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Pov's Stefano
Erano passati dieci minuti, e non si sentivano più rumori
Mi alzai dal mio nascondiglio, ed effettivamente non c'era nessuno.
Le sbarre sono liquefatte, ma prima erano squagliate solo in parte, segno che era passato un demone, ma chi avrebbe mai fatto una cosa del genere?
Non ne ho la minima idea, ma sicuramente non mi lascio questa occasione per scappare lontano da qui, via da tutti.
Esco dalla prigione, guardai per un'ultima volta questo mondo, spiego le ali e volo via.
Non so dove andare, ma l'importante è andare lontano da qui.
L'aria fredda mi arriva dritta in faccia come coltelli che cercano di tagliarmi, ma è piacevole.
Mi lascio trasportare dal vento, farò decidere a lui dove andrò.
Sotto di me c'è un bosco, veramente immenso, guardandomi attorno vedo solo alberi su alberi, per la maggior parte pini e abeti, tutti sempreverdi
Sascha e Giuseppe dove saranno?
Non penso che sappiano che io sia evaso.
E ora dopo quello che ha fatto Giuseppe sarà cacciato dalla comunità degli angeli, esattamente come me.
Non so se succedano cose del genere nel mondo dei demoni, ma penso che lì si possa fare un po' tutto, e che si passi direttamente alla pena di morte.
Guardo davanti a me e mi ritrovo il lago in cui ci siamo incontrati per la prima volta io e Sascha.
Decido di atterrare, forse era venuto qui Sascha
Atterro in piedi e vedo una casetta nella sponda opposta del lago.
Rimetto le ali, e in pochissimo tempo raggiungo l'altra sponda.
La casa è un po' trasandata, ma penso che non ci venga qualcuno da un bel po'.
Dopo ricordo che quella è la casa di Sascha, l'ha sempre lasciata un po' trasandata, ma a lui serviva soprattutto per quando voleva stare da solo, visto che di solito dorme nella casa di Salvatore.
Apro la porta, c'è il salotto, un divanetto un po' malandato, da cambiare, delle poltrone, ancora in buono stato, un tappeto rosso e un camino, in quel camino una volta abbiamo passato la nottata, passandola uno abbracciato all'altro sotto il fuoco.
A lui non faceva molto effetto, visto che padroneggia il fuoco, ma io che padroneggio l'acqua sentivo molto il calore, ed era molto piacevole.
Penso che se per una notte dormissi qui, o più non gli dispiacerebbe.
Avanzo verso la cucina, che si intravedeva dal salotto.
Era una normalissima cucina, completa di tutto.
Qui una volta abbiamo provato a cucinare una torta al cioccolato, ma poi Sascha l'ha letteralmente squagliata.
Per farsi perdonarsi mi ha comprato due ciambelle ripiene di crema.
Vedo delle scale, mi avvicino e salgo.
Era molto buio, ma si riusciva a vedere.
C'è un mini corridoio con due porte, messe di fronte.
Apro quella a sinistra e c'è un piccolo bagno, una vasca da bagno, un lavandino, uno specchio sopra di esso, e un mobiletto appeso alla parete, vuoto.
In questa vasca da bagno mi sono fatto tanti di quei bagni.
A casa mia non ho la vasca da bagno, e ogni volta venivo qui per farmi la doccia, perché adoro farmi il bagno, mi dona una sensazione talmente rilassante che faccio fatica ogni volta ad uscire.
Esco dal mini bagno, e apro, piano, l'altra porta.
È una stanza da letto, con un letto matrimoniale attaccato al muro, un comodino di fianco ad esso e un tappeto color porpora.
Qui invece abbiamo passato una nottata assieme, avevo portato la TV da casa mia e ci siamo messi a guardare un film.
Io ovviamente mi addormentai sul suo petto, per risvegliarmi il giorno dopo da solo.
Quando l'ho trovato era in cucina che mi stava preparando la colazione.
Era stato così dolce.
Altro che i demoni non possono essere altro che cattivi.
Mi avvicino al letto e mi ci butto sopra.
È molto morbido, e molto comodo, talmente comodo che dopo qualche secondo già mi sono addormentato
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