Capitolo 17
<<Io partirei da questo: Io sto con Metamoro. Un hashtag clamoroso e avete avuto un affetto pazzesco in questi giorni.>>
<<Ma tu hai visto Vessicchio con la maglietta nostra con la scritta Io sto con Metamoro?>>
<<Tanto amore per Vessicchio! Quindi è stato lui a portarci quinti in tendenza mondiale...
Incredibile grazie Beppe.>>
La storia del plagio non reggeva assolutamente e poi rischiare l'espulsione dalla gara sembrava un' esagerazione. Erano comunque rimasti nel loro 30% no? Marco le chiese di restare in hotel senza seguire loro che avrebbero avuto una giornata parecchio movimentata. A cominciare dalla conferenza con i giornalisti in sala stampa durata quasi tutta la mattinata, interviste extra e sospensione dalla gara per quella seconda serata.
<<Già non ce la fa più a sopportarmi vedi?>>
<<No ma io ti voglio bene, sono solo invidioso dei tuoi tatuaggi tutto qua!>>
Ermal sembrava stesse per esplodere e, prima o poi, lo avrebbe fatto ma a telecamere spente. Era solo questione di tempo. Fabrizio riusciva a nasconderlo meglio ma nemmeno lui se la stava passando molto bene. Sentiva un senso di responsabilità verso il suo amico e per tutto quello che stava succedendo.
<<Bene adesso fatevi le domande e datevi le risposte.>>
Perfino i giornalisti non ce la facevano più ad intervistarli e loro due non ne potevano più di dire a tutti sempre la stessa cosa. Così decisero di cominciare a suonarsela e a cantarsela da soli. Verso tardo pomeriggio tornarono in albergo, forse erano le cinque di sera, sei al massimo e nell'aria si respirava un venticello. Avevano trovato la settimana fortunata soleggiata e nessuna previsione di pioggia. Vige provava a rintracciare sua cugina ma era irraggiungibile. Una, due, tre chiamate ormai aveva perso pure il conto.
-Ma sarà nella vostra stanza. Non esce di lì da ieri sera.- rispose Fabrizio cercando di tranquillizzarlo.
-Sì ma perché non rispondere? La cerco da tre ore.-
Aveva chiesto anche alla reception ma anche loro non la vedevano dalla sera prima. Andrea salì nella loro stanza. I letti erano ben fatti, la stanza era in ordine, c'era il suo cellulare ma di Martina nessuna traccia. A quel punto Andrea iniziò ad allarmarsi ulteriormente perché non era da lei lasciare l'albergo senza il suo cellulare. Poi lo raggiunse Ermal che, nel frattempo, era tornato in camera.
-Sta dormendo nella mia stanza. Aspetto che si svegli o te la porto tra poco.-
-No lasciala dormire da te. Sarà venuta per un motivo preciso o sarebbe rimasta qui.-
Alla fine erano stati riammessi in gara e potevano concedersi qualche ora di riposo per recuperare le energie.
-Ermal torna da lei, potrebbe avere bisogno di qualcosa non appena si sveglierà. Tra poco passerò anche io.- gli chiese Andrea preparando il cambio di abiti per la mattina seguente.
-Non hai altro da dirmi?- chiese Ermal stupito un po'.
-No già sai, ne abbiamo parlato a Capodanno. È mia cugina, le voglio bene e voglio che sia felice. E se lo è accanto a te io non ho da obiettare.- rispose dandogli una pacca sulla spalla seguito da un "ti tengo d'occhio" indicando appunto i suoi occhi. Inizialmente stava pensando di andare a dormire da Marco ma poi aveva subito cambiato idea. Dopotutto Andrea aveva ragione, magari si sarebbe svegliata e lo avrebbe cercato, non trovandolo in camera. Anche se sicuramente a breve si sarebbe svegliata, facendo due calcoli veloci. Andrea non riusciva a rintracciarla da tre ore prima, quindi si era addormentata alle prime ore del pomeriggio. E così fu! La vide aprire gli occhi verso le dieci di sera mentre stava leggendo un libro per non disturbarla.
-Finalmente ti sei svegliata! È passato una trentina di minuti fa Fabrizio, parlava e rideva ad ultrasuoni ma nulla, hai continuato a dormire in maniera imperterrita.-
-Dormo da tanto?-
-Penso tu abbia dormito almeno cinque ore. Quando sono venuto qui già dormivi e avevi le mani gelide e cadaveriche. Ti ho messa sotto le coperte proprio per questo.-
-E la gara?-
-La riprenderemo domani.-
-Una buona notizia finalmente!- esclamò abbracciandolo ormai con aria sollevata.
-Io sono venuta qui perché stavo aspettando tue notizie. Mi stavo preoccupando, ho seguito in diretta la conferenza stampa ed eravate arrabbiati tu e Fabrizio, poi ho visto altre interviste e ho letto anche i vostri post sui social...-
-È tutto finito! Vuoi che chiami Andrea e gli dico che torni da lui?- chiese nel momento in cui si staccarono, anche se a malincuore. Sarebbero rimasti abbracciati l'uno all'altro per molto altro tempo ancora ma Martina doveva parlargli e il discorso andava affrontato. Così gli afferrò la mano quando lo vide alzarsi per andare a prendere il telefono.
-No voglio restare qui con te, ho bisogno di te!- il riccio torno così a sedersi affianco a lei, che prese finalmente il discorso.
-I miei non erano veri e propri dubbi, ho solo paura di lasciarmi andare, ma questo già lo sapevi. È successo soprattutto dopo che ti ho dato il mio regalo di Natale. Ci trovavamo l'uno a pochi centimetri dall'altro e io ti volevo dare un bacio. Può sembrarti strano ma è ciò che mi ha mandato in confusione più di tutto il resto. Prima di quella sera non ho mai sentito quel forte trasporto fra di noi. Credevo fosse un comportamento normale. Io stavo molto bene con te e ma temevo che prima o poi non ci sarebbe stato un seguito. In quell'istante una parte di me non voleva mettere un punto fermo perché, se solo avessi mostrato più coraggio, probabilmente ti avrei dato il mio primo bacio quella sera stessa. Ma così non è stato! Poi riflettevo e non capivo cosa trovassi in me. Meritavi di meglio, mi ripetevo, ma tu mi vedevi ovunque, anche nei sogni e sarei ipocrita se ti dicessi che non ero felice perché volevo continuare ad essere lì dentro. Mi facevano sentire unica, speciale e amata, anche se io non so cosa sia l'amore. Forse lo potrei capire stando con te, forse no. E anche se la tua carriera ci terrà spesso lontani voglio credere nella nostra storia e credere che tutto andrà per il meglio, senza timore.-
-Non sarà facile stare dietro a me e ai miei mille impegni ma cercherò di gestirli al meglio e staremo insieme tutte le volte che ci sarà possibile.- rispose il cantante prendendo le mani di lei fra le sue. Iniziò lasciando delle piccole carezze sul dorso della mano per poi intrecciare le dita con le sue. Lui prese a lasciarle una serie di baci roventi sul collo fino ad arrivare alle labbra della ragazza che ricambiò immediatamente. Era un bacio passionale e meno dolce rispetto all'ultima volta. Era un bacio che valeva più di mille parole. Era un bacio che diceva:
Non avere paura
Abbiamo aspettato ma ne è valsa la pena
Andrà tutto bene.
Fabrizio era rimasto al teatro Ariston per supportare Ultimo nella categoria giovani mentre Marco e Andrea, invece, raggiunsero la sala giochi dell'hotel e cominciarono a giocare a biliardino.
-Dopotutto è il suo figlioccio, è giusto che resti lì accanto a lui nel backstage.- parlò Vige esprimendo la sua opinione.
-Ma sì poi io ne approfitterei per provare l'esperienza di stare lì senza ansia per un giorno.- rispose Montanari segnando un secondo gol.
-L'hanno avuta per tutto il giorno, figurati che grande differenza.-
-Tra poco lo romperemo questo biliardino! Ma tu ne sai qualcosa di Martina ed Ermal sempre più vicini nell'ultimo periodo?-
-Bah non molto sinceramente. Cerco di intromettermi poco perché sono comunque cose loro.-
-Ieri li ho trovati quasi appiccicati come la colla e se avessi tardato un minuto di più, ci scommetto il mio patrimonio, li avrei ritrovati a limonare.-
-Probabile!- rispose Vige segnando il suo primo gol dopo tanto.
-Ma non vale! Io volevo vederli, è da novembre che aspetto!-
-Montanari sappi che sei su un terreno minato, placa i tuoi istinti trash.-
-Ma quali istinti trash, questi due quando usciranno allo scoperto si ritroveranno la folla dei tifosi da stadio con trombette, bandiere e quant'altro.- concluse Marco chiudendo una partita 8-3 per lui.
-Andrè sei una pippa!- esclamò in seguito proponendo al suo amico di andare ad un pub lì vicino per bere uno spritz prima di andare a dormire.
Erano le 10 del mattino quando Martina aprì gli occhi, svegliata dai raggi del sole che filtravano dalla finestra. Sentiva il getto d'acqua scorrere che proveniva dalla porta di fronte al letto. Il che significava che Ermal, in quel momento, stava sotto la doccia. Per un attimo nella sua testa si stava formando l'immagine del cantante a petto nudo con l'asciugamano in vita e arrossì all'istante coprendo la faccia con il cuscino sopra cui aveva dormito fino a pochi minuti prima. Si accorse di non sentire il getto d'acqua quando vide Ermal uscire con l'accappatoio in vita e il petto nudo, proprio come lo aveva immaginato, e i capelli bagnati che gocciolavano.
-Buongiorno dormigliona! Con tutte le ore che hai passato dormendo stai bene per un mese.- disse lui mentre tamponava i capelli con l'asciugamano.
- Ma davvero oh...- rispose lei tornando con la testa sotto le coperte per evitare di guardare qualsiasi parte del corpo del cantante. Ermal la raggiunse per scoprire il viso ma mentre lei stava per nascondersi, per l'ennesima volta, l'aveva afferrata per il polso. A lei venne da ridere, fu inevitabile, come se stesse cercando di prenderlo in giro. Lui si avvicinò pericolosamente alle sue labbra e in un attimo si ritrovarono sul letto con lui che sovrastava la ragazza con il suo corpo umido.
-Mi stai bagnando tutti i vestiti!- esclamò contrariata la ragazza.
-Non andrai in giro con i vestiti bagnati, se è questo ciò che ti preoccupa. E comunque puoi sempre decidere di toglierli.- rispose lui tornando a lasciarle altri baci.
-Non mi sembra il caso di assecondare le tue follie.-
parlava lei mentre rispondeva ai suoi baci. Ermal si distese sul letto, accanto alla ragazza, dopo aver indossato boxer e canottiera. Si era stretta a lui cercando di essere coccolata e aveva iniziato a fare le fusa come un gattino.
-Hai dormito tutto il tempo così, stretta a me. Eri adorabile!- le disse mentre passava una mano tra i suoi capelli dove aveva preso a lasciare una serie di nuovi e teneri baci.
-Mi piace stare stretta a te!-
Davanti a quelle parole lui sorrise sulle sue labbra prima di alzarsi dal letto e porgerle una mano per aiutarla e fare la stessa cosa con movimenti poco repentini. Una delicatezza che tanto adorava di lui.
-Ci vedremo direttamente stasera quindi?- chiese lei mettendo su un finto broncio. Lo aveva lasciato finire di vestirsi, aveva preso il telefono e stava uscendo dalla camera per darle tempo di prepararsi con calma.
-Non so, dovrò sicuramente tornare qui per cambiarmi. Ma potresti raggiungerci una volta pronta no?-
-Vedrò cosa fare!-
Gli diede un ultimo bacio prima di vederlo uscire e chiedere la porta alle sue spalle. Poteva sentire ancora il suo profumo sul suo cuscino, dove aveva dormito durante la notte. Raggiunse la doccia e si lasciò andare al getto d'acqua. Sperava di raggiungerli almeno per ora di pranzo o poco dopo. Una volta pronta, uscì dalla stanza senza dare troppo nell'occhio e li raggiunse giusto in tempo di veder loro finire le prove per il duetto del giorno seguente insieme a Cristicchi.
-Ce semo riusciti a fatte venì qua!- le andò incontro Fabrizio per salutarla.
-Viè che te presentiamo Simone.-
-Scusa oggi vado un po' a rilento.- rispose la ragazza ricambiando il suo saluto. Successivamente prese a sistemare i capelli che Fabrizio le aveva precedentemente arruffato. Il romano si occupò di fare le presentazioni tra i due.
"Il piacere è tutto mio!" aveva risposto lei nell'attimo della stretta di mano. Le era capitato di vederlo qualche volta in tv e conosceva qualche sua canzone.
-L'anno in cui ho presentato Pensa, qui a Sanremo nel 2007, lui anche partecipò con una canzone fantastica. Andammo a festeggiare la vittoria di entrambi in un ristorante qui vicino e portammo addirittura i leoncini con noi, per compagnia, come due disagiati.- rideva mentre raccontava questo ricordo, in onore dei vecchi tempi. Lo vedeva felice, spensierato e non poteva non gioire per lui. Voleva vederlo ridere così più spesso.
Ridi Fabrizio, ridi sempre!
Ermal, invece, si stava occupando di scegliere i vestiti da indossare per le prossime due serate. Come per la prima serata, il suo stilista aveva cercato di vestirlo richiamando un po' anche il look di Fabrizio e aveva scelto per lui un completo grigio con un fiore rosso sul petto che si abbinava molto al colore della giacca rossa di Fabrizio. L'esibizione fu anche migliore della prima. C'era determinazione e voglia di andare avanti a testa alta e continuare a dare il massimo.
E anche questa volta non ci avete fatto niente!
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