VII - Lettera del 27 Febbraio

Vi porgo questa lettera, inanimata, la cui espressione silenzierà codeste lacrime, codeste angosce, la più abile delle osservazioni.
Il tempo mio è assai silenzioso, non fuoriesce alcun suono, alcun rumore massacrante, nient'altro che il dolce silenzio che va dondolando tra sporchi desideri, il cui boato scaturisce lieve il freddo che dal sentimento mio va disperdendosi in questo ambiente acuto e malinconico.
Non sono qui per proclamarvi tale compassione, poiché il tutto accumunato al mondo, ch'io spenga e dilegua, mi è nel cor mio turbato ed insidiato.
Ella è molto stanca, s'aggrappa alla mia vite, e s'ammala nutrendosi di strazianti incomprensioni, cedendo i suoi più cari fiori ad un'anima dissipata, quali una delle sue grazie più consone al peccato dovrebbe nuocere negli inferi di codesto persecutore?
Non reggo, ma tremo di gambe, e la mente mia s'offusca di qualsiasi malessere, sino a rendere viva un'idea che mi rende perso in questa via dell'illusione, del falso mestre, la cui sorte è destinata all'esilio della coscienza, dei sensi più intensificanti, della passione stessa che non concilia più concreti pensieri, ma astratte delusioni.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top