Capitolo 6

Il mio respiro si blocca non appena incontro il suo sguardo, e per un secondo il mio cuore cessa di battere.

"Allora ragazzi, siete pronti?" dice un signore sulla quarantina che si trova tra di loro che credo dovrebbe essere l'arbitro ed entrambi in tutta risposta annuiscono con un cenno del capo

"Ragazze ma quello non è Aaron?" domanda Bridget confusa
"Sì è proprio lui" rispondo all'istante e il mio respiro inizia a regolarizzarsi

La 'partita' è appena cominciata, ed entrambi sono in guardia in attesa che l'altro colpisca.

Improvvisamente l'avversario di Aaron sferra un pugno che però, fortunatamente, evita prontamente.

È il turno di Aaron che sferra anch'egli un pugno colpendolo in pieno addome, gettando per terra l'avversario.

Si mette a cavalcioni su di lui e inizia a colpirlo sul viso senza mai fermarsi.

Rimango pietrificata notando la rabbia che ci mette colpendo quel povero ragazzo.

L'arbitro comincia a tirarlo da un braccio, ma lui nulla, continua a malmenarlo.

Finalmente salgono sul ring gli amici di Aaron, Cam e Nate, e lo trascinano via dal corpo del ragazzo che sembra non muoversi minimamente da quella posizione.

L'arbitro senza parole, non so per quale motivo, annuncia il vincitore alzando in aria il braccio di Aaron che viene acclamato dalla folla di persone che urlano e battono le mani.

"Ragazze dai andiamo via, non mi va di stare qui" dice Ashley

Senza rispondere la seguiamo fuori da questo posto, che sicuramente non rivedrò mai più.

Arriviamo all'esterno del locale e saluto le ragazze dopo aver promesso l'una all'altra che non avremmo mai raccontato a nessuno tutto quello che abbiamo visto questa sera.

Nella mia mente vedo ancora gli occhi pieni di rabbia e delusione di Aaron mentre prendevano a pugni quel povero malcapitato e credo proprio che dietro quello sguardo si nascondi davvero qualcosa di importante che non avrà sicuramente raccontato a nessuno e di certo non lo farà con me.

I miei pensieri vengono interrotti quando qualcosa o meglio qualcuno mi tira per il braccio destro facendomi voltare di scatto verso quella figura così alta e muscolosa.

Incontro ancora una volta il suo sguardo e capisco subito però sia incazzato nero, forse so anche il motivo per il quale stia così.

Noto subito un piccolo taglio sul suo sopracciglio... dovrebbe essere disinfettato, ma preferisco non dirglielo altrimenti mi aggredirebbe ancora più del dovuto, e non mi va di sentire le sue lamentale in questo momento.

"Ragazzina cosa diavolo ci facevi lì dentro?" sbotta infuriato
"Ero con le mie amiche, non ti riguarda" rispondo con tutta la scioltezza di questo mondo e lui sembra voglia incenerirmi con gli occhi
"Mi riguarda eccome visto che lì c'ero io al centro dell'attenzione" dice urlandomi contro in pieno viso
"Non permetterti mai e poi mai di..." continua ma lo blocco all'istante mettendogli una mano sulla bocca
"Non preoccuparti non dirò nulla, e neanche le mie amiche lo faranno" lo precedo e finalmente sembra tranquillizzarsi cominciando a leccare il palmo della mia mano
"Che schifo!" esclamo urlando e ritraggo in fretta la mia mano asciugandola sui suoi vestiti.

Si accende una sigaretta e comincia a fumare molto più velocemente delle scorse volte. Un po' stressato il ragazzo?

"Come mai fai questo tipo di cose?"gli chiedo ma sono sicura che non avrei mai dovuto fare una domanda del genere, mi maledico mentalmente pronta a scappare via
"Vuoi sapere troppo ragazzina" dice continuando a fumare.

Lo avevo detto io che non mi avrebbe mai risposto sinceramente, non lo sopporto!

"Seguimi ti do un passaggio a casa" continua e comincia a camminare verso la sua auto che si trova in fondo al marciapiede.

Senza obiettare lo seguo, non mi va proprio di camminare da sola per strada, a quest'ora di notte poi...

Saliamo in macchina e subito partiamo, lasciando alle nostre spalle questo locale se così può essere definito e ripensando a tutto quello che è successo questa sera.

Pazzesco, davvero, chi si sarebbe mai aspettata una cosa del genere? Aaron un giocatore di wrestling. Credo sia la cosa più eccitante e allo stesso tempo inquietante che mi sia capitata durante tutti questi anni di scuola.

Improvvisamente la suoneria del suo cellulare rompe il silenzio che si era creato nell'auto e prima che lui possa rispondere riesco a leggere il nome del mittente: 'Jennie'.

"Cosa c'è?" risponde freddo Aaron come sempre al telefono

Purtroppo non riesco ad ascoltare cosa dice la ragazza dall'altro lato del telefono, non che me ne importi qualcosa, soltanto per sapere... niente di più.

"Arrivo subito" risponde e riattacca la chiamata.

Nel Frattempo accelera ancora di più pigiando il piede in maniera più forte sull'acceleratore ed io mi mantengo alla maniglia posta sotto al tettuccio e spingendomi sempre di più al sedile del passeggero.

Neanche fossimo in Fast and Furious penso nella mia mente.

"Senti a me non interessa che tu devi correre da una delle tue puttanelle, cerca di rallentare oppure moriremo!" sbotto stizzita e puntandogli un dito contro

"Sta zitta, non succederà nulla" risponde guardando concentrato avanti a se.

Per il resto del tragitto restiamo in silenzio e non aspetto altro che il momento in cui sarò uscita da questa maledetta auto.

Finalmente dopo cinque minuti circa arriviamo fuori casa mia e faccio per aprire la portiera della macchina quando peró lui mi ferma trattenendomi per una spalla.

"E comunque volevo dirti che Jennie non è una delle mie 'puttanelle', ma è mia sorella maggiore" nel mentre dice questo si sistema il ciuffo ormai disordinato a causa del vento.

Divento rossa in volto e mi scuso più di una volta per averle attribuito quel nome.

"Non preoccuparti, per farti perdonare potresti anche farmi un piccolo pompino" dice con nonchalance ed io rimango basita dalle sue parole

"Vaffanculo Aaron!" urlo ed esco dall'auto dirigendomi verso la porta di casa.

"Buonanotte ragazzina" urla dall'auto e va via.

Diamine che figuraccia che ho fatto, non sapevo avesse una sorella maggiore... e chissà quante altre cose non so di lui e della sua famiglia.

Entro in casa senza far troppo rumore visto che sono le due di notte e salgo le scale lentamente.

Ovviamente però grazie alla mia solita fortuna che ho sempre avuto inciampo su uno dei lacci sciolti delle mie scarpe e mi ritrovo con il sedere sul pavimento provocando un piccolo tonfo.

"Kimberly tutto bene?" Esce dalla sua camera mio padre abbastanza spaventato
"Sì papà non preoccuparti tutto bene" mi rialzo e gli lascio un leggero bacio sulla sua guancia.

Vado in camera mia e indosso una maglietta molto leggera e dei pantaloncini corti per dormire, questa sera sento davvero tanto caldo e non so neanche io il perché.

Fortunatamente mi addormento quasi subito.

-

POV'S AARON

Parcheggio l'auto nel vialetto di casa mia e mi dirigo subito alla porta.

In macchina Jennie mi ha detto che Daisy ha la febbre molto alta e chiedeva di me, del suo fratellone.

Entro velocemente in casa e mi avvio verso le piccola cameretta di Daisy.

Ed eccola lì che la vedo stesa sul suo lettino, completamente pallida in volto.

"Come stai piccola?" le chiedo avvicinandomi a lei e Jennie e sedendomi al bordo del letto.

"Mi gira la testa Aaron" piagnucola lamentandosi
"Posso stendermi vicino a te?" le chiedo dolcemente, non riesco a vederla in questo modo, devo fare qualcosa per aiutarla e alleviare il suo dolore.
"Sì" dice e comincia a spostarsi leggermente più a destra.

"Se tu resti un po' qui vado nell'altra camera a mettere a posto in cucina" mi avvisa mia sorella Jennie
"Vai vai, resto io con lei" rispondo rassicurandola

Mi stendo accanto a Daisy, mettendo un braccio dietro la sua testa e lei istintivamente poggia la sua piccola testolina sul mio petto.

Prendo ad accarezzarle i lunghi capelli biondi e decido di raccontarle una storiella inventata al momento.

Non so proprio cosa inventarmi in questo momento, perciò penso di raccontarle una storia che ho vissuto io in prima persona, cambiando ovviamente qualcosina.

"C'era una volta una giovane principessa di Nome Kaila che durante il suo primo giorno di scuola veniva infastidita continuamente da un giovane mostro cattivo..." dico con molta enfasi e a lei sembra piacerle, come tutte le storie che le racconto d'altronde.

"E il principe dov'era finito Aaron?" dice Daisy facendo una piccola smorfia dispiaciuta, e alzando la testa verso di me per guardarmi negli occhi

"Adesso arriva non preoccuparti!" Esclamo e lei riprende a guardare un punto indefinito della sua camera troppo rosa per i miei gusti.

"Improvvisamente però arrivò il principe Liam in soccorso per aiutare la povera principessa" continuo raccontando la storia e dando un po' di suspence al tutto.

"Uh, eccolo è arrivato Aaron!" esclama felice mia sorella

"Il principe sconfisse in un battibaleno il mostro cattivo che corse impaurito subito via e..." mi blocco non appena noto mia sorella essersi addormentata.

Beh, forse la storia dovrà continuare da sola penso tra me e me...

Le stampo un leggero bacio sulla nuca e mi alzo dal letto molto lentamente senza svegliarla.

Scendo giù in cucina dove trovo mia sorella intenta a pulire mentre canta una canzone di Ed Sheeran, forse è Perfect il titolo non lo ricordo...

"Jennie tieni, questi prendili tu" gli porgo la metà della cifra vinta questa sera durante il combattimento e lei sembra non accorgersene proprio della mia presenza

"Jennie!" urlo forse in maniera troppo forte quasi da far svegliare anche Daisy
"Ehi cosa urli!" esclama voltandosi di scatto verso di me
"Tieni" glieli porgo nuovamente e lei sembra finalmente notare il denaro nella mia mano
"Usali per pagare le varie spese della casa o per comprare qualcosa che serve per Daisy o per te" continuo
"Sei sicuro Aaron? questi soldi servono anche a te" risponde dispiaciuta mia sorella
"Non preoccuparti, me la cavo anche con i miei risparmi" le spiego e finalmente decide di prendere i soldi ringraziandomi con un leggero bacio sulla guancia.

Purtroppo in questo periodo stiamo avendo molti problemi con le spese della casa...

Da quando non c'è mio padre, infatti, abbiamo dovuto arrangiarci come meglio potevamo e fortunatamente ad oggi riusciamo a tirare avanti ogni giorno che passa grazie ai sacrifici che io e mia sorella Jennie compiamo continuamente, e lo facciamo soprattutto per Daisy che è ancora molto piccola e non conosce la realtà delle cose.

"Cosa hai combinato al sopracciglio hai un brutto taglio!" esclama mia sorella riportandomi alla realtà

Cazzo, ho proprio dimenticato di controllare se avessi qualche ferita.

"Nulla non preoccuparti, nulla di grave" cerco di rassicurarla in qualche modo

"Daisy dorme?" fortunatamente cambia discorso, questa volta l'ho scampata
"Sì, dorme come un ghiro" le sorrido.

Salgo in camera e cerco di riposare un po', ma il sonno non sembra volersi proprio impadronire di me questa sera.

Decido di andare in bagno e sciacquarmi il volto con acqua fredda e osservo il mio viso allo specchio ed effettivamente è vero, si nota abbastanza la ferita sul sopracciglio sinistro.

Torno in camera e finalmente dopo una decina di minuti mi addormento.

***

SPAZIO AUTORE:

Prima di tutto mi scuso per la lunghezza di questo capitolo, sono a conoscenza del fatto che sia un po' più corto, ma vi prometto che nei prossimi capitoli ci saranno diversi colpi di scena.

P.s. non ci dimentichiamo della casa al lago!!🤫🤫

Alla prossima ragazzi/e, un bacio!❤️

By Jo_210

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