Capitolo 3

Mi fece alzare la testa e i miei occhi incrociarono i suoi celesti come il cielo.
Mi mancò il respiro. Bussarono alla porta e subito dopo entrò Tom. Jay si allontanò subito avvicinandosi alla porta del bagno.
Tom guardò prima Jay e poi me.

"Jay vatti a cambiare!" Esclamò Tom coprendomi gli occhi con le sue mani.

Jay uscì dal bagno e andò a passo spedito verso la sua stanza.

"Dobbiamo andare a fare la spesa e i ragazzi stanno arrivando. Kay vieni con noi?" Chiese Tom.
"Non c'è la cuoca che va a fare la spesa?" Chiesi.
"Sì, ma non compra mai le patatine o altre porcherie simili." Disse Tom poggiandosi al lavabo.
"Capito. Comunque non vengo con voi." Dissi mentre Jay usciva dalla sua stanza vestito.

Uscii dal bagno e corsi nella mia stanza. Mi buttai sul letto ed iniziai a giocare con il cellulare.
Ero terrorizzata dall'idea di essere presa in giro da Tom e dai suoi amici.
Jay entrò in stanza senza bussare. Si piazzò al lato del letto e mi guardò quasi arrabbiato.

"Ti do 10 minuti per prepararti." Disse serio.
"Non vengo con voi." Dissi senza neanche guardarlo.
"Se tu non vieni io faccio vedere questa a tutti!" Esclamò passandomi il suo cellulare.

Vidi la foto. Ero io abbracciata al pupazzo. Sgranai gli occhi. Quello che temevo stava succedendo.

"Quando l'hai scattata?" Chiesi guardandolo.
"L'altra sera." Rispose guardandomi negli occhi.

Mi alzai e andai a cambiarmi. Dopo 10 minuti ero pronta. Misi un Jeans che mi andava un po' stretto e un maglione. Appena Jay mi vide fece un sorriso a 32 denti. Lo odiai profondamente.
Raggiungemmo gli altri.

"Kay hai cambiato idea!" Esclamò Tom contento.
"Sì, ho cambiato idea." Dissi acida senza entusiasmo.

Arrivammo al supermercato e prendemmo un carrello che i ragazzi riempirono con tanti tipi di caramelle e patatine.

"Kay tutto bene?" Chiese Max appena rimanemmo soli.
"Sì." Dissi poco convinta.
"A me non sembra."
"Ho un po' di mal di testa." Mentii.

Passammo nel reparto farmacia e i ragazzi presero un pacco di preservativi a testa. Una signora mi guardò con aria schifata come se i ragazzi li avrebbero usati tutti con me.
Mi sentii a disagio.

"Oh ma che hai? Sembra che ti è morto il gatto." Disse Siva.
"Ho un po' di mal di testa." Mentii di nuovo.

Andammo alla cassa e una volta aver caricato le buste in macchina andai a lasciare il carrello.

"Potresti almeno sorridere." Disse Jay. Mi aveva seguita.
"Non hai specificato che avrei dovuto sorridere." Dissi acida.
"Te lo dico adesso."
"Posso sapere perché mi hai costretta a venire con voi?" Chiesi mettendomi le mani in tasca.
"Tom ci è rimasto male quando gli hai detto di no."
"Beh, dovrà farci l'abitudine!" Esclamai e feci per raggiungere gli altri, ma mi fermò.
"No, tu ci farai l'abitudine a venire con noi. Non so che problemi tu abbia con Tom, ma sappi che è un bravo ragazzo." Disse e mi lasciò il braccio.

A casa mi chiusi a chiave in camera. Presi il cellulare per chiamare una delle mie 4 amiche, ma nessuna di loro rispose. Erano arrabbiate con me perché mi ero trasferita. Oche!
Dopo pranzo tornai in camera mia. Poco dopo bussarono alla porta. Erano Jay e mio cugino.

"Stasera andiamo a vedere un film horror vieni con noi?" Chiese Tom incerto.
"No, grazie." Dissi.
"Hai visto, che ti avevo detto?! A lei non piacciono questi tipi di film." Disse Tom all'amico.

Jay tirò fuori dalla tasca il cellulare, il mio cuore iniziò a battere fortissimo.

"Tom sai una cosa... vengo." Dissi recitando la mia parte.

Tom mi guardò aggrottando le sopracciglia, fece per dire qualcosa, ma gli squillò il cellulare e rispose.

"Brava hai fatto la scelta giusta." Disse Jay sorridendomi.
Mi alzai dal letto e mi avvicinai a lui. "TI. ODIO." Dissi spingendolo fuori dalla mia stanza e chiudendogli la porta in faccia.

---Jay---
Tempo fa Tom mi aveva detto che quando erano piccoli lui la prendeva sempre in giro. E avevo deciso di usare la cosa a mio vantaggio. Mi stavo comportando come un emerito coglione. Perché le stavo facendo questo? Perché la trovavo bella? Non era l'approccio giusto per conquistarla.
Dovevo capire al più presto cosa provavo per Kay. Dovevo darmi una mossa o non avrebbe più voluto avere niente a che fare con me.
Finalmente arrivarono i ragazzi ed eravamo tutti nell'ingresso pronti per andare, mancava solo Kay che scese subito dopo. La guardai ammaliato scendere le scale. Era davvero bella.

Tom continuava a ripeterle: "Se non vuoi non fa niente."

Perché le ripeteva quella frase? E perché la guardava come un pesce lesso?
Al cinema ci posizionammo in due file. Io ero seduto tra Tom e Nathan e davanti a noi Kay era seduta tra Max e Siva.
Arrivò una scena di paura, la protagonista doveva aprire una porta e la musica che c'era metteva davvero i brividi.

"Boooh!" Mi gridò all'orecchio quel coglione di Tom.
"AAAAAAAH!" Mi misi a gridare come una femminuccia.

Per la paura mi era arrivato il cuore in gola.

"Sei uno stronzo!" Esclamai riprendendo fiato.

Erano tutti scoppiati a ridere e continuai a guardare il film un po' arrabbiato. Poco dopo arrivò un'altra scena di pura e Siva fece la stessa cosa che aveva fatto Tom pochi istanti prima, solo che sta volta la vittima era diversa. Era Kay.
La poverina gridò come se la stessero per sgozzare e saltò in braccio a Max.
Arrivò l'intervallo e lei era ancora avvinghiata a lui.

"Siva sei un fottuto pezzo di merda!" Esclamò Kay sciogliendo l'abbraccio con Max. "Sono morta di paura! Max senti come mi batte forte il cuore." Continuò la ragazza prendendo la mano di Max e posandola sul cuore.

Anch'io! Pensai.

"Scusa se ti sono saltata addosso." Disse Kay alzandosi.
"Tranquilla quando vuoi." Disse Max malizioso.
"La prossima volta mi metto io accanto a Kay." Disse Nathan e Tom si allungò per dargli uno scappellotto.

--- Kay---
Quell' idiota di Siva mi aveva fatta cagare letteralmente addosso. Maledetti film dell'orrore. Sicuramente quella notte non sarei riuscita a chiudere occhio, un po' perché avevo paura che qualche serial killer uscisse dall'armadio e un po' perché sicuramente avrei avuto degli incubi.
Mi infilai sotto le coperte e qualcuno busso alla porta. Tom entrò chiudendosi la porta alle spalle.

"Vuoi che dorma qui con te?" Chiese serio.
"Così puoi farmi spaventare mentre dormo? No grazie!" Dissi acida.
"Katrina non ho alcuna intenzione di spaventarti. Lo so che quel film ti ha terrorizzata e Siva ha contribuito alla grande a spaventarti. Lo so che stanotte non riuscirai a dormire se qualcuno non è lì con te." Disse triste avvicinandosi.
"Perché non corri a prendermi in giro con i tuoi amici?" Dissi con il nodo alla gola.
"Sei ancora arrabbiata con me perché da piccolo ti prendevo in giro, vero? Mi dispiace averti fatto soffrire così. Ero geloso. Ti ricordi i ragazzini con cui stavo sempre?" Disse sedendosi sul mio letto. Annuii. "Tu piacevi a quelli lì e io non volevo che quegli idioti ti facessero soffrire. Tu stavi sempre con noi e loro non facevano altro che provare ad avvicinarsi a te. Io ho provato a dire loro di non toccarti e concentrarsi su altre bambine, ma loro no, volevano te. E io non potevo permettere che ti toccassero, anche se avevano buone intenzioni. Così per allontanarti dovevo fare in modo che tu ti allontanassi da me. Ho iniziato a prenderti in giro. Non hai idea di quanto mi facesse male dirti quelle cose. Non sapevo come allontanarti e ho pensato che l'unica soluzione fosse quella. Ma mi sbagliavo. Ero piccolo e stupido. Avrei semplicemente dovuto parlarti. Magari adesso mi vorresti bene. Tu sei come una sorellina per me. Sei così piccola e fragile. Lo so che delle semplici scuse non basteranno a farmi perdonare da te, ma piano piano forse tornerai a volermi bene come un tempo. Forse inizierai ad uscire con me molto più volentieri." Continuò con gli occhi lucidi.

Le sue erano buone intenzioni, solo che aveva sbagliato il modo. Jay aveva ragione era davvero un bravo ragazzo.
Scoppiai a piangere e lo abbracciai.

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