XVIII - Io sono Dannato
Io sono Dannato
Ai mali di un essere raccapricciante,
ai mali di codesta luna che al mare si è mischiato,
dunque,
io ripongo il verdetto mio che dondolo su queste sabbie vergini il cui temporale spezza fasci luminosi d'anima violastra.
Lo spirito è la mia autorità,
e questa follia che bisogna rinchiudere non farà altro che creare ombra sul mio arcobaleno dannato.
Alla forza della bellezza e della felicità, io non ho che il sangue del cuor mio scolorito su queste mani, e tutti questi cristalli, la neve e la compassione,
il rumore massacrante che io reco a questa morte,
alle carezze infernali,
all'orrore di risalire alla vita.
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