Capitolo 35

La mattina del concerto Martina venne svegliata molto presto da Alessia che raggiunse la finestra accanto al suo letto e la aprì facendo entrare le prime luci di quel nuovo giorno.

-Alessia torna a dormire! Non sono nemmeno le otto di mattina.- parlò contrariata Martina cercando di convincere invano la sua amica a chiudere le finestre. Il vento mattutino le procurò dei lievi brividi di freddo e si coprì interamente con le coperte cercando di non lasciare centimetri di pelle scoperta.

-Alzati dormigliona! Oggi è proprio una bella giornata, non trovi?- chiese Alessia affacciandosi alla finestra per respirare aria pura a pieni polmoni. Non pioveva, gli uccellini cinguettavano e quindi poteva essere considerata decisamente una bellissima giornata.

-Martina, al momento, non è psicologicamente attiva per poter rispondere. Si prega di riprovare più tardi, grazie!- rispose Martina voltandosi verso il lato opposto finché non si avvicinò Alessia per buttare giù le coperte e correre immediatamente in bagno a prepararsi. Una corsa affatto determinata da motivi di ritardo, ma per non essere privata della vita nel fiore dei suoi anni.
La giovane Vigentini iniziò a maledirla mentalmente pur di non dare spettacolo e, anche se si trovava sul sentiero di guerra, non le sembrava il caso di gettare benzina sul fuoco. Una parte di lei stava pensando di tornare a dormire, forse avrebbe ripreso sonno velocemente, ma l'altra parte di lei aveva preso a maledire Alessia incessante. Iniziò a crogiolarsi nel proprio letto ma la voglia di tornare a dormire iniziava a venir meno. Unica cosa che le restava da fare era aspettare il suo turno per andare a fare la doccia. Odiava iniziare la giornata con un risveglio traumatico.

Dopo essersi vestita, e passata la piastra ai capelli, scese in cucina per fare colazione e trovò suo padre a leggere il giornale mentre beveva il suo abitudinario caffè macchiato. Nel frattempo, sua madre Maria, stava passando l'aspirapolvere in ogni angolo della casa.

-Buongiorno Martina, spero di non avervi svegliate...- parlò sua madre salutandola. Dopotutto lei usava sempre il folletto e non era talmente rumoroso da riuscire a raggiungere le stanze al piano di sopra.

-Io le ho detto di aspettare almeno un'altra ora, prima di dare inizio alle pulizie di primavera, ma è stato del tutto inutile. Dopotutto non capita tutti i giorni di ricevere ospiti importanti per pranzo.- si intromise Roberto piegando a metà il giornale, una volta terminata la sua lettura. Il problema era che, in casa Vigentini, le pulizie di primavera erano all'ordine del giorno. Martina definiva sua madre una grande maniaca del pulito.

-Da sopra si sentiva ben poco e comunque Alessia non vedeva l'ora di alzarsi e ha svegliato anche me.-

-Vedo che anche lei non sta più nella pelle.-

-Ieri sono riuscita a parlare con Ermal e mi ha riferito che non arriveranno prima di mezzogiorno.-
Qualcosa le diceva che anche suo padre era fin troppo euforico, anche più di lei, il che è tutto dire.
La divertiva vedere sua madre intenta a lucidare casa in tempi record. Mancava solamente il red carpet. Se solo avesse avuto più tempo a disposizione, le sarebbe passata per la testa anche la folle idea di dipingere tutta casa.
-In realtà Alessia non vede l'ora di venire insieme a noi perché ha deciso di assistere alla lezione dei tuoi alunni.-

-Bene questo mi fa molto piacere!- rispose Roberto contento davanti alle parole di sua figlia.
Martina pensò che, se Alessia non avesse ricevuto l'invito da parte di Lorenzo, probabilmente sarebbero rimaste a casa tutta la mattinata e lei avrebbe passato il tempo ad aspettare una chiamata da parte di Ermal che annunciava il suo arrivo. Andando con suo padre avrebbe trascorso in maniera più produttiva la mattinata e non avrebbe perso tempo a poltrire e a fissare il vuoto. Avrebbe potuto aiutare sua madre, se solo non fosse maniaca del controllo e della precisione, soprattutto in occasione come questa.

Suo padre e Lorenzo, in vista del saggio di fine anno, avevano deciso di insegnare ai ragazzi canzoni tratte dalla colonna sonora del "Re Leone".

-Alice sei nettamente fuori tempo rispetto ai tuoi compagni. Cerca di concentrarti!- la riprese Lorenzo trovando la bambina non intenzionata a mostrare il giusto impegno. Stavano provando da un'ora e mezza ininterrottamente e il limite di concentrazione, per quella giornata, lo avevano abbondantemente superato.

-Immagino sia stata tua la scelta di questo cartone in particolare.- parlò Alessia alla sua amica mentre osservava i ragazzi cantare vicino al pianoforte suonato da Lorenzo.

-In realtà no. Credo che mio padre abbia scelto il cartone animato mentre Lorenzo credo si sia occupato di scegliere le canzoni migliori e di trovare gli accordi.-
Suo padre le aveva giustificato la scelta definendo "Il Re Leone" fra i più conosciuti al mondo. In realtà, quando era piccola, aveva consumato le sue vhs a furia di guardare cartoni animati in continuazione e spesso trascinava anche lui davanti al televisore.
-A proposito, sai dove possa essere andato a finire mio padre? Era uscito fuori per parlare a telefono ma, nel frattempo, credo sia trascorso un bel po' di tempo.

-Forse sarà ancora impegnato. Non vedo perché tu debba preoccuparti.-

Martina pensò di andarlo a cercare e chiedere spiegazioni direttamente a lui. Dopotutto era semplicemente curiosa e non aveva la minima intenzione di risultare impicciona. Per di più aveva idee da proporgli, riguardanti il saggio di fine anno, poi avrebbero salutato i ragazzini con l'augurio di ritrovarsi una volta finite le vacanze. Mentre stava per alzarsi dalla sedia, vide Alice smettere di seguire le prove per dirigersi di corsa verso la porta d'ingresso e, quando le andò dietro per invitarla a tornare dagli altri, la vide ridere tra le braccia del suo fidanzato dalla folta chioma di capelli ricci.

Incredibile quanto abbia trovato molto cresciuti i suoi capelli dal post Forum. Anche se crescevano in maniera esponenziale adorava avere quel tipo di taglio. Anche quando andava dal parrucchiere chiedeva una leggera spuntatina. Indossando ancora gli occhiali da sole lo sentì chiedere spiegazioni alla bambina, su come avesse fatto a riconoscerlo, e Alice rispose di aver riconosciuto la sua voce. Non aveva parlato a voce molto alta eppure per lei il tono di voce usato era abbastanza udibile da poterla distinguere dalle altre. Continuò ad osservare quella tenera scena, mentre vide Alessia, e gli altri ragazzini, raggiungerla alla soglia della porta dell'aula per sbirciare.

Al contrario, Lorenzo sbuffò pensando alla sua lezione interrotta, per l'ennesima volta. Martina conosceva benissimo la causa della sua reazione e il fatto che fosse stato proprio Ermal, presenza da lui poco tollerata, ad interrompere la sua lezione gli dava ancor più fastidio. Eppure lei trovava quella situazione molto divertente. Ermal, non appena vide la sua ragazza, fece scendere Alice a terra per poterla raggiungere ma fu più veloce Martina ad andare incontro a lui per stringerlo in un forte abbraccio.

-Adoro tutta questa accoglienza.- ammise il cantante dando un bacio sulla guancia della ragazza.

-Allora dovresti venire a trovarci più spesso.- rispose a seguire Martina che non aveva la benché minima intenzione di staccarsi da lui.

-Prenderò l'idea in considerazione.- le rispose il cantante continuando a tenerla stretta a sé. Non si vedevano da un mese eppure per loro sembrava trascorso molto più.

-Tornate tutti in aula! La lezione va ripresa e portata a termine! - parlò Lorenzo accompagnando Alice e gli altri ragazzini dentro.

-Hai davvero intenzione di riprendere la lezione Lorenzo? Manca poco a mezzogiorno!- chiese negativamente stupita Alessia davanti a quel comportamento del giovane.

-Ottimo! Vorrà dire che sfrutterò nel migliore dei modi il poco tempo rimasto.-
E così tornò in aula senza aspettare risposta da parte di Alessia che trovò quell' atteggiamento infantile e maleducato.

-Scusalo Ermal, quel ragazzo soffre di palesi problemi di inferiorità. Sarà anche un ragazzo simpatico ma è davvero infantile.- parlò Alessia avvicinandosi per salutarlo anche lei. Alessia cercava di apparire tranquilla, come se nulla fosse successo. Eppure dentro di sé si malediva di aver sopravvalutato Lorenzo e di essersi fatta un'idea del tutto diversa.

-Ci tolleriamo poco a vicenda, non preoccuparti!-

Lorenzo, nel frattempo, tornò a sedersi al pianoforte e riprese a suonarlo. Ripresero a cantare, per quei pochi minuti restanti, tutti tranne Alice. Si guardava intorno in cerca di qualcosa, o magari di qualcuno.

Avevano lavorato molto durante l'anno e Alice stessa sapeva di poter fare di meglio. Aveva dimostrato in più di un'occasione di avere grandi capacità. Ma ormai nessuno aveva più voglia di continuare quella lezione e, non appena Martina fece ritorno in aula, la raggiunse.

-Ti prego Martina riprendiamo le prove da domani. Ora non riesco e sono stanca! Abbiamo tutto il tempo per imparare ma oggi c'è Ermal!- chiese Alice pregandola.
Sembrò pensarci su e alla fine riuscì a farsi convincere.

-D'accordo ma mi aspetto che tu faccia esercizio a casa.- rispose Martina dando le sue raccomandazioni e la bambina non fece obiezione prima di tornare da Ermal che la prese nuovamente in braccio. Anche gli altri ragazzini presero le loro cartelle e, dopo aver salutato, uscirono per tornare a casa.

Poco dopo Martina vide arrivare suo padre seguito dalla madre di Alice, che era venuta per prendere sua figlia.

-Martina dov'è Alice?- chiese Roberto non vedendola con le ragazze.

-È di là con Ermal. Stanno suonando il pianoforte.- rispose Alessia offrendosi di andare ad avvisare la bambina dell'arrivo di sua madre.

-È già arrivato per il concerto di stasera? Alice non vedeva l'ora che arrivasse questo giorno. Quando conobbe Ermal Meta al saggio di Natale ne rimase molto colpita tanto che, pochi giorni dopo, mi chiese di prendere i biglietti per stasera. Mio marito stesso si è offerto di accompagnarla.- raccontò la donna spiegando il motivo di tanta "agitazione" da parte della bambina.
-Mia figlia è un vero mistero, non ha mai mostrato così tanto interesse per un cantante in particolare e mi parla di lui definendolo un suo amico.-

Aveva sviluppato un forte attaccamento verso Ermal, come se lo conoscesse da una vita. Si sentiva molto legata a lui e le piaceva guardarlo in tv in ogni evento a cui prendeva parte. Sua madre disse che aveva iniziato a seguire Amici, il sabato sera, solo perché sapeva di trovare Ermal fra i giudici.

-Alice tua madre è venuta a prenderti per tornare a casa.- disse Martina avvicinandosi ai due per chiamare la bambina.

-Ma non possiamo stare insieme ancora un po'? - chiese lei delusa del tempo volato velocemente.

-Forse dovete tornare a casa per preparare il pranzo. Ma ci vedremo dopo, non preoccuparti. Stasera verrai al concerto insieme al tuo papà ricordi?-

-Sì però ci saranno tantissime persone e chissà se riusciremo a vederci.-

-In quel caso ci vedremo a fine concerto.- disse Ermal cercando di convincerla a raggiungere sua madre.

-Ma quando il concerto finirà, sarà troppo tardi, dovrò tornare a casa e chissà quando ci rivedremo.- rispose la bambina con il broncio.

Come potevano darle torto? Incontrarsi a fine concerto era un orario scomodo per una bambina abituata ad andare a dormire relativamente presto e sia Ermal che Martina non potevano farle promesse che sarebbero poi state difficili da mantenere. Quando vennero raggiunti anche da Alessia, seguita da Roberto e la madre di Alice, quest'ultima si avvicinò ad Ermal e salutò con una stretta di mano. La piccola stava per tornare a casa ormai rassegnata quando a Martina venne un'ottima idea.

-Potrebbe venire da noi, a casa nostra, nel primo pomeriggio? Dopotutto sanno dove abitiamo quindi non avranno problemi a raggiungerci.- chiese cortesemente Martina a suo padre cercando di accontentare la bambina.

-Ma certo che può venire! Sono sicuro che passerà un bel pomeriggio, insieme a voi.- rispose Roberto appoggiando l'idea di sua figlia.

-Esatto e così a fine concerto saluterà Ermal e tornerà a casa.-

-Cosa dovrei dire a mio marito, che sarà con Alice stasera?-

-Se per lui non è un problema potrebbe raggiungerci stasera, dove si terrà il concerto, e ci troverà lì ad aspettarlo.-

Alice era il ritratto della vera felicità, era piena di entusiasmo e non ci aveva pensato due volte prima di salutare e tornare a casa sua.

-È stato un bel gesto invitarla a trascorrere il pomeriggio con noi.- parlò Ermal a Martina lasciandole un bacio sulla fronte.

-Effettivamente non avrà moltissime occasioni per passare del tempo con te. Mi era sembrata la scelta più giusta da fare.-

-Ed è così!- rispose lui mentre si incamminarono per tornare a casa.

Nel frattempo Andrea e gli altri della band avevano raggiunto il centro della città per fare una passeggiata e scattare qualche foto in tranquillità. Quando tornarono indietro, Andrea trovò sua zia Maria intenta ad apparecchiare la tavola e quando arrivarono anche Ermal e Martina, la ragazza lo raggiunse per salutarlo.

-E noi che speravamo di trovarti qui! Cercavamo una guida turistica fiorentina.- parlò Emiliano non appena si avvicinò per salutarla anche lui.

-Scusa Emiliano, avevo programmato di farvi da guida nel pomeriggio ma siete stati più veloci di me.- rispose lei scatenando una risata da parte sua e di Dino.

-Sei fortunata perché abbiamo visto solo la piazza e la Cattedrale di Santa Maria del Fiore.- disse Roberto Pace entrando nel vivo del discorso.

-Pace non vedeva l'ora di mangiare il suo meritato gelato. Quindi se sei ancora disponibile per farci da guida...- parlò Marco Montanari stringendola in un forte abbraccio per ultimo.

-Certo che sì!- esclamò lei divertita.

Maria cucinò di tutto e di più, ricevendo i complimenti da parte di tutti, anche se Martina non ebbe dubbi a riguardo. Aveva comprato addirittura il dolce alle fragole e il sorbetto al limone. Alice arrivò orientativamente verso le quattro del pomeriggio e in quel momento di trovavano tutti fuori al giardino a prendere il caffè e a discutere sui nuovi concerti in programma. Non appena suonò il campanello, Martina andò ad aprire e la bambina entrò e, dopo aver salutato velocemente, corse per raggiungere Ermal che la prese di braccio non appena la guardò avvicinarsi.

-Sbaglio o inizi a pesare un bel po'? Scommetto che a pranzo hai mangiato una zebra intera.- parlò il cantante prendendola affettuosamente in giro.

-Non è vero! Papà dice che io sono leggera come una piuma.- rispose la bambina scatenando risate da parte di tutti.

aveva deciso di concludere il suo tour con una data a Lugano, in Svizzera, dove avrebbe salutato e ringraziato per il supporto ricevuto. Voleva prendersi un periodo di riposo ma aveva ancora bisogno di altro tempo per poter decidere bene.

-Allora cosa pensi di questa giornata di sole passata insieme?- chiese Ermal alla piccola mentre passeggiavano per le strade di Firenze tenendola in braccio. Avevano visitato il centro, scattato tante foto e gustato un buon gelato. La maggior parte vennero scattate da Marco che, oltre a catturare il panorama che lo circondava, trovò altro a catturare ulteriormente la sua attenzione. Non si lasciò sfuggire i momenti che Ermal e Martina passavano in disparte con la bambina. Erano felici, spensierati, e non aveva dubbi sul fatto che sarebbero stati dei bravissimi genitori. Ora non era ancora il momento adatto ma non lo vedeva nemmeno un futuro molto lontano.

-È stata davvero bellissima e non vedo l'ora che Ermal torni di nuovo.-

-Farò il possibile per accontentarti.- rispose Ermal facendo sorridere la bambina. Martina e i suoi genitori guardarono il concerto nella zona riservata ai fotografi e membri dello staff ed Ermal fu così gentile di far assistere al concerto, stando ugualmente in quella stessa zona, anche Alice e il suo papà. A fine evento lo ringraziarono molto per il suo gesto gentile e Martina si convinse del fatto che la piccola Alice avrebbe portato il ricordo di quella giornata nel suo cuore, per sempre.

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