29. Cerimonia
Il giorno della cerimonia era arrivato e la città di Roma era pronta per la festa!
Ogni strada, piazza, via e negozio, tutto, insomma, era stato addobbato con fiori e nastri colorati.
Nell'aria aleggiava il profumo della carne cotta sugli spiedi, dei datteri caramellati al miele e delle spezie provenienti dall'Oriente.
Ovunque si vedevano bancarelle che vendevano qualsiasi cosa e tra la folla che si assiepava lungo le strade si vedevano parecchie guardie, utilizzate per prevenire furti e altri episodi di criminalità.
Harry e Louis erano già presenti sul palco d'onore, seduti su troni dorati e i gemelli si trovavano, placidamente addormentati, fra le braccia del Gallo.
Marco era seduto più indietro, accanto alla scala da cui si saliva al palco, ma, anche da quella posizione, riusciva a vedere tutto ciò che accadeva.
Harry attese che la piazza fosse piena di gente, che la tribuna destinata ai senatori fosse occupata e che tutto fosse pronto.
Quando capì che tutto andava bene, si alzò e iniziò a parlare, con voce chiara e quasi tonante.
" Miei cari concittadini, oggi sono molto emozionato e spero di riuscire ad esprimere in questo mio discorso tutto ciò che penso e che sento nel mio cuore.
È un onore enorme e una grande responsabilità diventare imperatore, dopo secoli e secoli di repubblica, ma, credo che sia giunto il tempio di cambiare, perché il nostro mondo sta cambiando.
Voglio però dirvi che, nonostante io abbia accettato di essere il vostro sovrano, non voglio diventare un tiranno crudele e spietato.
I valori che hanno reso grande Roma, il rispetto per gli antenati e per le loro leggi, la devozione verso gli dei e l'amore per la nostra patria saranno capisaldi del mio regno e mai saranno soppiantati o dimenticati.
A voi, che siete il mio popolo, presento il mio compagno, Louis, nobile principe gallo e i miei figli, Giulia e Tullio.
Desidero inoltre rivelarvi, fin da subito, il nome di colui che prenderà il mio posto, quando io non vivrò più su questa Terra.
È stata una scelta facile e difficile allo stesso tempo, facile perché vari fattori mi hanno portato a questa decisione e difficile perché mai avrei pensato di arrivarvi "
Harry tacque un istante, si guardò in giro, si voltò e disse:
" Marco, vieni avanti!"
Il bimbo iniziò a tremare, ma, poi, si fece coraggio ed avanzò, sotto lo sguardo strabiliato di Louis.
Harry si chinò, prese in braccio seppur a fatica Marco e disse:
" Ecco chi prenderà il mio posto quando io non ci sarò più "
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