Episodio 5
Durante il volo verso Las Vegas io mi addormentai profondamente e dopo tre ore atterrammo; scendemmo e prendemmo i nostri bagagli.
Una volta all'esterno ci aspettò il nostro taxi che ci condusse verso la nostra destinazione segreta; durante tutto il viaggio io osservai quella bellissima città meravigliata: c'erano molti casinò per persone ricche e hotel di lusso, sentii già i dollari nelle mie mani.
Dopo un'ora di viaggio arrivammo davanti a un grande e alto hotel con le vetrate in vetro trasparente; all'entrata c'era un tendone rosso e per terra un lungo tappeto dello stesso colore.
Fummo scortati all'interno da due stuart di colore che ci accompagnarono in una grande sala riunioni dove si trovarono i membri dell'organizzazione.
La donna al centro della tavolata si voltò nella nostra direzione e ci fece cenno di sederci con gli altri: aveva lunghi capelli biondi e due occhi marroni dietro a delle spesse lenti di occhiali.
- Benvenuti nella Società Segreta dei SuperLadri, io sono Theresa Marshall capo di questa agenzia. Voi tutti siete qui per lavorare come ladri, giusto? Ebbene sappiate che pretendo serietà in questo lavoro e chiunque, sottolineo chiunque, non rispetterà le regole o ci farà scoprire verrà torturato fino alla morte, tutto chiaro? Bene, molti membri sono qui da più tempo e hanno il compito di addestrare le nuove reclute; l'addestramento avverrà in una palestra speciale con tecniche di combattimento ideate da noi perché i nostri non sono semplici ladri ma delle vere macchine da guerra. Il casinò che abbiamo progettato di rapinare è il "Black Swan " che appartiene a Edward Taylor l'uomo più ricco di Las Vegas, sarà un grandissimo colpo e voi vi ritrovete con cento milioni di dollari in tasca - ci spiegò.
Io fui emozionatissima e non vedevo l'ora di entrare in azione.
Dopo la sua descrizione su come doveva avvenire la rapina ognuno si diresse nella propria stanza per prepararsi per il suo allenamento personale.
La mia stanza era accanto a quella di un uomo di colore chiamato Richmond Valentine e di una ragazza chiamata Katniss Everdeen; il primo mi diede l'aria di essere un uomo molto legato a questo lavoro mentre la seconda di essere una donna molto combattiva e determinata.
Prima di entrare nella mia stanza la volli conoscere più a fondo:
- Ciao, io sono Anna Beckham, tu ti chiami Katniss giusto? -
- Esatto -
- Cosa ti ha portata qui? -
- La morte della mia sorellina Primrose per mano di uno stupratore -
- Mi dispiace, invece io mi sono unita perché i miei genitori naturali mi hanno voluta morta e quelli adottivi invece sono morti in un tragico incidente in nave -
A sentire quella mia rivelazione Katniss rimase scioccata:
- Mi dispiace moltissimo, anch'io ho perso i miei nonni in quel doloroso episodio, ci ero molto legata -
Per mettere in atto la rapina ci volle un anno durante il quale io strinsi una grande amicizia con Katniss.
Una volta che ci fummo allenati psicologicamente e fisicamente Theresa ci cancellò i nomi dai nostri documenti per non essere rintracciabili e dopo cominciò l'azione vera e propria.
Noi riuscimmo, grazie alla mia determinazione e alla forza di Katniss, a svaligiare l'intero casinò portando a casa cento milioni di dollari.
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