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Sunflower si concentrò al massimo per imparare a usare la spada. Il guaio era che si sbilanciava spesso, tanto che il Guercio non aveva nemmeno bisogno di parare i colpi. La ragazza mozzo era stata affidata al primo ufficiale, da quando Medusa era stata condannata a morire sull'isola sperduta, appena un mese prima. -Puoi fare di meglio, giovanotta.- disse il Guercio con impazienza, al terzo giorno di addestramento. Sunflower digrignò i denti e riuscì a fare un affondo verso il fianco del primo ufficiale, che parò prontamente. -Non male. Dai, riprova.- La ragazza agitò le spalle e fece come le aveva detto il suo nuovo maestro. Stavolta, mirò al viso dell'uomo e, accidentalmente, lo ferì a un lato della bocca. Sunflower lasciò cadere la sua spada e sostenne il primo ufficiale per le spalle, mentre lui si tappava il taglio. -Mi dispiace un sacco, signore. Non lo farò mai più.- implorò Sunflower. Ma il Guercio non sembrava infuriato, anzi. Quando si tolse la mano dalla bocca sanguinante, si sforzò di sorridere ma il risultato fu una smorfia di dolore. -Al contrario, ragazza. Sei stata formidabile, non mi aspettavo quel colpo. Sono fiero di te.- mormorò il Guercio. Sunflower sapeva che il primo ufficiale cercava di sorriderle, così lei lo ricambiò e lo portò sottocoperta.

Il capitano si avvicinò ai 2 insieme al nostromo West. -Che è successo al mio primo ufficiale?- domandò il Capitan Shadow, osservando con preoccupazione la ferita del Guercio. West fece una smorfia di disgusto rivolta a Sunflower. -Sei stata forse tu?- chiese il nostromo. Prima che Sunflower potesse rispondere, ci pensò il Guercio. -Sì, ma perchè ci stavamo allenando con la spada. Anche la ragazza, prima o poi, farà gli arrembaggi con noi.- Shadow mugugnò, mentre West non smetteva di guardare male il mozzo. Lei si raddrizzò e si rivolse al capitano. -Proprio così, signore. Io voglio partecipare agli arrembaggi. Essere una di voi.- Il capitano e il nostromo si scambiarono un'occhiata, poi il primo prese Sunflower per le spalle. Sunflower fu sul punto di farsela addosso dalla paura. -Finché farai quello che ti dico io o che ti dice il mio primo ufficiale, sei già una di noi. E ora porta il Guercio a curare quella ferita che gli hai fatto tu.- Subito dopo, il capitano e il nostromo se ne andarono, lasciando soli il Guercio e Sunflower. Quest'ultima portò il primo ufficiale nella stiva, dove il cuoco si occupò di lui. Il mozzo venne congedata e rimandata sopracoperta a fare i suoi doveri, nonostante volesse rimanere per tenere d'occhio il suo maestro.

Quando calò la sera, l'artigliere Albatros avvistò la terraferma e tutti accorsero a vedere, inclusa Sunflower. Lei si entusiasmò più di tutti gli altri, poiché stavano per attraccare nel villaggio dove aveva vissuto con la sua migliore amica. A malapena, il mozzo trattenne le urla di gioia. Finalmente, avrebbe rivisto Moon e si sarebbe sistemato tutto. Le cose sarebbero tornate come prima. Il Guercio mise una mano sulla spalla di Sunflower, facendola girare. Ora la sua ferita puzzava di alcol ed era gonfia ma pareva che al primo ufficiale non facesse più male, a meno che non nascondesse il dolore. -Il capitano vuole che venga con te. Non dobbiamo saccheggiare il villaggio ma solo cercare provviste. Tu potresti andare a cercare la tua ragazza.- Sunflower aggrottò la fronte, sperando con tutto il cuore di rivedere la sua Moon. -Non mi prenderete in giro, vero?- Il Guercio ridacchiò appena. -Perchè dovrei? Non si incontra tutti i giorni una ragazza che si innamora di qualcuno del suo stesso genere.- In quel momento, venne calata l'ancora e molti pirati scesero a terra. A bordo rimasero solo il quartiermastro e il nostromo, che rivolsero sogghigni derisori a Sunflower. Quest'ultima ruotò gli occhi, immaginando che quei 2 avessero sentito la conversazione tra lui e il Guercio.

Sunflower e il Guercio camminarono lungo la spiaggia, rimanendo lontani dalla gente locale. Tutti gli altri pirati stavano perlustrando il villaggio ma senza creare allarmismi. Non era ancora il momento dell'arrembaggio. Sunflower si fermò in un punto della spiaggia, immergendosi nei ricordi. Forse era proprio lo stesso luogo in cui aveva conosciuto Moon. Il Guercio picchiettò la spalla di Sunflower, riportandola alla realtà. Lei fissò il primo ufficiale con le lacrime agli occhi. -Signore, io... io ho conosciuto qui la mia Moon.- disse Sunflower, sentendosi un groppo in gola. Il Guercio sospirò e diede delle pacche sulla schiena della giovane. -Su, fatti coraggio, forse tra poco la rivedrai. Portami a casa sua, magari ci darà delle provviste.- Sunflower si asciugò le lacrime, strofinandosi gli occhi, e guidò il Guercio verso la casa di Moon e Louie. Si chiese cosa stessero facendo in quell'istante. Moon forse leggeva quella storia d'amore tra la dama di compagnia e il suo alchimista, forse stava preparando la cena, forse stava passeggiando nel bosco. Tra non molto Sunflower avrebbe avuto le sue risposte.

Tenendo bene in mente un trucco da pirata, Sunflower usò il suo grimaldello per aprire la porta, che era stata chiusa a chiave. Nessuno aveva risposto, quando lei e il Guercio avevano bussato, per cui ci si doveva comportare da pirati. Dopo pochi minuti, Sunflower spalancò la porta ed entrò nella casa in cui aveva vissuto con Moon e Louie. La giovane annusò l'aria, captando il dolce profumo di Moon, ma di lei non c'era traccia. Il Guercio entrò dopo il mozzo, iniziando a rovistare dappertutto, in cerca di oggetti utili per la ciurma e la nave. -Ehi! Moon! Louie! C'è nessuno?- chiamò Sunflower ma non ci fu risposta. Il Guercio non parlò, concentrato com'era. La ragazza scosse la testa e si rivolse al primo ufficiale, che si stava provando una crema sulla ferita. -Io andrò di sopra, signore. Se non torno entro 5 minuti, uscite senza di me.- Lei non fece caso a un'eventuale reazione del Guercio, che se ne andò di corsa ai piani di sopra, dove c'erano il bagno e le camere da letto. Forse i 2 fidanzati stavano dormendo della grossa.

Sunflower esplorò la sua vecchia stanza. Il letto dove lei e Moon avevano dormito era in disordine e pareva a terra, come se qualcuno lo avesse rotto. Mormorando dei no disperati, il mozzo si avvicinò al letto, cercando eventuali tracce di violenza, come macchie di sangue o imbottitura di materasso, ma non trovò niente. Allora perchè il suo vecchio letto era praticamente distrutto? Sunflower starnutì per l'eccesso di polvere nella stanza. Possibile che, da quando era andata via con i pirati, Moon e Louie non avevano pensato di ripulire? La giovane guardò gli scaffali e vide i suoi vecchi libri, ricoperti dalla polvere, come se nessuno li leggesse da tempo. Le parve strano di non vedere da nessuna parte il suo cappello da pirata. Forse era altrove. Così, Sunflower si diresse nella camera di Moon e Louie, aspettandosi di trovarli a letto. Ma non erano nemmeno lì. Dove potevano essere? "Forse staranno passeggiando nel bosco. Ci sta ma come mai a quest'ora?" Sunflower cercò sul letto, che era integro e ben ordinato, il suo cappello da pirata nella stanza ma non lo trovò. Dovunque Moon e Louie fossero andati, si erano portati dietro anche il cappello. Ma perchè? Sunflower non aveva risposte. Anzi, aveva ancora più domande. Lei chiuse gli occhi per un attimo, pensando ai bei ricordi trascorsi in quella casa, poi si diresse di sotto, dove il Guercio la stava aspettando. Non c'era più speranza. Moon l'aveva lasciata davvero.

-Giovanotta, che hai?- Sunflower si limitò a sospirare. Non voleva rispondere alla domanda del primo ufficiale. Quest'ultimo aggrottò la fronte e il suo unico occhio buono brillò. -Quella tua ragazza non si trova da nessuna parte? Sicura che non si sia nascosta?- Sunflower sapeva che il Guercio le voleva bene ma non aveva voglia di sentire le sue insistenze. Poteva arrivare da solo alle conclusioni, senza dovergli spiegare niente. Il primo ufficiale posò le poche provviste che aveva trovato sul tavolo e mise le mani sulle spalle del mozzo. -Stammi a sentire, giovanotta. Sei in gamba, non hai bisogno di una ragazza che non ha fatto altro che fingere di amarti per poi mollarti come una lisca di pesce. Tu meriti di meglio, Sunflower, e so che un giorno sarai felice con qualcuno. Non ti abbattere.- disse lui. Ora Sunflower era sul punto di scoppiare a piangere. Il Guercio aveva ragione, lei doveva andare avanti e non arrendersi. Se sua madre avesse saputo tutto, avrebbe detto le stesse parole del Guercio. Quest'ultimo diede delle pacche sulla schiena di Sunflower, che gettò le braccia al collo dell'uomo. -Prendiamo tutto e torniamo sullo Squalo. Ho ancora molto da insegnarti sul combattimento.- disse lui. Sunflower lo lasciò andare e, sorridendo tra le lacrime, prese alcuni oggetti da portare sulla nave. Sentì dentro qualcosa che, in qualche modo, stava riparando il buco nel suo cuore. Non avrebbe mai dimenticato Moon ma non avrebbe pianto per sempre. 

Nota dell'autrice: buondì, gente ^^ siamo a metà novembre e la mia storia sta per finire. Questo infatti si tratta del terzultimo capitolo.

Ci speravate tutti che Sunflower e Moon si riconciliassero, non è vero? Sbagliato. Mi diverto a rendere triste la vita della mia alter ego, esattamente come il mio passato. Ditemi voi😜

Originariamente, nel disegno che ho inserito qui, il braccio doveva essere di Medusa ma ho pensato che per questo capitolo era meglio far finta che fosse il braccio del Guercio (non avevo voglia di fare un nuovo disegno solo per questa parte, quindi traete voi le conclusioni). Il discorso finale del Guercio a Sunflower è ispirato da una scena del Pianeta del Tesoro. Più precisamente da qua (è anche la mia preferita).

https://youtu.be/IT9JVy61DK0

Se riesco, giovedì o venerdì ci sarà il penultimo capitolo. Ci si legge presto ^^

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