Capitolo 30 - Gran Bretagna
Qualcuno bussa alla porta.
-"Posso entrare?" domanda Abby con la sua voce esile. Si è affacciata dolcemente dalla porta e ci guarda divertita.
-"Certo entra pure" risponde Lando staccandosi dal mio corpo.
-"Ho finito di preparare i dolci, se vi va possiamo chiacchierare un po' " ci informa gioiosamente. Posso essere sicura che è agitata quanto me. Glielo vedo dalle pallide e tremolanti mani.
Mi muovo velocemente seguendo Abby per evitare lo sguardo di Lando. La tavola è riempita di ogni cosa, dalle crostate a ogni tipo di torta. Qui si può mangiare per un reggimento.
-"Non conosco i tuoi gusti italiani e quindi ho fatto ogni genere di cosa. Spero siano buoni" le sorrido gioiosamente.
Mi siedo di fronte ad Abby e Lando si posiziona accanto a me, mettendo la sua mano bollente nel mio ginocchio destro. Il suo calore mi invade il corpo. Abby mi racconta tanti ricordi e stupidaggini legati a Lando da piccolo. Come ad esempio le uova sode messe nei sedili dei suoi avversari, prima delle gare o quella volta che ha deciso di tagliare i capelli alla sorella mentre dormiva. Rido ad ogni racconto divertente, perdendomi ad immaginare Lando da piccolo.
-"Invece tu Sydney, come eri da bambina?"
-"Non ho avuto una gioventù come quella di Lando, così ricca di avvenimenti. Sono nata in una famiglia umile, lavoratrice e sempre con la testa fra le nuvole. Ero una bambina molto timida, ma con un quoziente intellettivo al di sopra della norma."
-"Non ti manca l'Italia?"chiede mentre addenta un pezzo di torta.
-"Mi manca moltissimo. Mi manca il calore umano che ha l'italiano, le lunghe chiacchierate con mia nonna. Soprattutto mi manca mangiare il cibo italiano, che non mi fraintenda, il suo cibo è buonissimo ma ha me manca la pasta, le vere cotolette alla milanese e la pizza" confesso imbarazzata.
-"Posso immaginarlo come ti senti. Io in realtà non sono inglese ma belga. All'età di sette anni mi sono dovuta trasferire in Inghilterra per il lavoro di mio padre, ed anch'io i primi anni ho sofferto parecchio la mancanza della mia terra d'origine" annuncia portandosi le dita sulla fronte.
Seguono alcuni minuti di silenzio, prima che mi ponga un'altra domanda -" Allora com'è lavorare con mio figlio. E' un tipo fastidioso, vero? "
-"Mamma, per favore ..." si lamenta Lando. Afferro il dolce con la salsa preparata precedentemente da Lando, ho deciso che voglio provare le sue doti culinarie.
-"No Lando lascia che chieda, non mi da fastidio. D'altronde deve conoscere cosa combina il suo bambino quando è in giro per il mondo" sospiro divertita. –"Premetto, il primo giorno che l'ho incontrato, mi ci voleva poco per strozzarlo ..."
Mi aspetto una reazione da parte di Lando, ma invece si infila le mani nelle tasche dei jeans. Guarda fuori il terrazzo per alcuni istanti e poi mi fissa corrugando la fronte.
-"Perché, Sydney? Perché mi hai sempre sostenuto, non ostante fossi sempre odioso con te?" gesticola, e in quell'istante mi accorgo che gli tremano le mani.
-"Ho sempre avuto fiducia in te. Ne ho tuttora. Sapevo che avresti ottenuto un grande successo nella Formula 1 e poi non volevo che uno come te rovinasse il lavoro dei miei sogni. I piloti vanno e vengono nella scuderia, quindi dovevo solo abituarmi al tuo orribile caratteraccio." Mi lascio sfuggire un altro sospiro, toccandomi la collana di perle che indosso.
–" Comunque questa salsa è buonissima!" esclamo per cambiare argomento. Non mi sento molto a mio agio parlare di Lando davanti a sua madre.
-"Il merito è tutto mio! ... mamma dalla prossima volta cucinerò io" afferma Lando. Non riesco a trattenermi e scoppio in una fragorosa risata quando Abby tira un calcio sotto il tavolo a Lando, che si contorce per il dolore tenendosi la gamba.
Poi all'improvviso, si sente il campanello suonare. Cala immediatamente il silenzio come se qualche ladro fosse entrato in casa. Gli sguardi di Lando e di sua madre diventano strani. Non capisco cosa stia succedendo.
Il campanello continua a suonare, insistentemente, come se qualcuno ci si fosse attaccato e lo tenesse premuto senza mai staccare il dito, per chiedere di fare presto.
Abby è ipnotizzata da quel fastidioso rumore e Lando ha la testa china e le nocche bianche che spiccavano sul suo pugno. Rilassò le dita non appena si accorse della mia espressione nel guardarle e poi mi sorride.
-"Giuro che se è di nuovo il vicino di casa, lo faccio fuori una volta per tutte ..." esclama lasciandomi un bacio sulla guancia destra. Alzandosi trascina la sedia facendo un rumore assordante.
Abby lo blocca con la mano sul petto. Il campanello continua a suonare, a suonare, a suonare. Ma chi potrà mai essere con questa insistenza.
-"Chi è? Un secondo arrivo" grida Abby con voce tremolante, sporgendo la testa dalla porta della cucina. Il suo viso è diventato pallido come il gesso fa qualche movimento con le mani prima di portarsele lungo il corpo. Improvvisamente sul suo viso appare un sorriso forzato, come quasi di conforto.
Rimaniamo solo io e Lando in cucina. Dopo due secondi sentiamo Abby sclamare: -"Cosa ci fai qui!" con voce squillante, mescolata con un po' di sorpresa.
Lando si alza di scatto andando incontro alla madre. Io lo seguo preoccupata e rimaniamo tutte e due fermi immobili all'ingresso. Di fronte a noi troviamo una ragazza sui trent'anni, in pantaloni e maglietta attillata bianca.
-"Non siete felici di vedermi ...?" balbetta lei.
-"Caroline!" esclama Lando sorpreso. Barcolla leggermente, ma il suo guardo è fermo e diretto.
-"James! fratellone mio" lo abbraccia, incastrando la testa nella spalla di Lando. Rimasi pietrificata nel vedere l'assomiglianza con Abby.
-"Sai che odio quando mi chiami così! Ma ... scusa non avevi detto che ... non saresti venuta a Bristol questo week-end?" Ritorno in cucina ed origlio la loro conversazione.
-"Si hai ragione ma poi ne ho parlato con Oliver e non potevo perdermi il primo gran premio del mio fratellone." Dopo due secondi di pausa, riprese a parlare sottovoce –"Dov'è lei?"
Mi avvicino verso di loro sorridendo imbarazzata e quando Caroline mi vede, scoppia di felicità. Come se mi conoscesse da una vita.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top