Capitolo 28

Erano quasi le undici ed Ermal e Martina si trovavano davanti alle porte di Santa Maria del Fiore. Erano seduti su una panchina e avevano lo sguardo rivolto verso il cielo, a guardare le stelle. Uno spettacolo a dir poco stupendo, nonché romantico. Ermal passava dal guardare la volta celeste al guardare lei, che per lui era la sua stella per eccellenza.

-Sai i miei genitori hanno festeggiato il loro matrimonio lì, proprio in quel ristorante.- disse la giovane Vigentini introducendo un nuovo discorso.

-Ah davvero?- chiese lui sorpreso a sua volta.

-Sì ed anche il mio battesimo e la mia prima comunione.-

-Che strano scherzo del destino l'aver scelto proprio quel preciso ristorante.-

-Anche tu credi in queste cose Ermal?-

-Non proprio. Ma ha il suo fascino sapere l'esistenza di un destino in cui tutto è scritto.-

-In questo mi sento di darti ragione. Faccio parte di una famiglia di musicisti e avevo deciso di intraprendere studi scientifici per inseguire una carriera ben diversa. Invece poi sono tornata dalla musica, quasi inconsapevolmente e che prima rifiutavo. Altro che strano scherzo del destino!-

-Hai capito quali sono le tue vere potenzialità e come sfruttarle al meglio. Fino a cinque mesi fa avrei pagato una fortuna per poterti veder suonare qualcosa. E ora lo fai per passione, associ allo strumento ricordi felici della tua vita e tanto basta.-

A lui interessava solamente vederla felice di aver trovato la sua strada e sorridere. Il resto poteva passare momentaneamente in secondo piano.

-Una volta tornato a Milano cosa farai?- le chiese la sua ragazza smettendo di guardare le stelle per appoggiare la testa sulla sua spalla. Ermal aveva deciso di partire da lì a due giorni, anche voleva restare ancora per molto.

-Mancano gli ultimi preparativi prima del Forum, mi porteranno via al massimo quattro giorni, e poi più nulla. Quindi potrò venire con te al Santa Cecilia, il 27 aprile e senza obiezioni. Mancano sempre meno giorni dopotutto. Ho chiamato il personale e mi hanno riferito che i colloqui inizieranno per le nove di mattina e che termineranno tutti nel giro di due ore. Ergo potremo ripartire per le undici ed essere a Milano, con quattro ore di treno al massimo, per le tre del pomeriggio.-

-E la mia valigia?-

-Dato che sarai a Roma, già a partire dai giorni precedenti, tua zia si è gentilmente offerta di portare la tua mini valigia con sé.-

-Hai pensato proprio a tutto!- esclamò divertita gettandogli le braccia al collo per stringerlo in un forte abbraccio.

-E non è tutto! Ho pensato di invitare anche Alessia al Forum, dopotutto sarà anche il giorno del tuo compleanno. Quindi dopo il tuo esame partirà con noi per Milano e ora non hai più scuse.-

-In verità ne potrei trovare altre ma probabilmente saresti venuto lo stesso, ostinato come sei.-

-Esattamente!- rispose il cantante con un bacio sulle labbra.
-Ti ho già detto che sei incantevole con questo vestito?- chiese lui toccandole i fianchi coperti da un giubbino di pelle confetto.

-Mi troveresti incantevole anche indossando un sacco di patate.-

-Affermativo anche questo!-

-Mi preme evidenziare i tuoi gusti molto singolari e discutibili.-

-A me preme ricordarti che i miei gusti sono più che azzeccati

Pur essendo i primi giorni di aprile, il tempo meteorologico non era dei migliori e verso le undici di sera iniziò a piovere e a soffiare il vento. Martina vedeva i passanti iniziare a correre per trovare riparo. Alcuni raggiunsero bar, tettoie o le proprie macchine per tornare a casa. Anche lei ed Ermal decisero così di correre verso la macchina.

-E io che stavo per proporti l'ultima cioccolata calda di stagione ma non ho alcuna intenzione di tornare sotto la pioggia alla ricerca di un bar.- disse Ermal con tono quasi adirato dopo aver aperto la portiera al lato del guidatore ed essersi seduto.

-Potrei preparartela io stessa una volta tornati a casa. Compro spesso Ciobar della Cameo. E sono sicura che la preferirai di gran lunga a quella del bar.- rispose la ragazza sistemandosi la gonna e i capelli leggermente in disordine.

-Percepisco una punta di egocentrismo.-

-Sono stata semplicemente molto diretta.- rispose lei facendo ridere di gusto il cantante mentre guidava con il gomito sinistro appoggiato al finestrino. Martina si aspettava una risposta alle sue parole, pronta a metterla a tacere e invece non arrivò. La ragazza continuava a vederlo pensieroso come se stesse cercando di parlare ma c'era qualcosa che lo tratteneva.

-Sei strano stasera, per caso c'è qualcosa che non va e vorresti parlarne?- chiese lei un tantino preoccupata. Ermal non è mai stato un tipo troppo silenzioso, al contrario, è sempre stato molto socievole. Ovviamente non mancavano i momenti in cui necessitava di stare da solo.

-Va tutto bene! Mi sento solo un po' stanco. Stanotte cercherò di dormire un po' più del solito.-

-Passi notti consecutive dormendo a malapena quattro ore e non ti è mai pesato...-
Qualcosa non le quadrava e voleva assolutamente vederci chiaro. Eppure Ermal decise di non rispondere di nuovo.
-Ermal dove sei stato mentre io ero a casa a prepararmi per stasera?-

-Ho fatto un salto a scuola da tuo padre, magari poteva aver bisogno di aiuto, poi ho fatto un giro nella piazza principale, ho scattato foto con alcuni fan che mi hanno visto e poi sono tornato da te.-

-Sicuro non ci sia altro Ermal?-
Non era poi del tutto convinta e, anche se lui probabilmente non avrebbe fornito le informazioni richieste, sapeva già da dove iniziare ad indagare: la scuola.

-Mi sfugge il perché tu me lo stia chiedendo...-
E forse lei aveva fin troppi motivi che l'avevano spinta a chiedere.

-Perché percepisco questo tuo malessere che ti porta ad essere continuamente agitato.-

******

Cinque giorni prima circa:

Martina era da suo padre, a scuola di musica, insieme a Lorenzo ed era terminata da poco la lezione pomeridiana con i bambini. Suo padre aveva raggiunto la sala registrazione per incontrare un nuovo collaboratore e lei stava prendendo in considerazione l'idea di tornare prima a casa, non sapendo come impiegare produttivamente il tempo.

-Hai intenzione di aspettare tuo padre per tornare a casa insieme?- le aveva chiesto il giovane ragazzo mentre la osservava seduta su una poltroncina con le braccia conserte.

-Stavo riflettendo e, da una parte, mi conviene tornare a casa direttamente senza aspettarlo ma, dall'altra, stavo pensando alle mensole nel suo studio con tutti i trofei vinti che, giorni fa, mio padre mi aveva chiesto di spolverare e sistemare .-

-Se vuoi potrei restare qui e aiutarti a finire tutto il prima possibile...-

Martina ci rifletté su e decise di accettare il gentile aiuto del ragazzo e, preso lo spray ed un vecchio panno, raggiunsero lo studio di Roberto. Svuotarono le mensole appoggiando provvisoriamente i trofei sulla scrivania, uno ad uno. Martina prese una sedia nelle vicinanze e ci salì sopra cercando di mantenere il giusto equilibrio.

-Insomma manca sempre meno al primo anniversario di Valeria.- disse lui introducendo il discorso. Era salita sulla sedia e aveva iniziato a riordinare i trofei, spolverati e lucidati bene, secondo un preciso ordine di altezza.

-Già...- rispose lei cercando di far cadere il discorso. Non c'era poi molto da dire dopotutto e lei ancora non riusciva a parlarne con molta leggerezza.

-Ieri ho incontrato Bianca al supermercato e mi ha chiesto in merito ad eventuali sviluppi riguardanti la manifestazione. Le ho detto che stiamo lavorando agli ultimi preparativi e che presto sarei andato da lei per porgerle qualche domanda.-

-Domande di che tipo?- chiese lei confusa e curiosa di sapere.

-Niente di particolare. Con i membri dello staff si sta pensando di creare un video per ricordare Valeria, inserendo alcune sue foto con i suoi genitori e amici, infatti passerò anche da te un giorno di questi. Per concludere inseriremo un racconto di Bianca e suo marito su un ricordo di Valeria che porteranno nel loro cuore per sempre.-

La ragazza la trovò un'idea molto carina e avrebbe dato, in qualche modo, anche il suo contributo.

-Per me potrai venire senza problemi ma più in là perché tra due giorni arriverà Ermal, per trascorrere del tempo con me.-

-Ah!- rispose lui lasciandola molto sorpresa. Non riusciva a dare una spiegazione logica alla sua reazione.

-Cosa significa "Ah!"?- chiedendogli di seguito.

-Nulla di particolare! Diciamo che non mi aspettavo una scelta simile da parte tua sapendo che sei un tipo di persona che preferisce fare le cose con molta calma.- rispose lui con nonchalance scatenando un profondo fastidio da parte di lei. Stava cercando di mantenere la calma perché non era il caso di far scatenare il finimondo in quel momento.

-Questo pensiero te lo potevi risparmiare dato che non ha né capo e né coda. Io ed Ermal stiamo insieme da due mesi e quando abbiamo del tempo libero a disposizione è normale che decidiamo di volerlo passare insieme. E per tua informazione ho valutato molto bene prima di dare una chance alla nostra storia.-

-Immagino, ma non credi sia il caso di aspettare proprio perché sono passati due mesi? Non ti sembra una decisione un po' troppo affrettata?-

Decisamente la pazienza iniziava ad avere un limite e lui lo stava oltrepassando fin troppo. Chi era lui per esprimere un giudizio come a volerle insegnare come ci si comporta in occasioni simili?

-Ho come il presentimento che a te dia fastidio il solo fatto che lui sia il mio fidanzato. Se così fosse mi dispiacerebbe visto che mi aspetto maggiore supporto da parte dei miei amici. Lorenzo io non ti potrò dare mai una speranza perché tra me e te non potrà esserci più nulla. Sono innamorata del mio ragazzo e continuerò a esserlo per sempre.-

-Sai che non getterò la spugna! Ermal non fa per te e stai buttando energie in una relazione che non ha speranze di durare a lungo.-

-Ma tu cosa ne sai? Come fai a dire o solamente pensare questo? Stai pur certo che non mi passerà mai e poi mai per la testa l'idea di scegliere te al suo posto. Vai avanti con la tua vita Lorenzo!- gli ordinò terminando definitivamente il suo lavoro prima di tornare con i piedi per terra.
-E poi vorrei ricordarti il nostro chiarimento a Natale, in occasione della recita dei ragazzini.-

-Ricordo bene le mie parole! Ti ho detto che sono pentito di averti lasciata andare, so cosa ho perso e che non avrei ottenuto molto cercando di farti cambiare idea vista la tua attrazione per Ermal.-

-Stupida io che ti ho creduto e che ero pronta a mettere da parte il passato per tornare ad avere un ottimo rapporto amichevole.-

-Non ho mai detto che avrei accantonato l'obiettivo di far cambiare idea a te.-

-Io torno a casa mia, non ho altro da dire!- esclamò furiosa afferrando la sua borsa e il giubbino di pelle.

-Ti chiedo una sola possibilità Martina...-

-Stammi bene Lorenzo...- rispose lei decidendo di ignorarlo completamente. Non avevano più nulla da dirsi e lui aveva mandato all'aria la sua possibilità di poter ripristinare la loro amicizia, nel migliore dei modi.

******

Aveva intenzione di prendere di petto Lorenzo e parlargli ma non voleva far apparire Ermal come una persona debole, che aveva bisogno di lei per difendersi, perché non era affatto così. Ermal era persona dal carattere forte e che sapeva far valere le sue ragioni nel modo più appropriato. Ovviamente avrebbe trovato il modo di parlargli e senza far tirare a Lorenzo le conclusioni. Doveva riflettere, agire d'astuzia e il piano, una volta architettato, non doveva assolutamente fallire. Ermal, anche se inconsapevolmente, le aveva rivelato un dettaglio prezioso. Aveva detto di essere passato a scuola per offrire aiuto a suo padre prima di fare una lunga passeggiata per il centro. Era uscito di casa alle cinque del pomeriggio e la scuola dista venti minuti a piedi, quindici minuti andando a passo svelto magari, ma non avrebbe avuto il tempo di poter incontrare Roberto, che aveva fatto ritorno a casa prima delle cinque e dieci.
Nella ricostruzione dei fatti tutto aveva il suo senso logico ma ciò che la preoccupava erano le parole che Lorenzo poteva aver rivolto ad Ermal. Avrebbe messo una volta per tutte il punto finale a quella storia, con o senza la collaborazione di Ermal.

-Martina va tutto bene? Mi stai ascoltando?-

"Mannaggia poteva aver detto qualcosa di importante..."

-Scusami stavo riflettendo su altro. Cosa dicevi?-

-Volevo sapere se avevi intenzione di vedere i DVD di cui mi stavi parlando adesso, oppure domani.-

Aveva completamente dimenticato i DVD che voleva vedere. E pensare che era stata lei stessa a proporlo ad Ermal di vederlo per evitare di dimenticare e alla fine stava per accadere ugualmente. Doveva vederlo ora, l'avrebbero aiutata a distrarsi un pochino e ad allontanare la mente da tutti gli avvenimenti accaduti in cosí poco tempo.

-Se a te va di vederli potrei andare a prenderli seduta stante. Visto che qui non c'è modo di far parlare qualcuno. Riferimenti a persone o cose sono puramente casuali.- disse lei pronunciando le ultime parole con un tono di voce maggiore tale da essere udita fin troppo dal riccio che sorrise capendo subito.
Così di fronte alla risposta affermativa del riccio decise di dirigersi verso la sua cameretta e tornò in sala con una coperta ed una scatola. La mise così tra lei e il suo fidanzato.

-Questa è la scatola dei ricordi che mi ha consegnato Bianca, il giorno in cui sono andata a trovarla. Mi ha detto di essere stata Valeria stessa a prepararla, prima della nostra partenza per Manchester, ma non so ancora il perché. Io avevo già una personale scatola dei miei ricordi con Valeria anche se tuttora non riesco a trovare il coraggio di prenderla tra le mani e aprirla...- parlò la ragazza prima di provare ad alzare il coperchio della scatola verde lime. Posizionò le mani sui lati del coperchio ma cambiò idea e non la aprì più.
A casa di Bianca riuscì a trovarla sapendo di avere la donna al suo fianco ad infonderle coraggio.

-Ermal apriresti la scatola al posto mio per favore?-
gli chiese gentilmente la ragazza. Non provava timore nell'aprire quella scatola, poteva farlo senza alcun problema, ma lo aveva chiesto a lui perché voleva renderlo partecipe di quel momento. Lui l'aveva aiutata a superare delle paure che, fino a mesi prima, avrebbe trovato impossibile lasciarsi alle spalle. Lui sorrise e si alzò dal divano per raggiungerla e sedersi di fianco a lei, per averla più vicina, mise la scatola sulle sue gambe e la aprì. Al suo interno Ermal trovo, oltre ai due DVD di cui parlava Martina, anche un album di fotografie ed un orsacchiotto marroncino, dal fiocco rosso al collo, non troppo grande.

-È molto carino questo orsacchiotto non trovi?- le chiese il riccio vedendola con lo sguardo perso a fissare il contenuto della scatola.

-Uno uguale si trovava sul suo letto, ora che ci penso. Potrebbe averli comprati insieme affinché ne avessimo uno ciascuno.- ipotizzò lei ricordando il giorno in cui entrò dentro la camera della sua amica dopo tanto tempo.

-Potrebbe essere e poi lo trovo un bellissimo gesto!-

-Sì non posso darti torto. A Valeria piaceva condividere vestiti, peluches e altro con me. Devo ammettere che anche a me non dispiaceva.- rispose la ragazza guardando il cantante vicino a lei lasciarle un bacio sulla fronte e questo la spinse a stringersi più a lui per poi decidere di alzarsi poco dopo ed inserire il disco nel lettore DVD. Non ebbe nemmeno il tempo di raggiungere il suo ragazzo sul divano e prepararsi psicologicamente dal momento in cui una voce, proveniente dal televisore, attirò la sua attenzione.

"Ciao amica mia! Se stai guardando questo DVD significa che, anche questa volta, non riuscirai a liberarti di me tanto facilmente."

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