemente dai loro poteri o i loro ruoli il modo aveva un proprio percorso, guidato da un equilibrio che non poteva essere rotto o modificato a proprio piacimento. Quando aveva accettato di aiutare il ragazzo, nonostante le apparenze, aveva attentamente pesato ogni prospettiva che quel suo gesto avrebbe portato. Una delle sue potenzialità era quella di poter vedere il futuro, anche se molto lontano, e sapeva che un giorno o l'altra avrebbe potuto aver bisogno che quel ragazzo fosse in debito con lui. Il "destino" però non aveva specificato le modalità o le tempistiche in cui l'avrebbe aiutato. Era fermamente convinto che, grazie al suo scambio di battuto, avrebbe riportato il vita l'altro semplicemente privandolo della propria immortalità. Ma la questione non era così semplice come credeva. In più, aveva bisogno di prepararsi per andare nel mondo divino. Nei tempi antichi era stata una sua scelta vivere lontano dagli dei, sapeva che i suoi poteri erano molto più forti dei loro per questo motivo essi non rappresentavano una minaccia per lui, semplicemente non gli piaceva vivere fra persone che non facevano altro che credersi superiori e godere di quel sfarzo e lusso da cui erano circondati.
Hoseok era diverso, particolare, ma diverso.
<<I miei genitori, Leo, ci stanno aspettando, ti prego>> riprovò ancora Ravi.
<<Credi che utilizzando quel tono pregante mi porti a scattare in piedi e a farti contento all'istante?>> domandò ironico <<Il mondo non è così gentile come credi. È crudele, opportunista, egoista. Non si piegherà al tuo volere solo per amore. E nonostante abbia detto che ti aiuterò non vuol dire che sarò ai tuoi ordini. Sono io a comandare, ricordatelo>> disse con un'espressione seria ma leggera.
<<Al momento non mi interessa nulla del mondo>> sbottò il ragazzo, non riscendo più a controllarsi <<Io ho solo bisogno che riporti lui al mio fianco. Ti ho già detto che farò qualsiasi cosa, fallo>> urlò, muovendosi velocemente e afferrando l'altro per i vestiti.
Hoseok rimase impassibile al quel gesto, se non per un piccolo ghigno divertito sul suo viso. Era la prima volta che qualcuno avesse così tanto coraggio da affrontarlo a quel modo. Lo guardo di sott'occhio mentre i capelli grigi scendevano sul suo viso ribelli, incorniciando quello sguardo intenso. Posò le sue mani su quelle del ragazzo e si liberò da quella presa senza alcuno sforzo.
<<Ogni cosa ha un proprio equilibrio, questo non può essere spezzato. Nulla può tornare indietro senza dare qualcosa in cambio. Un solo errore, una sola negligenza e tutto ciò che conosci potrebbe cadere in un oblio senza fine>> pronunciò serio, come se stesse recitando un mantra <<Nemmeno la tua immortalità vale quanto la vita del tuo famiglio>> concluse cambiando la sua espressione in una scherno.
<<C-Che vuol dire?>> balbettò il ragazzo venendo colpito dal timore che far tornare indietro il suo ragazzo fosse più difficile di quanto avesse immaginato.
<<Significa che non è ancora il momento>> rispose Hoseok scrollando le spalle e riprendendo il suo posto sotto lo sguardo confuso dei presenti.
<<Il momento? Ma di che stai parlando?>> sbottò Hongbin che fino a quel momento aveva assistito all'intero dibattito in silenzio.
<<Quello che ho detto, sei sordo per caso o vuoi un disegnino? Però ti avviso, non sono bravo a disegnare>> ridacchiò.
Nella stanza calò il silenzio. Ognuno dei ragazzi era perso fra i propri pensieri. Il dio Hwuanung li aveva avvisati che sarebbe stato difficile avere a che fare con quella persona, ma nessuno di loro avrebbe mai potuto immaginare che sarebbe stato così estenuante e che ogni loro forza mentale sarebbe stata portata ad abbandonarli.
Ravi stava per crollare, il suo ragazzo era disteso su un letto freddo senza vita, e l'unico che avrebbe potuto aiutarlo era comodamente spaparanzato su un divanetto intento a buttare giù un bicchiere dopo l'altro. Aveva capito che con lui la razionalità non funzionava, a meno che questo non avesse deciso il contrario. Stava per urlargli contro, ancora una volta, sapeva che non sarebbe servito a niente, ma ci avrebbe provato ancora. Non importa quanto avrebbe dovuto metterci, a costo di restare chiusi in quella stanza per gioni, avrebbe vinto lui. Proprio nel momento in cui era pronto ad apri bocca Hoseok lo fisso negli occhi, serio.
<<Ora>> disse semplicemente, e nel posare il bicchiere sul tavolo in un attimo, tutti furono teletrasportati nel palazzo del semidio. Questo si guardò intorno per qualche secondo per la sorpresa prima di raggiungere la stanza in cui Leo si trovava, circondato dai suoi genitori e il vecchio maestro accanto a loro.
<<Sei tornato>> sorrise dolcemente la madre, speranzosa.
<<Come è..>> cominciò il padre.
<<Se sono qui è come pensi sia andata Hwuanung?>> parlò Hoseok, rivolgendosi al dio quasi fosse un amico di vecchia data.
I genitori del ragazzo rimasero in silenzio a fissare quella figura, diversa da come se l'aspettavano, ma nonostante questo felici che il figlio fosse riuscito a portarlo lì.
<<Vi immaginavo diverso>> disse il maestro, esponendo il pensiero che tutti avevano avuto a vederlo per la prima volta, ma mantenendo il rispetto che sapeva gli fosse dovuto.
<<Questo perché voi vi fate sempre fantasie strane. Ed io, a differenza tua, non invecchio>> disse fiero.
<<Avete bisogno di qualcosa per procedere?>> chiese ancora il maestro, ignorando il commento precedente.
<<Se ti riferisci ad una bacchetta magica no grazie, sono un po' troppo scontate per i miei gusti>> disse indicando il bastone dell'anziano. Detto questo si avvicinò al grande letto prendendo il posto che il dio, volontariamente, gli aveva lasciato. Guardò attentamente il corpo del ragazzo senza trasmettere alcuna emozione o espressione.
<<Ungyeo, ti dispiacerebbe allontanarti?>> chiese retoricamente alla donna, in modo gentile.
<<Perché con lei è gentile e con noi no?>> domandò Ken in sussurrò, ma nonostante questo fu sentito da Hoseok.
<<Perché lei mi è simpatica>> rispose canzonatorio <<Ravi, vieni qui, prendigli la mano>> ordinò.
Nessuno chiese il perché, rimasero semplicemente in silenzio, spinti anche dalla consapevolezza che probabilmente non li avrebbe degnati di una risposta.
Quando anche il minore fu in posizione Hoseok guardò ancora il corvino e chiuse gli occhi. Il suo corpo venne avvolto da delle nubi azzurre e con delle sfumature tendenti al bianco, aprì di scatto gli occhi divenuti di un azzurro intenso quasi fluorescenti, sul suo viso comparse uno strano tatuaggio che tagliava l'occhio sinistro e la guancia fino a continuare il suo percorso sul collo. Il potere si espanse per tutta la stanza, fino ad avvolgere i due ragazzi, che si stringevano la mano con gli occhi chiusi, sotto forma di tanti piccoli cristalli trasportati da un flebile soffio di vento. I due vennero sollevati a mezz'aria mentre quell'imponente forza faceva svolazzare i loro abiti e li accarezzava dolcemente. Hoseok recitò delle parole che nessuno di loro fu in grado di comprendere, con voce solenne. Quando anche l'ultima parola lasciò le sue labbra il suo potere si espanse maggiormente, come fosse un esplosione, per poi confluire nel corvino senza lasciare traccia del suo passaggio.
Hoseok chiuse gli occhi e li riaprì subito dopo, le iridi tornate al loro colore originario e il viso pulito e candido. Guardò i presenti che avevano uno sguardo sorpreso e affascinato, poi portò la sua attenzione ai due ragazzi e sciolse la presa delle loro mani. Ravi aprì gli occhi a quel gesto e portò tutta la sua attenzione sul corvino, ancora disteso sul letto dormiente.
<<Perché non si è svegliato?>> chiese Ravi. Hoseok non rispose, limitandosi a portare il suo sguardo da un ragazzo all'altro sorridendo lievemente.
Ravi stava per urlargli contro chiedendo spiegazioni, ma in quel preciso momento il corvino si risvegliò prendendo un forte respiro come fosse stato in apnea per diverso tempo. Gli occhi spalancati e spaventati. Si guardò intorno varie volte cercando di mettere a fuoco ciò che lo circondava, fino a che non incrociò il suo sguardo con quello del semidio.
<<Stai bene?>> chiese subito il maggiore, facendo sorridere i presenti.
Nonostante ciò che fosse successo, nonostante il suo sacrificio e il suo miracoloso ritorno, il suo primo interesse fu per la salute del ragazzo.
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