Capitolo 45

Arrivò finalmente dicembre, mese delle feste, del Natale, delle giornate passate a tavola, dei camini accesi, dei regali sotto l'albero, delle emozioni che provi scartandoli che, anche se passano gli anni, ti fanno tornare sempre ad essere un bambino.
È il mese dalle giornate corte, dove la notte arriva presto.
È il mese dove i verdi prati, i fiori colorati, gli uccelli cinguettanti lasciano spazio al panorama innevato.

Dopo essere partita da Bari, Martina raggiunse subito Milano. Azzurra l'accompagnò in un atelier, al centro di città, dove una sarta le prese le misure per il suo vestito. La comodità, di avere tutte lo stesso abito, le aveva evitato l'inconveniente di girare tutti gli atelier alla ricerca del vestito ideale. La designer le mostrò, attraverso una bozza, come sarebbe stato il suo vestito, e la giovane lo trovò meraviglioso. Avevano scelto gli addobbi floreali da mettere in chiesa, il catering, ed anche una torta a piani, al gusto di limone, per il ricevimento.

-Stavamo pensando a quale meta scegliere per il viaggio di nozze ma, dal momento che tu ed Ermal avevate deciso di regalarci le fedi, Marco e la sorella di Azzurra avevano pensato di dare uno sguardo all'agenzia viaggi.- disse Andrea facendo il punto della situazione. Aveva stilato una lunga lista di cose da portare a termine e che, con il passare dei giorni, diventava sempre più corta. Azzurra aveva già preso il suo vestito ma aveva deciso di mostrarlo solo qualche giorno prima delle nozze quando la sua famiglia, e quella di Andrea, sarebbero arrivate a Milano. Vige ancora non aveva trovato il tempo di scegliere il suo abito e Martina si propose di accompagnarlo.
-Ermal è rimasto a Bari?- chiese Andrea lungo il tragitto in macchina per raggiungere il negozio di abiti da sposo.

-Aveva alcune faccende da sbrigare, anche se non mi ha voluto spiegare bene in anticipo. Mah me ne parlerà quando ci rivedremo.-

-Spero tu abbia intenzione di passare il Natale giù, da lui.-

-Lui me lo ha chiesto ma mi dispiacerebbe non riuscire a passarlo con voi, come tutti gli anni.-

-Per un anno potresti fare uno strappo alla regola, e fare felice lui. Sarebbe il vostro primo Natale insieme.-
L'idea la entusiasmava, avrebbe comunque potuto festeggiare il Capodanno con i suoi genitori e il restante della famiglia. Poi ci sarebbe stato il matrimonio...
Sì, forse aveva ragione Andrea!
Doveva concedere ad Ermal la possibilità di trascorrere almeno il Natale con la sua famiglia.

-Poi ne parlerò con lui quando tornerò a Bari.-
Una volta arrivati in negozio, scesero dalla macchina ed entrarono nel locale per dare uno sguardo.
-Prima che tu decida di indossare un completo molto semplice, mi preme ricordarti che non sarai uno dei tanti invitati, ma lo sposo. Quindi, non usciremo da qui finché non avremo trovato il meglio del meglio.-
Andrea provò vari modelli che la ragazza, con l'aiuto del proprietario, gli propose. La maggior parte erano tutti di raso, molto lavorati, non troppo sfarzosi ovviamente, ma eleganti al punto giusto.
-Senza panciotto, papillon e gemelli non se ne fa nulla.-

-Preferisco la cravatta, dopotutto è nel mio stile.- disse lui guardandosi allo specchio con addosso tutto il completo.

-Proprio perché è il tuo stile di sempre dovresti cambiare ed indossare altro. Ad ogni modo, potrei chiudere un occhio sulla cravatta ma sul restante non transiggo. Sono le basi!- rispose lei rassegnata.

-Tra te e Azzurra non so chi sia peggio.-

I preparativi erano finalmente terminati e, dal momento che non necessitavano più di alcun aiuto da parte della giovane, dopo averli consigliati nella scelta delle bomboniere Martina decise di tornare a Bari, dove trovò qualcuno ad aspettarla impaziente.

-Non ci vediamo da nemmeno una settimana e già sentivi la mia mancanza?- chiese lei dopo averlo abbracciato. Quando la ragazza lo chiamò, per metterlo al corrente del suo ritorno a Bari, si precipitò in aeroporto per aspettare il suo arrivo.

-A dirla tutta, sentivo la tua mancanza già poco dopo la tua partenza. Mi stavo abituando a vederti girare per casa tutti i giorni.- rispose lui continuando a stringerla a lui.
-Come stanno Andrea e Azzurra?-

-Stanno bene! Forse Andrea è leggermente più ansioso in vista delle nozze. Azzurra, al contrario, è tranquillissima. Hanno finalmente terminato tutti i preparativi e hanno scelto anche le bomboniere.-

-Lo so, Andrea mi ha inviato le foto.-

Nel frattempo, aveva continuato costantemente a seguire le lezioni telematiche. Preferiva di gran lunga le lezioni in presenza, ma meglio le lezioni online alla possibilità di perdersi due settimane, o forse più, di lezione. Direttamente da casa osservava tutti i suoi colleghi seduti vicini, James compreso.
Si sentiva più una spettatrice che una studentessa facente parte di quel corso di studi. A parte le prime due lezioni, che seguì a Milano da Andrea ed Azzurra, le altre riuscì a seguirle a Bari.
Su consiglio di Ermal, durante le ore di lezione, andò in mansarda, anche per poter usufruire del pianoforte nelle sue esercitazioni di gruppo, o individuali.
A volte, salendo in mansarda per curiosare, la trovava completamente immersa nel suo studio, tanto da non accorgersi della sua intrusione. Un giorno si avvicinò lentamente e la abbracciò alle spalle.

-Ermal mi hai spaventata!- esclamò la ragazza presa alla sprovvista.

-Scusa non era mia intenzione.- rispose divertito lui davanti alle reazioni di lei.
-Hai studiato?-

-Un po'.- rispose con un lungo respiro.
-Spero di poter riprendere lo studio domani. Il professore di pianoforte mi ha assegnato un nuovo componimento da imparare. Non è difficile, ma neanche troppo facile.-

-Vuoi che ti dia una mano?- chiese Ermal offrendole il proprio aiuto.

-Mi faresti un enorme favore! Adesso sono molto stanca, non riesco più a concentrarmi.-
Dopo aver fatto un bel bagno caldo, e consumata la cena, salì in camera a dormire. Ermal, invece, la seguì poco dopo per farle compagnia, guardando la tv in camera, e la ragazza gliene fu molto grata. La mattina seguente, Martina si svegliò molto presto e iniziò a studiare subito dopo aver fatto un'abbondante colazione. Come deciso il giorno precedente, Ermal la aiutò, le diede consigli per poter migliorare il suo operato, ma notò immediatamente dei miglioramenti dal periodo dell'esame di ammissione.
Martina aveva chiamato sua madre, per parlarle della proposta di Ermal di festeggiare il Natale lì. Anche lei sembrò pensarla come Andrea.

-Sarebbe bello poter festeggiare tutti insieme il Natale ma sarebbe anche bello esaudire il suo desiderio nel vostro primo Natale insieme. Non preoccuparti per me e papà, avremo tempo per recuperare le festività insieme.- disse sua madre Maria al telefono. Ormai mancavano due settimane esatte al Natale.

-Mi mancate tanto.- rispose la ragazza in un momento di nostalgia verso i suoi genitori che non vedeva da mesi.

-Anche tu ci manchi tanto tesoro! Vedrai che ci rivedremo presto.- la confortò sua madre prima di chiudere la telefonata.
Poco dopo chiamò anche James, per ricevere un racconto dettagliato del suo appuntamento con Alessia. Ermal era nel suo studio, stava scrivendo una nuova canzone, e cercava di non fare troppo rumore. James le propose una videochiamata su Skype e Martina raggiunse il divano della sala prima di accendere il computer. Con sua grande sorpresa lo trovò in compagnia di Alessia.
-Qui si studia!- esclamò James mostrando a Martina la pila di libri sul tavolino.

-Parla per te! Oggi ho deciso di non toccare libro, nemmeno sfiorandolo.- si intromise Alessia rispondendo al ragazzo accanto a lei.

-Giusto! Preferisce guardarmi studiare.- rispose James guadagnandosi uno scappellotto sulla testa da parte della ragazza accanto.

-Invece io ero curiosa di ricevere dettagli sulla vostra prima uscita da soli.-

-È impossibile fare sorprese ad Alessia. Aveva già capito le mie intenzioni.-

-Non è colpa mia se ho l'occhio lungo per queste cose! E riguardo a te...- disse Alessia indicando l'amica sullo schermo del pc.
- Da oggi sei ufficialmente traditrice della patria! Hai la bocca cucita sempre nei momenti sbagliati.- continuò facendo ridere Martina.

-Ma dai Ale, avevo un segreto da mantenere. Come potevo dirti tutto e rovinare la sorpresa?-

-Ti devo raccontare come sono andate le cose. Il pomeriggio della tua partenza, l'ho chiamata a telefono così tanto per parlare.- parlò James dando inizio al suo racconto.

-E prendere tempo...- aggiunse Alessia facendo ridere l'amica sottecchi.

-Mi aveva detto di non avere impegni in programma per quel sabato e, a quel punto, l'avevo invitata ad andare al McDonald's per cena. Sono passato a prenderla con la macchina e abbiamo raggiunto il locale. A parte il fatto che all'inizio, in attesa di trovare coraggio da parte mia, abbiamo parlato solo di te. Quando finalmente mi sono deciso a parlare, e a dirle tutto, alla fine del mio discorso ha commentato usando testuali parole: "Io lo avevo capito che non mi invitavi a partecipare alle tue serate così, tanto per sport. Mi chiedevo quando ti saresti deciso a vuotare il sacco."
Ora immagina me totalmente scioccato davanti alle sue parole.- concluse il racconto James facendo ridere le ragazze a crepapelle.

-Di certo non le passavamo giocando a Monopoli. Mi guardavi sempre con occhi a cuoricino, e credo lo abbiano notato tutti.-

-Martina non aveva notato atteggiamenti sospetti da parte mia. Avevo deciso io di raccontarle tutto.-

-Complimenti per il tuo esempio! Lo sappiamo tutti che Martina dorme in piedi.-

-Grazie Alessia, sono sempre così colpita dai tuoi complimenti nei miei confronti.-

-Prego! Piuttosto come procedono le cose con Ermal?-

-Ora che siamo riusciti a mettere tutto in chiaro direi che le cose non potrebbero andare meglio di così. Lo vedo più rilassato e sorridente. In questi giorni è sempre impegnato e continua imperterrito a non volermi dare spiegazioni a riguardo.-

-Forse perché tra pochi giorni sarà Natale e dovrai scartare il suo regalo sotto l'albero?-
Dannazione si era dimenticata del suo regalo. Non aveva ancora idee ma sperava in qualche lampo di genio, anche all'ultimo momento. Ora che iniziava a pensarci meglio lei non aveva ancora comprato regali per qualcuno, e la lista di persone era bella lunga. Probabilmente avrebbe proposto ad Ermal di accompagnarla a comprarli, le sarebbe piaciuto condividere quel momento con lui, e nel frattempo avrebbe cercato di tenere a freno anche la sua curiosità di scoprire i segreti del suo fidanzato.

-Ci stavo pensando e forse dovremmo tornare a Milano per Natale.- parlò Ermal in procinto di andare a dormire. Dopo aver cenato era tornato in studio fino a poco prima delle undici. Martina invece, una volta finito di lavare i piatti, aveva occupato il suo tempo leggendo "Robinson Crusoe" di Daniel Defoe.

-Perché questo cambio di idea?- chiese lei curiosa di capire.

-Non c'è una motivazione precisa, è più una decisione logistica. Dovremmo comunque essere lì qualche giorno prima delle nozze.-

-Possiamo comunque partire dopo il 25 dicembre. Chissà quando avrai modo di tornare qui...-

-Potremmo sempre tornare a Pasqua, avrò altre occasioni per festeggiare qui il Natale. La tua famiglia festeggerà a Milano e tu sarai qui, lontana da loro.-

-Ho festeggiato per ventitre anni insieme alla mia famiglia. Avremo la fine dell'anno, e il matrimonio, a disposizione per poter festeggiare con loro. A Natale voglio che restiamo qui, con la tua famiglia. Oggi la piccola Miria ha scritto a Babbo Natale, quindi domani sveglia presto perché abbiamo tanti regali da comprare.- disse lei invitandolo a raggiungerla. Ermal non se lo fece ripetere due volte e, dopo essersi coperto con il piumone pesante, strinse a sé la sua fidanzata lasciandole delle dolci carezze sulla testa, mentre la vide abbandonarsi ad un sonno profondo tra le sue braccia.

La tua pelle sarà lo scudo che avrai
Un abbraccio sarà il posto in cui dormirai
E in un giorno qualunque quando ti accorgerai
Che l'amore è da sempre il riparo che hai

L'indomani mattina si svegliarono alle 8 e raggiunsero il centro commerciale subito dopo aver fatto colazione. Comprarono prima i regali per gli adulti e lasciarono ultimi i regali per i bambini. Come regalo di Natale, da parte di entrambi, acquistarono un profumo per Marco e Fabrizio, una maglia di lana per Roberto e Walter, un nuovo portafoglio per Angela, una borsa per Maria e Giada, un set di colori e pennelli per Rinald, un bracciale per Sabina e sua madre, due orologi per James e Alessia.

-Allora, adesso cosa compriamo per i bambini?- chiese Ermal evidenziando gli ultimi acquisti rimasti da fare.

-Ieri Miria ha fatto tre richieste particolari a Babbo Natale: il peluche parlante di Bing, che verrà a prendere tua madre, i suoi genitori compreranno la carrozzina per le bambole, e a noi toccherà cercare la cucina giocattolo di Frozen.- si guardava intorno la ragazza cercando di inquadrare il negozio di giocattoli.

-Già sto immaginando i piatti di pasta al sapore di plastica che cucinerà.- aveva risposto lui cercando di trattenere le risate.

-Quanto sei crudele!- disse lei, dandogli uno spintone, prima di entrare dentro il negozio di giocattoli stracolmo di gente.
Dal momento del loro arrivo, nonostante la presenza di tante persone e l'alta possibilità di essere riconosciuto, non fu un problema per Ermal essere visto, soprattutto in compagnia di Martina. Indossava comunque gli occhiali da sole ma più per abitudine. Anche Martina si mostrò meno tesa davanti ai fan di Ermal. Quando chiesto da loro cortesemente, scattò anche qualche foto.
Una volta trovato il regalo per Miria si occuparono di Anita, Libero e Alice. Dal momento che da parte loro, a differenza della nipote di Ermal, non avevano ricevuto richieste precise, Martina decise di voler regalare ad Alice una raccolta di racconti adatti ad una bambina della sua età mentre Ermal chiamò Fabrizio per ricevere qualche dritta su cosa prendere ai suoi figli.

-Ho appena finito di parlare con Bizio. Lui e Giada compreranno una nuova playstation per entrambi, però dice che a Libero piacciono i droni mentre ad Anita stavamo pensando, io e Fabrizio, ai pattini a rotelle.-

-Ottima idea! A lei piace anche la Vespa elettrica ma preferisco assolutamente i pattini. Prima o poi inizierà a sentirsi grande per una vespa giocattolo e comincerà ad usarla sempre meno.-

-La Vespa sarà un regalo da parte dei nonni.- concluse Ermal prima di mostrare alla ragazza un altro suo acquisto.

-Ma che cosa...?- disse confusa la ragazza osservando un costume da Babbo Natale, con tanto di occhiali e barba, dentro la busta.

-Stavo pensando di indossarlo la notte della Vigilia.-

-E di calarti anche dal comigliolo immagino.-

-Mi dispiace infrangere le tue fantasie ma non mi vedrai rimanere incastrato dentro un comignolo.-

-Peccato, stavo già preparando i popcorn.-

La famiglia Meta intenta ad addobbare la casa con ghirlande, stelle di Natale, luci e, quando Martina ed Ermal fecero ritorno a casa, li trovarono a mettere le luci intorno alle inferiate del balcone e ad addobbare l'albero.
Anche Ermal e Martina pensarono di fare il loro albero e di abbellire la casa al piano di sopra. Così, una volta raggiunta, Ermal prese un albero dalla soffitta insieme a ghirlande e tanti palline blu ed argento. Fu emozionante addobbare l'albero, e tutta la casa, insieme alla piccola Miria con canzoncine natalizie in sottofondo. Il momento più bello fu quando Ermal prese in braccio la piccola per farle mettere un angioletto leggero di ceramica sulla punta dell'abete. Si sentirono tutti e tre soddisfatti a lavoro concluso.

-Tu vorresti diventare madre un giorno?- chiese improvvisamente Ermal in una serata come tante passata a guardare la TV.
-Io suppongo di sì, o non assumeresti atteggiamenti amorevoli nei confronti di Miria, Anita, Libero, o Alice, ma mi piacerebbe sapere la tua opinione.-

Quella domanda colse di sorpresa Martina che, in un primo momento, non seppe cosa rispondergli. Era tra i motivi della sua rottura con Silvia e non voleva, anche per lei, un finale simile.
-Io non saprei! È una decisione particolare che non coinvolgerebbe solo me. Penso che qualunque ragazza sogni di avere una famiglia.-

-Adesso è quel che vorrei anche io.- rivelò lui rendendo la ragazza incredula davanti a quell'affermazione.
-So quel che ti ha detto Silvia e son cose vere. Io davvero non volevo avere figli. Per un cantante dalla carriera frenetica come la mia, e sempre in giro per l'Italia, è difficile pensare di avere dei figli. Quale vita avrei potuto offrirgli? Giornate di mancanze a causa della mia continua assenza? Avrei perso il momento della sua prima parola durante i tour, i primi passi. Tutti attimi di fondamentale importanza per me. Oggi sono in studio tutto il giorno, domani avrò interviste l'una dietro l'altra, poi ci saranno gli instore, inizierà il tour estivo di tre o quattro mesi, e come lo spieghi ad un bambino che non sempre potrai passare i pomeriggi con lui, o portarlo al parco giochi?-

-Magari i primi mesi potrebbero essere difficili per te, perché dovresti modificare tutte le tue abitudini in funzione delle sue esigenze. È normale che sia così. È normale non sentirsi adatti come genitori ma le cose vengono da sé.- rispose lei stringendo la mano di lui per infondere coraggio.

-Non è solo questo! Io non ho avuto un'infanzia felice e nessun bambino la meriterebbe.-

-Tu sarai un padre migliore di lui, sai perché? Perché tu non sei lui. Perché hai un cuore, sei empatico e vorresti sempre il meglio per le persone che ami. Perché hai ereditato il carattere e la generosità di tua madre. Ermal non devi sentirti costretto a fare qualcosa contro la tua volontà. Non sei costretto ad essere padre se non lo vuoi.-

-Ricordi le parole che ti rivolse Silvia? Riuscire in un'impresa in cui lei lottò senza ottenere risultati? Parlava di questo. Quando venne a casa ne parlammo ed io mi sentii di chiederle scusa. Non perché lei fosse incapace ma per aver agito in tempistiche ancora immature. Tu sei riuscita inconsapevolmente a farmi cambiare idea. Ci sei riuscita mentre ti vedevo aiutare Alice nelle recite musicali, mentre giocavi con Anita o la portavi a passeggiare nel parco, oppure mentre leggevi le favole della buonanotte a Miria prima di lasciarla dormire con noi nel letto. Da quando vivo a Milano, sono sempre tornato in prossimità della Vigilia con albero pronto e regali in attesa di essere scartati. Addobbare l'albero con te e Miria, quest'anno, è stato un momento indimenticabile, bellissimo, che mi ha fatto riflettere. Ho immaginato come sarebbe stato farlo insieme ad una bambina tutta nostra. Se prima pensavo solamente all'eventualità di essere genitore in quel momento ero completamente sicuro di volerlo essere.-

Martina ascoltava le sue parole ma non riusciva a credere di essere arrivata a tanto. Non avevano mai affrontato l'argomento ma, in caso contrario, non rappresentava un problema sapere di non diventare madre. Esistevano mille altri modi per dimostrare amore ai bambini e senza avere dei figli propri. Le venne improvvisamente da piangere silenziosamente contro il petto del ragazzo che la strinse a sé con un tenero sorriso in volto.

-Ermal, io non so cosa dire.- disse lei asciugando le lacrime di gioia che bagnavano il suo viso.

-Non dire nulla!- rispose lui lasciandole carezze sul viso.
-Sii felice come lo sono io.- continuò a parlare prima di avvicinarsi a lei e baciarla. Si sentì vivo come mai prima di allora. La amava da morire così come lei amava lui.

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