3. Avrei voluto che fossimo felici


Louis aveva fame e sete e, soprattutto, tanto, tanto freddo....

Le membra del suo corpo erano intorpidite e raggrinzite e, a causa del poco spazio, non riusciva a muoversi nemmeno di un millimetro.

Era stato messo in una gabbia di legno, nudo come un verme, in balia di tutti i fenomeni atmosferici.

Non sapeva di preciso quanto tempo fosse passato da quando si era arreso, ma gli sembravano trascorsi secoli, lunghi secoli.

Non sapeva che fine avessero fatto i suoi sudditi, ma dentro di sè sperava che fossero ancora vivi o che avessero trovato una morte dignitosa e rapida in caso contrario.

Un soldato romano si avvicinò e lo distrasse dai suoi pensieri, aprendo lo sportello della gabbia.

Gli diede un tozzo di pane, una ciotola di zuppa, una di acqua e una coperta e poi, senza dire nulla, richiuse la gabbia e se ne andò.

Louis mangiò e bevve tutto con voracità, poi si mise a fatica la coperta sulle spalle e ci si avvolse in qualche modo.

Aveva sonno, non poteva negarlo, ma non riusciva a dormire a causa della posizione scomoda in cui si trovava.

Era in uno stato di dormiveglia, quando sentì dei rumori accanto a lui e vide un altro soldato avvicinarsi.

Aprì la gabbia e gli fece cenno di uscire.

Il romano lo prese per un polso e lo portò in una zona un po' lontana dal centro dell'accampamento e, dall'odore che si respirava, Louis capì subito che si trattava delle latrine.

Sbrigò le sue funzioni corporali e il suo custode lo riportò nella gabbia, infilandogli prima una tunica bianca e, purtroppo, leggera.

Una volta rinchiuso nella sua prigione, Louis si riavvolse nella coperta e si guardò intorno, cercando di capire cosa stava succedendo nell'accampamento dei suoi nemici.

Non capiva la loro lingua, ma gli era abbastanza chiaro il fatto che la partenza era imminente, dato che le strutture fisse venivano smantellate poco per volta e riposte sui carri.

Volgendo lo sguardo alla sua sinistra, si bloccò di colpo.

Accanto ad alcuni alberi vi erano decine e decine di cadaveri e per lui fu facile distinguere fra tutti quegli infelici l'elmo dalle piume nere di Vercassivelauno.

Cominciò a piangere in silenzio e le sue mani corsero automaticamente alla sua pancia.

" Avrei voluto che fossimo felici " sussurrò " io, te e il piccolo....lo avrei voluto davvero..."

Ciao a tutti! Buona domenica! La signirina @ClaraMartorana3 mi ha fatto ritornare alla mente un mio grande desiderio...
C'è qualcuno, fra voi, bravo a disegnare, che vuole disegnare Harry e Louis con l'armatura?
Userei il disegno come copertina di una delle mie storie ambientate nel mondo antico e mi farebbe davvero piacere averlo!
Purtroppo non esistono fanart fatte bene con queste caratteristiche.
Grazie a tutti,
baci piccicati❤️

.....a proposito, ecco una foto del vostro amico Cupido...ho scoperto questo bimbo su instagram e da allora è diventato il mio piccolo Me io...gli mancano solo le ali😍

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