Capitolo 2

Ho sempre amato svegliarmi presto la mattina per poter fare le mie cose con calma, far colazione senza farmi andare di traverso qualcosa... In poche parole, ho sempre voluto far le cose con tranquillità, ecco perché sono stata abituata a svegliarmi presto.

O almeno lo ero...

Il suono della sveglia rimbomba nelle mie orecchie per l'ennesima volta, nonostante sia quasi certa di averlo spento nemmeno dieci minuti fa. Mi rimbocco le coperte fino a coprirmi anche la testa ma in più ci si mettono anche i rumori provenienti dalla stanza affianco alla mia, nonché quella di Hailey.

Come me, anche lei è stata abituata a svegliarsi presto la mattina ma non per i miei stessi motivi... Si alzava presto per stare all'incirca un'oretta buona sotto la doccia, per farsi i capelli, truccarsi e infine scegliere i vestiti, in modo da sembrare sempre perfetta.

Ma il punto è che Hailey è sempre stata perfetta.

Controvoglia decido di alzarmi dal letto, fortuna vuole che la sera prima abbia scelto i vestiti da mettermi. Mi butto in bagno, andando diretta sotto la doccia e lavandomi in dieci minuti. Una volta terminata la doccia prendo il mio accappatoio e mi avvicino ad un cassetto dove ho posizionato il phon qualche giorno fa. Riesco ad asciugarmi i capelli in quindici minuti buoni e spazzolarli senza far fatica. A differenza di Hailey che si trucca da testa a piedi a momenti, io opto solo per un semplice mascara.

Una volta uscita dal bagno, trovo dei vestiti sul mio letto che non sono miei. Accanto c'è un vassoio con una cioccolata calda e un biglietto che dice:

"Per il tuo primo giorno alla Trinity High School,
baci Papà."

Resto un po' spiazzata dal gesto, ma decido comunque di indossare i vestiti che mi ha regalato che coinsistono in una camicetta bianca e dei pantaloni neri, con le scarpe del medesimo colore della camicia. Un'outfit abbastanza easy, se non fosse per i pantaloni che sono in pelle.

Senza lamentarmi li indosso e una volta pronta, mi guardo allo specchio. Non mi stanno male, anzi... Sembro completamente un'altra persona, non sono abituata ad indossare il nero, ma più i colori come il verde o il blu.

Recupero la borsa sulla scrivania con dentro alcuni libri per la giornata, mi guardo un'ultima volta e poi mi decido ad uscire dalla mia stanza.

Nel mentre che percorro il corridoio per arrivare alle scale, mi torna in mente la scena dell'altra sera... Di quel ragazzo trovato in cucina a farsi i fatti suoi, per poi scoprire che era stato con mia sorella durante la notte.

Ho un senso di nausea.

«Santo cielo El, hai una faccia!» esclama mia sorella. Io nel mentre, non mi ero neanche accorta di averla raggiunta talmente presa dai miei pensieri.
«È la mia faccia» rispondo prendendo un cupcake dalla cucina.

Non ho neanche il tempo di dare un morso a quel cupcake che Hailey mi tira per un braccio, facendomelo cadere a terra e imprecando dicendo di essere in ritardo.

Percorriamo l'intero cortile, o meglio, cerco di stare al passo di mia sorella per raggiungere la macchina.
Al posto del guidatore c'è Grant che non appena ci vede inizia a mettere in moto, aspettando che noi saliamo su.

«Grant devi essere veloce, siamo in super ritardo!» esclama Hailey allacciando la cintura.
«Ma signorina Becks, la campanella per le lezioni suona tra mezz'ora» mormora confuso.
«Lo so, ma devo vedermi con una persona!» dice lei saltellando sul posto, per poi voltarsi verso di me e farmi l'occhiolino.

Vi prego ditemi che non è ciò che penso.

Durante il tragitto mia sorella mi ignora e continua ad imprecare guardando il telefono.
Una volta che l'auto si ferma non saluta nemmeno e si affretta a scendere dalla macchina, senza neanche aspettarmi.

Non ho mai avuto problemi a scuola, anzi, mi sono sempre ambientata bene... Ma questa volta non sono certa che andrà così.

Grant mi osserva dallo specchietto retrovisore e mi chiede se è tutto okay, anche se poco convinta annuisco e prendo un grosso respiro, scendendo dall'auto e ringraziando Grant per averci accompagnato.

Tengo lo sguardo fisso sull'auto pian piano che si allontana, finché non svolta l'angolo sparendo dalla mia visuale.

Posso farcela.

Mi volto verso la scuola, stracolma di ragazzini vestiti per bene e che non sembrano far caso a me. Cerco il più possibile di passare inosservata, dirigendomi a passo svelto verso l'ingresso. Non ci vorrà molto prima che si accorgano di un volto mai visto.

Tirando fuori dalla borsa il foglio delle mie prime lezioni, nel secondo foglio leggo anche il numero del mio armadietto e fortuna vuole che lo trovi subito.

«Come si apre questo coso?» penso ad alta volta girando più volte il lucchetto, ma questo decide di non aprirsi. Potrei perdere la pazienza ben presto e andarmene da qui.

«Ehi, ti serve una mano?» domanda una voce maschile vicino a me. Alzo lo sguardo verso il ragazzo che mi ha appena rivolto la parola e subito mi imbatto nei suoi occhi azzurri che mi lasciano senza parole.

Devo essermi imbambolata, perché agita una mano davanti al mio viso, sorridendomi.

E che sorriso...

«Ehm, non riesco ad aprirlo...» dico indicando l'armadietto. Senza smettere di sorridermi il ragazzo si avvicina di più al lucchetto e in pochi secondi riesce ad aprirlo.
«Non c'è di che!» esclama restando li appoggiato.
«Grazie» mormoro, quasi certa che le mie guance siano diventate rosse per l'imbarazzo.

«Non ti ho mai vista... Sei nuova?» chiede incrociando le braccia al petto. Dei ragazzi che passano lo salutano più volte e lui ricambia, ne approfitto qualche secondo per guardarmi intorno e accorgermi che un gruppetto di ragazze mi sta guardando malissimo.

«Ti distrai facilmente, non è vero?» domanda soffocando una piccola risata. Riporto la mia attenzione su di lui ed annuisco.
«Tendo spesso a guardarmi intorno quando sono in luoghi che non conosco...» gli confermo, «Perciò si, mi distraggo facilmente» concludo accennando un piccolo sorriso.

Lui mi fissa per qualche istante per poi porgermi la mano «Mi chiamo Matthew».

Ha pure un bel nome.

«Laurel» mi presento stringendogli la mano.
«Beh, guarda il lato positivo... Adesso hai un nuovo amico e non poteva capitarti di meglio che proprio il sottoscritto!» esclama indicandosi.

«Già a torturare la nuova arrivata?» domanda una terza voce, questa volta femminile. Mi volto nella sua direzione notando una bella ragazza con i capelli castano chiaro e dei grandi occhi marroni, è vestita bene quasi come se dovesse sfilare.

«Scusa se questo idiota ti ha messo in imbarazzo o annoiato, tende facilmente a farsi odiare dalle persone!» esclama fulminando con lo sguardo Matthew.
«Comunque io sono Mia, nonché la tua nuova e futura migliore amica!» aggiunge sorridendo per poi abbracciarmi.

«E poi sarei io quello invasivo? Ti sei appena proclamata sua migliore amica e l'hai abbracciata!» sputa fuori il ragazzo facendo il finto offeso.
«Chiudi il becco!» tuona Mia.
«Tornando a noi, ti farò vedere l'intera scuola e ho già visto i tuoi orari, di cui la maggior parte li abbiamo in comune» mi spiega, «Perciò non avere paura e tranquilla che ti sarò veramente amica, non come quelle ragazze dei film che poi ti pugnalano alle spalle» aggiunge facendomi l'occhiolino.

«Su questo posso darti conferma, la conosco da quando è nata!» aggiunge Matthew.

Non saprei cosa dire e da dove partire... Saranno si e no dieci minuti che ho messo piede in questa scuola e già ho due amici. Non so se esserne felice, o preoccuparmi.

«Piccolo avvertimento» tossisce Mia indicandomi con il cenno del capo una ragazza dai capelli rossi, «Stai alla larga da quella vipera».

La ragazza in questione passa in corridoio, quasi come se stesse sfilando e senza degnare di uno sguardo nessuno, ad esclusione di Matthew.

«Siete tutti belli qui?» mi esce spontaneo, «Cioè voglio dire, vi vestite come se fosse una sfilata o cose simili, capelli sempre ben tenuti ed eccetera?».
«La maggior parte si, ma tranquilla... Ci sono anche quelli che vengono in pigiama!» esclama ridendo.

Matthew mi prende sottobraccio, lasciandomi sorpresa e così fa anche Mia.

«Con il tuo arrivo sono quasi certo che Queen passerà in secondo piano e che avrai gli occhi di tutti puntati addosso per un po'» mi avvisa il ragazzo al mio fianco.
«No, no... Non voglio attirare l'attenzione di nessuno, non voglio finire nei casini o quant'altro!» esclamo.

E sono anche onesta. Non è mia intenzione entrare nel mirino di qualcuno o essere 'conosciuta' a scuola o robe simili! Voglio solo finire l'anno scolastico senza problemi, per poi tornare di nuovo a Portland.

«Troppo tardi mia cara, ormai ti hanno vista a braccetto con un Anderson e una Ollivar» mi avvisa Mia.

Sbuffo facendomi sentire da entrami e loro scoppiano a ridere.

«Posso essere onesta?» domando mentre ci avviamo in classe, loro annuisco attendendo che continui la frase, «Già non vi sopporto e vi conosco a malapena da dieci minuti!» esclamo.
«Oh tranquilla, non la prendiamo come un offesa... Ma forse lui si, è molto sensibile» mormora Mia riferendosi a Matthew.
«Non è vero!» brontola lui.

Una volta messo piede in classe, ci sono già metà dei banchi occupati ad eccezione di tre posti in fondo, dove Mia mi tira frettolosa per un braccio, facendomi sedere.

«Abbiamo preso i posti migliori!» esclama battendo le mani come una bambina.

Mentre i miei due nuovi amici discutono su qualcosa, ne approfitto per guardami intorno e notare che vari gruppi di studenti nella classe bisbigliano tra di loro senza staccarmi gli occhi di dosso. Tutto ciò mi crea parecchio disagio, vorrei solo sparire da qui o sotterrarmi.

Matthew allunga un braccio sullo schienale della mia sedia e quando mi volto verso di lui confusa, mi fa l'occhiolino. Riportando lo sguardo sui miei nuovi compagni di classe, noto anche la ragazza dai capelli rossi che mi sta uccidendo praticamente con lo sguardo.

«Tranquilla, non faranno sceneggiate perché sanno che non le degnerei neanche di una parola» mi sussurra Matthew all'orecchio.
«Mi stai per caso usando per far ingelosire quella rossa?» domando inarcando un sopracciglio.
«Cosa?!» urla un po' troppo, abbassa la voce e si avvicina «Assolutamente no! Non mi è mai piaciuta Queen e poi, io e mio fratello abbiamo una regola» mi spiega.

«Fammi indovinare... "I nostri ex sono off-limits" o una cosa simile?» chiedo sorridendo.
«Esatto! Tu come fai a saperlo?» domanda stupito.
«Ho una sorella anche io».
«Ed è bella come te?».

A quella domanda mi volto dall'altra parte, giusto per non fargli vedere che le guance mi stanno andando a fuoco, perché so che è così.

Nella mia vecchia scuola non ho mai avuto problemi ad approcciarmi con i ragazzi o comunque anche se ci provavo facevo credere inizialmente loro che ci stavo anche io, finché non sono cambiate un po' di cose.

«Comunque ne dubito... Hai qualcosa di particolare tu» continua Matthew.

Sto per voltarmi dalla sua parte, ma Mia mi precede.

«Ci stai mica provando con la mia migliore amica?» chiede socchiudendo gli occhi in due fessure.
«Le ho solo fatto un complimento» si difende Matthew.

«Gattomorto!» esclama lei, provocandomi una leggera risata.
«Questa non l'avevo mai sentita!» aggiungo trattenendomi dallo scoppiare a ridere.

«Stai sereno che tanto non appena Laurel conoscerà tuo fratello, si infatuerà di lui!» lo avvisa, quasi come se ne avesse certezza.

Matthew torna serio, la sua espressione cambia del tutto e gira lo sguardo dalla parte opposta alla nostra, ignorandoci completamente.

Tento di chiamarlo, per farlo voltare verso di me... Ma mi ignora.

«Sei al mio posto» mormora una voce che mi sembra di aver già sentito.

Alzando lo sguardo mi imbatto in un altro paio di occhi azzurri, un po' più scuri rispetto a quelli di Matthew che sembrano come l'oceano in estate. Mi soffermo di più sul suo volto e mi sembra di averlo già visto...

Deve pensarla anche lui come me, perché inizialmente è confuso e poi sorride.

«Trovati un altro posto Noah, lei resta seduta qui» tuona serio Matthew attirando la sua attenzione. I due ragazzi si lanciano occhiatacce, specialmente quello al mio fianco.

Il ragazzo in piedi, nonché Noah sta per aprire bocca ma viene interrotto dall'ingresso della professoressa, che gli comunica di sedersi in un altro banco. Senza obbiettare, lui fa come gli è stato detto, senza smettere di guardarmi.

«Hai appena conosciuto l'altro fratello Anderson» mi sussurra Mia, notando che anche io non ho smesso di guardarlo.

I fratelli Anderson. Due bellezze uniche ed entrambi con occhi azzurri che ti lasciano senza fiato, due tipi come loro sono sicuramente i più popolari della scuola e nonché anche persone da cui stare alla larga... Ma qualcosa in me, non vuole.

•SCUSATE PER EVENTUALI ERRORI.

Ed eccoci qui con il secondo capitolo!

E voi, quale dei due fratelli preferite?

In più, in questo capitolo notiamo anche che nel passato di Laurel è successo qualcosa... Ma cosa?

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