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-Mi stai dicendo che... - iniziai impietrito da ciò che la bionda mi aveva rivelato.

-Dio Luke, perché devi rendere le cose più difficili!- sbuffò lei mettendosi le mani tra i capelli.

Siamo entrati dalla finestra nella sua stanza, ed ora lei era seduta sul letto e io ero in piedi difronte a lei.

-Si! Mi trasferisco! Mia sorella ha trovato lavoro li! Mio padre e stato trasferito con il suo lavoro, e mia madre è felice che almeno possiamo partire ed andare da mia nonna in Inghilterra.- rispose lei.

Aveva smesso di piangere, ma i suoi occhi minacciavano. Se avessi solo ripetuto la parola Ti amo lei sarebbe scoppiata a piangere, senza smettere più.

-No... Mi stai mentendo. Tu lo fai per vendicarti di ciò che ti ho fatto passare per colpa di quella drogata di una iena! Alcatraz piantala di fare cosi, perché so che tu non mi vorresti mai ferire. - dissi a denti stretti.

- Ti sbagli. Ho una voglia matta di farti soffrire... Solo che se ti faccio soffrire i ragazzi si preoccuperanno... Di te non mi interessa niente. Non sei tu quello che mi interessa. Ma Calum, Michael, Cara e Ashton.-

Quelle parole furono veleno per il mio udito. Erano e lo sono ancora peggio della lavanda gastrica.

- Non ti credo... Io so che mi ami ancora... Ma lo stai facendo per non mostrarti debole... - dissi, piano.

Lei si alzò di scattò dal letto.

-SPARISCI!! - gridò a pieni polmoni.

La guardai un ultima volta, e poi mi diressi verso la porta.

Aveva ricominciato a piangere.

-Quanto te ne vai? - chiesi senza neanche voltarmi a guardarla.

- Domani sera, Ho l'aereo. Stasera faccio le valige e impacchetto due tre cose mie. Riguardo i mobili e il resto arriveranno dopodomani con i miei genitori. - rispose lei prendendo una boccata d'aria.

Annuì. -Va bene. Ciao Alcatraz.- dissi e uscì dalla stanza, sentendola boffonchiare.

-Addio Luke. -.

Ma lei poteva pure dire addio, tanto mi avrebbe rivisto quello stesso giorno.

POV'S ALCATRAZ.
dirglielo in quel modo orribile era stato anche per me una ferita, che non si sarebbe rimarginata così in fretta. Ma sapevo che era la cosa migliore.

Presi la valigia che mia madre aveva infilato sotto il mio letto e la riempì di vestiti.

Non avevo nessuna voglia di piegarli. Ormai si era fatta sera, ed era anche ora di scendere ed aiutare mia sorella a preparare la cena, perché Alberto era da Jennifer e avrebbe mangiato lì con lei.

Invece i nostri genitori sarebbero tornati tra poco da lavoro.

Scesi le scale, raccogliendo i miei capelli in una coda.

Mi avvicinai al piano di cottura e trovai mia sorella intenta nel preparare una torta.

-Oh ciao Alcatraz !- esordì lei rivolgendomi un sorriso caloroso. Per poi riabbassare gli occhi e concentrarsi sulla torta

-Non mi chiamo così.- risposi acida.

I suoi occhioni verdi si alzarono, e con la mano, spinse la teglia della torta un po' più lontana.

-Si può sapere che hai? - domandò.

-Niente. Odio il fatto che mi devo trasferire- mentì.

-Come fino a poco fa eri felice di abbandonare questa città...( si interruppe e scrutò i miei occhi tristi) Capito... Luke ti ha fatto visita? - domandò riprendendo la teglia e mettendoci dentro l'impasto.

-Puoi scommetterci...-sbuffai sedendomi di peso sulla sedia, e prendendo la testa tra le mani.

Lei sorrise.

-Un momento...come faceva a sapere che ero sul tetto..? - domandai guardando mia sorella.

Lei mi guardò con la coda dell'occhio.

-Okay mi hai beccata. Ho chiamato Cara dicendole che non ti trovavo da nessuna parte. Sapevo perfettamente che lei sarebbe andata da Luke a chiedere... E sapevo che lui avrebbe capito subito dove ti trovavi. Non è poi così stupido quanto sembri. Okay quando stavamo insieme lui era piccolo ed era uno stupido, più stupido delle risate di Ashton...-

La interruppi con uno sguardo pieno di odio.

-Giusto... Non ti va di sentirti dire che tua sorella stava con il tuo migliore amico per quale hai una cotta. - rispose lei mettendo la torta in forno.

-Io non ho una cotta per lui. - risposi scandendo parola per parola.

-Si è allora Volermort ha un naso da urlo-rispose le girandosi e sorridendomi.

-Sei una cosa impossibile Aspen! Non vedo l'ora di andare a dormire.! - sbuffai alzandomi dalla sedia e dirigendomi in soggiorno.

-Anch'io sorellina,Anch'io - la sentì brontolare.

Ma non ci feci tanto caso.

Mi buttai di peso sul divano ed iniziai a scorrere i canali in cerca di qualcosa di decente, quando il campanello suonò e fui costretta ad andare ad aprire.

Una Cara infuriata era davanti alla mia porta, con un Ashton caga sotto al suo fianco.

-Ti prego... Non dire parole che non le vanno di genio! - esclamò lui entrando in casa, senza aspettare il mio concesso.

-Farò finta di non aver sentito Niente - risposi, ma subito dopo Ashton si strusciò le mani sul viso e mi guardò a bocca aperta.

Mi arrivò, in pieno sulla guancia ,una sberla di Cara.

-Ahi! - esclamai massaggiandomi la guancia.

-Zitta! - ringhiò lei.

-Amore mio bello...- iniziò Ashton appoggiandosi sulle spalle della ragazza.

-Ha il ciclo? - domandai, chiudendo la porta appena i due entrarono.

- Non ha niente - prima che potesse finire di dire la e, gli arrivò una sberla sulla guancia che lo fece sobbalzare.

-Oh! Scusa amore! - esclamò lei accorgendosi di avergli fatto una guancia rossa.

-Fa Nient.. - inutile finire la frase.

Cara lo schiaffeggiò sull' altra guancia facendo in modo che il castano si tenesse le mani sulle due guancie rosse come peperoni.

-Si può sapere che hai?! - sbraitai guardando Cara.

-No! Io no! Si può sapere che hai tu!!! Luke sta male! - gridò lei.

Mia sorella corse in soggiorno preoccupata dalle urla.

-Che succede? - domandò guardandoci.

-Ni... - iniziò Ashton, ma prima che la mano colpisse la fronte del ragazzo afferrai Cara e la feci sedere sul divano.

-Aspen dai del ghiaccio a quel povero cristiano. - dissi a mia sorella notando il tremendo rossore sulle guancie del mio amico.

Appena i due andarono in cucina mi rivolsi a Cara.

-Okay puoi pure dire Niente... Era solo un modo per sfogarmi...- disse lei.

-E picchiare Ash è uno sfogo molto sano!?- esclamai incredula.

-No. Ma sono venuta solo qui per chiederti una cosa. - disse lei alzandosi in piedi dal divano.

-Spara ragazza.- la invitai.

-E vero che te ne vai in Inghilterra? -

Le vene mi si gelarono. Mi ero appena scordata del viaggio di domani, che ora grazie a Cara mi ritornò in mente, e il mal umore si fece strada tra le mie vene.

-Si...parto domani sera... Cara mi dispiace....vorrei parlare di più con te ma, i miei stanno per arrivare. E ho promesso loro che non vedrò nessuno amico- mentì.

La verità era che non avevo voglia di darle spiegazioni.

In quel momento volevo solo correre in camera da letto e mettermi sotto le coperte a rimpiangere ciò che avevo fatto a Luke.

* * * * * *
Dopo cena, sono subito corsa nella mia stanza, infilandomi il pigiama e sdraiandomi sul mio letto.

Svariate volte arrivò mia madre in stanza, per controllare se stessi dormendo, ma io feci finta perché non avevo per niente sonno.

Soltanto dopo mezzanotte, quando i miei andarono a dormire trovai il sonno.

Ma prima che Morfeo mi potesse abbracciare, un battito alla finestra mi fece rizzare a sedere....

1974raffa Accio_Firebolt_ BeatriceVitulano best_player Dreamer2491 FeltsonHoranHemmings francyemicky Ilenia2109 lukehemmo9616 Lukey01 Martina_Bosio RobertaMalfoy

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