CAPITOLO 7
Era di un colore rosa fluo, un post-it con la parte appiccicosa non più così appiccicosa a causa della polvere. Impossibile da non notare.
Per qualche secondo lo guardai un po' confusa, chi mai mi avrebbe potuto lasciare un bigliettino il primo giorno di scuola? Anzi nelle prime tre ore di lezione? Ma soprattutto come sapeva che fosse il mio armadietto?
Inizia a pormi trilioni di domande idiote, bastava raccoglierlo, leggerlo e vedere se era veramente per me oppure se si sono sbagliati ed era per l'armadietto accanto. Stupida Ali.
Che cosa ci fai qui? La tua vecchia scuola non ti piaceva?
Impallidii, il mio viso era talmente bianco da potermi confondere con un cadavere, ma era del tutto impossibile, il respiro non era per niente assente anzi andava veramente troppo veloce. Il mio battito cardiaco aumentò ancor prima di finire di leggere. Iniziarono a formarsi le prime goccioline sulla fronte dopo quasi un minuto, mentre il sudore nelle altri parti del corpo si era formato immediatamente, la parte peggiore erano senza dubbio le ascelle.
Strinsi le mie mani in due pugni che cercavo di stringere sempre più forte per cercare di tranquillizzarmi ma la cosa era del tutto impossibile, mi agitavo solamente di più. Le mie gambe non facevano le tremare, sapevo che tra un momento o l'altro sarei crollata per terra.
Mi guardavo intorno, alcuni ragazzi che ancora non erano entrati in classe non si erano ancora accorti della mia situazione per mia fortuna.
Cercai di fare un respiro profondo, di rimettermi dritta e mi asciugai quelle lacrime scese dagli occhi di cui non mi accorsi. Presi la maglietta di cambio che avevo nello zaino e corsi verso il bagno per cambiarmi.
La campanella era ormai suonata già da 15 minuti, entrare in classe adesso era inutile mi sarei solamente presa una bella sgridata il primo giorno, mi inventerò una scuola più tardi.
Girai per la scuola come un ninja, tutti si trovavano in classe, neanche una persona fuori con cui passare il tempo a chiacchierare. Ah questi ragazzi delle scuole private, tutti perfettini che non saltano le lezioni, nella mia scuola, volevo dire ex scuola ormai, a qualsiasi ora potevi trovare persone fuori, non solo i casinisti o quelle persone a cui non andava di fare lezione, anche i secchioni, i più bravi ogni tanto avevano bisogno di staccare. Se si passava nei corridoi dei club stai pur certo di trovare alcuni nerd che giocano a scacchi oppure in aula computer dove qualcuno giocava ai video giochi, per non citare la palestra, lì c'era sempre molta gente anche nelle ore vuote. La nostra palestra non era del tutto agibile, quando pioveva si allagava e anche quando c'era il sole pioveva dentro, la usavano solamente in casi eccezionali infatti per svolgere l'ora di educazione fisica andavano al palazzetto vicino la scuola. Per questo motivo c'era sempre gente, non essendo teoricamente agibile i professori lì non passavano mai e si poteva stare in santa pace.
Qui non c'era una sola palestra. Ce ne erano due:
⁃ una utilizzata dalla squadra di basket, di pallavolo, dalle cheerleeder, dal gruppo di danza e dalle ginnaste;
⁃ e una per svolgere l'ora di educazione fisica.
Non c'erano solo queste due palestre, avevano anche:
⁃ un campo da basket esterno;
⁃ il campo di calcetto e di calcio;
⁃ una piscina da 25m con sei corsie;
⁃ e la pista d'atletica con accanto la pista di salto in lungo.
Direi che i soldi che vengono dati a questa scuola servono soprattutto per finanziate lo sport, mi ricordo di aver sentito dire che avevano intenzione di costruire al suo interno una sala pesi.
Avevo molti luoghi da scegliere ma optai per la prima palestra, quella destinata alle attività extra scolastiche (basket, pallavolo ecc..) per il semplice motivo che era la più lontana e nessuno mi avrebbe trovata, ed è proprio lì che lo incontrai...
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