Tre anni dopo
Quarto anno
"Harry, HARRY!" Per poco non andarono a sbattere contro un bus.
"Stai tranquilla amore, lo sai che vanno tutti di fretta la mattina" Rispose il marito mentre svoltava in Euston Road.
"Papà..." Mormorò James con un'aria alquanto pensierosa "... ho dimenticato la bacchetta a casa"
"Oh, questa bacchetta?" Harry sfilò dalla tasca la tredici pollici di suo figlio, fatta di corniolo.
"Come fai a ricordarti tutto?" Chiese James mentre riponeva la bacchetta nella tasca.
"Aiuto della mamma" Sorrise "Oh, eccoci"
La grande e bellissima stazione di King's Cross apparve davanti ai cinque Potter.
Prima di salire sull'Hogwarts Express, Albus si appoggiò sul muretto di pietra semicircolare con il padre. Il treno eruttava vapore sulla folla come panna.
"Al... spero veramente che quest'anno vada bene come lo sono stati i due precedenti, escludo il primo ovviamente. Il quarto anno è quello in cui ho visto morire un mio amico nel Torneo Tremaghi, quell'anno era stato davvero strano, come lo sono stati tutti, d'altronde... quel torneo mi fece capire molte cose... be', non t'importa questo, no? Voglio solo che apprenda più incantesimi possibili, ti servono!"
Albus lo guardò e gli sorrise "Sono uno dei più bravi in Incantesimi papà, stai tranquillo"
"Ah, l'adulto è davvero sciocco e immemore quando sottovaluta la giovinezza" Fece comparsa Ted Lupin, nonché il figlio di Remus Lupin e Nymphadora Thonks.
"Oh, Ted!" Harry salutò il ventiduenne in una forma fisica pazzesca, era muscoloso e dei capelli castani gli cadevano sulle larghe spalle. Un gruppo di alunne lo seguivano per tutto il binario "Sette anni ad Hogwarts non ti bastano eh?" Harry sorrise. Lui era il padrino di Ted.
"Eh no, la McGonagall mi ha concesso l'onore di essere il professore, anche se sono troppo giovane, della nuova materia Ars Amatorie, L'arte di amare"
"Cosa?" Albus spalancò gli occhi. Ted era praticamente un membro della famiglia, ed aveva buonissimi rapporti con James.
"Sì caro Al, il Ministero ha proposto e promosso questa nuova materia" Rise, dando una pacca sulla spalla di suo figlio.
"Ecco il treno" Albus, mentre pensava ancora alla nuova e strana materia, salutò il padre e la madre, che stava parlando con Draco Malfoy, e salì sulla locomitiva, ancora senza Rose e Scorpius.
Nella disperata ricerca di uno scompartimento libero andò a sbattere contro una bellissima ragazza dai capelli rossi raccolti in una treccia, alta quanto lui, le lentiggini che le coprivano delle soffici guance e che circondavano delle labbra carnose e lucide.
"Rose!"
"Al! Ti stavo cercando, vieni, siamo tutti in fondo"
La seguì fino alla coda del treno, dove, in uno scompartimento, c'erano Scorpius, le gemelle Alamon e Yvan Radmore, nonché un amico conosciuto nel secondo anno, Tassorosso. Elly era cresciuta tantissimo, era alta qualche centimetro in più di Albus. I suoi capelli lisci le toccavano quasi il fondoschiena e il viso era liscio come la seta, le labbra rosse. Albus si mise seduto accanto a lei e l'abbracciò: avrebbe potuto non staccarsi più. In quegli ultimi due anni lui e lei non parlarono molto, ma i loro sguardi forse esprimevano cose che non potevano dire con le parole. La sorella, Margarit, era uguale a lei, tranne per...
"Ma cosa diavolo hai fatto ai capelli?" Chiese Albus spalancando la bocca.
"Cosa hanno di strano?" Disse lei, mentre si arricciava con le dita una ciocca di capelli viola.
"V-viola?"
"Sì, non ti piacciono?" Squittì lei.
"Oh, no... Sono carini. Scorpius!" I due si diedero un cinque e cominciarono a parlare di Quidditch, mentre Rose sussurrava quello che avrebbe potuto suonare come 'uomini'. Scorpius era il più alto di tutti, identico al padre, magrolino e capelli più biondi che mai. Dopo un'ora passata ai saluti e allo sport, i cinque maghi cominciarono a parlare dei tre anni passati, di come tutto ebbe inizio e di come tutto doveva ancora finire.
Il secondo anno era solamente stato inciso da una fattura scagliata da Margarit alla sorella perché quest'ultima la prendeva in giro su un ragazzo che le piaceva: Patrick Finnigan. Inoltre, in quell'anno, Albus e Scorpius conobbero Yvan Radmore. Era un ragazzo Nato Babbano, Scozzese. Aveva la stessa età di Al. Era considerato il più divertente della scuola: faceva sempre battute impertinenti durante le lezioni e inventava storie appassionanti su ex maghi oscuri. Ma questo non toglieva il fatto che era un bel ragazzo: nel terzo anno si era fidanzato con sette Serpeverde. Era alto, come tutta la combriccola, aveva dei capelli spettinati che, secondo Luxurum Bigassy, lo facevano arrogante e vanitoso. Aveva delle labbra carnose e degli zigomi che sembravano disegnati.
Il terzo fu l'anno della notizia sconvolgente da parte del Ministero: niente Quidditch. Era davvero strano e incomprensibile: Albus e Scorpius erano su tutte le furie. Non avevano motivo per sospendere il Quidditch, era il loro ritornello.
La cosa strana di quei due anni, con grande sorpresa di tutta la comunità magica inglese, fu la "non apparizione" del ladro della Bacchetta di Sambuco. Tutti si chiedevano perché non fosse più apparso dopo l'attacco ad Hogsmeade. Alcuni pensavano che era meglio così, altri pensavano che fosse morto, altri ancora che avesse progettato un attacco a sorpresa. Il pensiero di quest'ultima ipotesi attanagliava la mente di Albus, che non smetteva mai di pensare alla morte di sua cugina Roxanne e del suo amico Godys. Mentre Albus frequentava Hogwarts per il suo primo anno, il ladro, tra babbani e maghi, aveva ucciso una cinquantina di persone, sia ad Hogwarts sia a Londra. Le cifre erano impressionanti, ancor di più la non usanza delle Maledizione Senza Perdono del ladro, che il Ministero aveva imposto di usare a chiunque due anni e qualche mese prima. Era davvero tutto strano, la zia di Albus, Hermione, pensava che l'assassino sapesse di questo impedimento, e che qualcuno lo avesse informato. Ma chi? Non poteva essere vero, una spia al Ministero? No, tuttavia, quella della Granger era solamente un'ipotesi. Quei due anni erano passati fin troppo tranquilli...
Dopo aver attraversato una lunga e sassosa strada verso il castello con le carrozze, trasportate dai Thestral - oramai visti da tutti dopo la morte di Neville -, gli studenti del quarto anno salirono nei dormitori e si diedero una sistemata per il banchetto d'inizio anno. Albus ritardò un po' nel cambiarsi le scarpe e per questo fu l'ultimo ad uscire dal dormitorio maschile. Scese le scale a chiocciola ed entrò nel piccolo tunnel che portava al quadro della Signora Grassa, quando qualcuno gli sfiorò la mano destra. Si girò e, con un misto di paura e tranquillità, realizzò di aver davanti Elly.
"Oh, Elly"
"Albus..." Sussurrò lei guardandolo negli occhi.
"Andiamo? Mi sembra che la cena sia già iniziata"
"Perché tanta fretta" Gli disse lei sorridendo.
"Oh..." Lui la guardò negli occhi: erano pazzeschi, verde smeraldo, pareva una Serpeverde. Sembrava volesse dire qualcosa, ma si bloccava subito dopo aver aperto bocca.
I due rimasero fermi, nel tunnel, guardandosi negli occhi. Era una situazione abbastanza imbarazzante per Al. L'aria attorno ai due parve riscaldarsi.
"M-mi sei mancato" Disse lei, fissando il volto di Albus.
"Anche tu" Trovò la forza di risponderle. Non era mai capitato in una situazione del genere.
"Quest'estate ti ho pensato, sai?" Gli disse mentre Albus cercava di girarsi per oltrepassare il quadro.
Lui si girò, non le rispose. Rimase fermo a fissarla, incapace di parlare. Qualcosa dentro di lui lo fece avanzare nella sua direzione. Era qualcosa che gli ardeva il petto, che gli bruciava lo stomaco. I loro visi erano destinati ad essere un'unica cosa. Lei chiuse gli occhi, lui la imitò.
"AL! Sei qui! Ti sto cercando da dieci minuti!" Albus ed Elly si allontanarono l'uno dall'altra di colpo dopo l'irruzione di Scorpius nel piccolo tunnel.
"Ho disturbato qualcosa?" Disse Malfoy, che aveva notato la troppa vicinanza dei suoi due amici.
"Oh no, stavamo giusto parlando. Ho una fame pazzesca! Andiamo?" Disse Albus dando un'occhiata furtiva ad Elly. Il liquido bollente dentro al suo petto parve congelarsi di colpo.
"Sì! Tra poco inizia lo Smistamento... devi vedere quanto sono piccoli quelli del primo anno!"
Nell'andare in Sala Grande, la mente di Albus cominciò a lavorare freneticamente: stava per baciare Elly Alamon. Se non fosse stato per Scorpius, il bacio si sarebbe concretizzato. Un odio profondo per Malfoy invase Albus, ma era il suo migliore amico, e questo lo portò a farsi una risatina tra sé e sé.
Dopo aver visto alcuni Weasley essere smistati in Grifondoro, e dopo il discorso d'inizio anno della McGonagall - aveva molte rughe, segno, oltre dell'invecchiamento, di tutti quei fatti tragici, dalla morte di Dumbledore a quella di Roxanne e Godys-, Albus salutò sua sorella Lily (smistata in Grifondoro) e il suo amico Yvan, mangiò con Malfoy. Assaporò le delizie cucinate dagli Elfi domestici e, abbastanza stanco, salì su nel dormitorio.
Riposo. Finalmente avrebbe riposate per qualche ora: il viaggio da Londra ad Hogwarts lo stancava sempre, anche se rimaneva seduto. Non si tolse nemmeno i vestiti, era stanchissimo, e preferiva essere coccolato da quella stanchezza e dal pensiero del volto di Elly...
Il primo giorno del quarto anno scolastico era terminato, e, in fin dei conti, non era terminato male, ed Albus sperò che quell'anno, come il secondo e il terzo, sarebbe stato tranquillo, senza inconvenienti e fughe da lupi mannari.
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