Prime lezioni e segreti nascosti
Lucy Weasley, la seconda figlia di Percy, era un Prefetto, insieme a Cornelius Creevey, figlio di Dennis Creevey.
"Seguite mi per favore" Disse Lucy in tono febbrile ai nuovi arrivati.
"È mia cugina, è un Prefetto da due anni" Mormorò Rose ad Elly e Margarit mentre il gruppetto di ragazzini si incamminava verso un corridoio.
"Un prefe' cosa? " Domandarono le due in coro.
"Un Prefetto! Ve lo spiego dopo!"
Seguendo vari corridoi e salendo scale che si muovevano da un momento all'altro (facendo cadere Patrick Finnigan ripetutamente), gli studenti Grifondoro cercavano di stare al passo di Lucy e Cornelius. Ad Albus, Hogwarts, sembrava un labirinto, con centinaia di porte e corridoi a non finire. Non vedeva l'ora di immergersi nei segreti di Hogwarts, sempre se ce ne fossero stati...
"Questo quadro sarà il vostro accesso alla vostra Sala Comune, dovrete semplicemente dire la parola d'ordine, che cambierà ogni tre giorni. Statemi a vedere. LIMONATA GHIACCIATA". Alle parole di Cornelius, il quadro della Signora Grassa, un ritratto di una donna abbastanza grassa con un abito da sera rosa, si aprì, rivelando un piccolo e stretto tunnel scavato nel cemento. Dopo questo, un camino con un fuoco scoppiettante, delle soffici poltrone e dei mobiletti fatti su misura decoravano la Sala Comune Grifondoro.
"Wow" Esclamarono meravigliati alcuni ragazzi mentre si facevano strada nella stanza circolare.
"Ok, un ultimo secondo di attenzione per favore. A destra, salendo le scale, c'è il dormitorio dei ragazzi, a sinistra quello delle ragazze, ed è assolutamente vietato uscire dalla Sala Comune oltre la mezzanotte!" Spiegò Lucy, che somigliava tanto al padre nel suo stile da Prefetto. Teneva il busto diritto e il mento puntato all'insù.
Albus salì le scale a chiocciola, con Scorpius alle calcagna. Poggiò la mano sulla maniglia di ottone e spinse: il suo letto a baldacchino era semplicemente meraviglioso, tutto colorato d'oro e di rosso, e, soprattutto, cosa che Al sperimentò subito, comodo. Accanto al suo c'erano quelli di Cedric Tomas, che Al aveva visto nella Cerimonia dello Smistamento, Godys McDonald, suo cugino Fred II Weasley e Scorpius Malfoy.
Non aveva tanta voglia di parlare, aveva gli occhi socchiusi, tipo fosse stato colpito da un Bolide. Nel suo letto, con sua grande sorpresa, trovò i suoi due bauli e la sua civetta, Snow, bianca come la neve, che somigliava tanto alla defunta Edvige di suo padre.
E prima di immergersi nei suoi soliti sogni notturni - ultimamente sognava spesso la cima del Big Ben di Londra - scrisse una lettera ad Harry e Ginny. Prese una pergamena da dentro il suo baule, una penna d'oca spezzata e un calamaio rovesciato.
Ciao mamma, ciao papà. Mi trovo in un letto a baldacchino e per entrare nella Sala Comune dobbiamo superare un quadro. Sono capitato in Grifondoro! Sono felicissimo. Il cappello mi stava mettendo in Serpeverde, ma mi sono rifiutato. Ganzo, eh? Tutti i Weasley in Grifondoro, e, non ci crederete, anche Scorpius Malfoy, il figlio di Draco, è capitato nella nostra casa. Incredibile, vero? Ora sono stanco morto. Salutatemi il resto della famiglia!
Ps. Dite a Lily che lo Smistamento mette molta ansia.
Arrotolò la pergamena e la legò con un laccetto alla zampa di Snow, che volò appena Albus aprì la finestra che dava su un paesaggio spettacolare: alte montagne chiazzate di un verde luccicante anche nella notte.
Si distese sul letto buttandosi pesantemente sui piumoni rosso-oro e chiuse gli occhi, con le labbra distese in un sorriso e la parola 'Grifondoro' che gli echeggiava nella testa.
Forse non aveva ancora realizzato tutto ciò.
"Buongiorno, Al!" Rose salutò Albus mentre la Sala Grande si riempiva di studenti spaesati ed eccitati per la colazione. Almeno per quelli del primo anno, quella sarebbe stata la prima colazione al castello.
"Oh Rose! Buongiorno" Esclamò lui dandole un bacio sulla guancia.
"Dormito bene?" Domandò la cugina, che aveva delle enormi borse sotto gli occhi.
"Benissimo, e tu?"
"Oh, io no. Louis e James nel cuor della notte hanno fatto esplodere dei Razzi Tira&Premi di George nel dormitorio delle ragazze. Li hanno rubati di nascosto dal negozio... se lo vengono a sapere zia Ginny e mia madre!"
"Un po' d'allegria non guasta"
"Sì ma non in piena notte, per Merlino! Io e Molly Jr. abbiamo fatto un incantesimo Acquatico e poi abbiamo asciugato tutto. Sono nera! Menomale che alcuni incantesimi li so già fare... Oh, sia benedetta mia madre!"
"Ciao ragazzi" Convenne Margarit con voce divertita, un'aringa affumicata tra le mani. "Sono arrivate le liste delle materie! Tenete" Distribuì delle pergamene giallastre ad Al e Rose, prima di mettersi seduto di fronte a loro.
Albus sgranò gli occhi alla vista di quelle materie. Trasfigurazione, come sempre, era stata assegnata alla vecchia ma formidabile McGonagall, Erbologia a Neville Longbottom, Difesa contro le Arti Oscure a Dolores Umbridge "Uh, quella con la faccia da rospo!" Ridacchiò Albus. Incantesimi a Seamus Finnigan "Non ci credo, mio padre non me l'ha mai detto, era un pessimo alunno in Incantesimi!" Esclamò il figlio Patrick dall'altra parte del tavolo. La cattedra di Pozioni era rimasta al vecchio Horace Lumacorno, poi c'era Volo, Astronomia e Storia della Magia.
"Mamma al suo terzo anno seguiva anche Antiche Rune, Divinazione, Babbanologia ed Aritmanzia. Un vero genio" Esclamò Rose divertita. Prese del tè e del pane tostato. In quel mentreJames e Louis irruppero nella Sala Grande, un gran sorriso stampato in faccia. "Buongiorno Albus, buongiorno Rosichina piccolina..."
"James, non-chiamarmi-così-o-te-ne-pentirai" Rose scandì ogni parola con i pugni chiusi, pronta ad attaccare.
"Ehi, scusa, non volevo farti arrabbiare" Sghignazzò James. Era alto quanto Albus e i suoi capelli erano spettinati e nerastri. Era così uguale ad Harry... anche se gli occhi erano di Ginny.
"Sparisci" Ordinò Rose ficcandosi in bocca il pane.
"Aspetta devo fa..."
"SPARISCI O TI AFFATTURO TUTTE LE DITA, ANCHE SE NON SO COME SI FACCIA! "
James e Louis fecero alcuni passi indietro e andarono il più lontano possibile dall'infuriata Rose, ancora sghignazzando e coprendosi la mano.
Il pomeriggio passò come il Notte Tempo su un vicolo di Londra a trecento chilometri orari nel bel mezzo di un traffico infinito.
Era il secondo giorno per Albus ad Howgarts, ed era magnifico. Grifondoro, cibo stellare e letto da urlo. Il giorno dopo si sarebbe svolto il primo giorno di lezioni: Incantesimi, Storia della Magia e Difesa contro le Arti Oscure.
Seppur lentamente, cominciava a realizzare il tutto.
Il mattino del 3 Settembre fu splendido. I raggi del sole baciavano delicatamente il corpo di Albus nel suo letto. Tormentato da una zanzara, si svegliò alle sette. Si lavò e scese nella Sala Comune, dove trovò Elly, Margarit e Rose pronte coi libri in grembo.
"Allora, prima ora... prima ora... Incantesimi! " Disse Margarit mentre scorreva l'indice sulla pergamena dell'orario. Dopo aver fatto colazione, il quartetto si avviò nella classe del professor Finnigan.
"Salve a tutti ragazzi e buona prima lezione!" Esclamò divertito. Era alto due teste in più di Albus, e indossava una camicia nera coi bottoni rossi.
"Buongiorno professor Finnigan" Risposero in coro i cinquanta presenti nell'aula.
"Bene ragazzi... oggi partiamo subito con degli incantesimi di mia invenzione, il Ministero mi ha concesso quest'onore" Tossicchiò arrossendo e riprese "Estraete le vostre bacchette gentilmente. Benissimo, ora, sul vostro tavolo avete dei semplici sassolini. Ora, se pronunciate correttamente e scandendo bene le parole Vitus Ogectum la pietra prenderàvita e camminerà: funziona su tutti gli oggetti! Con questo incantesimo date un... cervello all'oggetto, capito?"
Albus aveva una bacchetta da undici pollici, ebano e piume di fenice, abbastanza flessibile. Ricordava quando la aveva comprata da Ollivander, il vecchissimo fabbricatore di bacchette di Diagon Alley, che sarebbe andato in pensione molto presto.
"Non mi è sembrato molto utile questo incantesimo" Brontolò Rose al termine della lezione.
"Oh, per me sì. Se qualcuno ti volesse picchiare, gli scaglieresti delle pietre ai piedi, no?" Ridacchiò Elly metre imboccavano un corridoio pieno zeppo di quadri.
La lezione di Storia della Magia, con il professor-fantasma Curthbert Rüf, era stata alquanto noiosa, e dopo cinque minuti Albus si sentiva talmente stanco che si chiese se fosse il caso di dormire davanti a tutti. Il professore parlò delle guerre tra giganti irlandesi del diciottesimo secolo, riassumendone l'importanza di quest'evento con parole trascicate e lente. Le sue parole garantivano uno stato di sonnolenza assurdo.
"Difesa contro le Arti Oscure" Rispose Rose ad Elly dopo che quest'ultima chiese quale fosse la prossima materia.
"Ehi Albus!" Malfoy apparve da dietro un'armatura ostacolando il ragazzo. Aveva un piccolo graffio sulla tempia.
Albus gli sorrise e si mise bene la borsa sulla spalla. "Scorpius" Esclamò, abbastanza contento di vederlo: fino a quel momento era stato circondato da ragazze.
"Ho scritto a mio padre cercando di sapere qual è l'oggetto rubato, ma non mi ha voluto dire niente" Disse Malfoy sotto voce per non farsi sentire da Rose e compagne.
Albus ammirava molto la velocità con cui Malfoy cambiava o apriva un argomento.
Si incamminarono nell'aula della Umbridge.
"Ok... ehm... stasera, nel dormitorio, escogiteremo qualcosa. Se apparteneva a Dumbledore e il Ministero ha chiamato addirittura i Dissenatori, dovrebbe essere molto importante, no?"
Nell'aula di Difesa contro le Arti Oscure trovarono la professoressa Umbridge seduta davanti la sua cattedra, il sorriso di una bambina stampato in faccia come sempre. Le sua soffici, rugose guance erano colorate di un rosa intenso, quasi fucsia.
"Buongiorno professoressa"
"Seduti ragazzi, seduti" Disse calma fissando un punto imprecisato nell'aula.
Nella lezione la donna fissò continuamente Al. Spiegò cos'erano i Dissenatori, visto che nel viaggio per Hogwarts tutti gli studenti avevano visto quelle ripugnanti figure incappucciate e dovevano ovviamente saperne di più. Parlò delle alleanze fra questi e il Ministero della Magia e fece un elenco di tutte le persone catturate, ed Albus abbassò lo sguardo per non far vedere gli occhi lucidi al nome di Sirius Black. Harry gli aveva raccontato chi era, cosa aveva fatto e da chi era stato ucciso. Albus avrebbe voluto conoscere Sirius: dopo Snape e i suoi nonni era la persona che avrebbe voluto incontrare. La definiva sempre una persona combattente e coraggiosa. Una persona che aveva subito tredici anni ad Azkaban da innocente... passando per quello che stava dalla parte del Signore Oscuro.
"So che non è assolutamente programma del primo anno, ma il prossimo mese cominceremo con le basi dei Patroni. Il Ministero ha approvato"
Albus, che non era sicuro di aver sentito bene, si guardò intorno. Tutti i presenti erano rimasti a bocca aperta. Scosse la testa, un po' stordito. Evocare Patrni era magia avanzatissima e richiedeva molta concentrazione.
Alunni del primo che avrebbero evocato un Patronus, roba da matti.
Ma, improvvisamente, la lezione fu interrotta da una voce alquanto terrorizzata. Albus gemette.
"Correte nei vostri dormitori, tutti gli studenti nei propri dormitori, tutti gli insegnanti nella Sala Grande, entro dieci minuti" La voce preoccupata magicamente amplificata della McGonagall echeggiò per tutto il castello. Senza esitazioni, Albus si precipitò fuori. Tutti i corridoi si affollarono in pochi minuti di studenti spaventati che si strattonavano l'uno con l'altro, ognuno diretto nelle proprie Sale Comuni. Le borse e i libri cadevano a terra con tonfi sordi.
"Professoressa McGonagall, professoressa, cos'è successo?" Chiese Albus seguito da Rose, , ScorpiusElly e Margarit quando, per caso, incontrò l'insegnante correre verso la Sala d'Ingresso.
"Ragazzi andate nei vostri dormitori, è una faccenda che non vi riguarda, scusatemi!" Con queste parole girò i tacchi e filò via, sparendo tra i molti mantelli e divise nere degli alunni.
"Dai, andiamo"Ordinò Scorpius ai suoi tre amici.
Con uno sforzo incredibile, il quintetto arrivò al ritratto della Signora Grassa. Le scalinate erano ancora piene di studenti ansanti e terrrorizzati. La Sala Comune Grifondoro era piena di gente: alcuni borbottavano con il loro compagno ed altri erano seduti o a terra o sulle poltrone, aspettando che qualcuno dicesse cosa stava succedendo. Albus salì correndo nel suo dormitorio con Scorpius alle calcagna. Nella stanza c'era solo Godys McDonald, che stava origliando dalla porta di quercia.
Albus non seppe che fare. Rimase lì, impalato, il cuore che batteva fortissimo. Sembrava una faccenda grave...
Perché la McGonagall avrebbe dovuto essere così preoccupata? Perché gli studenti furono costretti ad andare nei loro dormitori? Perché gli insegnanti erano stati chiamati in Sala Grande? E soprattutto, cos'era successo ad Hogwarts?
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*Nota alla traduzione: Per farvi chiarire le idee, ecco alcuni nomi che ho mantenuto col nome originale inglese:
Albus Silente: ALBUS DUMBLEDORE
Minerva McGranitt: MINERVA MCGONAGALL
Severus Piton: SEVERUS SNAPE
Neville Paciok: NEVILLE LONGBOTTOM
Dennis Canon: DENNIS CREEVEY
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