.1.

Ho finito la terza media. Sono uscita con un 9.

Sono una secchiona lo so.
Mi chiamo Astrid Castellani, ed ho 14 anni.
Ho una sorella,Aspen,ha 21 anni. È lavora come modella.

Ho anche un fratello di 13 anni, Alberto.
In tanti si sono chiesti perché tutta la mia famiglia, avesse il nome con l'iniziale A, ma nessuno sa il perché.

Sono una ragazza che è molto appassionata dalla musica, perciò sto studiando musica.

I miei sinceramente, ritengono la musica inutile, forse perché ho un papà dentista e una mamma veterinaria, e loro guadagnano parecchio, e credono che la loro Astry (il soprannome che mi ha dato mio padre) si stia illudendo con il mondo della musica? Bho.

Comunque, sono una ragazza molto solare, ma allo stesso tempo molto timida. I miei capelli sono biondi e boccolosi, mentre i miei occhi sono verdi. Non mi definisco bella, perchè il mio naso, è brutto, come allo stesso tempo le mie labbra. Per questo la mia sorellona Aspen è la più bella di tutta la famiglia.

-Tesoro, c'è Janis, che ti aspetta!- grida mia madre dall'altro lato della stanza.
Janis è la mia migliore amica. Lei frequenza la mia stessa scuola, solo che lei è al secondo anno.

Prendo il mio zaino nero, e scendo di sotto.
Mia madre. Anna, una donna di 40 anni. Mi ha preparato il pranzo.

-Tieni tesoro, buon primo giorno- dice dandomi un leggero bacio sulla guancia.
-Al?- chiesi guardandomi intorno.
-È uscito... Jennifer lo aspettava- rispose mia madre con un sorriso.

Ricambiai il sorriso e poi uscì dalla poeta.
-Castellani!- trilló la mia migliore amica.
-Janis!- dissi abbracciandola.

La mia migliore amica, indossava una t-shirt con la scritta "La mia AMICA è il top".
-In onore a mio?- chiesi.

-Sì! È il tuo primo giorno alla Francescani!- rispose lei, spostandosi una ciocca di capelli rossi di lato.

-Oddio... sono agitata- dissi, incamminandomi verso la fermata del bus.
-Tranquilla! Che sezione sei già? - chiese frugando dentro il suo zaino con le borchie.
-1C- risposi.

Lei soffoca un gridolino, e smise di frugare nello zaino.
-Oh mio dio! Sei letteralmente fottuta!- rispose.

-Perché?!- chiesi agitandomi il doppio.
-Hai in classe la Carelli. La ragazza più antipatica di tutta la scuola. Fidati quella ha 16 anni e fa ancora prima... il consiglio migliore che ti posso dare, e di starle alla larga. Perché se ti prende di mira sei fottuta.- disse.

Prima che potessi aggiungere una parola il bus arrivó così, io e Janis ci sedemmo accanto, senza rivolgerci più parola durante tutto il tragitto.

Arrivata a destinazione scesi con Janis alle spalle.

-Merda! Sono in ritardo! Scusa Astrid ma devo lasciarti, la mia lezione inizia proprio ora.- disse lei guardando il telefono.
-Okay- dissi salutandola.

-Ci vediamo a pranzo!- esclamò lei di rimando per poi scomparire dietro una strada alberata.

Mi guardai in torno per capire dove mi avesse lasciato il pulmino.

Un enorme edificò color cioccolato, era davanti a me. C'erano 5 piani.
Ci sono 3 stradine, tutte uguali. Lessi le indicazioni sul cartello dove c'era scritto. "Benvenuti alla Francescani".

Una stradina portava dietro la scuola (quella a destra) quella che aveva preso Janis., una al laboratorio di musica(sinistra), è l'altra all entrata della scuola (quella centrale).

Presi quella centrale, ed insieme ad altri studenti ci dirigemmo dritti.
-Astrid Castellani? - chiese una voce dietro di me.

Mi girai di scatto, per trovarmi difronte un ragazzo.

I sui capelli castani si intravedevano poco, perché erano nascosti dietro un cappello grigio. I sui occhi azzurri si impiantarono nei miei verdi.

-Joshua!?- chiesi incredula.
Joshua è mio cugino, non lo vedevo dal tempo delle elementari, e scoprire che viene nella mia stessa scuola era una cosa emozionante.

Lui mi venne incontro e mi abbracciò forte.
-Astrid...sei bellissima!- disse.
-Grazie Josh... anche tu!- dissi.
-Ma come mai sei qui?- mi chiese lui staccandosi dall abbraccio.

-Vengo qui a scuola faccio 1C- risposi.
-Ah però! Una matricola!... ma non sei in anticipo?- chiese lui guardando l'ora al polso.

-Sì, ma volevo venire prima per osservare la scuola e capire dov'è la mia aula.- risposi, riprendendo a camminare.

-Nessun problema. Io faccio 3C. In pratica siamo vicini. Si trova al 2 piano.- rispose indicandomi il secondo piano.

Mi accompagnò al secondo piano, e mi mostrò la mia classe.

-As ti devo lasciare... ci vediamo fra un oretta. Ciao- disse lui salutandomi.
Lo salutai, e poi entrai dentro la mia aula.
La stanza era grande, è c'erano banchi a coppie. Non c'era molta gente.

Eravamo giusto in 6.
Io presi posto vicino alla ragazza che più mi sembrava simpatica.

-È libero?- chiesi.
Lei non alzò neanche lo sguardo dal suo telefono che rispose con un grugnito.
Mi sedetti.

-Piacere sono Astrid Castellani...- dissi allungando la mano.

-Tesoro, sai che non me ne fotte chi sei?- rispose lei, alzando lo sguardo dal suo telefono.

Aveva i capelli castani racconti in due treccie che le stavano a lato, erano molto luighi i sui capelli. Gli occhi marroni, erano invasi da mascara e matita nera. La sua carnagione era assai abbronzata.
In bocca masticava una cicca.

-Comunque sono Carelli.- disse lei riportando lo sguardo sul telefono.
Carelli. Oh no,era la ragazza di cui mi aveva parlato Janis.

E non aveva tutti i torti, era veramente maleducata.

-Qual è il tuo nome?- chiesi con tono dolce.
-Senti matricola, io ho 16 anni è ho più esperienza di te, perciò cerca di non rompere se non vuoi ritrovarti in casini seri okay? E io non ho un nome, sono Carelli punto e basta.- rispose lei.

Abbassai immediatamente lo sguardo e presi il telefono dal mio zaino.
Meno la calcolavo meno mi prendeva di mira.

Mezz'ora dopo arrivó un prof.
Era anziano, portava gli occhiali e aveva un grande pancione.

-Salve a tutti io sono Cameron Bocca, e vi insegneró storia. Siccome oggi è il primo giorno, e io non ho voglia di incavolarmi con tutti o fare le solite cavolate che si fanno in 1, faremo un test di 60 domande. È una prova.... Queste sono le domande. Avete un ora. Buona fortuna.- disse il prof consegnandoci delle schede.

-Sei una secchiona vero?- rise la ragazzaccia.
Non risposi Iniziai a fare le mie domande di storia.

Dopo un ora come detto, uscii in corridoio, e trovai Joshua appoggiato al muro ad aspettarmi.

-Astrid!- disse.
-Ciao. Ma fammi capire questi orari... Ogni ora abbiamo un intervallo? - chiesi.

-Sì, durano 10 minuti. Poi fra 5 ore esatte c'è mensa.- disse lui guardando l'orologio.
-Ah okay... credi che posso salire al piano di sopra a salutare una mia amica?- chiesi.
-Ovvio- rispose lui con un sorriso.

Lo ringraziai dell'inidicazione e corsi verso le scale.

Svoltai l'angolo dove c'erano le scale, ma sbatti contro una persona, che mi fece perdere l'equilibrio e cadere, sul mio adorato zaino.

-Mi dispiace!- si scusó il ragazzo dai capelli biondi aiutandomi ad alzarmi. Rimasi incantata quando mi fece un debole sorriso e mi tese la mano.

I suoi occhi azzurri si impiantarono nei miei verdi. Notai che alla parte sinistra del labbro aveva un piercing nero.

-Scusa e che non sono stata attenta- dissi grattandomi la nuca, dopo essermi alzata.
-Sei una matricola vero?- mi chiese.
-Sì...- risposi arrossendo leggermente.
-Ah. Io sono Luke. Luke Hemmings. Frequento il 3 anno di superiori.- rispose lui facendo un sorriso.

-Ah. Astrid Castellani.- risposi.

-Piacere di conoscerti, As- rispose lui.
La campanella suonò e io capì che dovevo tornare in classe per la mia ora successiva.
-Ci si vede Astrid - disse lui salutandomi con la mano e salendo le scale.

Lo salutai a mia volta per poi tornare nella mia classe.

-Matricola.- disse una voce aspra, appena mi sedetti al mio posto in classe.
-Carelli...- dissi sussultando.

-Forse non hai chiaro le regole... bene te le spiego. Hemmings è di mia proprietà. E non ti avvicinare a lui.Io sono la sua ragazza. Intese?- chiese facendo un ghigno.

-Okay...- bisbigliai.
Avevo appena conosciuto la fidanzata di quello che poteva essere un mio amico.

☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆
All'uscita della scuola trovai Janis ad aspettarmi.

-Dove cavolo eri finita!?- chiese vedendomi arrivare.

-Carelli...- boffonchiai.
-Oh no... che ti ha fatto?- chiese lei preoccupandosi.

-Niente... e che è la mia compagna di banco,... e non è una brava ragazza..- dissi prendendo il mio telefono.

Erano le 15.
-Andiamo al centro?- mi chiese Janis.
-Sì ma credo che io passo a casa prima... lascio la roba e poi vengo da te.- dissi dirigendomi verso la fermata del bus.
-Okay.- rispose lei.

-Astrid!- gridó una voce alle mie spalle.
Era mio cugino Joshua che correva nella mia direzione.

-Uh... tu chi sei?- chiese la mia amica giochicchiando con una ciocca dei sui capelli rossi.

-Mio cugino. Joshua.- risposi, sorridendo.
-Ciao. Mi ha chiamato poco fa mia madre, ti ricordi zia Bettha?- chiese lui facendomi l'occhiolino.

- Ovvio!- esclamai.
Bettha era la mia zia preferita. (La sorella di mia madre). Ero da sempre stata viziata da lei, e la adoravo molto, soltanto che dopo la litigata intensa tra mia madre e mia zia non ci siamo più viste per anni. E non so per quale motivo.

-Bene, ha inivitato te e la tua famiglia a mangiare da noi. Stasera. Vi va?- chiese lui.
-Oh.. Joshua... non possiamo stasera... andiamo a prendere mia sorella all'aeroporto.- risposi facendo un broncio.
-Oh... allora alla prossima- rispose lui triste.
-Mi spiace interrompervi ma è arrivato il bus..- disse la mia amica.

Salutai Joshua e Salì sul bus, che mi portó a casa.

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N.a
Ecco a voi un capitolo di una nuova storia, mi sono ispirata a Shiver. Ma vi assicuro che questa storia è diversa da quella.
Nota: Janis si legge Schianis.

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