2.
Un paio di occhi azzurri che splendevano nel buio erano posato sulla figura di un giovane ragazzo dai capelli corvini che si trovava seduto di fronte a lui.
Del vecchio incendio, ormai era rimasta solo una cicatrice: essa aveva smesso di bruciare quando il suo cuore aveva iniziato a fargli male nel petto. Quando aveva capito che Hajime per lui non era solo un amico, il suo migliore amico, Hajime era qualcosa di più e lo sapeva.
Seishu non si era mai nascosto davanti a quella evidenza. Aveva accettato i suoi sentimenti e gli aveva giurato fedeltà assoluta. Gliela aveva giurata quel giorno in cui lo aveva salvato dall'incendio. Gliela aveva giurato davanti al letto d'ospedale dove c'era sua sorella attaccata ai tubi e piena di fasce. Gliela aveva giurata anche quando lei era morta.
Aveva visto vari stati d'animo attraversare quei fantastici occhi tristi, uno di questi era la determinazione. Il loro era un amore a senso unico, Seishu amava Hajime, Hajime amava Akane e avrebbe fatto di tutto per lei.
Hajime lo sapeva.
Forse era sbagliato.
Ma a lui non dispiaceva essere scoperto in quel modo.
Amava Hajime così tanto che per lui si sarebbe fatto uccidere.
Anche se per Hajime, invece, non era così ... Lui si sarebbe fatto uccidere solamente per Akane.
Akane.
Quel nome lo aveva sentito per anni, uscire dalla bocca del corvino, anche dopo la morte della sorella.
Sapeva che venisse tormentato nel sonno dai fantasmi del passato quando c'erano notti in cui si presentava sotto casa sua e lo invitava a dormire amda lui.
I due scopavano ogni volta che succedeva.
Seishu amava il calore del corpo del suo amico.
Mentre per Hajime era solo una distrazione. A lui stava bene così pur che l'altro non se ne andasse mai via.
A volte dormivano insieme, a volte invece si svegliava senza Hajime al suo fianco e sentiva un vuoto nel petto così straziante che cercava di ignorare, rimanendo al fianco del corvino. Sempre e per sempre.
Non gli aveva mai dato un abbraccio, ma anche solo il calore del suo corpo durante l'amplesso gli bastava per farlo sentire vicino a sé.
E quella non era stata una di quelle notti. Hajime di era presentato da lui, a casa sua, non per fare sesso ma perché aveva un piano in mente.
Hajime gli aveva spiegato a grandi linee cosa avesse intenzione di fare, Seishu non era d'accordo ma doveva esserlo perché era suo amico, il suo fedele destriero.
"Quindi vuoi unirti alla black dragon ?"
Gli occhi del corvino parvero brillare sotto l'unico debole fascio di luce presente nella stanza.
"È l'unico modo per fare i soldi."
Hajime era una persona che asprirava al successo, avrebbe utilizzato qualsiasi strada per raggiungerlo, pur di non soffrire di nuovo e se serviva quello per farlo felice, lì avrebbe accontentato, anche se già sapeva che ci avrebbero perso loro.
Fece un sospiro, poi annuì :"bene, allora io sono d'accordo."
L'altro sorrise debolmente, un sorriso che venne illuminato anch'esso dalla luce:"non avevo nessun dubbio."
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