Capitolo 34

Il tempo era imprevedibile! A volte sembrava passare in un baleno, altre volte sembrava fare di tutto pur di non passare mai. Il tour estivo di Ermal arrivò davvero in un attimo tanto che Martina non ebbe il tempo di prepararsi psicologicamente a trascorrere due mesi, uno nel migliore dei casi, senza poterlo vedere e il mese di giugno stava praticamente per terminare. Riuscì ad assistere alla prima tappa, dopotutto lui glielo aveva chiesto espressamente e non poteva non accogliere la sua richiesta. Così Alessia decise di accompagnarla. Terminato il soundcheck Ermal andò a cambiarsi per poi tornare in campo con una camicia e chiodo di pelle bianco. Raggiunse Andrea e Marco in un angolo del campo intenti a giocare a pallone, e con lui andò anche Alessia.

-Dai vieni anche tu!- esclamò euforica l'amica afferrandole un braccio.

-Non ho voglia Ale! Vi guarderò da qui.- rispose Martina con tono svogliato. Non era proprio invogliata a divertirsi insieme agli altri. Zero spirito di divertimento.

-No problem vedo una massa di capelli ricci pronta a portarti in campo ad ogni costo.-
Alessia le urlò dalla parte opposta e Martina cercò di capire le sue parole. Non riuscì a recepire perfettamente subito il messaggio e quando le fece segno Marco di voltarsi si sentì improvvisamente caricata sulle spalle da qualcuno, finché non riconobbe una massa di capelli ricci inconfondibili, e portata in campo di peso.

-Ermal ti ordino di farmi scendere!- esordì la ragazza con tono autoritario.

-Secondo me non volevi davvero restare seduta da sola su questi spalti. Volevi solo che qualcuno ti venisse a prendere.- rispose con aria sfrontata il ricciolino senza accogliere la richiesta della ragazza.

-Non è vero!- esclamò opponendosi a sua volta la giovane.

-Invece sì e ora ti stai lamentando per il solo gusto di fare baccano.-

Insomma non si stava lamentando tanto per perdere tempo ma tutto sommato si stava divertendo molto anche lei.

-Non mi lamento a caso!-

Un mese dopo, Ermal e la band, avrebbero suonato a Firenze e pensò che probabilmente li avrebbe rivisti direttamente quel giorno. Non vedeva l'ora di vedere Ermal sul palco, i fan che esultavano e cantavano emozionati e felici. Un'immagine favolosa che aveva come sfondo la sua Firenze. Poteva quasi considerarla un'opera d'arte. Spesso si ritrovava a trascorrere qualche ora sui social a leggere i commenti che il fandom, dalle battute ai messaggi seri e commoventi, lasciava sotto i vari post di Ermal e li trovava fantastici.

***

Tutto iniziò quando Martina andò a Milano per la data zero al Forum di Assago, decidendo di voler trascorrere lì una settimana. Un giorno di questi, Ermal fu impegnato in studio di registrazione e lei e Andrea passarono il tempo passeggiando per le strade di Milano. Verso ora di cena fecero ritorno a casa ed Ermal avvisò dicendo che sarebbe ripassato di lì, a casa di Andrea, per riprendere Martina e tornare insieme a casa. A quel punto la ragazza non poté fare altro se non aspettare il suo ritorno.

-Azzurra tornerà tardi da lavoro?- chiese Martina non vedendola fare ritorno per ora di cena.

-Stasera mangerà fuori con le sue amiche. Cena fra donne.-

-Mi sembra giusto!-

-Cugina, mettendo da parte ciò che credi sia giusto, o meno, io ti vorrei vedere più social.- iniziò la conversazione Andrea con aria divertita.
Martina lo vide scorrere la home in continuazione, ridendo di tanto in tanto, e si chiese cosa stesse guardando di così tanto divertente.

-Non dire assurdità Andrea! Facebook sta cominciando ad essere inutile e continuo comunque ad avere un account Instagram.-

-Eh no! Non hai ancora scoperto il mondo di Twitter.-

-Sì giustamente mancava un social network in più ad allungare la lista.-

-Una volta entrata non ne uscirai più. Su Instagram troverai post divertenti, non ne dubito, ma il disagio in assoluto lo troverai su Twitter. A cominciare da un Ermal Meta che carica una foto in cui ha la lingua di fuori.-

-Come scusa? Voi siete matti!- esclamò la ragazza sconvolta mentre iniziò a prefigurare la foto di Ermal nella sua mente.
Per non parlare della reazione di Ermal, al suo ritorno, quando li sorprese ad osservare il suo profilo.

-Andrea dimmi che non le hai davvero creato un account! Era l'unica sana qui dentro. Hai rovinato anche lei.-

***

Giorni prima della data del concerto a Firenze, Martina chiamò Alessia per invitarla a casa sua. Era dall'inizio delle vacanze di Natale che aspettava questo momento.

-Mi avevi promesso che saresti venuta per qualche giorno. È arrivato il momento di mantenere fede alla parola data.- disse Martina parlando a telefono con la sua cara amica.

Aveva pur sempre due posti letto vuoti. Sua madre Maria propose ai genitori di Andrea di raggiungerli in occasione della data fiorentina ma Angela rispose che avrebbero assistito al concerto a Roma uno dei primi giorni di luglio e Azzurra, parlando con Martina, le disse che sarebbe rimasta a Milano per continuare a lavorare.

-D'accordo ti raggiungerò a Firenze, come desideri. Spero tu abbia tanti amici da presentarmi.- rispose Alessia con aria spiritosa.

-Di amici ne avrò un bel po' da presentarti ma se cerchi ragazzi belli, per poter rimorchiare, ti dico subito che potresti rimanere delusa. La qualità è abbastanza scadente.-

-I tuoi gusti sono diventati abbastanza discutibili dal momento in cui i tuoi interessi sono stati catturati da altro, oserei dire.- rispose Alessia riuscendo a colpire in pieno il bersaglio.

-Sono sicura che mi darai ragione nel preciso istante in cui vedrai Lorenzo.-

-Se non ricordo male quel ragazzo un tempo ti piaceva.-

-D'accordo non dico che sia un ragazzo orrendo ma non aspettarti tutta questa eccezionale bellezza.-

-Vedremo!-

Alessia arrivò alla stazione di Firenze il giorno prima del concerto e si sarebbe trattenuta per una settimana. Martina avrebbe voluto trattenerla per più giorni ma la ragazza rimase ferma nella sua decisione.

-Lo sai che l'ospite è come il pesce e che dopo tre giorni puzza?- domandò Alessia come a voler giustificare la sua decisione.

-Finiscila di dire fesserie! Sei la benvenuta in casa mia e puoi restare tutto il tempo che vuoi.-

-La prossima volta ci organizzeremo diversamente.-

Voleva credere alla sua amica, anche se aveva il presentimento che Alessia la stesse facendo fessa e contenta. Quando Alessia la chiamò a telefono, per avvisarla del suo imminente arrivo alla stazione centrale di Firenze, chiese a Lorenzo di poterla accompagnare lì in macchina e il ragazzo la accontentò. Dopotutto le valigie dovevano essere caricate su un mezzo di trasporto, a meno che la ragazza non avesse preso in considerazione l'idea di percorrere tutto il tragitto a piedi e con le valigie. E conoscendo Alessia non incarnava quel prototipo di persona.

-A questo punto direi di passare alle prestazioni. Lorenzo, ti presento la mia cara amica Alessia. Alessia, lui è il nuovo assistente di mio padre, Lorenzo.- parlò Martina invitandoli a scambiarsi una stretta di mano. Lorenzo fu il primo ad allungare la mano verso la ragazza che ricambiò poco dopo.

-Piacere di conoscerti Lorenzo! Ho sentito parlare molto di te.-

-Spero positivamente.- rispose Lorenzo alle parole di Alessia.

-Più o meno, direi io.- parlò Martina decidendo di intromettersi per dare una risposta a Lorenzo.

Quando Martina le raccontò della decisione dei suoi zii di partecipare il 5 luglio a Roma anche Alessia confessò di aver comprato il biglietto e di essere andata lì insieme alle sue fan coinquiline.

-Ho visto solamente tua zia, e di sfuggita purtroppo. Erano seduti nei pressi del palco, alla prima gradinata. Anche io volevo prendere il posto a sedere in gradinata ma le mie coinquiline preferivano di gran lunga il parterre.-
Invece Martina aveva deciso, ancora prima dell'inizio del tour, che sarebbe rimasta con la sua famiglia fino all'inizio dei corsi al Conservatorio. Voleva aiutare suo padre con i ragazzi della sua scuola finché avrebbe avuto del tempo a disposizione. Dopo aver accompagnato le ragazze a casa, scese dalla macchina per portare dentro casa la valigia. Dal momento che Martina non avrebbe fatto un salto alla scuola di musica, Lorenzo invitò le ragazze per una passeggiata e per mangiare fuori per ora di cena. La giovane Vigentini pensò di accettare l'idea di fare una passeggiata, ma non di restare in seguito anche per cena, però davanti alle preghiere insistenti di Alessia dovette cedere. Si diedero appuntamento alle sette di sera, l'orario in cui Lorenzo sarebbe passato a prenderle in macchina. Il ragazzo disse che probabilmente anche gli altri amici sarebbero usciti e che li avrebbe invitati ad un aperitivo tutti insieme. Alessia non vedeva l'ora di poter trascorrere quella serata con loro.

-È stato un bel gesto da parte di Lorenzo non credi?- parlò Maria notando la scarsa volontà di sua figlia Martina di voler trascorrere un'intera giornata con lui nei paraggi.

-Io avrei assolutamente evitato ma non mi andava di deludere Alessia.-

-Anche il tuo è stato un bel gesto tesoro.-

-Alessia al mio posto avrebbe fatto la stessa cosa.- rispose la ragazza aiutando sua madre a preparare il pranzo.

-Non so ci dovrei pensare...- parlò improvvisamente Alessia scendendo le scale dopo aver sistemato le sue cose. Quella risposta fece ridere Maria vedendo a seguire anche la reazione di sua figlia.

-Come scusa?- chiese alzando sonoramente la voce con aria scioccata.
-Potrei piangere...-

-D'accordo preparo i fazzoletti.- disse l'amica fingendo di salire di nuovo al piano superiore. Dopo un minuto di silenzio, dove Martina fece la parte della ragazza offesa, iniziò a ridere incessantemente.

-Ehi non sei affatto divertente! Spettava a me fare la risata malefica.-
Martina non rispose e continuò a ridere mentre Maria riprese a preparare il pranzo.
-Tu hai qualche problema serio!-

-Avresti dovuto vedere la tua faccia mentre ti guardavo con aria infuriata.-

-Ma va? Mi stavo preoccupando, te la stavi prendendo troppo facilmente, e non era da te un comportamento simile. Secondo me Ermal Meta ti droga.-

-È interessante come Ermal finisca in ogni nostra conversazione, anche le più impensabili e meno riconducibili a lui.-

-Merito un premio solo per la mia grande capacità di saper fare collegamenti random ma geniali.-

-Sì Alessia, l'importante è crederci.- rispose Martina smettendo di dare corda alla sua amica.

Lorenzo fu puntuale e arrivò con la macchina alle sette, come avevano concordato ore prima. L'unica entusiasta di uscire e divertirsi era Alessia. Con un vestito corto bianco e giacca di jeans sopra sembrava vestita pronta per una serata in discoteca.

-Martina non vorrai davvero uscire in quel modo?-
chiese Alessia quasi inorridita guardando la sua amica uscire di casa, per salire in macchina. Eppure indossava pantaloni neri, camicia bianca con sopra un cardigan.

-Cosa c'è di così sbagliato nel mio outfit?- chiese con aria interrogativa Martina cercando di arrivare al nocciolo del problema.

-Sei seria? Ma è una scelta standard! Stiamo uscendo per divertirci, andremo a ballare...-

-Frena! Ti spengo l'entusiasmo perché non andremo assolutamente a ballare. Sarà un aperitivo con musica di sottofondo. Non ti ho mostrato la prospettiva di una serata all'insegna di Pub, musica ed eventi organizzati. Per cui sto vestita benissimo. Di certo non dovrò raggiungere la Regina Elisabetta per prendere un thé insieme a Buckingham Palace.- rispose Martina spingendo la sua amica verso la macchina di Lorenzo che chiuse la porta alle loro spalle, dopo aver salutato Roberto e Maria. Il ragazzo mise in moto l'automobile e partirono per raggiungere il centro di Firenze.

-Marco e i vostri amici sono già arrivati al bar?- chiese Martina vedendo Lorenzo aumentare la velocità della macchina.

-Sì da poco.-

-Per un attimo ho creduto stessi parlando di Montanari.- parlò Alessia alla giovane seduta ai sedili posteriori.

-Non avevo dubbi.-
Effettivamente in quel momento avrebbe preferito di gran lunga trascorrere la serata con Montanari al posto del suo omonimo. Probabilmente avrebbe cercato di farla sedere accanto a Lorenzo per il puro scopo di gustarsi la scena con aria trionfante. Non riusciva proprio a digerire il comportamento di quel tipo. Una volta arrivati fu premura di Lorenzo presentare Alessia al suo gruppo di amici. Quella serata si stava rivelando una noia mortale, forse per via della musica poco coinvolgente, forse per la presenza di persone a lei poco conosciute ed una poco gradita, o forse non riusciva a non pensare ad Ermal e al momento in cui lo avrebbe finalmente riabbracciato e non vedeva l'ora di fare rientro a casa sua. A differenza di Alessia che, seduta fra Lorenzo e Marco, si stava divertendo un mondo tra aneddoti e barzellette raccontati da Marco. Alla fine le aveva risparmiato il disagio di ritrovarsi a due centimetri di distanza da entrambi i ragazzi. Ovviamente Martina scambiava qualche parola con gli altri amici invitati ma senza sbilanciarsi troppo. Le facevano riferimenti al giorno della commemorazione di Valeria, del video preparato da Lorenzo, e questo rendeva l'atmosfera asfissiante di per sé. Davanti al suo voler cambiare continuamente argomento capirono il suo stato d'animo e parlarono di altro.

-Lorenzo e Marco sono ragazzi molto simpatici.- disse Alessia una volta tornate a casa. Si aspettava un commento simile da lei e lo accettava. Inoltre aveva continuato definendo Lorenzo un ragazzo carino. Rispettava anche questo, dopotutto non era possibile piacere a tutti e Alessia aveva sempre avuto un carattere più espansivo e socievole del suo. Chi era lei per darle torto? Nessuno!
Aveva visto con i suoi stessi occhi l'andamento della serata e di certo non li aveva visti prendersi a parole tutto il tempo, anzi.

-Ti dò ragione al 50%. Con Marco non ho mai avuto un gran rapporto stretto. Lorenzo è simpatico se riesci a passare del tempo sola con lui. Dovrebbe smetterla di prendere il suo amico come modello da imitare perché purtroppo si lascia influenzare, e oserei dire in maniera negativa.-

-Lorenzo mi ha proposto di assistere alla lezione che terrà domani, insieme a tuo padre.-

-Davvero?- chiese sorpresa Martina cercando di esordire senza far tanto rumore vista l'ora tarda. Tutto si sarebbe aspettata tranne di sentire frasi simili uscire dalla bocca di Alessia. Erano impressionanti i loro caratteri capaci di approcciare in poco tempo e nel migliore dei modi.

-Non farti strane idee. Stava raccontando a Marco e me le nuove canzoni che stava preparando per le lezioni dei prossimi giorni e, avendo catturato il mio interesse, mi ha proposto di assistere.-

-Nessuno qui sta avendo strane idee in testa. Ho solo trovato l'atteggiamento di Lorenzo molto curioso.-

-Cosa vorresti dire?- chiese Alessia cercando di veder chiaro in tutta la vicenda.

-Lorenzo non è la persona più espansiva di questo pianeta. Non ha un carattere timido come il mio ma anche lui impiega del tempo per riuscire ad entrare in forte sintonia con le persone. Eppure con te non è stato così.-

-Tutto ciò è molto strano! Abbiamo parlato dei nostri gusti musicali, i nostri hobby e mi ha parlato del suo lavoro come assistente al fianco di tuo padre.-

-Grazie per aver dato conferma alle mie parole. Io anni fa dovetti aspettare un mese di conoscenza prima di riuscire a scoprire che suo cantante preferito fosse John Lennon.-

-Mi ha confessato di aver rivalutato ultimamente un interesse per John Legend. Comunque io direi che potrebbe essere stata la tua timidezza a far evolvere la vostra amicizia con andamento molto lento. E poi sei la prima a dire che adesso sei leggermente più espansiva.-

Anche qui non poteva darle torto. Quando conobbe Ermal la situazione riuscì ad evolversi meglio del previsto. Forse per via dell'istinto di protezione di lui, o magari per il loro modo di approcciare con gli altri quasi complementare. Per non parlare del fatto di aver riconosciuto l'importanza della presenza giocata da Andrea, Marco, Fabrizio oppure Alessia stessa, nel corso della loro conoscenza. Molti consigli e supporti morali li aveva ricevuti proprio da loro, nei momenti di bisogno, e non poteva non esserne grata.

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