13. La fine e l'inizio

La mezzanotte era passata da un pezzo quando arrivarono. Avevano cavalcato a briglia sciolta per più di ventiquattro ore ininterrotte, ed erano sfiniti. A metà strada si erano imbattuti in una frana e avevano dovuto fare dietrofront, e girarle intorno, perdendo fin troppo tempo.

Durante la corsa, Keeryahel gli aveva spiegato come funzionava la magia della Sorgente, e perché fosse importante arrivarci di notte.

«La magia delle Fate è legata alla luce della luna, e così la Sorgente degli Specchi. La luce lunare deve colpire i cristalli di cui è cosparsa la montagna che nasconde la Sorgente, i cristalli rifletteranno il raggio fino allo specchio d'acqua, che si incanterà; solo quando la luce lunare colpisce l'acqua la magia si attiva. È in quel momento che dobbiamo immergere Myrindar nell'acqua, e sperare che non sia troppo tardi. Di giorno il sole copre la luce della luna, che non entra più nella caverna, e la magia non può essere attivata» aveva detto.

Per questo avevano corso così tanto.

L'ingresso era niente di più di una fenditura su una parete rocciosa quasi verticale. Solo avvicinandosi, Jahrien notò che il bordo era inciso di segni, e l'apertura ricordava un arco a sesto acuto dall'altezza vertiginosa, segno che non era una caverna naturale.

L'interno era buio pesto. E quel poco che si vedeva era un cunicolo alto e stretto, che scendeva quasi ripido nel ventre della montagna. Decisero di lasciare fuori i cavalli, presero le borse, e si immersero nell'oscurità. Jahrien teneva Myrindar tra le braccia, ancora esanime. Sembrava quasi fosse morta, tranne per quel lieve movimento del petto che segnalava il suo respiro.

Keeryahel prese un bastone e ci accese un fuoco magico, azzurro, sulla punta. Dava alla galleria un aspetto irreale, come se tutto fosse un incubo.

Ma non era un incubo.

Non lo erano stati gli occhi viola e le urla di Myrindar. Non lo era il Kratheda, di cui Jahrien sentiva l'energia crescente mentre stringeva la ragazza.

Non lo era il sole che inesorabilmente si avvicinava all'orizzonte, pronto a comparire per donare la luce alla terra, e la morte alla ragazza.

Perché non avrebbe resistito un altro giorno intero, lo sapevano entrambi, e l'alba si avvicinava sempre di più.

Implacabile e quasi malvagia come il destino di quella ragazza.

Jahrien non sapeva da quanto tempo erano là sotto. Potevano essere venti minuti come giorni interi. Il cunicolo era sempre uguale, la pendenza era la stessa. L'unica cosa che cambiava, era la disperazione che il ragazzo sentiva crescere dentro di sé.

Ad un tratto si mise a correre, mentre le lacrime riuscivano infine a sgorgare dai suoi occhi.

Quasi non si rese conto che la galleria diventava sempre più larga, le pareti più lisce, il pavimento meno pendente. Quando se ne accorse, il cuore cominciò a battere più in fretta, e le gambe accelerarono il passo.

La sala in cui si ritrovò non era particolarmente grande, ma era spettacolare. I cristalli spuntavano dappertutto, minuscoli ed enormi, bianchissimi. Tutto brillava di luce riflessa.

Jahrien si guardò intorno impaziente. Lo Specchio. Dov'era?

Poi lo vide, oltre due giganteschi cristalli che quasi sfioravano il soffitto. Era un laghetto di acqua limpida, non tanto grande e poco profondo. Al centro esatto, una sottile lama di luce fendeva la penombra e si tuffava nell'acqua.

«Portala sotto la luce!»

La voce di Keeryahel gli arrivò distante. Lui era già entrato nel lago, cercando di fare in fretta.

L'acqua era gelida. Subito cominciò a rabbrividire, ma non gli importava. Voleva solo salvarla.

La luce si stava assottigliando. Jahrien accelerò.

L'acqua ormai gli arrivava al petto, ed era ancora distante. Si diede la spinta e cominciò a nuotare, ma il peso dei vestiti e delle armi lo rallentava. L'Elfa dietro di lui gli diceva qualcosa.

Raggiunse la luce che non era che un sottile spillo. Fece in tempo a immergere Myrindar per pochi secondi, poi il raggio si ridusse fino a sparire, e la grotta piombò nel buio.


***


La ragazza dormiva ancora. Erano passate un paio d'ore, e ancora non dava nessun segno.

Keeryahel era dubbiosa. La magia delle Fate aveva avuto troppo poco tempo, secondo lei, per combattere la magia dei Demoni... però Myrindar dormiva tranquilla, e quella terrificante aura che avevano sentito provenire dal Kratheda era svanita. Lo consideravano un buon segno.

La luce scarsa del fuoco di Keeryahel non permetteva di distinguere se davvero il marchio se n'era andato per sempre. Avrebbero dovuto aspettare di uscire, e avevano deciso di restare un po' nella caverna, finché i soldati avessero smesso di cercarli.

Era il turno di guardia di Jahrien. Le due ragazze dormivano. L'Elfa aveva usato una magia per asciugare più in fretta i suoi vestiti e quelli di Myrindar, per evitare che si ammalassero a causa del freddo, ma aveva consumato molte delle sue energie, ed era crollata a dormire quasi subito.

Il ragazzo ammirava i lineamenti distesi di Myrindar, appena distinguibili alla debole luce blu. Sembrava serena. Quando dormiva, la ragazza sembrava quasi una bambina, sembrava che quegli ultimi cinque anni non fossero passati e lei fosse rimasta ancora la bambina nel vicolo di Antya. Jahrien si sorprese a sorridere. Forse, finalmente, la maledizione era stata sconfitta, e lei per la prima volta sarebbe stata libera.

Probabilmente fu a causa della stanchezza causata dallo sciogliersi della tensione, o forse per la serenità che il ragazzo vedeva nel viso di Myrindar. Sulle prime pensò addirittura che fosse uno scherzo della sua mente dovuto alla mancanza di sonno.

Ma quando il silenzio fu spezzato dallo stridore di lame sguainate, non ebbe più nessuna esitazione.

Si sollevò di scatto, sguainando la spada e parando al volo l'affondo di un soldato.

Chiamò la sorella, ma lei era già in piedi, la spada in una mano e un lungo pugnale sottile nell'altra, e volteggiava nella penombra, silenziosa e letale.

Il ragazzo parò un altro attacco, e cominciò a colpire. Non lasciò che lo stupore prendesse il sopravvento, ma non poté fare a meno di chiedersi come diamine avessero fatto ad arrivare lì così in fretta. E soprattutto, come facevano a saperlo?

Un secondo imperiale comparve dall'oscurità dietro di lui. Il ragazzo sentì un fruscio e si abbassò, mentre una lama fendeva il buio dove lui era stato qualche secondo prima.

Abbatté uno dei soldati, ma rimediò un taglio al braccio. Poco profondo, ma esteso.

Un lampo di accecante luce argentea gli fece intuire che l'Elfa aveva cominciato ad attaccare con la sua magia, e questo non era un buon segno: la usava in combattimento solo quando era in difficoltà.

Presto si trovarono affiancati, davanti a Myrindar per proteggerla. Avevano entrambi svariate ferite, Keeryahel sanguinava copiosamente da un fianco e aveva perso il pugnale. Lui stava forse meglio, ma non così tanto.

Non si arresero. Non potevano permetterselo.

Ripresero a combattere, più feroci di prima, dando fondo a tutte le loro energie.

Ma i nemici erano tanti, e loro stanchi.

Non ci volle tanto perché Jahrien inciampasse su uno spuntone che nel buio non aveva visto e finisse a terra con la spada di un soldato alla gola. La penombra non bastò a coprire il movimento della spada che si alzava, pronta a dare il colpo di grazia.

Jahrien chiuse gli occhi.

Era la fine.

Qualcuno gridò.

Una strana energia lo sfiorò. Era un altro degli incantesimi elfici di Keeryahel?

Aprì gli occhi. Il soldato era a terra, morto, e ovunque era il finimondo.

La grotta era invasa di fulmini. Di un viola cupo, quasi neri, rimbalzavano sui cristalli e si abbattevano con una precisione assoluta sui soldati, lasciando lui, Keeryahel e Myrindar incolumi.

In pochi secondi era tutto finito, e la stanza era piombata di nuovo nel buio.

Poi, un fuoco azzurro si accese, illuminando una Keeryahel sconvolta.

Di fronte a lei, Myrindar.

Era sveglia, in piedi vicino all'Elfa, scossa, gli occhi grigi spalancati e sbalorditi.

«E quello che cosa diamine era?» sussurrò, turbata.




*********

Stavolta sono puntuale ^^

Come avrete intuito dal titolo, questo capitolo è molto importante, anche se breve. Qualcosa finisce e qualcosa inizia... ma per le risposte dovrete aspettare venerdì prossimo u.u

Commentate e stellinate!

~ Vy

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