La ricerca impossibile
Un senso di colpa cullò Albus durante la notte, fredda e silenziosa. Ogni tanto veniva percorso da brividi lungo la schiena sudata e coperta da graffi. Era colpa sua se Lily era morta. Era colpa sua se Rose e Scorpius avevano abbandonato le proprie famiglie per andare con lui. Era colpa sua se loro non potevano vedere i loro cari. Era colpa sua se il ladro aveva teso delle imboscate. Era tutta colpa sua. Il ladro voleva lui - precisamente, la Pietra -, e stava uccidendo persone innocenti per cercare di catturarlo.
Prese sonno tre ore dopo l'ultima parola di sua cugina, tormentato da pensieri minacciosi e dolorosi su Lily. Fece anche uno strano sogno. Lui era il ladro, e urlava ripetutamente Maledizioni Mortali su sua sorella, che imprecava in ginocchio.
Si svegliò verso le cinque e mezzo, e il cielo sembrava colorato dagli acquarelli: lunghe scie blu scuro scorrevano lungo l'orizzonte, e sopra di esse c'erano quelle che avrebbero potuto essere dieci sfumature di arancione. Dall'altra parte, invece, il cielo era di un fresco azzurro limpido. Albus si stiracchiò e rimase fuori la tenda, rivivendo con la mente i due giorni addietro. Rimase pietrificato alla vista della tenda da fuori: avrebbe potuto ospitare un paio di persone. La magia faceva grandi cose, pensò mentre inspirava l'aria fresca e pulita di quel posto così calmo.
Poi rientrò, masticò a forza dei biscotti e svegliò Rose con un bacio sulla guancia. Non seppe perché lo aveva fatto, ma sentiva il bisogno di dimostrarle in qualche modo un po' d'affetto. Poi si diresse nel letto di Scorpius: gli sparò dei getti d'acqua congelata.
"Ma sei matto! Là fuori ci sono -30°C e tu mi spruzzi l'acqua fredda? Ma vatti a fare un biberon..."
"Buongiorno ragazzi" Borbottò rossa in volto la Weasley.
Dopo quella che avrebbe potuto essere un'ora, i tre erano pronti a Smaterializzarsi verso l'isolotto che Rose aveva deciso di perlustrare.
"Ho bruciato con la bacchetta queste isole con la bacchetta. Almeno ci renderemo conto quali abbiamo visitato o meno" Ficcò la borsa di perline nella tasca del jeans bianco e prese per mano Al e Scorpius.
"Pronti? È un lungo viaggio, resteremo sospesi nel nulla per una trentina di secondi" Aggiunse guardando davanti a lei.
"Pronti" Risposero i due all'unisono.
Crac.
Albus si ritrovò inghiottito dall'oscurità, gli occhi che gli roteavano frenetici e la testa che gli cominciava di nuovo a pulsare. Si chiesr se fosse a causa della Smaterializzazione o per il legame che aveva col ladro...
E poi si ritrovarono in una lunga, vasta spiaggia di ghiaccio. Alla loro destra si estendeva un deserto bianco, mentre alla loro sinistra delle imponenti onde sbattevano contro la scogliera alta dieci metri, fatta completamente di ghiaccio.
"Sì, siamo nel posto giusto" Sospirò Rose lisciandosi i capelli. "Riconosco questa spiaggia, era fotografata nel libro"
Fece un giro su se stessa e prese a marciare verso l'entroterra, privo di vita e completamente bianco. Più giu, invece, si alzavano imponenti delle montagne completamente coperte di neve.
Quel giorno avrebbero iniziato la lunga e faticosa ricerca dell'altro corpo del ladro...
"Come hai detto che si chiama questo posto?" Chiese Scorpius raggiungendola. Ora l'alba era passata e il cielo era azzurro limpido.
"Isola Severnyj. È una delle più grandi del mondo..."
"Oh, questo è un fattore che ci aiuterà, sì" Squittì sarcastico Malfoy.
"Be', ci metteremo quel che ci metteremo" Scavalcò una pietra di ghiaccio e proseguì, seguita dai due amici. Camminarono per una manciata di ore, e dopo mezzora, i tre cominciarono a patire il freddo. Rose prese dei pullover più pesanti dalla borsetta di perline e prese una bottiglia di Burrobirra, che li riscaldò come il fuoco. Albus, almeno quando poteva, rimase in silenzio: non aveva un grande voglia di conversare, a meno che non doveva chiedere qualcosa di importante. Il dolore per la perdita di Lily lo avvolgeva come il pesante giaccone che indossava, ma camminare gli dava un senso di distrazione. Ammirava con una certa curiosità i bei paesaggi biancastri che gli si mostravano davanti nel suo cammino con i due amici.
"Bene, credo che possiamo montare la tenda qui" Disse esausta Rose. La sfilò dalla borsetta insieme a pali e picchetti. "Erecto!" borbottò, puntando la bacchetta sulla tela sformata, che in un solo movimento fluido si sollevò in aria e si posò, perfettamente montata, davanti a uno stupefatto Albus.
Si misero dentro e preparano del tè, parlando di come trovare il corpo.
"Dobbiamo assolutamente volare con le scope, come abbiamo fatto io e Scorp ieri. A piedi ci impiegheremmo anni..."
"Homenum Revelio!" Sussurrò Rose puntando la bacchetta nel vuoto. Non successe nulla.
"Nei dintorni non c'è nessuno... Ma quest'isola è gigantesca, e l'incantesimo non raggiunge tutti questi chilometri" E indicò un gran numero sul libro babbano. "Dopo pranzo andremo più a nord" Aggiunse calma. E in quel mentre, facendo sobbalzare i tre, comparve un grande lupo argenteo, che illuminò i loro visi. Poi la voce rauca, ma abbastanza preoccupata di Connor Spartamus, ruppe il silenzio.
Sto bene. I lupi mannari sono dalla sua. Sarò una spia. Ti informerò al più presto. Ti voglio bene.
Albus diventò rosso sentendo quel 'ti voglio bene'. Scorpius fece una smorfia di disgusto, ma Rose sorrise.
"Sta bene... oh... menomale. Farà la spia facendo credere di stare dalla parte del ladro! Ci passerà delle informazioni"
Albus, per quanto di malavoglia, allungò debolmente un angolo della bocca in un sorriso, mentre Scorpius annuiva con la testa come se avesse un tic.
Al pensò ad Elly... Voleva tanto stare con lei, ma odiava quando Spartamus faceva lo smielato con la cugina.
È solamente tua cugina. Sei geloso solamente perché è tua cugina.
Ripeté a mente convinto.
È tua cugina. Ti da fastidio perché tieni a lei, è ovvio.
Gelosia fra parenti.
Scosse la testa e prese a parlare, cercando di scacciare quei strani pensieri.
"Ma se troveremo l'altro corpo, cosa facciamo?"
Rose sussultò. "Gli leviamo le mutande e balliamo. Secondo te?! Lo uccidiamo!"
"Si difenderà, no? Lui lo ha rafforzato per questo. Affinché possa combattere"
"Hai ragione. Be', tre contro uno, no? Non penso che sia pericoloso"
"Stiamo parlando di una copia identica del ladro di due Doni della Morte!" Ribatté Al.
"Lo so di chi stiamo parlando. Be', noi troviamolo, e poi vedremo cosa fare"
"Io non ho capito una cosa" Intervenne Malfoy pensoso. "Questa copia, no, si trova dentro una montagna? Dentro una caverna? Dentro una baita nel bel mezzo di una foresta? Sepolto sotto il ghiaccio?"
E come un raggio di luce accecante, Albus ricordò il posto che vedeva nelle visioni: c'era una buca, accanto alla copia. Quindi lo doveva seppellire sotto il ghiaccio...
"Lo ha seppellito. Mi sono ricordato di un particolare: accanto al suo gemello c'era una buca scavata nel ghiaccio" Disse velocemente fissando Rose.
"Perfetto! Rose, e noi ieri siamo andati pure sopra quella montagna! Che perdita ti tem..."
"Be', ma mica sapevamo che si trovava sotto il ghiaccio, no?" Lo interruppe assumendo un cipiglio severo. Poi riprese a parlare. "Meglio che teniamo questo sul tavolo" Ed estrasse dalla borsetta quello che sembrava un piccolo giocattolo colorato. La parte inferiore era fatta di plastica; sopra di essa c'era una sfera, con all'interno un'altra piccola sfera bluastra.
"Hai detto che nessuno può trovarci, qui" Disse Albus mentre fissava lo Spioscopio.
"Al, hai mai sentito parlare di 'precauzioni'?" Chiese sbuffando.
"Se ci trovano, giuro, bacio Rose" Sbottò Malfoy in una risata.
La Weasley si voltò di scatto verso di lui, le labbra strette e uno sguardo minaccioso, mentre Al lo guardava incuriosito.
"Intendevo... no... niente" Aggiunse Scorpius colorandosi di un rosso peperone. Rose rimase a guardarlo per alcuni secondi, poi riprese a parlare.
"Il ladro non sa niente. Non sa che noi abbiamo scoperto il suo segreto e non sa che stiamo dando la caccia al suo gemello. Non sa che siamo in Russia, e non sa che io e Scorpius siamo con te, Al"
"Però sa della Pietra..."
"Non importa! Finché staremo in giro per il mondo a cercare l'altro lui, lui non potrà mai trovarti! Crede che tu ti trovi ancora a Londra nascosto a Pytchley Road o non so..."
"Va bene, capisco. Ma la grossa falla nel nostro piano, è che al mondo ci sono migliaia di posti come..."
"Ci risiamo!" Lo rimbeccò Rose allargando le braccia. "Se fossimo rimasti a Londra non avremmo mai avuto, MAI, una possibilità di trovare il suo gemello. Mentre ora, noi abbiamo più di una possibilità: siamo dei maghi, Al, non Babbani, che per trovare una cosa ci mettono gli anni di Nicolas Flamel!"
Albus non controbatté. Si mise seduto su una poltroncina grigiastra e si massaggiò un piede: aveva preso una botta quando era cascato dopo essersi trasformato in quel vapore azzurrino. E solo ora si rese conto che lui era in grado di volare... Gliel'aveva detto un Fedele. "Non sei l'unico a saper volare, Potter"
"Ragazzi" Disse ai due mentre stavano parlando animatamente. "Avete visto di cosa sono capace?"
Scorpius e Rose aggrottarono le sopracciglia, aspettandosi di vedere un'esibizione alquanto assurda da parte di Al. Ma lui rimase seduto, fissandoli.
"Al Ministero! Non avete visto?" Chiese di nuovo accigliato.
"Parli di quando hai volato...?"
"Sì!" Si alzò e prese a marciare per la stanza. "è da un po' che lo so fare. Ricordi, Scorp, nel salotto col ladro? Mi ero... sciolto"
"Sì, ricordo. Ma poi non ho avuto occasione per parlarne con te... In effetti anche Connor era rimasto stupito quella sera" Disse lui.
"Be', non importa. Quello che importa è che io so volare! Ragazzi, è una pratica difficilissima della stregoneria. Un mago su mille è capace a volare - escludendo i Fedeli e il ladro- !"
Rose gemette. "Quando l'hai imparato? Non ci hai mai detto niente..."
"Io non ho imparato niente! Tre anni fa, nel salotto, quando il ladro mi stava torturando, mi sciolsi di colpo, e volai per alcuni di metri. Poi, due giorni fa, al Ministero, ho volato varie volte! E se voglio posso usare la bacchetta mentre sto in'aria... ragazzi, non è fantastico?!" Ma in quel momento gli venne in mente il volto di sua sorella, e tutta la sua eccitazione scomparve del tutto. Si mise seduto e appoggiò la testa ad una mano, mentre gli occhi gli diventarono lucidi. Rose sembrava aver capito a cosa avesse appena pensato, e lo guardò addolcita.
"Quindi... voli così? A buffo? Non hai mai preso lezioni o..."
"No" Borbottò. "Mi vieni di farlo spontaneamente... quando mi trovo in pericolo"
Scorpius prese a scartare una caramella. "E poi... ti ho visto lanciare delle... sfere, contro il drago di fuoco che aveva evocato il ladro"
Ed Albus ricordò di come le sue braccia si erano improvvisamente irrigidite e si erano rivolte verso l'enorme drago che stava attaccando suo padre: avevano lanciato delle grosse sfere bluastre luminose. Il drago era immediatamente rientrato nella Bacchetta di Sambuco. Ma non seppe se quella 'magia' fosse una pratica. Forse era una specialità che aveva solamente lui...
"Di che cosa state parlando?" Chiese Rose.
Ed Albus le raccontò della sua nuova 'abilità' con le mani.
"Io stavo combattendo... Non ti avevo visto. E non ho mai sentito parlare di queste sfere..." Disse Rose.
"Credete che sia Magia Oscura?" Domandò un po' preoccupato Al.
Rose gli scoccò un'occhiata decisamente contrariata. "Ma certo che no, Al! Come potresti..." Ma si bloccò di scatto, poi parlò di nuovo. "Ma certo!" strillò, battendosi una mano sulla fronte e riducendo gli altri due al silenzio. "Forse è una pratica che usa il ladro, no? Come la maledizione che avevi lanciato a Connor! Tu sai quello che il ladro sa. Il ladro conosce questa pratica di queste... sfere... e la tua mente riconosce questa pratica, visto che avete le menti legate! È lo stesso ragionamento della maledizione..."
"E il saper volare? Il ladro vola come lo faceva Voldemort, no? Come fumo nero. Invece io come fumo azzurro" La interruppe.
"Non penso che i colori c'entrino qualcosa..."
"Ma io penso che volare sia un abilità che ho io, e che uso incoscientemente! Il ladro non c'entra con questa pratica. Mentre riguardo le sfere... non so... sono dello stesso colore del fumo azzurrino"
Voleva dimostrare che questa volta il ladro non c'entrava, e che lui era in grado di saper fare qualcosa che gli altri non potevano fare.
"Non so. Potrebbe essere. Può anche essere che il ladro stavolta non c'entri niente..." Pensò ad alta voce Rose, più a se stessa che ad Al.
Ma Malfoy intervenne. "Se ora ti dico di volare, tu lo fai?"
Albus scosse la testa, rielaborò la domanda che gli aveva fatto Scorpius e, dopo quelli che avrebbero potuto essere dieci secondi, rispose. "Non so... ora provo" Chiedendosi se valesse la pena veramente di farlo, si alzò. Si posizionò davanti alla poltrona e, sentendosi un idiota, pensò 'Voglio volare. Voglio trasformarmi nel fumo azzurro. Voglio volare. Ora.' E poi...
Niente. Non accadde nulla. Malfoy sospirò e riprese a mangiare una caramella, mentre Rose cominciava a tirar fuori delle Firebolt 360 da sotto il letto.
"Qualcuno deve rimanere qui a controllare. Sapete, qui vicino ci sono dei paesi babbani e non escludo il fatto che possano girovagare qui. Andiamo io e Albus, ok?"
Malfoy annuì e prese a stiracchiarsi. Poi si buttò sul letto a petto nudo. Rose lo guardò per un istante con un sopracciglio alzato.
"Andate. Io mi preparo del tè. Tornate non dopo le sette, però"
Rose ed Al annuirono, uscirono dalla tenda e spiccarono il volo con le velocissime Firebolt360. Perlustrarono duecento chilometri di deserto di ghiaccio, e non trovarono niente. Poi si avvicinarono ad un lago ghiacciato, sicuri di aver visto qualcuno: ma era solamente un Babbano. Il freddo sferzava loro il viso, e Rose, che era rossa già di suo, diventò della stessa colorazione dello Stupeficium. Volarono per ore, lo sguardo rivolto verso in basso a cercare qualche pezzo di ghiaccio smosso o qualche piccolo punto nero. Ma ad ogni posto in cui andarono, Albus non riconobbe il posto delle visioni. Nelle visioni c'era solamente una piccola montagna in fondo, mentre nell'isola di Severnyj le montagne abbondavano come cento mele in un piccolo cesto.
Un po' delusi, ma preparati a sapere che non avrebbero trovato niente, tornarono alla tenda: Rose usò l'Incantesimo Quattro Punti, ed arrivarono da Scorpius in un battibaleno.
"Ci dobbiamo Smaterializzare più a nord... Dobbiamo percorrere tutta l'isola..." Sospirò Rose immergendo le mani nell'acqua calda che scorreva dal rubinetto del bagno. "Qui la sera è a mezzanotte... Possiamo Smaterializzarci anche fra mezzora, se per voi va bene. Poi io e Scorpius andremo a cercare ancora" Stabilì Rose con un'occhiata rapida al cugino.
Si fecero tutti una doccia calda, poi smontarono la tenda e si Smaterializzarono più a nord, vicino ad un paese babbano. Mentre montava la tenda, lo colpì l'improvvisa consapevolezza di ciò che stava facendo insieme ai suoi migliori amici: una ricerca impossibile. Stavano cercando di trovare un ago in un pagliaio, e sarebbe stato assolutamente impossibile trovare la copia identica del ladro...
"Non ho molta fiducia in questo piano" era il suo ritornello. Lo ripeté ancora il sesto giorno dopo la battaglia al Ministero. Erano arrivati a metà dell'isola, e, ovviamente, non avevano ancora trovato niente. I tre passavano ore infruttuose a cercare di stabilire dove avrebbero potuto trovare la copia del ladro e come ucciderla, e le loro conversazioni erano diventate ripetitive, dato che non possedevano nuovi elementi. Albus non aveva più avuto visioni, e, per la prima volta, desiderò di averne altre, affinché potesse avere più dettagli sul nascondiglio del gemello...
"Ma tu puoi vedere nella mente del ladro, no? E allora vedi! Vedi e scopri più dettagli possibili!" Disse Scorpius il decimo giorno dopo la battaglia. Le scorte del cibo erano ancora molte, ed Albus non faceva altro che pensare alla sua famiglia e ad Elly, che ancora non aveva risposto al Patrone di Rose.
"Non ci riesco! Non posso decidere io! Si chiamano appunto 'visioni', non perché io cerco di vedere loro, ma perché sono loro che cercando di farsi vedere da me. È una cosa inspiegabile, lo so" Aggiunse di fretta vedendo lo sguardo confuso e perplesso del suo amico.
"Se solo potessi leggergli nella mente un'altra volta..." Sussurrò Rose mentre preparava la cena: minestra di carote e torta al cioccolato. "Però" riprese prendendo dell'acqua "potresti impegnarti a cercare di farlo"
"E come?! Non sono mica un Legilimens"
"Be', avete un legame mentale. In qualche modo potrai vedere nella sua mente, no? Magari la sera... sì! A letto puoi anche sforzarti di vederci dentro"
Albus annuì debolmente, e quella sera cominciò a borbottare tra sé che voleva vedere i movimenti del ladro. Pensava a lui continuamente, e a dove avrebbe potuto essere la copia... Voleva farla finita. Voleva uccidere quello sporco criminale.
Passarono tre settimane, e i tre si trovavano in un'isoletta della Siberia: lì il freddo squarciava la pelle. La ricerca andava avanti, ma senza risultati. L'unica gioia di quei lunghi e freddi viaggi fu la risposta di Elly col Patrone, che era un piccolo panda. Aveva detto che si trovava a Pytchley Road al sicuro insieme alla sorella, e che stavano bene. Draco Malfoy le aveva scortate da Hogwarts alla sede dell'Ordine con una Materializzazione Congiunta.
"Andiamo tutti e tre... Abbiamo più possibilità" Borbottò Rose mentre tirava fuori tre scope.
"Nessuna possibilità" Sussurrò Al piano supponendo che Rose e Scorpius non lo avessero sentito.
"E la tenda?" Chiese con aria preoccupata Malfoy, abbottonandosi il giubbotto fino alla gola.
"La lasciamo qui, torneremo prima del tramonto. Ho messo degli incantesimi che terranno fuori portata i babbani ficcanaso" E uscirono nell'aria congelata della Siberia. Rose mormorava sempre "Homenum Revelio", e dopo alcuni secondi diceva "non c'è nessuno" con aria rattristita. Albus trovava quella ricerca così inutile: stavano solamente sprecando tempo, e avrebbero potuto starsene a Pytchley Road. Perché non si erano portati delle scorte dell'Ordine? Il primo compito della società non era proteggere Albus? I suoi genitori avevano veramente accettato che si trovasse con due altri ragazzi in giro per il mondo?
"Ho visto qualcuno! Lì! Guardate! Sotto l'albero!" Urlò eccitato Scorpius. Albus guardò il panorama davanti a lui: era uguale a quello della visione. Una piccola montagna si alzava in fondo, tonda e coperta di neve.
Scesero più veloci possibili verso il puntolino nero, che poi crebbe sempre di più: era incastonato nel ghiaccio, immobile e le braccia rigide. Sfilarono le bacchette, aspettandosi di vedere la sagoma nerastra spaccare la lastra di ghiaccio che lo separava dall'aria pura.
Albus scese dalla scopa, la bacchetta tesa davanti a sé, e si avvicinò sempre di più verso quello che avrebbe potuto essere un...
"Ma è solamente un maledetto tronco..." Sbottò Albus.
Rose sbuffò per un attimo, poi risalì sulla scopa e spiccò il volo verso nord, dove si trovava quella montagna biancastra.
Il tramonto colorò i deserti di ghiaccio sotto di loro di un arancione sfumato al rosa. La vista era spettacolare, ma il freddo era insopportabile: Albus aveva le mani rosse e pieni di tagli. Tornarono a sud, verso la tenda.
"E anche oggi niente" Brontolò Scorpius.
Rose scese dalla scopa e inspirò aria, mentre Al guardava incuriosito una luce dentro la tenda: forse era lo Spioscopio. Poi si guardò intorno: non c'era nessuno oltre a loro tre.
"Albus, cosa fai?" Domandò sua cugina guardandolo accigliata.
"C'è qualcuno, dentro la capanna" Le sussurrò, il cuore in gola. Chi mai avrebbe potuto essere? Forse un babbano? Ma lo Spioscopio era stato impostato solamente per la presenza di maghi, e poi Rose aveva fatto degli Incantesimi di Protezione intorno al tendone. Forse era qualcuno dell'Ordine... Forse erano dei Fedeli... Forse era lui...
Avanzò lentamente verso la fessura a zip della tenda, levando la bacchetta ancora più in aria, pronto a scagliare qualsiasi maledizione... Rose e Scorpius lo imitarono, e sembravano aver paura quanto lui. Nessuno sapeva che loro si trovavano lì... Nemmeno quelli dell'ordine... Ma un mago doveva pur essere. Possibile che un mago si fosse perso per un isoletta della Siberia e abbia trovato riparo dentro una tenda magica di tre studenti scappati da Hogwarts?
Con un solo rapido movimento, Albus abbassò la zip: sentì un osso del gomito scricchiolare debolmente. Poi udirono un sussulto maschile.
"Siete dei maghi, vero?" Chiese la voce di un adulto con un tono alquanto preoccupato.
Albus, prima che potesse guardarlo bene in faccia, rispose "Sì", mentre Rose lo tirava per una manica. Poi, col cuore in gola, chiese "Chi sei?!" guardando le spalle dello sconosciuto, grandi e abbastanza muscolose.
L'uomo si alzò dalla sedia davanti i letti a castello, si voltò di scatto e tese la mano verso Albus, rilassandosi nel vedere dei semplici ragazzi. Poi mosse leggermente le labbra, emettendo un sibilo.
"Ciao Albus, sono Rolf, Rolf Scamandro"
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