Ballando con le stelle (o forse no) - Marc Marquez
Oneshot per il contest di carnevale di 2ismeglche1
Di norma, a Carmen, insegnare a ballare a qualcuno non sarebbe per nulla
dispiaciuto, ma in quel momento – dopo essere stata costretta a ritirarsi dalle scene per colpa di un incidente – quando suo marito le comunicò che suo fratello avrebbe avuto bisogno di qualche lezione di tango, ella si sentì crollare il mondo addosso, non tanto perché Marc Marquez aveva la mobilità di un tronco d'albero, ma quanto perché aveva giurato a sé stessa di chiudere per sempre con la danza, nonostante nessun medico le avesse mai impedito di ricominciare a ballare.
Marc odiava chiedere aiuto a qualcuno, non poteva farci nulla, era fatto così, non avrebbe mai ammesso di non saper fare qualcosa, ma in quella situazione, per quanto potesse non piacergli, era stato obbligato a supplicare sua cognata di dargli una mano, perché lui, Marc Marquez, otto volte campione del mondo, attualmente pilota di MotoGP per la Honda, c'era una cosa che proprio non era in grado di fare, e quella cosa era ballare. Quelle poche volte che andava in discoteca si teneva sempre ai margini della sala, seduto sui divanetti, oppure al bancone del bar, e a nulla servivano le suppliche di Alex per cercare di farlo scendere in pista a ballare.
Era alquanto assurdo il fatto che due fratelli che vivevano praticamente in simbiosi, come Alex e Marc, fossero così diversi: il primo timido, gentile, amorevole e il secondo estroverso, travolgente e sempre energico, e soprattutto – pensava Carmen – era assurdo come Alex fosse un ballerino discreto, mentre Marc invece, quando provava a muovere qualche passo su una pista da ballo, finiva sempre per inciampare nei suoi stessi piedi.
Ma perché Marc aveva tutta questa fretta di imparare a ballare? Certamente questa domanda aveva tormentato Carmen da quando Alex le aveva annunciato l'arrivo del fratello poche ora prima. Ella non riusciva proprio a capire cosa avesse potuto spingere Marc a prendere un volo che da Cervera lo avrebbe portato a Parigi, dove viveva con Alex e la loro piccola – mica tanto – bimba. E mentre la ragazza si apprestava ad infornare il pranzo, la risposta alle sue domande iniziò a suonare insistentemente al campanello di casa.
"Marc!" Carmen accolse il cognato a braccia aperte invitandolo ad entrare e facendogli strada verso la camera degli ospiti, dove lui si sistemò prima di scendere in salotto dove Carmen lo aspettava seduta sul divano, in attesa di spiegazioni.
"Allora? Come mai hai un così urgente bisogno di imparare a ballare?" la ragazza era parecchio curiosa di sapere le motivazioni che avevano spinto il cerverino a rivolgersi a lei così disperatamente.
"ecco...io..." Marc era in evidente difficoltà a spiegare la situazione.
"non mi dire che devi fare colpo su una ragazza" Carmen scoppiò a ridere
spalancando gli occhi in un modo che solo lei sapeva fare e puntò un dito in
direzione del cognato "no perché se fosse così, sei proprio messo male Marc"
"NO! Ma quale ragazza!!! Mi hanno invitato a 'Ballando con le stelle' ma io non so ballare!" la voce disperata di Marc fece scoppiare ancora di più a ridere Carmen, che dovette prendere diversi respiri profondi prima di riuscire a calmarsi.
"Fammi capire, quanto tempo ho per renderti un perfetto ballerino di bachata?"
Carmen ora stava cercando di focalizzarsi sul lavoro che aveva da fare con Marc, ed era certa che non sarebbero bastati mille anni per farlo sciogliere il minimo indispensabile per riuscire discretamente in uno di quei balli di coppia latino americani che propinavano in quel programma.
"In realtà devo ballare il tango..." Marc forzò un sorrisino a mezza bocca, più per cercare di rassicurare sé stesso che la cognata – che aveva corrugato la fronte portandosi una mano tra i capelli – prima di sparare l'informazione più importante di tutte "...e tra tre giorni devo essere a Roma a registrare la puntata"
"COSA?!!?" l'urlo di Carmen scosse le pareti della casa, e la ragazza, solitamente tranquilla e pacata, iniziò a farneticare in spagnolo e a inveire contro il povero – neanche troppo – Marc, che la guardava con lo sguardo di chi sa di star facendo un errore enorme.
Se non fosse stato per l'intervento di Alex, richiamato dalle urla di sua moglie, Carmen probabilmente avrebbe tirato in testa a Marc uno dei trofei di Alex che si trovavano sulla mensola del soggiorno sopra al televisore: non era fisicamente possibile riuscire a trasformare Marc in un ballerino quantomeno decente di Tango entro quarantotto ore, ma Carmen voleva almeno provarci.
Erano le quattro e mezza di pomeriggio passate da un po' e Marc e Carmen erano fermi al punti di partenza, dato che la ragazza si rifiutava categoricamente di indossare un paio di scarpette da ballo e guidare Marc non solo a parole ma anche con i fatti, i capelli castani della ragazza, solitamente raccolti ordinatamente in una crocchia alla sommità della testa, le ricadevano sul viso in modo disordinato.
Al ragazzo non era andata meglio, dato che non riusciva proprio a sciogliersi e a ballare in maniera quantomeno decente, certo se avesse avuto una partner sarebbe stato meglio, ma conosceva l'avversione di Carmen per le scarpette da ballo, dopo che proprio a causa di una di queste – a cui si era rotto il tacco prima di uno spettacolo – si era ritrovata con un legamento rotto e l'impossibilità di prendere parte allo spettacolo in cui aveva sempre sognato di esibirsi.
I due giacevano scomposti sulpavimento della sala prove presente nel seminterrato, quando a Carmen venne un'idea: imparare a ballare il tango in solitaria non era la cosa più semplice da fare, e di certo Alex non poteva aiutare il fratello, la scelta del partner per Marc era ricaduta quindi sulla piccola Ines
Marquez, 10 anni, bimba paragonabile ad uno di quei giocattoli a molla, nonché nipote preferita di Marc.
"Ines! Tesoro puoi venire un secondo?" Carmen richiamò la figlia, che, con tutta probabilità era appena tornata a casa da scuola.
"Ciao mamma, HOLA TIO MARC" la bimba saltò in braccio allo zio allacciandogli le braccia al collo e facendosi spupazzare da Marc che, ben felice di fare una pausa dalla danza, iniziò a giocare con la piccola correndo in giro per la stanza.
"Mamma, ma perché c'è qui lo zio?" dopo la sorpresa iniziale, la curiosità si era fatta spazio nella mente della piccola Ines.
"Devo insegnargli a ballare il Tango, mi daresti una mano?" la faccia di Carmen era quasi supplichevole nei confronti della figlia, che la stava guardando con gli occhi spalancati e una mano sulla bocca a impedire alle risate di uscire.
"mamma – sussurrò Ines – ma lo zio sembra un pezzo di legno quando balla!"
Carmen trattenne le risate per poco, ma riuscì a darsi un contegno solo per
rispondere alla figlia con un perentorio "non si dicono queste cose Ines" per poi scoppiare a ridere a crepapelle: in effetti la piccola aveva centrato appieno il punto e nessuno avrebbe potuto esprimerlo meglio di così.
Dopo quasi mezz'ora di prove con la bimba, le cose erano leggermente migliorate, ma ballare con un partner di quasi trenta centimetri più basso di te, non era il massimo, quindi Ines, con tutta l'innocenza di cui è capace una bimba di 10 anni, domandò a Carmen se potesse aiutarla perché "mamma, zio Marc è davvero negato!" La replica del ragazzo era arrivata sotto forma di solletico alla piccola.
"Ei guarda che mi sto impegnando io!" borbottò a fine tortura, mettendo il broncio alla nipote
"Non te la prendere zio!! Però sei davvero un incapace" Ines gli stampò un bacio su una guancia, mentre lo strattonava per alzarsi "dai, proviamo un'altra volta!" Carmen, vedendo quella scena sorrise e pensò a quando anche lei ballava, che bello quel periodo! Un moto di nostalgia si impossessò di lei, e all'improvviso capì che la danza le mancava davvero tanto, e che doveva aiutarlo sul serio Marc, altrimenti avrebbe fatto ben altro che una sola brutta figura in televisione! Si alzò e si sistemò alla meno peggio la crocchia di capelli ormai disfatta del tutto, chiese a Ines di andare a chiamare Alex, in modo da non farla ballare da sola, e si posizionò davanti a Marc, cercando di fargli capire come dovesse posizionare le mani e le braccia e come dovesse muovere i piedi per evitare di cadere a terra inciampando sui suoi piedi e di pestare gli alluci alla povera ballerina.
Certo, queste lezioni sarebbero state appena sufficienti per imparare a ballare il tango in maniera decente, ma a nessuno importava niente, dato che Marc era finalmente riuscito a non inciampare sui suoi piedi mentre ballava, Carmen aveva ripreso a ballare, Ines aveva passato del tempo con lo zio che vedeva sì e no per 15 giorni all'anno, e Alex? Beh lui sicuramente si è goduto le scene comiche realizzate inconsapevolmente da Carmen e Marc con una bella ciotola di pop-corn in mano – che poi il suoi personal trainer avrebbe trovato il modo di fargli smaltire.
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